Rossini e la cambiale

Giovedì 4 novembre 2010_11_04 ore 11:00
Sabato 6 novembre 2010_11_06 ore 21:00
Domenica 7 novembre 2010_11_07 ore 16:30
Sala Teatro, Aula 10
Accademia di Belle Arti di Brera Direttore Prof. Castone Mariani
via Brera 28, Milano
Un nuovo allestimento inaugura l'Anno Accademico a Brera.
Gioacchino Rossini
LA CAMBIALE DI MATRIMONIO
Opera buffa in un atto

Libretto di Gaetano Rossi
Un progetto a cura della Scuola di Scenografia - Triennio Coordinatore Prof. Enrico Mulazzani

 


Seguono immagini della serata: Parte III

Parte I -- Parte II -- Parte III

Scena ottava

Trio

Edoardo
(Edoardo entra con frenata ira, e sempre
con sarcasmo, e detti segnando Fannì)
Quell'amabile visino,
quell'occhietto amorosetto,
quel complesso sì perfetto
e di grazie, e di beltà,
lo creò per altri amore;

(marcato)

Caro mio, per voi non fa:
Vi consiglio, ma di core,
ritornare al Canadà.

Slook
(prendendo la mano ad Edoardo 
e stringendola fortemente)
Ma, signor, che c'entra lei,
dica un po', ne' fatti miei?

Fannì
Ei lo fa per compassione
delle amiche sue persone.

Edoardo
Perché molto m'interessa
e per voi, per me, e per essa.

Slook
(alterato)
Ma quest'è una mercanzia
di mia tutta proprietà.
Vado a dirlo a sir Tobia,
e ragion m renderà.

Edoardo
(fiero)
Guai a voi se gli parlate!

Fannì
Con prudenza, e simulate.

Slook
Ma quest'è soverchieria.

Edoardo
È una gran premura mia.

Slook
Voi chi siete?...

Edoardo
Lo saprete.

Slook
(a Fannì)
Dite voi...

Fannì
Già inteso avete.

Slook
La cambiale parla chiaro.

Edoardo
Rinunziarla, amico caro.

Slook
(con foco)
Rinunziar! Son Slook... e poi...

Edoardo
(fiero)
Non parlate: guai a voi!

Slook
(turbato)
Minacciate!

Fannì, Edoardo
Sì, tremate.

Slook
Ma perché? Ma che sarà?

A tre

Fannì
(prestissimo)
Non mi piacete, non mi prendete,
non vo' sposarvi, vi pentirete.
Se questa mano voi stringerete
saprà cavarvi quei brutti occhiacci
un vero inferno vi schiuderà.



Edoardo
(fiero)
La rinunziate, a me cedete.
Guai se parlate, la rinunziate.
Io saprò pungervi ben ben le vene,
vi mando in lettera al Canadà.



Slook
Oh, me meschino! Povero Slook!
Grazie, signore; oh, che buon core!
Cavarmi gli occhi! Misericordia!...
Oh, che demoni son questi qua!

(partono)


Scena nona

Recitativo e Aria

Norton
Non si farà: non si farà, sta certa,
Questo bel matrimonio.

Clarina
E sir Tobia ordina intanto, 
fa i preparativi,
colla speranza che l'americano
accetti miss Fannì

Norton
Lo spera invano 
sono tanti li fili tesi 
al povero diavolo, 
son tali i timori, 
i sospetti a' quali è in preda,
che disperato il povero selvaggio
del Canadà tornerà a fare il viaggio.

Clarina
Ma si può dar pazzia
Peggior di quella del signor Tobia!

Norton
L'americano è semplice, ha creduto
che le spose in Europa
siano manifatture da negozio:
E in parte non s'inganna.

Clarina
Io vado intanto
presso miss: tu sta attento dal tuo canto:
io son interessata
per questi innamorati: poveretti!
Dopo tanto soffrir e tanti stenti,
Alla fin li vorrei veder contenti.


Anch'io son giovane,
anch'io lo provo,
spesso al medesimo
caso mi trovo,
e so per pratica


Che cosa è amor.
Allor che s'ama
di vero affetto,
sempre si brama
il caro oggetto,
ei sol può renderci
contento il cor.


Scena decima

Recitativo

Norton
Eccolo appunto: pare pensieroso.

Slook
(uscendo)
Ehi, di grazia, signore,
Bramerei di parlar a sir Tobia.

Norton
Io credo ch'ora in casa egli non sia.
Ma di grazia, scusate,
avete già concluso, conoscete
voi bene il capital che acquisterete?

Slook
Credo già di conoscerlo.

Norton
(marcato)
Siate cauto

Slook
Perché?

Norton
Potrebbe darsi che fosse ipotecato

Slook
(sorpreso)
Ipotecato!



Norton
Ma in parola d'onore,
non me fate alcun motto;
addio, signore.

(parte)


Scena undicesima

Reziario e Duo

Slook
Ipotecato! Diavolo! 
Madama colla decenza, 
e i ma, che vuol cavarmi gl'occhi; 
il dolce amico che mi prega, 
e vuol pungermi le vene!...
Oh, in qual razza di mondo son mai giunto!

Tobia
Dov'è!

Slook
(fra sè)
Or quest'altro! 
Viene in un buon punto!

Tobia
Caro amico! Lasciate ch'io v'abbracci:
Abbiamo buone nuove?

Slook
Buonissime.

Tobia
(ad ogni risposta di Slook, 
Tobia lo abbraccia, e bacia)
Oh che gusto! Sicché dunque
L'affar!...

Slook
Va a meraviglia.

Tobia
Che piacer! E mia figlia?...

Slook
Bella assai.

Tobia
L'età?...

Slook
Giusta.

Tobia
Le maniere?...

Slook
Obbliganti.

Tobia
Oh che consolazione!

Slook
(fra sè)
Bacia, bacia.

Tobia
E per le proporzioni?

Slook
Fatte apposta.

Tobia
Temperamento?

Slook
Quello che ci vuole.

Tobia
Dunque ella è vostra sposa:
Tutto confronta agli ordini del foglio



Slook
(seccamente)
C'è una difficoltà

Tobia
Che?

Slook
Non la voglio.

Tobia
(colpito)
Oh!

Slook
Ma!

Tobia
Diavolo! 
Dunque non vi piace?

Slook
Anzi, molto.



Tobia
E perché non la sposate?

Slook
Se fossi pazzo! 

(fra sè)

Mi son cari gli occhi;
Madamina decenza me li cava.

Tobia
(fra sè)
Le piace, e non la vuole! Cospettone!

(a Slook)

Ma almeno una ragione!...

Slook
Oh peggio!

(fra sè)

Il dolce amico 
mi punge allor le vene.

Tobia
Io butto foco!

Slook
Butta pur!

Tobia
Oh, alle corte,
o sposarla, o parlar.

Slook
Né l'un, né l'altro.

Tobia
Dunque!...

Slook
Non vi scaldate: Flemma.



Tobia
La sposerete?

Slook
La sposerei... ma!

Tobia
Ma!

Slook
Flemma: quel ma vuol dir 
che ci ho una gran difficoltà.

Tobia
(con foco prestissimo)
Dite presto, 
dove sta questa gran difficoltà?

Slook
(con placidezza)
Oh ci sta, 
ma non si sa, e nemmeno si saprà.

Tobia
(crescendo)
Ella ha tutti i requisiti,
e non trovo in lei mancanze.

Slook
(con più flemma)
Forse troppo, anzi, abbondanze,
ma, cor mio, per non fa.

Tobia
(con tutta forza)
Mantenete la parola,
Non si viene con inganni.
Slook
(con sopra)
Sono qua a pagarvi i danni,
e così si finirà.

A Due

Tobia
Questo è un procedere da americano,
ma di ficcarmela si spera invano.
La figlia è in ordine,
la carta canta,
e il signor flemma la sposerà.

Slook
Questo è un precedere da uomo onesto.
Vi pago il debito,
né cerco il resto.

(fra sè)

Non sa che vogliono
cavarmi gli occhi;
non me li cavano per verità.

Tobia
(amaramente)
Signor americano!

Slook
(placido)
Signor europeo!

Tobia
Voi dunque avete voglia di morire?

Slook
Grazie al cielo, non ho questa intenzione

Tobia
Vo' darvi una lezione
Perché impariate 
ad esser di parola

Slook
(fra sè)
Ohimè! Che anche il papà!...

Tobia
(in aria di millanteria e cava un guanto,
e lo getta a Slook ch'è immobile né sa 
che significhi)
Spada, o pistola...

A due

Ecco il guanto, 
v'aspetto fra un'ora;
vi consiglio di far testamento.
Della rabbia non vedo, non sento...


Ah! Eh! Ih!... sì, vi voglio ammazzar.

Slook
Grazie tante!

(fra sè)

M'imbarco fra un'ora:
Occhi... a morte... 
che bel complimento!
Non si cavano: 
e fo giuramento,
Che vuò intero alla patria tornar.

(partono)


Scena dodicesima

Recitativo

Clarina
Venite, sono andati

Fannì
Com'erano scaldati!
Io per me credo che il buon american
n'avrà abbastanza

Clarina
Anch'io son persuasa 
che senza sposa
abbia a tornar a casa

Edoardo
Oh mia Fannì!

Fannì
Caro Edoardo!

Edoardo
Ebbene, 
vedesti più l'american?
Pretende ancora di sposarti?

Fannì
Io gli ho mostrata tanta avversion,
gli ho fatto sì graziose minaccie!

Edoardo
Io l'ho pregato con sì buona maniera
a rinunziarti!

Clarina
Pover'uom, 
io lo credo ben pentito!

(parte)

Edoardo
Ei prederà sicuro altro partito.

Fannì
Oh, s'io divento tua!...

Edoardo
(Edoardo prende la mano di Fannì e 
la bacia con tutto trasporto)
Speriamo.


Scena tredicesima

(Slook viene sulla porta, li vede, 
si ferma, sorride, e avanzando)

Slook
Bravi!

Fannì
(si volge, ritira la mano, fa un inchino, 
e accennando di cavargli gli occhi)
Serva sua!...

(per partire)

Edoardo
Servitore

Slook
Servo anch'io. 
Poso chiedere un favore?

Fannì
(grave)
Che v'occor?

Edoardo
(burbero)
Che cercate?

Slook
Dite, in prima:
Ognun qui mi vuol morto.
Son sicuro un quarto d'ora 
dalle vostre mani?

Edoardo
Voi non siete già in mezzo a americani

Slook
(serio)
Lo so. 
Un americano non avria minacciata
in propria casa a un ospite la vita.

Edoardo
(fra sè)
Che rimprovero è questo!

Fannì
(fra sè)
Io son stordita.

Slook
Ma lasciamo da parte siffatte gentilezze,
Madamina, voi, che senza saper 
qual colpa io m'abbia,
mi faceste quel dolce complimento,
quale morte dev'essere la mia?

Fannì
Io non bramo la morte a chi che sia.

Slook
Ma poco fa... vi ricordate?...

Fannì
Allora vi parlava un'amante disperata.

Slook
È dunque ver 
che siete ipotecata?

Fannì
(abbassa gli occhi)
Ma!

Slook
E l'acquirente!...

(Fannì gira gli occhi su 
Edoardo e sospira)

Ora capisco bene perchè voleva
pungermi le vene.

Edoardo
Ah! Trasportato dalla gelosia...

Slook
Che bestiaccia è costei?
Ma andiamo avanti.
E perché presentarmi la cambiale?

Fannì
Sforzata da mio padre...

Slook
Povera Miss! 
Ma che paese è questo!
Anche i padri che sforzano le figlie!
E il vostro sa che amate 
il dolce amico?

Fannì
Non ardimmo parlargliene finora.

Edoardo
La mia fortuna è troppo disuguale
al ricco stato suo.

Slook
(pensa, passeggia, cava le due lettere, 
le esamina, sorride, guarda Fannì ed
Edoardo)
Non c'è altro male?

Edoardo
Che mai pensa?

Fannì
Che fa?

Slook
(prendendoli per mano)
Ragazzi miei,
Venite qua, sentite:
Io cercavo una moglie, calcolando
Che mi fruttasse eredi; dopo quello
Che in materia di donne ho visto e inteso
Me ne passò la voglia: null'ostante,


Miss, voi mi siete cara,
Quel giovane mi piace, e compatisco
In voi l'età e l'amore. 
Io sono ricco
E vo' farvi felici: ecco, 
io vi cedo,


E giro la cambiale... 
il vostro nome?...

Edoardo
Edoardo Milfort.

Slook
(va al tavolino e scrive)
E per me all'ordine S. P. 
Del Sir Edoardo Milfort. Slook.

(gli dà la lettera)

Per dritto Miss 
è vostra da tal punto:
D'istituirvi erede mio prometto:
Ammazzatemi adesso, io vel permetto.

Edoardo
Ah, signor!

Fannì
Uomo raro!...

Edoardo
La mia gioia! La mia riconoscenza...

Fannì
La sorpresa, il contento...

Slook
Basta, basta, tacete.

Fannì
Come tacer, come frenare i moti
D'un cor riconoscente
che ci deve il piacer 
che in petto or sente?
Vorrei spiegarvi il giubilo
che fa brillarmi il core;
provo sì dolci palpiti!...
Un così raro ardore!...


Oh Dio! Rapita l'anima
esprimersi non sa.
Un soave e nuovo incanto
mi seduce in tal momento;
e l'idea del mio contento
di piacer languir mi fa.

(poi con trasporto, crescendo)

Ah, se amor voi conoscete,
ben comprender mi potreste!...
Se a provarlo arriverete,
qual piacer ne sentirete!...
Quando s'ama e che si brama...
si sospira... si delira...
il pensier... il cor... la mente...
vola... accendessi... si sente!...
Ma poi c'è quel tal momento
Che ci viene a consolar...

(rimettendosi)

Perdonatemi, signore,
mi fa amore delirar.
Ah, nel sen di chi s'adora
non ci resta che bramar.

(parte con Edoardo)


Scena quattordicesima

Slook
Eppur lo cred'anch'io, che il far del bene
sia il contento maggiore
per chi sì bel dover sente nel cuore.

(parte)

Scena quindicesima

(Tobia preceduto da un servo, 
che porta due pistole e due spade)

Tobia
Metti là tutto, e parti. 
Senti: avverti mia figlia che l'aspetto.

(il servo mette sul tavolino le pistole 
e le spade, poi parte, dopo l'ordine)

Oh, qui c'è sotto
un qualche grande imbroglio:
ed io scoprirlo e vendicar me voglio.
Ma quel signor american! Per Bacco!
Le piace, e poi non la vuol più! Buffone!


Con quella flemma!... 
Con quei ma! È un'azione!...
Ma l'ha da far con me: son sì arrabbiato
che al primo colpo già l'ammazzo.
Adagio: e s'egli invece ammazza me?
Potrebbe darsi un tal caso, brutto caso!
E allora che figura fo io? 
Morto! Oh, vergogna!
Qui pensarci bisogna: quasi quasi mi pento.
Se valesse una bravata!...
Egli è piuttosto semplice... tentiamo:
e intanto il Rodomonte a far pensiamo.

(si assetta il capello rivolto, si cinge la
spada, acciglia gli occhi, passeggia da
spaccone)

Porterò così il capello,
torcerò gli occhi, e la faccia,
ed in aria di minaccia,
camminando il guarderò.
Figuriam ch'abbia paura,
della truce mia figura,

(finge tutta l'azione e le 
parole dell'avversario)

cavo fuor la spada allora
"ed il trema, e si scolora".
Fuor la spada!... 
"Ei non risponde."
Riparate... 
"si confonde".
Corpo di... 
"non v'alterate".
Già v'infilzo... 
"no aspettate"
Non c'è scampo... 
"aiuto!" 
la!
"Ahi! Son morto"
e morto è già.


L'ho passato a parte a parte...
Quanto sangue! 
Oh il brutto morto!
Ti sta ben...

(Slook in berretto, e lunga pipa, fumando, 
tenendone un'altra sotto il braccio, lo vede, si
ferma e ride: depone la pipa, prende una pistola,
e va dietro a Tobia invasato della sua azione)

Slook
(presentandogli la pistola)
Ma son risorto.
E a servirvi sono qua.

Tobia
(sorpreso, intimorito, immobile)
Ah!

A Due

Slook
In più nobile maniera
Io vi vengo ad ammazzar.

Tobia
Non si viene in tal maniera
le persone a soverchiar.

(fra sè)

Parmi quasi aver paura,
ma non voglio farmi star.

Slook
(fra sè)
Egli ha un poco di paura,
seguitiamo il nostro affar.

(in alta voce)

Adunque al campo!

Tobia
(esitando)
E voi volete... propriamente... morir!...

Slook
Decisamente... Vi voglio soddisfar.
Io sono lo sfidato.
E scelsi l'armi: andiamo.

(prende l'altra pipa)

Ah, tanto fa! Ci siamo.

(bravando)

Al campo...

(ridendo, fra sé)

Si, a fumar

Slook, Tobia
Vedrete i torti miei com'io so vendicar.

Scena sedicesima

Fannì
Qual'ira oh, ciel, v'accende,
dove frementi andate?
Per amor mio restate,
frenate quell'ardor.

Tobia
Lasciami: vo a punirlo.

Clarina
Unitevi con noi.

Slook
Io vado a divertirlo.

Tobia
Per causa tua...

Slook
Per voi...

Fannì
Almen per compassione.

Clarina
Calma, signor padrone.

Tobia
Basta guardala, e poi...

Slook
Lo so ch'è un buon boccone: Ma!...

Tobia
(arrabbiato)
Ancor dei ma! Venite!

Slook
(ridendo)
Con flemma: andiam.

Fannì
Sentite: Vi plachi il mio dolor.

A Quattro

Tobia
Quel ma mi desta gl'impeti,
che provi il mio furor.

Fannì, Clarina
Deh, moderate gl'impeti,
calmate quel furor.

Slook
(ridendo)
Gli passeranno gl'impeti,
si calmerà il furor.

Scena diciassettesima e ultima

Edoardo
(a Tobia)
Vi prego un momento, 
signore, a fermarvi,
io debbo parlarvi d'altissimo affar.

Tobia
Vo a battermi adesso, 
fra poco tornate.

Edoardo
(presentandogli la lettera)
Potreste morire, e pria che moriate,
a vista, vi prego, di farmi pagar.

Tobia
Quest'è un'insolenza...

Slook
Abbiate pazienza...

Tobia
Ehi, Norton, 
quell'uomo a vista spicciate.

Clarina
(fra sè)
Scabroso è il momento!

Slook
(fra sè)
Vuol esser graziosa!

Fannì
(fra sè)
Comincio a tremare.

Norton
Signore, scusate, in cassa tal fondo
non posso trovar.

Tobia
Ma diavolo! E come! 
Che somma!...

(gli presenta la lettera 
dalla parte del giro)

Norton
Tenete!

Tobia
Che vedo! Che sento! 
Quest'è un tradimento,
Sì: tutti a tradirmi uniti vi siete!
Su: presto in ritiro: 
mi vo' vendicar.
Fannì
Ah padre!...

Tobia
In ritiro.

Edoardo
Signore...

Tobia
Sortite.

Norton
Ma almeno...

Tobia
Tacete...

Clarina
Guardate...

Tobia
Finite.
Tu... lei... voi...quel...l'altra...
Vo' ognun castigar...

Fannì, Edoardo
Clarina Norton
Vi prego a calmarvi, 
voler perdonar.

Slook
(depone la pipa e facendosi avanti)
Or che avete ben gridato,
e vi siete ben sfogato,
posso dirvi una parola,
mi volete u po' ascoltar?

Tobia
Cosa dirmi voi potete?

Slook
Che voi solo il torto avete.

Tobia
(con fuoco)
Torto io?

Slook
Flemma: sì, torto.

(lo prende sotto il braccio 
e con confidenza)

E da farvi vergognar.
Vostra figlia è un capitale
e sforzato, 
e ipotecato...

Tobia
Ma...

Slook
Zitto: 
ho appena cominciato.
Io potevo protestarvi,
e alla borsa danneggiarvi:
ho scoperto un acquirente,
ed, io senza perder niente,
ho girato la cambiale,
e ceduto il capitale,
che fruttare in capo a un anno
un nipote vi farà.

Tobia
La mia figlia a un computista?

Slook
Siete ben di corta vista?
Sir Milfort n'è innamorato:
Miss d'amarlo m'ha svelato:
M'informai che 
è un uom d'onore;
cosa far contro l'amore?
Taccio io: voi pur tacete:
E al mio erede concedete
quell'amabile beltà.

Tobia
(pensoso)
Uom onesto! 
Vostro erede!

Slook
Ve ne faccio piena fede!

Fannì
Caro padre, se m'amate!

Edoardo
Ah signor, me l'accordate...

Clarina
Deh, arrendetevi, signore...

Norton
Siate tanto di buoncore!...

Slook
(gridando)
Ci vuol tanto a dire un sì?

Tobia
Sì: sposatevi.

(li unisce)

Tutti
Oh! Così!

Edoardo
Tu sei mia!

Fannì
Tu mio!
Oh contento!

Slook
(con compiacenza)
Abbiam fatto un bel negozio
nella lor felicità!

Tobia
Abbracciatemi: giudizio;
e il negozio bene andrà.

Tutti
Come consola il core
un fortunato amore!


Brillar fa una bell'anima
l'altrui felicità!

FINE


Scene
Pietro Paroletti
Scenografi realizzatori
Alice Benazzi - Martino Bonanomi - Riccardo Massironi - Marco Menegaldo -  Ilaria Mozzambani - Elena Precida - Stefano Zullo
Attrezzeria
Paola Danesi - Linda Riccardi
Costumi
Matteo Monico
Costumisti realizzatori
Agnese Caffi - Gisella Cappelli - Claudia Corona - Gerlando Dispenza-  Mattia Federici - Marta Pinto -  Eloisa Libutti - Corrado Mariani - Isabella Nardelli - Rugile Norkute - Ippolita Valentinetti
Luci
Gabriele Giromella
Assistenti
Clara Abbruzzese - Francesca Casati
Regia Beppe Navello

Parte I -- Parte II -- Parte III

 


   
   
 

Servizio fotografico di Fabio Borsani
( o di Mario Mainino)

 

Realizzazione pagina web di Mario Mainino

torna alla pagina precedentemente consultata

www.concertodautunno.it
sito per i musicisti e gli amanti della musica classica, dell'opera lirica e del teatro a cura di
Mario
da Vigevano

 

Copyright © Mario Mainino Vigevano PV Agg.del 06/01/2011
Copia quello che vuoi, ma per favore cita da dove lo hai preso !!