140° Teatro Cagnoni

 


140° Anniversario della inaugurazione del Teatro Antonio Cagnoni - Comune di Vigevano (PV)
Dal 3 al 11  ottobre 2013
Organizzato da


Comune di Vigevano


 Fondazione di Piacenza e Vigevano

Omaggio a Giuseppe Verdi, nel Bicentenario della Nascita,
con la ripresa dell'opera che inaugurò il teatro il giorno 11 ottobre 1873,
dopo novantanni dalla sua ultima rappresentazione a Vigevano.

Anteprima per Verdi

Serata di presentazione

Un ballo in maschera

Documenti d'Archivio

Donate un sostegno alle attività di CONCERTODAUTUNNO
 

 

Venerdì 11 Ottobre 2013_10_11 ore 20,45
Serata ufficiale di inaugurazione
G.Verdi (1813-1901)
UN BALLO IN MASCHERA
Bicentenario verdiano 1813-2013
140° dall'apertura del Teatro Cagnoni 1873-2013
Ingresso gratuito previa assegnazione del posto

Esecuzione in forma semiscenica

Personaggi ed interpreti:
Riccardo, Conte di Warwick IGNACIO ENCINAS
Renato VALDIS JANSONS
Amelia FRANCE DARIZ
Ulrica MARIA ZACCARIA
Oscar PAOLA SANTUCCI
Silvano ENRICO GAUDINO
Tom LUCA MARCHESELLI
Samuel ENRICO CAPORIONDO
Un giudice MARCO GAUDINO
Un servo d’Amelia ROBERTO CACCAMESE


Orchestra Lirica Emiliana
Coro “Mario Braggio” di Torino
Direttore MASSIMO ALESSIO TADDIA

Maestro del coro: GIANLUCA FASANO

Maestro collaboratore NICOLETTA OLIVIERI


Regia CARLO SALETTI
Assistente alla regia Maria Solinas
Ideazione scenografica ALESSANDRA BOFFELLI

Progetto luci ALESSANDRO PASQUALINI

Trucco MIRELLA RANZANI
Attrezzeria curata da LAURA MAROCCHINO

Direttore di scena VITTORIO REGINA
Assistente di palcoscenico MALVA BOGLIOTTI


Producer, Organizer di Opera Futura Lukas Franceschini


L’OPERA SI RAPPRESENTA IN DUE PARTI CON INTERVALLO DOPO IL SECONDO ATTO
__________________________________

Allestimento OPERA FUTURA - Verona (2013)

Informazioni e Biglietteria: Tel. 0381 82242


Seguono immagini della serata

ATTO primo -- ATTO secondo -- ATTO terzo
 

 

Saluti del Sindaco di Vigevano ANDREA SALA

e del Vicepresidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano RENZO DE CANDIA


Atto I
Introduzione Preludio


Posa in pace (coro)


Amici miei (Riccardo)
La rivedrò nell'estasi (Riccardo)


Turbato il mio signor-So tutto (Renato)
Alla vita che t'arride (Renato)


Che leggo! (Riccardo)

Il primo Giudice


Cavatina: Volta la terrea - Chi la profetica (Oscar)


Signori, Oggi d'Ulrica (Riccardo)
Ogni cura si doni al diletto (Riccardo)
Teco sarem di subito (coro)


Atto I: Evocazione andante sostenuto
Zitti.l'incanto (Coro)
Re dell'abisso, affrettati (Ulrica)

Villano, dà indietro (Riccardo, Coro)
È lui! è lui! (Ulrica)
Su, fatemi largo (Silvano)


Che v'agita così?-Segreta, acerba (Ulrica - Amelia)
Dalla città all'occaso (Ulrica)
Trio: Consentimi, o Signore-Amelia-Non tremar


Atto I: Scena Allegro vivo
Su, profetessa
Taci, nascondile
Barcarole: Di' tu se fedele-Sull'agile prora (Riccardo)


Chi voi siate (Ulrica)
Quintetto: È scherzo od è follia (Riccardo)


Atto I: Scena
Finisci il vaticinio (Riccardo)
Chi per primo tua mano stringerà (Ulrica)
O figlio d'Inghilterra (Coro)

 

 
 

Nº 1. Preludio

Nº 2. Coro d'Introduzione

Scena prima

È il mattino. Una sala nella casa del Governatore. In fondo l'ingresso delle sue stanze. Deputati, Gentiluomini, Popolani, Uffiziali; sul davanti Samuel, Tom e loro Aderenti, tutti in attesa di Riccardo.

Coro di Cortigiani e di Popolo
Posa in pace, a' bei sogni ristora,
O Riccardo, il tuo nobile cor.
A te scudo su questa dimora
Sta d'un vergine mondo l'amor.

Samuel, Tom, e loro Aderenti
E sta l'odio, che prepara il fio,
Ripensando ai caduti per te.

Cortigiani e Popolo
Posa in pace
Samuel, Tom, e loro Aderenti
Come speri, disceso l'oblio
Sulle tombe infelici non è.
Samuel, Tom
No, no.
Cortigiani e Popolo
Posa in pace, a' bei sogni ristora,
O Riccardo, il tuo nobile cor.
A te scudo su questa dimora
Sta d'un vergine mondo l'amor,
L'amor, l'amor, l'amor.
Samuel, Tom
Come speri, disceso, disceso l'oblio
Sulle tombe non è.
Come speri, come speri, disceso l'oblio
Sulle tombe infelici non è,
Disceso non è, disceso non è, disceso non è.
Aderenti
Come speri, disceso l'oblio
Sulle tombe infelici non è.
Come speri, disceso l'oblio
Sulle tombe infelici non è,
\ Non è, non è, non è.
Nº 3. Scena e sortita di Riccardo

Scena II

Oscar
S'avanza il Conte.
[Entra Riccardo salutando gli astanti]

Riccardo
Amici miei. Soldati.
[ai Deputati] E voi del par diletti a me.
[riceve delle suppliche] Porgete:
A me, a me s'aspetta: io deggio
Su' miei figli vegliar, perchè sia pago
Ogni voto, se giusto.
Bello il poter non è, che de' soggetti
Le lacrime non terge, e ad incorrotta
Gloria non mira.

Oscar [a Riccardo]
Leggere vi piaccia
Delle danze l'invito.

Riccardo
Avresti alcuna
Beltà dimenticato?

Oscar [porgendogli un foglio]
Eccovi i nomi.

Riccardo [dato uno sguardo]
(Amelia. ah dessa ancor! dessa ancor! L'anima mia
In lei rapita ogni grandezza oblia!

La rivedrò nell'estasi
Raggiante di pallore.
E qui sonar d'amore
La sua parola udrà, sonar d'amore.
O dolce notte, scendere
Tu puoi gemmata a festa: ah!
Ma la mia stella è questa,
Che il ciel non ha!
Quest'è mia stella!)


Samuel, Tom e loro Aderenti [sommessamente]
L'ora non è, l'ora non è, chè tutto
Qui d'operar ne toglie:
Dalle nemiche soglie
Meglio l'uscir sarà.
Oscar, Cortigiani e Popolo
Con generoso affetto
Entro sè stesso assorto,
Il nostro bene oggetto
\ De' suoi pensier farà,

Riccardo
(Ah! E qui sonar d'amore
La sua parola udrà,
Sonar d'amor la sua parola udrà,
La sua parola udrà, sonar d'amore,
Sonar d'amore la sua parola udrà)

Samuel, Tom e loro Aderenti
Dalle nemiche soglie
Meglio l'uscir sarà,
Meglio l'uscir, l'uscir sarà,
L'ora d'oprar non è, no,
L'ora no, non è,
L'ora d'oprar non è, no,
L'ora no, non è,
L'ora d'oprar non è,
L'ora d'oprar non è, no, no.
Cortigiani e Popolo
Il nostro bene oggetto
De' suoi pensier farà,
De' suoi pensier farà,
De' suoi pensier farà,
Il nostro bene farà l'oggetto
De' suoi pensier, de' suoi pensier.
Oscar
Il nostro bene oggetto
De' suoi pensier farà,
De' suoi pensier farà,
De' suoi pensier farà,
\ Oggetto de' suoi pensier farà.

Nº 4. Scena e Cantabile di Renato

Riccardo [ad Oscar]
Il cenno mio di là con essi attendi.

[Tutti s'allontanano; Oscar l'ultimo incontra Renato al limitare.]

Oscar [a Renato]
Libero è il varco a voi.
Scena III

Renato [a parte]
(Deh come triste appar!)

Riccardo [tra sè]
(Amelia!)

Renato [chinandosi]
Conte.

Riccardo
(Oh ciel! lo sposo suo!)

Renato [accostandosi]
Turbato il mio
Signor, mentre dovunque il nome suo
Inclito suona?

Riccardo
Per la gloria è molto,
Nulla pel cor. Segreta, acerba cura
M'opprime.

Renato
E d'onde?

Riccardo
Ah no. non più.

Renato
Dirolla
Io la cagion.

Riccardo
(Gran Dio!)

Renato
So tutto.

Riccardo
E che?

Renato
So tutto.
Già questa soglia istessa
Non t'è securo asilo.

Riccardo
Prosegui.

Renato
Un reo disegno
Nell'ombre si matura,
I giorni tuoi minaccia.

Riccardo [con gioja]
Ah! gli è di ciò che parli?
Altro non sai?.

Renato
Se udir ti piace i nomi.

Riccardo
Che importa? Io li disprezzo.

Renato
Svelarli è mio dover.

Riccardo
Taci: nel sangue
Contaminarmi allor dovrei. Non fia,
Nol vo'. Del popol mio
L'amor mi guardi, e mi protegga Iddio.

Renato
Alla vita che t'arride
Di speranze e gaudio piena,
D'altre mille e mille vite
Il destino s'incatena!
Te perduto, te perduto, ov'è la patria
Col suo splendido avvenir?
E sarà dovunque, sempre
Chiuso il varco alle ferite,
Perchè scudo del tuo petto
È del popolo l'affetto?
Dell'amor più desto è l'odio
Le sue vittime a colpir.
Te perduto, te perduto, ov'è la patria
Perduto, ov'è la patria
Col suo splendido avvenir?
Dell'amor più desto è l'odio
Le sue vittime, sue vittime a colpir.
Te perduto, ov'è la patria, ah!
Te perduto, ov'è la patria
Col suo splendido avvenir?

Nº 5. Scena e Ballata di Oscar

Scena IV

Entra Oscar

Oscar
Il primo giudice.

Riccardo
S'avanzi.

Il 1º Giudice [offrendogli dispacci a firmare]
Conte!

Riccardo
Che leggo!. il bando ad una donna! Or d'onde?
Qual è il suo nome?. di che rea?

1º Giudice
S'appella
Ulrica, dell'immondo
Sangue dei negri.

Oscar
Intorno a cui s'affollano
Tutte le stirpi. Del futuro l'alta
Divinatrice.

1º Giudice
Che nell'antro abbietto
Chiama i peggiori, d'ogni reo consiglio
Sospetta già. Dovuto è a lei l'esiglio:
Nè muta il voto mio.

Riccardo [ad Oscar]
Che ne di' tu?
Che ne di' tu?

Oscar
Difenderla vogl'io.

Volta la terrea
Fronte alle stelle
Come sfavilla
La sua pupilla.
Quando alle belle
Il fin predice
Mesto o felice
Dei loro amor,
Mesto, felice
Dei loro amor!
È con Lucifero
D'accordo ognor! ah!
È con Lucifero
D'accordo ognor,
D'accordo ognor,
D'accordo ognor,
Sì, sì, sì, sì, ah!
È con Lucifero
D'accordo ognor, ah! ognor!


Riccardo
Che vaga coppia.
Che protettor!
Che protettor!
Che protettor!

Oscar
Chi la profetica
Sua gonna afferra.
O passi 'l mare,
Voli alla guerra,
Le sue vicende
Soavi, amare
Da questa apprende
Nel dubbio cor,
Da questa apprende
Nel dubbio cor.
È con Lucifero
D'accordo ognor! ah!
È con Lucifero
D'accordo ognor,
D'accordo ognor,
D'accordo ognor,
Sì, sì, sì, sì, ah!
È con Lucifero
D'accordo ognor, ah! ognor!
Nº 6. Seguito e Stretta dell'introduzione

1º Giudice
Sia condannata.

Oscar [verso il Conte]
Assolverla degnate.

1º Giudice
Condannata.

Riccardo
Ebben. tutti chiamate:
[Oscar invita a rientrar gli usciti.]
Or v'apro un mio pensier.
Scena V

Riccardo
Signori, oggi d'Ulrica
Alla magion v'invito,
Ma sotto altro vestito;
Io là sarò.

Renato
Davver? davver?

Riccardo
Sì, vo' gustar la scena.

Renato
L'idea non è prudente.

Oscar
La trovo anzi eccellente,
Feconda di piacer.

Renato
Te ravvisar taluno
Ivi potria.

Riccardo
Qual tema!.

Samuel, Tom e seguaci [sogghignando]
Ve', ve', di tutto trema
Codesto consiglier.

Riccardo [ad Oscar]
E tu m'appronta un abito
Da pescator.

Samuel, Tom e seguaci
Chi sa
Che alla vendetta l'adito
Non s'apra alfin colà?

Riccardo
Ogni cura si doni al diletto,
E s'accorra nel magico tetto:
Tra la folla de' creduli ognuno
S'abbandoni e folleggi con me.
Renato
E s'accorra, ma vegli il sospetto
Riccardo
Ed ognun
Renato
Sui perigli che fremono intorno,
Riccardo
s'abbandoni
Renato
Ma protegga il magnanimo petto
Riccardo
e folleggi
Renato
Di chi nulla paventa per sè.
Riccardo
con me.
Oscar
L'indovina ne dice di belle,
E sta ben che l'interroghi anch'io;
Sentirò se m'arridon le stelle,
Di che sorti benefica m'è.
Riccardo
Ogni cura si doni al piacer
Renato
\ E s'accorra, e s'accorra e si vegli.
Riccardo
Dunque, signori, aspettovi
Signori, aspettovi, aspettovi,
Incognito, incognito, alle tre
Nell'antro dell'oracolo,
Nell'antro dell'oracolo,
Della gran maga al piè,
Della gran maga al piè.
Oscar, Coro di Cortigiani e Popolo
Teco sarem di subito, sarem di subito,
Incogniti, incogniti, incogniti, alle tre
Nell'antro dell'oracolo,
Nell'antro dell'oracolo,
Della gran maga al piè,
Della gran maga al piè.
Renato
E s'accorra, ma vegli il sospetto
Sui perigli che fremono intorno,
Ma protegga il magnanimo petto
Di chi nulla paventa per sè,
Di chi nulla paventa per sè.
Samuel, Tom e partigiani
Senza posa vegliamo all'intento,
Nè si perda ove scocchi il momento;
Forse l'astro che regge il suo fato
Nell'abisso là spegnersi de'.
Riccardo
Alle tre
Nell'antro dell'oracolo,
\ Nell'antro dell'oracolo.
Riccardo
Ogni cura si doni al diletto,
Oscar, Coro
Sì!
Riccardo
E s'accorra al fatidico tetto:
Oscar, Coro
sì!
Riccardo
Per un di si folleggi, si scherzi;
Oscar, Coro
sì!
Riccardo
Mai la vita più cara non è.
Renato
Ma protegga il magnanimo petto
Di chi nulla paventa. paventa per sè,
Ma protegga il magnanimo petto
Di chi nulla paventa. paventa per sè,
Per sè, per sè, per sè.
Oscar
Sentirò, sentirò se m'arridon le stelle,
Qual presagio le dettan per me.
Sentirò, sentirò se m'arridon le stelle,
Qual presagio le dettan per me.
Per me, per me, per me.
Samuel, Tom e partigiani
Forse l'astro che regge, che regge il suo fato
Nell'abisso là spegnersi de',
Forse l'astro che regge, che regge il suo fato
Nell'abisso là spegnersi de',
Spegnersi de', spegnersi de', spegnersi de'.
Coro
Alfin brilli, alfin brilli d'un po' di follia
Questa vita che il cielo ne diè,
Alfin brilli, alfin brilli d'un po' di follia
Questa vita che il cielo ne diè,
Ne diè, ne diè, ne diè.
Riccardo
La vita mai sì cara, sì cara non è.
La vita mai sì cara, sì cara non è.
\ No, non è, no, non è, no, non è.
Riccardo
Alle tre,
Oscar, Renato, Samuel, Tom e partigiani, Coro
Alle tre,
Riccardo
alle tre,
Oscar, Renato, Samuel, Tom e partigiani, Coro
alle tre.
Riccardo
Dunque, signori, aspettovi, signori, aspettovi.
Incognito, alle tre, incognito, alle tre
Oscar, Renato, Samuel, Tom e partigiani, Coro
Teco sarem di subito, sarem di subito,
\ Incogniti, alle tre, incogniti, alle tre
Tutti
Nell'antro dell'oracolo,
Nell'antro dell'oracolo,
Della gran maga al piè,
Della gran maga al piè, sì, sì,
Nell'antro dell'oracolo,
Della gran maga al piè.
Nº 7. Invocazione

Scena VI

L'abituro dell'indovina.
A sinistra, un camino; il fuoco è acceso. La caldaja fuma sovra un treppiè. Ulrica presso.

Coro di Donne e Fanciulli
Zitti. l'incanto non dèssi turbare.
Il dimonio tra breve halle a parlare!

Ulrica [come ispirata]
Re dell'abisso affrettati,
Precipita per l'etra,
Senza libar la folgore
Il tetto mio penètra.
Omai tre volte l'upupa
Dall'alto sospirò;
La salamandra ignivora
Tre volte sibilò.
E delle tombe il gemito
Tre volte a me parlò!
E delle tombe il gemito
Tre volte a me parlò!
Tre volte a me parlò!

Nº 8. Scena

Scena VII


Entra Riccardo vestito da pescatore, avanzandosi tra la folla, nè scorgendo alcuno de' suoi.

Riccardo
Arrivo il primo!

Donne e Fanciulli [lo respingono]
Villano, dà indietro,
Villano, dà indietro.
[Riccardo s'allontana ridendo]
[la scena s'oscura di più]
Oh, come tutto riluce di tetro!

Ulrica [con esaltazione; declamando]
È lui, è lui! ne' palpiti
Come risento adesso
La voluttà riardere
Del suo tremendo amplesso!
La face del futuro
Nella sinistra egli ha.
M'arrise al mio scongiuro,
Rifolgorar la fa:
Nulla, più nulla, più nulla ascondersi
Al guardo mio potrà,
Nulla ascondersi potrà,
Nulla, più nulla, più nulla ascondersi potrà,
Nulla ascondersi potrà, nulla ascondersi
Al guardo mio potrà!
[batte il suolo e sparisce]

Coro
Evviva la maga, evviva la maga!

Ulrica
Silenzio, silenzio!
[sparisce]

Nº 9. Scena

Scena VIII

[Silvano rompendo la calca]

Silvano
Su, fatemi largo, saper vo' il mio fato.
Son servo del Conte, son suo marinaro:
La morte per esso più volte ho sfidato,
La morte ho sfidato;
Tre lustri son corsi del vivere amaro,
Tre lustri che nulla s'è fatto per me,
Tre lustri che nulla s'è fatto per me.

Ulrica [ricomparendo]
E chiedi?

Silvano
Qual sorte pel sangue versato
Mi attende.

Riccardo
(Favella da franco soldato.)

Ulrica [a Silvano]
La mano.

Silvano
Prendete.

Ulrica [osservando la mano]
Rallegrati omai:
In breve dell'oro e un grado t'avrai.
[Riccardo trae un rotolo e vi scrive su]

Silvano
Scherzate?

Ulrica
Va pago.

Riccardo [mette il rotolo nella tasca di Silvano, che non s'avvede]
(Mentire non de'.)

Silvano
A fausto presagio ben vuolsi mercè,
A fausto presagio ben vuolsi mercè.
[frugando trova il rotolo su cui legge estatico]
«Riccardo al suo caro Silvano uffiziale.»
Per bacco! non sogno!. dell'oro ed un grado!
Evviva, evvivia!
Coro
Evviva la nostra Sibilla immortale,
\ Che spande su tutti ricchezze e piacer!

Silvano, Coro
Si batte!
[S'ode picchiare alla piccola porta; Ulrica va ad aprire, e v'entra un servo.]

Riccardo
Che veggo! sull'uscio segreto
Un servo d'Amelia!

Servo [sommessamente ad Ulrica]
Sentite: la mia
Signora, che aspetta là fuori, vorria
Pregarvi in segreto d'arcano parer.

Riccardo
(Amelia!)

Ulrica
S'inoltri, ch'io tutti allontano.
[il servo parte]
Riccardo
(Non me!)
[si nasconde nel gabinetto]

Ulrica [si volge agli astanti]
Perchè possa rispondere a voi
È d'uopo che innanzi m'abbocchi a Satano.
Uscite: lasciate ch'io scruti nel ver.

Silvano, Coro
Usciamo: si lasci che scruti nel ver.
Usciam, usciam.
Ulrica
\ Uscite, uscite.

Nº 10. Scena e Terzetto

Scena IX

Ulrica
Che v'agita così?

Amelia
Segreta, acerba
Cura che amor destò.

Riccardo [nascosto]
(Che ascolto!)

Ulrica
E voi
Cercate?

Amelia
Pace. svellermi dal petto
Chi sì fatale e desiato impera!
Lui, che su tutti il ciel arbitro pose.

Riccardo [con viva emozione di gioja]
(Che ascolto! Anima mia!)

Ulrica
L'oblio v'è dato. Arcane
Stille conosco d'una magic'erba,
Che rinnovella il cor. Ma chi n'ha d'uopo
Spiccarla debbe di sua man nel fitto
Delle notti. Funereo
È il loco.

Amelia
Ov'è?

Ulrica
L'osate
Voi?

Amelia [risoluta]
Sì, qual esso sia.

Ulrica
Dunque ascoltate.
Della città all'occaso,
Là dove al tetro lato
Batte la luna pallida
Sul campo abbominato.
Abbarbica gli stami
A quelle pietre infami,
Ove la colpa scontasi
Coll'ultimo sospir!
Ove la colpa scontasi
Coll'ultimo sospir!
Coll'ultimo sospir!

Amelia
Mio Dio! qual loco!

Ulrica
Attonita
E già tremante siete?

Riccardo
(Povero cor!)

Ulrica
V'esanima?

Amelia
Agghiaccio.

Ulrica
E l'oserete?

Amelia
Se tale è il dover mio
Troverò possa anch'io.

Ulrica
Stanotte?

Amelia
Sì.

Riccardo
(Non sola:
Chè te degg'io seguir.)

Amelia
Consentimi, o Signore,
Virtù ch'io lavi 'l core,
E l'infiammato palpito
Nel petto mio sopir!
Ulrica
Va, non tremar, l'incanto
Inaridisce il pianto.
Non tremar, non tremar, non tremar, l'incanto
Inaridisce il pianto.
Non tremar, non tremar, no,
Non tremar, non tremar.
Riccardo
(Ardo, e seguirla ho fisso
Se fosse nell'abisso, Amelia,
Pur ch'io respiri, Amelia,
L'aura de' tuoi sospir,
Pur ch'io respiri, Amelia,
\ L'aura de' tuoi sospir,
L'aura de' tuoi sospir.)
Amelia
\ Ah!
Amelia
Consentimi, o Signore,
Virtù ch'io lavi il cor, ch'io lavi il cor,
E l'infiammato palpito
Nel petto mio sopir.
Dammi, o Signor,
Virtù ch'io lavi il cor!
Ulrica
Osa, e berrai nel farmaco
L'oblio de' tuoi martir,
Osa, e berrai nel farmaco
L'oblio de' tuoi martir,
Osa, e berrai nel farmaco
L'oblio de' tuoi martir, de' tuoi martir,
Va, non tremar, va, non tremare.
Riccardo
(Ah! Ardo, e seguirla ho fisso,
seguirla ho fisso, seguirla ho fisso.
Ardo, e seguirla ho fisso
Se fosse nell'abisso,
Pur ch'io respiri, Amelia,
L'aura de' tuoi, de' tuoi sospir,
Pur ch'io respiri, Amelia,
L'aura de' tuoi, de' tuoi sospir,
Pur ch'io respiri, Amelia,
L'aura de' tuoi, de' tuoi sospir,
\ L'aura de' tuoi sospir!)

Coro [dal fondo]
Figlia d'averno, schiudi la chiostra,
E tarda meno a noi ti mostra.

Ulrica [ad Amelia]
Presto partite.

Amelia
Stanotte.
Ulrica
Addio.
Riccardo
(Non sola:)
Ulrica
Partite,
Premio partite!
Amelia
Addio.
[fugge per la porta segreta]
Riccardo
\ chè te degg'io seguir!)

Nº 11. Scena e Canzone

Scena X

Ulrica apre l'entrata maggiore: entrano Samuel, Tom e seguaci, Oscar, Gentiluomini e Uffiziali travestiti bizzarramente, ai quali s'unisce Riccardo.

Samuel, Tom, Coro di Cavalieri travestiti
Su, profetessa, monta il treppiè;
Canta il futuro, monta il treppiè.

Oscar
Ma il Conte ov'è?

Riccardo [ad Oscar]
Taci, nascondile che qui son io.
[ad Ulrica]
Or tu Sibilla, che tutto sai,
Della mia stella mi parlerai.

Samuel, Tom e Coro
Canta il futuro, canta il futuro.

Riccardo
Di' tu se fedele
Il flutto m'aspetta,
Se molle di pianto
La donna diletta
Dicendomi addio,
Dicendomi addio,
Tradì l'amor mio,
Tradì l'amor mio.
Con lacere vele
E l'alma in tempesta
I solchi so franger
Dell'onda funesta,
L'averno ed il cielo
Irati sfidar,
L'averno ed il cielo
Irati sfidar.
Sollecita esplora,
Divina gli eventi,
Non possono i fulmin,
La rabbia de' venti,
La morte, l'amore
Sviarmi dal mar,
No, no, no, no,
La morte, l'amor
Sviarmi dal mar,
La morte, l'amor
Sviarmi dal mar.

Oscar, Samuel, Tom e Coro
Non posson i fulmin,
La rabbia de' venti,
La morte, l'amor
Sviarlo dal mar.

Riccardo
Sull'agile prora
Che m'agita in grembo,
Se scosso mi sveglio
Ai fischi del nembo,
Ripeto fra' tuoni,
Ripeto fra' tuoni
Le dolci canzoni.
Le dolci canzoni,
Le dolci canzoni
Del tetto natio,
Che i baci ricordan
Dell'ultimo addio,
E tutte raccendon
Le forze del cor,
E tutte raccendon
Le forze del cor.
Su dunque, risuoni
La tua profezia,
Di' ciò che può sorger
Dal fato qual sia;
Nell'anime nostre
Non entra terror,
Non entra terror,
Nell'anime nostre
Non entra terror,
Nell'anime nostre
Non entra terror.

Oscar, Samuel, Tom e Coro
Nell'anime nostre
Non entra terror,
Non entra, non entra terror.
Riccardo
Nell'anime nostre
\ Non entra terror.

Nº 12. Scena e Quintetto

Ulrica
Chi voi siate, l'audace parola
Può nel pianto prorompere un giorno,
Se chi sforza l'arcano soggiorno
Va la colpa nel duolo a lavar,
Se chi sfida il suo fato insolente
Deve l'onta nel fato scontar.

Riccardo
Orsù, amici.

Samuel
Ma il primo chi fia?

Oscar
Io.

Riccardo [offrendo la mano ad Ulrica]
L'onore a me cedi.

Oscar
E lo sia!

Ulrica [esaminando la mano; solennemente]
È la destra d'un grande, vissuto
Sotto gli astri di Marte.

Oscar
Nel vero
Ella colse.

Riccardo
Tacete.

Ulrica [lasciando la mano di Riccardo]
Infelice.
Va, mi lascia. non chieder di più!

Riccardo
Su, prosegui.

Ulrica
No. lasciami.

Riccardo
Parla.
Ulrica
Va.
Riccardo
Parla.
Ulrica [evitando]
Te ne prego.
Oscar, Samuel, Tom, Coro [ad Ulrica]
Eh finiscila omai!

Riccardo
Te lo impongo.

Ulrica
Ebben, presto morrai.

Riccardo
Se sul campo d'onor, ti so grado.

Ulrica [con più forza]
No. per man d'un amico.

Oscar
Gran Dio!
Samuel, Tom, Coro
\ Quale orror!

Oscar, Samuel, Tom, Coro
Quale orror!

Ulrica
Così scritto è lassù!
Samuel, Tom, Coro
Quale orror!

Riccardo
È scherzo od è follia
Siffatta profezia,
È scherzo od è follia
Siffatta profezia.
Ma come fa da ridere
La lor credulità!
Ma come fa da ridere, da ridere
La lor credulità!

Ulrica [passando innanzi a Samuel e Tom]
Ah voi, signori, a queste
Parole mie funeste,
Voi non osate ridere;
Che dunque in cor vi sta?

Samuel [fissando Ulrica]
La sua parola è dardo,
È fulmine lo sguardo,
È fulmine, è fulmine lo sguardo,
Tom [fissando Ulrica]
La sua parola è dardo,
\ È fulmine lo sguardo,
Oscar
Ah! E tal fia dunque il fato?
Ch'ei cada assassinato?
Al sol pensarci l'anima
Abbrividendo va,
Abbrividendo, abbrividendo,
Al sol pensarci
Abbrividendo va.
Riccardo
È scherzo od è follia
Siffatta profezia.
È scherzo od è follia
Siffatta profezia.
Ma come fa da ridere,
Ma come fa da ridere
La lor credulità,
La lor credulità!
Coro
Tal fia dunque il fato?
Ch'ei cada assassinato?
Al sol pensarci l'anima
Abbrividendo va,
Al sol pensarci, al sol pensarci
Abbrividendo va.
Samuel e Tom
La sua parola è dardo,
È fulmine lo sguardo,
Dal confidente demone
Tutto costei risà,
Tutto costei risà,
Dal confidente demone
Tutto costei, tutto costei risà,
Dal confidente demone,
Dal confidente demone
Tutto costei, tutto risà,
Tutto costei, tutto risà,
Ulrica
Ah voi, signori, a queste
Parole mie funeste,
Voi non osate ridere;
Che dunque in cor vi sta?
Voi non osate ridere;
Che dunque in cor vi sta?
Che dunque in cor vi sta?
\ Che dunque in cor vi sta?
Riccardo
È scherzo od è follia
Siffatta profezia,
Oscar
Al sol pensarci,
Ulrica
Che dunque in cor,
Samuel e Tom
\ Tutto costei,
Riccardo
È scherzo od è follia
Siffatta profezia,
Oscar
al sol pensarci,
Ulrica
in cor vi sta?
Samuel e Tom
\ tutto risà,
Riccardo
Ma come fa da ridere
La lor credulità!
Oscar
Abbrividendo va.
Ulrica
Che dunque in cor vi sta?
Samuel e Tom
\ Tutto costei risà.
Riccardo
Ma come fa da ridere, da ridere
La lor credulità!
È scherzo od è follia,
È scherzo od è follia
Siffatta profezia.
Ma come fa da ridere, fa da ridere,
Ma come fa da ridere
La lor credulità!
Coro
E tal fia dunque il fato?
Ch'ei cada assassinato?
Al sol pensarci l'anima,
Al sol pensarci l'anima
Abbrividendo va.
Ulrica
Ah voi, signori, a queste
Parole mie funeste
Voi non osate ridere;
Che dunque in cor vi sta?
Che dunque in cor in cor vi sta?
Samuel e Tom
La sua parola è dardo,
È fulmine lo sguardo,
La sua parola è dardo,
È fulmine lo sguardo,
Dal confidente demone
Tutto costei risà,
Oscar
E tal fia dunque il fato?
Ch'ei cada assassinato?
Al sol pensarci, al sol pensarci l'anima
\ Abbrividendo, abbrividendo va,
Riccardo
Ma come fa da ridere
La lor credulità!
da ridere
La lor credulità, credulità!
Samuel e Tom
Dal demone tutto risà,
Dal demone tutto costei, costei risà,
Ulrica
Che dunque in cor vi sta?
Che dunque in cor vi sta?
Che dunque in cor vi sta?
in cor vi sta?
Oscar
Ah l'anima abbrividendo va,
\ Al sol, al sol pensarci l'anima
Abbrividendo va,
Riccardo
Ma come fa da ridere
Ulrica
\ Voi non osate ridere;
Oscar
Abbrividendo va,
Ulrica
Che dunque in cor vi sta
Riccardo
La lor credulità,
Samuel e Tom
\ Tutto costei risà,
Oscar
Abbrividendo va.
Riccardo
La lor credulità!
Ulrica
vi sta?
Samuel e Tom
risà.
Coro
\ Orror!

Nº 13. Scena ed Inno - Finale I

Riccardo
Finisici il vaticinio.
Di', chi fia dunque l'uccisor?

Ulrica
Chi primo
Tua man quest'oggi stringerà.

Riccardo [con vivacità]
Bennissimo!
[offrendo la destra ai circostanti che non osano toccare]
Qual' è di voi, che provi
L'oracolo bugiardo?.
Nessuno!

Scena XI

[Renato appare all'entrata. Riccardo accorre a lui e gli stringe la mano.]

Riccardo
Eccolo.

Oscar, Samuel, Tom, Coro
È desso!

Samuel e Tom [ai suoi]
Respiro; il caso ne salvò.

Oscar, Coro [contro Ulrica]
L'oracolo
Mentiva.

Riccardo
Sì: perchè la man che stringo
È del più fido amico mio!

Renato
Riccardo!

Ulrica [riconoscendo il Conte]
Il Conte!.

Riccardo [ad Ulrica]
Nè, chi fossi il genio tuo
Ti rivelò, nè che voleano al bando
Oggi dannarti.

Ulrica
Me?

Riccardo [gettandole una borsa]
T'acqueta e prendi.

Ulrica
Magnanimo tu sei, ma v'ha fra loro
Il traditor: più d'uno
Forse.

Samuel e Tom
(Gran Dio!)

Riccardo
Non più.

Silvano, Coro di Popolo [interno]
Viva Riccardo!

Oscar, Ulrica, Riccardo, Renato, Samuel, Tom
Quai voci?

Silvano, Coro
Viva!

Silvano [dalla soglia, vôlto a' suoi]
È lui, ratti movete, è lui:
Il nostro, il nostro amico e padre.
[tutti entrano in scena]
Tutti con me chinatevi al suo piede
E l'inno suoni della nostra fè.

Silvano, Coro
O figlio d'Inghilterra,
Amor di questa terra:
Reggi felice, arridano
Gloria e salute, gloria a te.

Oscar
Il più superbo alloro
Che vince ogni tesoro,
Alla tua chioma intrecciano
Riconoscenza e fè.
Riccardo
E posso alcun sospetto
Alimentar nel petto,
Se mille cuori battono
\ Per immolarsi a me?

Renato
Ma la sventura è cosa
Pur ne' trionfi ascosa,
Là dove il fato ipocrita
Veli una rea mercè.

Samuel e Tom
Chiude al ferir la via
Questa servil genia,
Che sta lambendo l'idolo,
E che non sa il perchè,
Questa servil genia,
Questa servil genia,
Che sta lambendo, lambendo l'idol,
nè sa perchè.

Ulrica
Non crede al proprio fato
Ma pur morrà, morrà piagato;
Sorrise al mio presagio,
\ Ma nella fossa ha il piè,

Oscar
Ah! Invidïato alloro,
Che vince ogni tesoro,
Alla tua chioma intrecciano
Riconoscenza e fè, e fè.

Riccardo
Ah! E posso alcun sospetto
Alimentar nel petto,
Se mille cuori battono
Per immolarsi a me, a me,

Renato
Ah! Ma la sventura è cosa
Pur ne' trionfi ascosa,
Là dove il destino ipocrita
Veli una rea mercè,
Ma la sventura è cosa
Pur ne' trionfi ascosa,
Là dove il destino ipocrita
Veli una rea mercè, là, là,
Ulrica
Non crede al proprio fato,
Ma pur morrà piagato;
Sorrise al proprio fato,
Ma nella fossa,
ma nella fossa ha il piè, sì, sì,
Silvano, Coro
O figlio d'Inghilterra,
Amor di questa terra:
Reggi felice, arridano
Gloria e salute, gloria a te, reggi
Samuel e Tom
Chiude al ferir la via
Questa servil genia,
Questa che lambe l'idolo
E che non sa il perchè,
Questa servil genia,
Questa, che lambe l'idolo
E che non sa il perchè,
\ non sa il perchè, questa,

Oscar
Riconoscenza e fè,
Riconoscenza e fè, e fè,
Ulrica
Nella fossa ha il piè, sì, nella fossa,
Nella fossa ha il piè, sì, sì,
Riccardo
Per immolarsi a me,
Per immolarsi a me, a me,
Renato
Là dove il fato ipocrita
Veli una rea mercè, rea mercè,
Là dove il fato ipocrita
Veli una rea mercè, là, là,
Samuel e Tom
Che lambe l'idolo
E che non sa il perchè,
No, no, non sa,
E lambe l'idolo
nè sa perchè, questa,
Silvano, Coro
Felice, arridano gloria,
\ Gloria, salute a te, a te, reggi

Oscar
Riconoscenza e fè,
Riconoscenza e fè.
Ulrica
Nella fossa ha il piè, sì,
Nella fossa, nella fossa ha il piè,
Riccardo
Per immolarsi a me
Per immolarsi a me,
Renato
Là dove il fato ipocrita
Veli una rea mercè, rea mercè,
Là dove il fato ipocrita
Veli una rea mercè,
Samuel e Tom
Che lambe l'idolo
E che non sa il perchè,
No, no, non sa,
E lambe l'idolo
nè sa perchè,
Silvano, Coro
Felice, arridano
\ Gloria, gloria, salute a te, a te,

||:
Oscar
Riconoscenza e fè,
Ulrica
Ma nella fossa ha il piè,
Riccardo
Per immolarsi a me,
Renato
Rea mercè,
Samuel e Tom
Non sa il perchè,
Silvano, Coro
\ Gloria a te,
:||

Oscar
e fè, e fè.
Ulrica
ha il piè, ha il piè.
Riccardo
a me, a me?
Renato
rea mercè.
Samuel e Tom
perchè, perchè.
Silvano, Coro
\ a te, a te.

 

ATTO primo -- ATTO secondo -- ATTO terzo
 

Note:

GIUSEPPE VERDI
Un ballo in maschera
Melodramma in tre atti [libretto di Antonio Somma]

PERSONAGGI e INTERPRETI della prima rappresentazione
RICCARDO, Conte di Warwich, Governatore di Boston sig. Fraschini Gaetano (Primo Tenore)
RENATO, creolo, suo segretario e sposo di sig. Giraldoni Leone (Primo Baritono)
AMELIA sig.ª Julienne-Dejean Eugenia (Primo Soprano)
ULRICA, indovine di razza nera sig.ª Sbriscia Zelinda (Primo Contralto)
OSCAR, paggio sig.ª Scotti Pamela (Primo Soprano)
SILVANO, marinaio sig. Santucci Stefano (Secondo Basso)
SAMUEL } nemici del sig. Bossi Cesare (Primo Basso)
TOM } Conte sig. Bernardoni Giovanni (Basso Comprimario)
Un Giudice sig. Bazzoli Giuseppe (Secondo Basso)
Un Servo d'Amelia sig. Foffi Luigi (Secondo Tenore)

Deputati, Uffiziali, Marinai, Guardie, Uomini, Donne e Fanciulli del popolo, Gentiluomini, Aderenti di Samuel e Tom, Servi, Maschere e coppie danzanti.

La scena a Boston e ne'dintorni.

L'azione nella fine del secolo XVII.

Primo Violino Direttore d'Orchestra, sig. Cav. Emilio Angelini.
Maestro al cembalo per le prima tre recite Giuseppe Verdi
Poeta Direttore di Scena, sig. Giuseppe Cencetti.
Maestro Concertatore dei Cori, sig. Pietro Dolfi.
Capo Sarto, sig. Salvatore Minola.
Direttore del Macchinismo, sig. Francesco Morelli.
Attrezzista, sig. Andrea Unzere.
La 1.ª scena è stata dipinta dal sig. Bazzani, la 2.ª dal signor Ceccato, la 3.ª, 5.ª e 6.ª dal sig. Golmi, la 4.ª dal sig. Biseo.
Il vestario, il macchinismo, gli attrezzi ed ogni altra decorazione sono di proprietà dell'Impresario, sig. Vincenzo Jacovacci.
 

 
 


 
   

Servizio fotografico di FABIO BORSANI

 

 

 

Realizzazione pagina web di Mario Mainino

 

torna alla pagina precedentemente consultata

www.concertodautunno.it
sito per i musicisti e gli amanti della musica classica, dell'opera lirica e del teatro a cura di
Mario
da Vigevano

 
 

Copyright © Mario Mainino Vigevano PV Agg.del 12/10/2013
Copia quello che vuoi, ma per favore cita da dove lo hai preso !!