  
Opere liriche al Castello Sforzesco di Vigevano 
 luglio 2001 foto, presentazione 
e commenti sulla manifestazione  
    
      
W  VERDI un solo grande amore!! La vita e i 
libretti di tutte le sue opere.   
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          Teatro Cagnoni di 
Vigevano 
  
 
Stagione principale 2001/2002 
 
STAGIONE DA CAMERA
 
Ridotto del teatro 
"d'amor sull'ali rosee" 
 
  
    martedì 30 
    e 
    mercoledì 31 Ottobre 2001 | 
     MADAMA BUTTERFLY - Opera in tre atti  
    Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa 
    Musica di Giacomo Puccini 
    Editore Edwin F. Kalmus & Co 
	
	Personaggi ed interpreti	 
Madama Butterfly / Cio Cio-san (soprano) Lorena Virginia Wagner	 
F. B. Pinkerton, tenente della marina degli Stati Uniti (tenore) Massimiliano Pisapia	 
Suzuki, servente di Cio Cio-san (mezzosoprano) Lorena Scarlata	 
Sharpless, console degli Stati Uniti a Nagasaki (baritono) Oliviero Giorgiutti	 
Goro, nakodo (tenore) Federico Lepre	 
Lo zio Bonzo (basso) Gianvito Ribba	 
Il Principe Yamadori (tenore) adc	 
Kate Pinkerton (mezzosoprano) Marcella Orsatti Talamanca	 
Il Commissario Imperiale - Giulio Mastrototaro	 
Coro - As.Li.Co	 
Orchestra I POMERIGGI MUSICALI	 
Direttore Luciano Acocella	 
Regia - Hiroki Ihara	 
Scene - Antonio Mastromattei	 
Movimenti scenici - Sakon Asuka	 
Light designer - Harumi Haranaka	 
Maestro del Coro - Alfonso Caiani	 
In collaborazione con As.Li.Co.	 
La Butterfly si avvale anche della collaborazione della «Kansai Opera» di Osaka. 	 
	 
MADAMA BUTTERFLY	 
Personaggi e interpreti della recita di mercoledì 31 ottobre 2001	 
Cio-Cio-San - Barbara Costa	 
B.F.Pinkerton - Carlo Barricelli 	 
Suzuki - Gianna Racamato 	 
Sharpless - Giorgio Caoduro	 
	 
Inaugurazione di grande rilievo martedì sera con replica mercoledì per la stagione 2001/2002 del Teatro r Cagnoni. In una sala gremita di pubblico in trepidante attesa sono risuonate le note della Madama Butterfly, capolavoro pucciniano scelto come spettacolo d'apertura, che è stata già rappresentata a Como e Cremona dopo Ù debutto del 9 e 10 ottobre al Fraschini di Pavia e andrà successivamente a Brescia e a Mantova. Questo spettacolo è il frutto di una iniziativa del Circuito Lirico Lombardo	 
che vanta dieci anni di vita, e che quest'anno propone a Pavia un nutrito numero di titoli con l'Orchestra dei Pomeriggi Musicali, i cori dell'As.Li.Co. e con validi esponenti delle nuove leve del melodramma. Forse questa è la musica più appassionante e commovente che Giacomo Puccini abbia mai scritto e dipinge il carattere di una giovane fanciulla giapponese di nome Ciò Ciò San.	 
	 
Affrontare questo ruolo spaventa anche la cantante più smaliziata - i riferimenti con le grandi interpreti del passato non mancano - per cui occorre subito fare i dovuti complimenti al soprano italo-argentino Lorena Virginia Wagner che ha sostenuto egregiamente il ruolo di Butterfly nella prima serata. Lo svolgimento della vicenda richiede una visibile maturazione del personaggio; il suo carattere risoluto, sebbene di soli anni "Quindici netti, netti", deve essere messo in luce dalla volontà di lasciare parenti e religione per seguire un sogno d'amore "Io seguo il mio destino" contro tutti e contro tutto, maledetta dallo zio bonzo, si scioglierà nell'abbraccio di uno spavaldo ufficiale americano, B.F. Pinkerton, nell'unico duetto d'amore "Viene la sera" prima di scendere nella più profonda angoscia dell'abbandono.	 
Rendere tale clima non è certo facile né per la protagonista né per la regia. Hiroki Ihara non ha certo aiutato molto Lorena Virginia Wagner e gli altri interpreti che sono stati molto efficaci sul piano musicale, ma anche poco credibili su quello drammatico. 	 
Molto belle le scenografie di Antonio Mastromattei e Natsuko Nojiri e le luci di Harumi Haranaka. 	 
La morte della protagonista, bianco flore spezzato illuminato da una bianca luce impietosa sotto una pioggia di petali rosso sangue è molto bella, ma i giovani interpreti avevano bisogno di una guida più efficace sul piano drammaturgico. 	 
Il tenore Massimiliano Pisapia, al suo debutto lirico, ha sostenuto il ruolo di Pinkerton, a dire il vero così povero che lo stesso Puccini dopo la prima ci aggiunse il breve inciso "Addio fiorito asil"; appassionato nel duetto d'amore del primo atto ha offerto una bella romanza finale accanto al console Sharples, il baritono Oliviero Giorgiutti, una voce veramente molto bella. Ma anche le altre parti erano affidate a validi elementi come Lorena Scarlata per la cameriera Suzuki ed il bravissimo Federico Lepre nel ruolo di Goro, l'unico veramente a suo agio sul palcoscenico, quasi uscito da uno spettacolo di Becket, istrionico e garbato. Al direttore Luciano Acocella, anch'egli al suo debutto italiano nell'opera lirica dopo diverse esperienze direttoriali in campo sinfonico soprattutto all'estero, il gravoso compito di contenere un'orchestra troppo grande per il nostro teatro e di dover affrontare con uno spettacolo itinerante praticamente sempre una nuova prima ad ogni rappresentazione. [Mario Mainino da lL'Informatore vigevanese del 1 novembre 2001]	 
	
	
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    | giovedì 22-23-24-25 Novembre
    2001 | 
    3.13.33
     
    TAXI A DUE PIAZZE di Ray Cooney  
    Gianluca GUIDI, Maria Laura BACCARINI regia di Gigi PROIETTI     | 
   
  
    venerdì 30  
    novembre 2001 | 
    DIRETTORE: Aldo
    Ceccato 
    PIANOFORTE: Enrica Ciccarelli  
    Nino Rota: Concerto soirèe 
    Igor Stravinskij: Suite n. 1 e n.2 
    W.A.Mozart: Sinfonia n° 40 K 550    | 
   
  
    | 6 dicembre 2001    | 
    Mondo Musica 
    presenta 
    COMPAGNIA DEL TEATRO DI STATO DELL'OPERA MAGIARA DI CLUNY 
    in 
    LA PRINCIPESSA DELLA CZARDA 
    di Emmerich Kàlmàn 
    con 
    Melinda Marton, Peter Szabo, IldiKo Veress 
    regia Giuseppe Visciglia 
    Orchestra diretta dal M° Gerorge Balint | 
   
  
    | martedì
    11-12-13-14 Dicembre 2001 | 
    TEATRO ELISEO - TEATRO BIONDO STABILE DI PALERMO 
    SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE di Luigi Pirandello 
    con : 
    Carlo GIUFFRE', il padre 
    Pino MICOL, il capocomico 
    Leda Negroni, la madre 
    Valentina Bardi, la figlia 
    Lorenzo Amato, il figlio 
    regia di Maurizio SCAPARRO 
    Giudizio contrastante. Alla fine
    della rappresentazione, non saprei dire se ero io in serata negativa o se in effetti era
    lo spettacolo a non convincermi pienamente. L'unica veramente convincente al 100% è stata
    Valentina Bardi nel ruolo della figlia e, anche se con poche battute, molto buono Lorenzo
    Amato nel ruolo del figlio.   
    I due grandi mattatori Carlo Giuffrè nel ruolo del padre e Pino Micol in quello
    del capocomico, mi sono sembrati l'uno opaco, l'altro sprecato e troppo istrionico. Leda
    Negroni, la ricordo ancora come affascinante Solveig nel Peer Gynt di anni or sono con
    Corrado Pani qui a Vigevano, oggi in questa tragica parte della madre non ha molte
    possibilità di emergere.   
    Il lavoro comunque visto con occhi disincantati e screvri dai pregiudizi legati ad
    interpretazioni storiche, risulta alla fine troppo pieno di pretesti e drammaticamente
    diseguale, le premesse del primo atto non sono adempiute dallo svolgimento della storia
    nel secondo atto. Troppo precipitosamente si svolge quanto annunciato e si interrompe dopo
    le due morti con l'uscita dei "sei" che se ne vanno lasciando al capocomico la
    battuta finale. 
    Semplici elementi scenici,  un fondale che si spezza per fare uscire i
    "sei" e musiche di Giancarlo Chiaramello, appena accennate. 
     | 
   
  
    | domenica 16 dicembre 2001 | 
    DIRETTORE: Balàzs
    Kocsar  
    Musiche degli STRAUSS 
    Soprano Linda Campanella  
    (vedi pagina) 
    (curriculum) 
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    | 18-19-20 Dicembre 2001 | 
    NEI PANNI DI UNA
    BIONDA di George Axlerod  
    con Alba PARIETTI, Franco OPPINI, Francesca NUNZI 
    regia di Gino ZAMPIERI 
    Sembrerebbe un paradosso ma questa rappresentazione mi
    ha soddisfatto più che non i "Sei personaggi", un maggior senso di compiutezza,
    un livello di interpretazione più omogeneo ha reso il lavoro bene, anche se come senso e
    contenuti non è  molto profondo, e si conclude in modo brusco senza una soluzione
    meditata e significante. 
    Molto brava Francesca Nunzi nei panni di Rusty, una svampita che ricorda certe
    interpretazioni di Marilyn. 
       | 
   
  
    | sabato 11-12-13 gennaio 2002 | 
    TEATRO FRANCO PARENTI -  
    TEATRO DEGLI INCAMMINATI 
    SIOR TODERO BRONTOLON
     
    di Carlo
    Goldoni 
    con Eros PAGNI, Ivana MONTI, Antonio BALLERIO, Milvia
    MARIGLIANO 
    regia di Andrèe Ruth SHAMMAH 
       | 
   
  
    | mercoledì 16 gennaio 2002 | 
    DIRETTORE: Aldo Ceccato 
    VIOLINO: Marco Rizzi 
    VIOLONCELLO: Enrico Dindo 
    PIANOFORTE: Andrea Dindo  
    Ludwig van Beethoven 
    - Triplo concerto per violino, violoncello e
    pianoforte 
    - Sinfonia n. 1 
    Orchestra I Pomeriggi Musicali Milano  | 
   
  
    | giovedì 17 gennaio 2002 | 
    Zelig - Milano  
    RECITAL di e con ALE e FRANZ 
       | 
   
  
    | venerdì 25-26-27 gennaio 2002 | 
    TEATRO STABILE DI BOLZANO
     
    IL GIARDINO DEI CILIEGI 
     
    di Anton
    Cechov  
    Patrizia MILANI, Carlo SIMONI,  
    Alvise BATTAIN  
    regia di Marco BERNARDI 
       | 
   
  
    | 7-8-9-10 febbraio 2002 | 
    LA CONTRADA - TEATRO
    STABILE DI TRIESTE  
    PICCOLE DONNE: il musical 
    di Tonino Pulci e Stefano Marcucci 
    regia di Tonino PULCI 
    Commenti negativi
     
    sarebbe stato meglio leggersi un libro davanti al caminetto!!! 
       | 
   
  
    | 12 Febbraio 
    2002 | 
    
     
    Teatridithalia 
    
    
    
    I DUE 
    GEMELLI VENEZIANI 
    
    di
    Carlo Goldoni 
    
    con 
    
    
    Ferdinando Bruni, Luca Toracca, Francesca Inaudi, Alessandra Antinori, 
    Massimo Giovara, Corinna Agustoni, Marina Remi, Andrea Gattinoni 
    
    regia
    Elio De Capitani 
    
    
    Separati da piccoli e cresciuti lontani, inconsapevoli l’uno dell’altro, due 
    gemelli assolutamente identici, tranne che per il carattere, si ritrovano 
    casualmente nella stessa città. 
    Siamo 
    di fronte a uno di quegli strani scherzi che il destino gioca da sempre ai 
    personaggi teatrali, da cui derivano inevitabili scambi di persona, gelosie, 
    intrighi, matrimoni rinviati, duelli, furti e vendette. Ci sono tutti gli 
    ingredienti della più classica commedia degli equivoci, manca solo il lieto 
    fine: è l’imprevedibile anomalia dei Gemelli veneziani, commedia che per tre 
    atti sprigiona una comicità strepitosa, ma si chiude con un omicidio 
    crudelissimo e un non meno tragico suicidio. Si può scorgere una vena di 
    cattiveria che serpeggia per tutto l’intreccio goldoniano e rimanda 
    direttamente al fascino torvo della Bottega del caffè secondo Fassbinder, 
    portata in scena dall’Elfo. Il regista Elio De Capitani guarda Goldoni con 
    un occhio a quella precedente esperienza, nella quale la comicità della 
    commedia dell’arte riviveva in chiave contemporanea, attraverso il filtro 
    acido dell’autore tedesco. 
    
    Commedia romanzesca, tragicommedia, poliziesco ante litteram, il testo, 
    scritto a pochi anni di distanza dall’Arlecchino servitore di due padroni, è 
    aperto a molte letture, ma soprattutto è una macchina scenica stimolante, un 
    congegno a orologeria che si offre come terreno ideale per rimettere in 
    gioco il percorso, lo stile, e i modelli acquisiti di una compagnia. 
    I 
    personaggi in abiti contemporanei, si muovono in uno spazio astratto, una 
    scenografia "pop", costruita con quinte e siparietti in teli di plastica dai 
    colori decisi e abbacinanti. 
    E’ 
    affidato a Ferdinando Bruni il doppio ruolo dei gemelli, che, simili come 
    gocce d’acqua, rivelano comportamenti opposti, addirittura schizofrenici, se 
    attribuiti, come qui accade, a un solo soggetto: Zanetto è goffo e 
    ignorante, Tonino, consapevole di sé, brillante, vitale e spavaldo quanto 
    basta per sedurre. Ma, fino allo scioglimento finale che rivelerà 
    l’equivoco, gli altri personaggi saranno consapevoli dell’esistenza di uno 
    solo dei due: le due innamorate, Rosaura e Beatrice, si crederanno derise e 
    tradite dai rispettivi sposi promessi, mentre tutti gli altri sfrutteranno 
    senza scrupoli i comportamenti apparentemente contradditori ora dell’uno, 
    ora dell’altro a vantaggio dei propri interessi. 
    Accanto 
    a Ferdinando Bruni troviamo Luca Toracca e Corinna Agustoni, nomi storici 
    della compagnia dell’Elfo, e un nutrito gruppo di attori già apparsi sui 
    palcoscenici di Teatridithalia.  | 
   
  
    | 14 febbraio 2002 | 
    Nuevo Ballet Espanol  
    FLAMENCO DIRECTO 
       | 
   
  
    | 15 febbraio 2002 | 
    ORCHESTRA DA CAMERA
    ITALIANA 
    Direttore: SALVATORE ACCARDO 
    MOZART: Divertimento in re maggiore K 136 
    HAYDN: Concerto in do maggiore 
    PIAZZOLLA: Adios Nonino 
    PIAZZOLLA: Verano Porteno 
    PIAZZOLLA: Varadito 
      
       | 
   
  
    | 16 febbraio 2002    | 
    All the jazz
    (vedi foto) 
    con Andrè De La Roche la Compagnia Balletto di Roma e il Gruppo Giovani 
    90 
     
    Spettacolo originale in cui vengono eseguiti brani tratti dai migliori 
    musical e film musicali moderni, alcuni talmente famosi da essere ormai 
    entrati tra i grandi "classici" della musica, altri meno famosi ma 
    estremamente interessanti, di difficile esecuzione e interpretazione che 
    raramente si ha l’occasione di sentire dal vivo, fuori dal contesto 
    dell’opera di appartenenza. 
     
    Un omaggio particolare al grande maestro Bob Fosse a cui viene dedicata la 
    seconda parte dello spettacolo con la presentazione di una selezione dei 
    suoi più importanti lavori. 
 Andrè De La Roche: di origine corso-vietnamita e 
    adozione americana, a soli 8 anni entra a far parte della Los Angeles 
    Civic Light Opera nel cast di The King and I. Successivamente 
    vince una borsa di studio triennale di danza classica all’American School of 
    Dance di Los Angeles. A 18 anni è ballerino del musical How to succed in 
    business e in molti altri spettacoli musicali della TV americana: 
    Lola Falana Show — Diana Ross Show — Can Can — West Side Story — Ringo Star 
    Special. Nel 1978 il grande maestro del Musical Bob Fosse lo 
    scrittura come solista in Dancing. Da quel momento inizia una 
    brillante carriera che lo porterà nei maggiori teatri di tutto il mondo 
    ricevendo numerosi premi e riconoscimenti fino ad approdare alla televisione 
    italiana dove sarà ospite, coreografo e ballerino di molti spettacoli di 
    successo quali  Fantastico 8, Saluti e Baci, Beato fra le donne, Bucce di 
    Banana, Champagne, Rose Rosse, Domenica In, ecc. 
    Il Balletto di Roma nasce nel 1960 dall’incontro e 
    dalla collaborazione di due protagonisti della Danza italiana, Franca 
    Bartolomei , prima ballerina e coreografa dei principali enti lirici 
    italiani e di molti altri paesi del mondo, 
    e l’étoile
    Walter Zapppolini.Subito il debutto con il grande pubblico e il successo 
    a Roma nelle manifestazioni per le Olimpiadi.In breve la compagnia si 
    afferma come una delle realtà principali della danza nazionale grazie anche 
    alle numerose tournée svolte nel nostro paese e all'estero.Il repertorio 
    spazia da opere di valore storico a coreografie di valenti giovani autori ed 
    è vastissimo: oltre 150 i balletti portati in scena. Numerose e di prestigio 
    le collaborazioni di coreografi, compositori, scenografi e costumisti che 
    hanno creato opere originali per le sue produzioni. Tra questi Luciano 
    Cannito, cpnsulente artistico della compagnia e oggi direttore del Ballo 
    del Teatro San Carlo di Napoli. E ancora Valentino Bucchi, Manuel De Sica, 
    Franco Mannino, Marcello Panni, Lorenzo Ghiglia, Piero Sadun e Angelo Urbani 
    Del Fabbretto insieme a molti altri.Più di 300 gli interpreti, tanti gli 
    ospiti d'eccezione fino a Raffaele 
    Paganini e
    André De La 
    Roche, protagonisti dell'ultima tourné. 
    
    
    http://www.arteduemila.it/proposte/2001/all_the_jazz.html 
     Commenti negativi
     
    sono stati invece espressi da alcuni esponenti del 
    mondo della danza vigevanese, sebbene lo spettacolo abbia entusiasmato il 
    pubblico "profano" ; ai tecnici della danza è apparsa invece evidente la 
    diversa qualità degli interpreti.  
    La compagnia è stata selezionata con delle 
    audizioni per questo spettacolo, non si tratta di una compagine stabile ben 
    affiatata, gli elementi sono di livello tecnico molto diverso.  
    Suonato 
    discretamente non è sembrato ne coreografato all'altezza del maestro Bob 
    Fosse, ne degli spettacoli che vanno in scena a Brodway. Alcuni passi sono 
    stati definititi addirittura "tecnica drammatica, livello scandaloso, da 
    rivista da oratorio... scoordinati" Il programma 
    Primo Tempo 
    Ragtime - musical 
    = Ragtime 
    Ain't Misbeahvin (Fats Waller) - musical 
    - Ain't Misbeahvin 
    - Honey Suckle Rose 
    Top Hat (di Irvin Berlin) - film musicale 
    - Cheek to Cheek 
    Kiss me Kate (Cole Porter) - musical 
    - Too Dam Hot 
    Lady be Good (G. Gershwin) - film musicale 
    - The Man I love 
    Crazy for You (George Gershwin) - musical 
    - I got rhythm 
    - They can’t take that away from me 
    Porgy and Bess (G. Gershwin) - opera 
    - Summertime 
    Manhattan Transfer - trasposizione jazz 
    - Boy from New York City 
    - Java Jive 
    Sophisticated Ladies (Duke Ellington) - musical 
    - Satin Doll 
    - Caravan 
    Dancin’ (Bob Fosse) - musical 
    I wonna be a dancin' man 
    Secondo tempo 
    
    Omaggio al danzatore, coreografo e regista Bob Fosse 
    Cabaret 
    - Willkommen 
    - Two Ladies 
    - Cabaret 
    - Money Money 
    All that jazz 
    - On Broadway 
    - Take off with us 
    - Bye Bye Love 
    Sweet charity 
    - Big spender 
    - Rich man’s frug 
    I'm a brass band 
    Chicago 
    - Razzle Dazzle 
    - All that jazz 
    - Hot honey rag 
    Dancin’ 
    Crunchy Granola Suite 
    - Mr. Bojangles 
    Steam Heat 
    - Sing! Sing! Sing! 
  
    Gruppo Giovani 90: nato nel 1989 e 
    composta da circa 60 giovani (orchestra, corpo di ballo, cantanti solisti e 
    coro), rappresenta un’esperienza originale nel panorama italiano. Nel corso 
    degli anni ha messo in scena vari musicals, Jesus Christ Superstar, Hair, 
    Fame, Cats, ha presentato varie rassegne e concerti proponendo brani 
    tratti dai più famosi musicals, ha effettuato una lunga serie di spettacoli 
    musicali, The Golden Musicals, molti dei quali ispirati alla 
    tradizione dei neri d’America Gospels & Spiritual e realizzato 
    numerose tournée all’estero — tra cui negli Stati Uniti dove da cinque anni 
    è regolarmente invitata dal Consolato Italiano di Chicago, esibendosi in 
    spettacoli negli stati di Illinois e Wisconsin. Si avvale di importanti 
    collaborazioni con grandi nomi della musica e della danza, di un cast di 
    notevoli proporzioni, con musicisti, ballerini e cantanti professionisti 
    provenienti da ogni parte d’Italia e degli Stati Uniti. Si presenta 
    rigorosamente dal vivo con un apparato scenico, costumi e luci di grande 
    effetto.  | 
   
  
    | 20 febbraio 2002 | 
    Zelig - Milano  
    IL BALASCIO' 
    di Natalino Balasso 
    con Natalino Balasso 
    regia Paolo MIGONE 
    Ovviamente  
    TUTTOOOOO ! ESAURITOOO!!! 
       | 
   
  
    | Venerdì 22 febbraio 2002 | 
    DIRETTORE e CONTRABBASSO: Franco
    Petracchi
    
    (curriculum) 
    VIOLINO: Mario Rogliano
    
    (curriculum) 
    
      - 
    
Virgilio Mortari (Passirana di Lainate, 
    Milano, 1902 – Roma 1993) Elegia e Capriccio per violino e contrabbasso 
    con accompagnamento di orchestra d’archi 
       
      - 
    
Giovanni Bottesini (Crema 1821- Parma 
    1889) Gran Duo Concertante - Allegro, Maestoso 
       
      - 
    
Luigi Cherubini (Firenze 1760 - Parigi 
    1842) Sinfonia in Re maggiore nei tempi Largo, Allegro - Larghetto 
    cantabile -Minuetto, Allegro non tanto -Allegro assai 
       
      - 
      
Elegia e Capriccio di Virgilio 
      Mortari edito da Ricordi nel 1976, è tratto dai Duettini concertati per 
      violino e contrabbasso scritti dieci anni prima in un momento creativo che 
      vede Mortari intento a esplorare le potenzialità degli archi.  
      - 
      
Gran Duo Concertante per violino e 
      contrabbasso deriva da un Duetto presentato a Londra nel 1851 in 
      coppia con l’amico Arpesani. È una pagina di estremo virtuosismo, che 
      richiede al contrabbassista acrobazie paganiniane tanto più ardue su uno 
      strumento delle dimensioni del contrabbasso. La composizione è divisa in 
      due sezioni, entrambe Allegro Maestoso.   
      - 
      
Sinfonia in re maggiore di Luigi 
      Cherubini, unicum interessante, raro esempio di sinfonismo italiano 
      dell’epoca, lavoro del 1815 legato a un invito della Royal Philharmonic 
      Society di Londra, città di tradizione concertistica particolarmente 
      vivace, eseguita il primo maggio e accolta con vivo favore.  
     
     | 
   
  
    | 23-24 febbraio 2002 | 
    InScena produzione
    spettacoli  Compagnia Corrado Abbati 
    CIN-CI-LA' 
    Interpreti : 
    Antonella Degasperi, Cin Ci Là 
    Corrado Abbati, Petit-gris 
    Michela Vneturini, Myosotis 
    Luca Tamani, Ciclamino 
    Fabrizio Manciantelli, Fon-ki 
    Giuseppe Cortis, Blum 
    Matteo Mazzoli, Dens 
    Marco Fortini, Ris 
    Federica Borsellini, Tiel 
    direzione Marco Fortini Orchestra: 6 vl, 1 cello, 1 cbasso, 1 pf el, 1 
    ottavino/flauto, 1 clarino, 1 tromba, 1 coulisse, 1 batteria  | 
   
  
    | 28 febbraio 
    2002 | 
    
     Solot - 
    Compagnia Stabile di Benevento 
    
    IL VERO 
    AMICO 
    
    di
    Carlo GOLDONI 
    
    con
    Maurizio DONADONI 
    
    e con 
    Francesco Acquaroli, Sara Bertelà 
    
    regia
    Cristina Pezzoli 
    
    "Il 
    vero amico", scritto da Goldoni nel 1750, appartiene al momento in cui 
    l’autore dà avvio ad un frenetico ritmo produttivo di testi; in Francia fu 
    al centro di un vivace scandalo letterario: Diderot, che venne accusato di 
    averne attinto spunti per "il figlio naturale", a sua volta accusò Goldoni 
    di plagio nei confronti dell’avaro di Molière. Di fatto questo testo sembra 
    apparentarsi a molto teatro europeo e in particolare all’ambiguità di 
    Marivaux e sottende alla tipica comicità goldoniana, costruita sulla 
    ripetizione di equivoci e sorprese, una sorta di sguardo cinico e 
    disincantato sui personaggi che vengono esposti alla crudezza entomologica 
    di una lettura non sentimentale di una storia di sentimenti. "Il vero amico" 
    Florindo si innamora corrisposto di Rosaura promessa sposa di Lelio, suo 
    amico fraterno e vi rinuncia, o sembra farlo, per amicizia. Ma a guardare 
    meglio ognuno dei personaggi ha un difetto: Lelio sembra amare di più la 
    dote che Rosaura mentre Florindo forse fugge da una Rosaura un po’ troppo 
    spregiudicata. E così Goldoni fa per Beatrice, Ottavio e per tutti gli altri 
    personaggi, li rovescia, mostrandone il lato d’ombra. D’altronde, dote delle 
    figure goldoniane è proprio di essere aperte a scandagli di interpretazioni 
    non incipriate. Su questo assunto poggia la costruzione dello spettacolo che 
    intende leggere nel testo, aldilà di un apparente moralismo, la cattiveria 
    che spinge la commedia fino all’allegra ferocia della confusione dei 
    sentimenti. 
    Cristina 
    Pezzoli  | 
   
  
    | 12-13-14 marzo 2002 | 
    PLEXUS T  
    BELLA FIGLIA DELL'AMORE di Ronald
    Harwood  
    con Anna PROCLEMER, Lauretta MASIERO,  
    Mino BELLEI, Mario
    MARANZANA 
    Regia di Patrick ROSSI GASTALDI 
     | 
   
  
    | Venerdì 15 marzo 2002 | 
    DIRETTORE: Aldo Ceccato 
    SOPRANO: Francesca Scaini  
    Ludwig van Beethoven 
    - Sinfonia n° 4 in Si bemolle maggiore Op. 60 (1807)  
    - Aria - Ah perfido! Op. 65 (1796) 
    (il testo) 
    - Sinfonia n° 5 in Do minore Op. 67 (1808)  
     
    Orchestra I Pomeriggi Musicali 
    Francesca Scaini
    vedi curriculum 
     | 
   
  
    | 16 marzo 2002 | 
    
    
     Il 
    Teatro Stabile di Torino 
    
    presenta 
    
    
    UN 
    GIORNO DOPO L’ALTRO 
    
    di
    Carlo Lucarelli 
    
    
    riduzione e regia di Lorenzo Fontana, Giancarlo Judica Cordiglia, 
    Olivia Manescalchi 
    
    con 
    
    Lorenzo 
    Fontana, Gianluca Gambino, Giancarlo Judica Cordiglia, Olivia Manescalchi 
    
    prodotto 
    in collaborazione con Associazione 114 
    
    
      
      
    
    La 
    Compagnia 114 affronta per la seconda volta la messa in scena di un romanzo 
    di Carlo Lucarelli (dopo Almost blue, andato in scena al Piccolo 
    Regio nella stagione 2000/2001). 
    
    «Abbiamo scelto – scrivono Fontana, Judica Cordiglia e Manescalchi – Un 
    giorno dopo l’altro non solo perché la storia è avvincente, non solo 
    perché è in qualche modo il proseguimento di Almost blue, ma perché 
    ci sembra che la scrittura di Lucarelli si adatti particolarmente bene al 
    palcoscenico, mantenendo forte la sua peculiarità letteraria, dandoci così 
    l’opportunità di costruire uno spettacolo teatralmente e drammaturgicamente 
    originale». 
    Il 
    romanzo di Lucarelli (pubblicato da Einaudi) è la storia di tre solitudini 
    che si intrecciano in una caccia all'uomo: una poliziotta determinata; un 
    ragazzo che per caso intercetta il messaggio sbagliato e un assassino di 
    professione.  
    La 
    maestria narrativa di Lucarelli raggiunge il suo punto più alto, sull'onda 
    di una struggente malinconia che ha le note di una famosa canzone di Luigi 
    Tenco.  
    Il 
    romanzo precedente di Lucarelli, Almost Blue, ha portato fortuna alla 
    sua protagonista, Grazia Negro, che in Un giorno dopo l’altro è 
    ispettore della Squadra catturandi di Palermo, sulle tracce di un killer che 
    entra ed esce dalle autostrade, come dalla Rete, cambiando continuamente 
    identità.  
    Il 
    secondo protagonista è Vittorio, un killer professionista, quasi 
    infallibile. Nasconde le sue imprese criminali facendosi credere un 
    rappresentante di commercio, sempre in giro per autostrade. Capace di 
    mascherarsi e di assumere identità diverse, offre i suoi servizi 
    professionali via internet con il nome di Pit Bull.  
    Il 
    terzo personaggio è Roberto, un ragazzo che per poche lire controlla gli 
    account della posta di un server di provincia. Soffre d'insonnia, è 
    cronicamente depresso e ha un pit bull, che non sa a chi rifilare.  
    Grazia 
    è sulle tracce di Jimmy Barracu, nascosto in un appartamento di Bologna. Poi 
    tutto accelera: Barracu viene ucciso da un uomo con due volti diversi e c'è 
    un ex brigadiere dei carabinieri cui un uomo, ucciso da una bomba, ha detto 
    qualcosa che gli è costata la carriera. Soprattutto, Roberto pensa di aver 
    trovato un padrone per il suo pit bull e risponde alla e-mail sbagliata.  
    La 
    struttura e lo stile del nuovo romanzo di Lucarelli ricordano Almost Blue: 
    capitoli paralleli con infiniti punti di vista e una narrazione tesa e 
    veloce, sensibile ai modi della percezione di solito poco usati in 
    letteratura (i suoni e le luci, appunto, il buio e il silenzio) e molto 
    legata alla musica. L'azione è ambientata fra Bologna e altre città 
    d'Italia, ma soprattutto fra due non luoghi affascinanti e 
    paradossali: la rete e le autostrade.  | 
   
  
    | 19 marzo 2002 | 
    Ente Autonomo Antonio
    De Curtis  
    UNA MOGLIE CON I BAFFI  
    da "Ma femme s'appelle Maurice" di Raffy
    Shart  
    con RIC e GIAN 
    di Umberto SIMONETTA e Maurizio MICHELI 
    regia di Marco MATTOLINI 
     | 
   
  
    | 21 marzo 2002 | 
    Associazione Pier Lombardo  
    JULES E JIM 
    Liberamente ispirato al romanzo di Henrì-Pierre Rochè 
    con Luciana SAVIGNANO, Marco PIERIN, Salvatore TARASCIO  
    regia Susanna BELTRAMI 
     | 
   
  
    | Martedì 26 marzo 2002 | 
    DIRETTORE: Misha Damev
    
    (curriculum) 
    PIANOFORTE: Paolo Restani
    
    (curriculum) 
    Gil Shohat: Sinfonia del fuoco 
    Franz
    Lizst: Malediction 
    Pëtr Il’ic Ciaikovski: Suite n. 4 in sol maggiore op. 61 “'Mozartiana” 
    Giga (allegro) dall’omonimo brano per 
    pianoforte K 574 
    Minuetto (moderato) dall’omonimo brano per pianoforte K 355 
    Preghiera (andante con moto) dall’”Ave verum” K 618 nella 
    trascrizione per pianoforte di Liszt 
    Tema e variazioni dalle 10 variazioni per pianoforte sull’arietta 
    “Unser dummer Pöbel meint” da “rencontre imprevue” 
     | 
   
  
    | Lunedì 8 
    aprile 2002 | 
    DIRETTORE e PIANOFORTE: 
    Konstantin Scherbakov
    
    (curriculum) 
    Wolfgang Amedeus Mozart 
    - Serenata notturna K 239 
    - Concerto per pianoforte e orchestra K 453 
    - Concerto per pianoforte e orchestra K 466 
    Il concerto è stato 
    anticipato di un giorno e il direttore è stato sostituito in quanto Philippe 
    Entremont ha dei problemi di salute. 
     | 
   
  
    | Martedì 9 aprile 2002 | 
    DIRETTORE e PIANOFORTE: Philippe
    Entremont  
    Mozart: Serenata notturna K 239 
    Mozart: Concerto per pianoforte e orchestra K 271 
    Mozart: Concerto per pianoforte e orchestra K 466 
    Prevendita da Mercoledì 19 marzo  | 
   
  
    | 12 Aprile 2002 | 
    Giacomo Puccini, 
     
    la vie de BOHÈME 
    musica di Giacomo Puccini  coreografie di
    Serge Manguette 
    con Oriella Dorella 
    Balletto di Milano 
    Lo spettacolo 
    della Compagnia Teatro Nuovo COPPELIA La fanciulla dagli occhi di smalto tra virtuosismo e
    virtuale
    da un'idea di Gian MESTURINO è stato sostituito dal nuovo allestimento del 
    Balletto di Milano. 
     | 
   
  
    | 13 Aprile 2002 | 
    
     Sarey s.r.l. in collaborazione con Associazione 
    Culturale Mannini Dall'Orto Teatro 
    
    
    presentano 
    
    
    IL 
    PICCOLO PRINCIPE 
    
    
    
    di 
    Antoine de Saint- Exupéry 
    
    
    adattamento teatrale di Italo Dall'Orto 
    con
    Italo Dall'Orto, Erika Giansanti, Luisa Guicciardini 
    
    e 
    (alternativamente, nel ruolo del Piccolo Principe) i piccoli: 
    
    Marco 
    Matteo Donat-Cattin, Giulio Grappelli, Matteo Mancini, Tobia De Scisciolo 
    
    regia
    Italo Dall'Orto 
    
    
    Il Piccolo Principe é un prodotto di alto 
    artigianato teatrale che ha incantato il pubblico ovunque é stato ospitato, 
    attirando anche intere famiglie e categorie di persone che non frequentano 
    abitualmente i teatri. 
    
    "Domando perdono ai bambini di aver dedicato 
    questo libro ad una persona grande. Tutti i grandi sono stati bambini una 
    volta (ma pochi se ne ricordano)". 
    
    Comincia così la dedica di Antoine de Saint- 
    Exupéry a Il Piccolo Principe, ed é proprio ad un pubblico di adulti che 
    furono bambini che si rivolge lo spettacolo di Italo Dall'Orto, reduce da 
    una serie di esauriti nelle ultime tre stagioni, ottenuti in tutte le città 
    dove é stato presentato (tra le principali: Roma- Teatro Brancaccio, Milano- 
    Teatro Carcano,Torino- Teatro Carignano, Firenze- Teatro della Pergola, 
    Venezia- Teatro Carlo Goldoni, Genova- Teatro Duse), oltre ai lusinghieri ed 
    unanimi giudizi della critica ed al plauso incondizionato degli eredi 
    dell'autore, che infatti hanno concesso alla Compagnia i diritti di 
    rappresentazione in esclusiva per l'Italia. Riduzione teatrale del 
    famosissimo racconto di Saint-Exupéry, il secondo libro più venduto al mondo 
    dopo la Bibbia, lo spettacolo- così come il testo- si offre a diversi 
    livelli di lettura: in primo luogo la spettacolarità, la piacevolezza delle 
    immagini, cui hanno contribuito in modo eccellente gli splendidi costumi di 
    Elena Mannini, uno dei più prestigiosi nomi del nostro teatro, anche a 
    livello internazionale, le scene di Armando Mannini, fedelissime ai disegni 
    dell'autore, e le luci di Ugo Benedetti, che trasformano il palcoscenico in 
    un caleidoscopio multiforme e coloratissimo, di forte impatto emotivo, 
    catturando così anche l'attenzione dei bambini (proprio come i disegni nel 
    libro). Vi é poi il testo, denso di poesia e di riflessioni importanti sul 
    valore delle cose, sull'amicizia, sulla morte, sull'amore, rese con grazia e 
    leggerezza. Vi é infine un terzo livello, cioè l'autore che, in questo caso 
    é il regista: ebbene, Dall'Orto ha il pregio di aver restituito allo 
    spettacolo teatrale tutta la sua originaria pienezza e completezza, 
    ricordandoci che il teatro si esprime attraverso infiniti linguaggi: la 
    parola, la forma, il gesto, la danza, la musica.  | 
   
  
    | 18-19-20-21 Aprile 2002 | 
    TEATRO MODERNO  
    PROVACI ANCORA SAM  
    con Enzo IACCHETTI 
    Regia di Enzo IACCHETTI 
     | 
   
  
    | Venerdì 3 maggio 2002 | 
    DIRETTORE: Pascual Osa 
    FLAUTO: Mario Ancillotti
    
    (curriculum) 
    G.Faurè: Pavane 
    Ibert: Concerto per flauto e orchestra 
    Busoni: Concertino per flauto e orchestra 
    Respighi: Antiche arie e danze per liuto (III suite) 
     | 
   
 
  
PRESENTAZIONE  
Assessore alla Cultura Dott. Antonio Prati 
 
"L’arte teatrale deve 
rendere possibile l’atteggiamento critico dello spettatore. Questo atteggiamento 
non è nulla di avverso, ostile all’arte, ma è fonte di emozioni, è già di per se 
stesso un’esperienza; ed è soprattutto, un atteggiamento creativo". 
Questa citazione dagli 
scritti teatrali di Brecht mi viene sempre alla mente quando entro in un Teatro, 
in particolare nel nostro bellissimo Cagnoni, e le luci si sono appena spente, 
il pubblico trattiene il fiato in attesa del levarsi del sipario ed il tempo 
pare sospeso come se volesse evitare di disturbare, con il suo monotono 
trascorrere, un momento sublime di creazione artistica. 
Perché ci ritroviamo sempre 
più numerosi in quel luogo? Perché ostinatamente rubiamo parte delle nostre vite 
al moloch del "produrre"? Perché insieme partecipiamo con emozione alle emozioni 
dei personaggi rese vive dagli attori? 
Forse perché non è 
possibile ridurre gli esseri umani solo alla sfera economica (componente pure 
importante del nostro esistere); è fortissimo il desiderio di comunicare, 
apprendere, capire; è necessaria l’esperienza di costruire valori condivisi. E 
tutto ciò si può fare nel nostro mondo solo in pochi luoghi ancora sacri uno dei 
quali è sicuramente il Teatro. 
Il benessere spirituale 
della comunità deve essere una delle principali preoccupazioni di una 
amministrazione pubblica pena il ridursi a consiglio d’amministrazione di una 
città-società per azioni forse ricca, ma certo senza anima. 
Spero che queste 
considerazioni non siano considerate astrusi filosofemi fuori luogo, ma mi 
sembrava importante non ridurre la presentazione della Stagione 2001-2002 del 
nostro Teatro Civico a semplice elenco di ringraziamenti e spettacoli. 
Spettacoli il cui numero e 
la qualità rendono comunque evidente lo sforzo compiuto in queste due ultime 
stagioni di ampliare l’offerta portando sul nostro palcoscenico autori ed attori 
che possano disegnare il panorama più completo possibile dell’Arte teatrale. 
Grazie al tenace lavoro di 
tutto lo staff del Cagnoni ed alla conoscenza impareggiabile del mondo teatrale 
del consulente artistico Fiorenzo Grassi abbiamo potuto portare a Vigevano uno 
dei testi che hanno segnato non solo la storia dello spettacolo, ma anche quella 
del costume e della letteratura come "Sei personaggi in cerca d’autore"; potremo 
vedere un classico bellissimo come "Sior Todero Brontolon" accanto a spettacoli 
moderni che hanno ottenuto lusinghieri successi di critica e di pubblico. Vorrei 
sottolineare che continua anche quel percorso di riflessione sul mondo degli 
anziani con "Bella figlia dell’amor" che la passata stagione ha visto la 
stupenda prova di Gianrico Tedeschi con "Le ultime lune". 
Non dobbiamo dimenticare le 
rassegne specializzate: danza, musica, il teatro di ricerca, quello per ragazzi, 
l’operetta che tanto plauso ha riscosso fra i nostri concittadini; non amo 
ripetermi, ma non si può sottacere come questa ampia e variegata possibilità di 
scelta sia anche in campo artistico una solida garanzia di pluralismo e come 
questo sia in fin dei conti uno dei compiti specifici dell’Assessorato alla 
Cultura. 
In questa occasione sono 
particolarmente contento di poter ringraziare il professor Tullio Bologna che mi 
ha preceduto nella carica di Assessore ad una partita così delicata e 
impegnativa, grazie al suo lavoro di coordinamento e di stimolo (che continua al 
mio fianco in piena comunanza d’intenti) questa stagione potrà essere così ricca 
ed interessante. 
 
PRESENTAZIONE  
consulente artistico Fiorenzo Grassi 
 
 Il cartellone “interdisciplinare”, cioè aperto a tutti i generi dello 
 spettacolo dal vivo, sta diventando una costante per il nostro teatro. E’ stato 
 soprattutto il consenso del pubblico a determinare inizialmente questa scelta, 
 da cui via via si tende ad un significativo ampliamento delle attività, 
 cercando il dovuto equilibrio fra diverse componenti. Incoraggiati e stimolati 
 dai nostri spettatori a proseguire su una linea di “continuità”, 
 nell’elaborazione del programma 2001-2002 abbiamo voluto perseguire un’idea di 
 teatro (teatro nel senso più lato del termine, cioè teatro come prosa, 
 balletto, operetta. Lirica, ecc.) che non promuova un rigido disegno di 
 tendenza o monocultura teatrale, ma presenti un profilo aperto – nei limiti, 
 beninteso, delle nostre possibilità – dell’attuale gamma produttiva, creativa 
 ed artistica, italiana ed internazionale. Un’idea di teatro che significa anche 
 analisi e definizione delle sue sempre mutevoli leggi formali e confronto – 
 interpretativo e critico – con i suoi contenuti. Per cui, in primo piano 
 abbiamo privilegiato quegli interpreti – attori, danzatori, cantanti – capaci 
 di collocare la loro presenza magnetica tra noi e l’affabulazione, fra noi e 
 l’ipotesi fantastica, per tradurcela, rendercela visibile, su alti livelli 
 qualitativi. In secondo luogo abbiamo pensato a coordinate variegate che 
 sfuggono tanto alle regole più o meno consolidate della pratica mercantile 
 quanto agli schematismi di chi le vorrebbe ingabbiate in categorie poco 
 aderenti alla nostra realtà, per determinare un panorama armoniosamente 
 equilibrato in cui si riflettano i valori permanenti e non caduchi della scena, 
 sia che si tratti di quelli poetici, di quelli drammatici o di quelli di gioco 
 e di svago spensierato. Ne consegue un itinerario in grado di suscitare 
 occasioni d’incontro capaci di partecipare cultura e divertimento, tra riprese 
 dei “classici” ed opere contemporanee, riferimenti ai valori consegnatici dalla 
 tradizione e desiderio di dare voce ad esperienze rinnovatrici, in modo da 
 definire un vasto quadro di confronto che, proprio dal suo insieme, riceve la 
 sua forza di attrazione e di comunicazione. 
 Ritorna la lirica, con due rappresentazioni di “Madama Butterfly” di Giacomo 
 Puccini in un’edizione molto attenta alla cultura giapponese. Avremo così, per 
 la prosa, serate decisamente godibili sul piano dell’intrattenimento 
 intelligente come quelle assicurate dalla “pochade” contemporanea di Ray Cooney 
 “Taxi a due piazze”, dalla commedia spumeggiante, ma con risvolti inquietanti, 
 “Nei panni di una bionda” di Axelrod, dalla spiritosa, vivace ed anche 
 commovente “Bella figlia dell’amore” di Harwood e dall’ironico “Provaci ancora 
 Sam” di Woody Allen, che si confrontano con quelle dell’esilarante eppure 
 “nero” Goldoni di “Sior Todero Brontolon”, del problematico, filosofico apologo 
 “sei personaggi in cerca d’autore” e del drammatico intreccio di psicologie e 
 sentimenti del “Giardino dei ciliegi” di Cechov. Il risvolto “leggero” sarà 
 rappresentato anche dalla dissacrante rilettura delle “Piccole donne” in chiave 
 di musical e da due operette “evergreen”, la viennese “La principessa della 
 czarda” di Kalman e l’italiana “Cin-ci-là” di Lombardo e Ranzato. 
 Particolarmente accattivante sarà sicuramente la stagione di danza, che porta 
 sul palcoscenico del nostro teatro un complesso di fama internazionale come il 
 Nuevo Ballet Espanol protagonista di un trascinante “Flamenco Directo”, due 
 stelle come Luciana Savignano e Marco Pierin protagonisti del contemporaneo 
 “Jules et Jim” di Susanna Beltrami ed una originale, curiosa, versione di 
 “Coppèlia” metà classica e metà moderna. A completare il panorama ci sarà, poi, 
 la consueta rassegna degli “Altri Percorsi” al cui interno abbiamo inserito due 
 titoli – “Il vero Amico” ed i “Due gemelli veneziani” – che con “Todero” 
 costituisce una piccola “monografia” goldoniana composta da opere scarsamente 
 rappresentate. La panoramica sul teatro d’oggi sarà completata da “Un giorno 
 dopo l’altro” di Luccarelli e dal “Piccolo principe” di Saint-Exupery. Nelle 
 serate riservate ai comici avremo i nuovi cabarettisti dello Zelig Natalino 
 Balasso e Ale e Franz, e un duo di provata esperienza Ric e Gian, che tornano a 
 far coppia per interpretare "“Una moglie con i baffi”. 
 Nel predisporre la nostra offerta di spettacolo, che ci auguriamo stimolante, 
 abbiamo però fatto anche un’altra considerazione. Se è vera l’affermazione di 
 Brecht che il teatro deve sviluppare due arti, quella dell’attore e quella 
 dello spettatore, crediamo onestamente e senza presunzione che oggi tocchi al 
 secondo recuperare qualche passo perduto. In questa prospettiva, lo sforzo da 
 fare è minimo, anzi non è neanche uno sforzo: è un semplice cambio d’occhiali 
 per guardare attraverso il teatro che si fa. Ci piacerebbe superare il concetto 
 di promozione, intesa come quel meccanismo di reclutamento e conformismo del 
 pubblico ormai dominante nell’attuale mercato dello spettacolo, a favore di un 
 nuovo patto tra palcoscenico e platea, dove quest’ultima è fatta sempre meno di 
 consumatori e sempre più di soggetti capaci di misurarsi con le idee, con 
 l’etica, con la libertà del teatro. Di soggetti che vogliono “dialogare” con le 
 creature che si affacciano alla ribalta per raccontare l’avventura della vita o 
 del sogno in una dimensione che le regie e le interpretazioni rendono viva ed 
 attuale. Come sempre vivo ed attuale è quell’eterno ed universale fenomeno 
 della civiltà che ha nome teatro. 
  
 Il consulente artistico Fiorenzo Grassi 
  
 
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