La traviata - Atto II

 

Teatro della Luna - Assago MI

Sabato 21 aprile 2012 ore 21:00

Organizzato da Teatro della Luna
in collaborazione con
Associazione Orchestra Filarmonica e Balletto Aloysius
e Associazione Ritorno all'Opera

Giuseppe Verdi
La traviata

melodramma in tre atti
libretto di Francesco Maria Piave
dal dramma "La dame aux camelias" di Alexandre Dumas figlio
Orchestra Filarmonica Aloysius
direttore Alberto Radice
regia, scene e costumi Paolo Panizza
Coro Giuseppe Verdi di Pavia
maestro del Coro Enzo Consogno

Personaggi e interpreti
Violetta Valery: Stefanna Kybalova soprano
Alfredo Germont: Valter Borin tenore
Giorgio Germont Ivan Marino baritono


Seguono immagini della serata:

Atto I --- Atto II --- Atto III

 

 

Lunge da lei per me non v'ha diletto!

De' miei bollenti spiriti
Il giovanile ardore
Ella tempro' col placido
Sorriso dell'amore!

Dal di' che disse: vivere
Io voglio a te fedel,

Dell'universo immemore

Io vivo quasi in ciel.

Annina, donde vieni?

Per alienar cavalli, cocchi,
E quanto ancor possiede.

Ah, ah, scopriva Flora il mio ritiro!
E m'invita a danzar per questa sera!
Invan m'aspettera'

 
GERMONT Madamigella Valery?

VIOLETTA Son io.

GERMONT D'Alfredo il padre in me vedete!

GERMONT Si', dell'incauto, che a ruina corre, Ammaliato da voi.

VIOLETTA Donna son io, signore, ed in mia casa.

GERMONT (Quai modi!) Pure

VIOLETTA Tratto in error voi foste.

Pura siccome un angelo
Iddio mi die' una figlia

VIOLETTA Volete che per sempre a lui rinunzi?

GERMONT E' d'uopo!

Ah, no giammai!
Non sapete quale affetto
Vivo, immenso m'arda in petto?

Non sapete che colpita
D'altro morbo e' la mia vita?

Ah, il supplizio e' si spietato,
Che morir preferiro'.

Ah, piu' non dite
V'intendo m'e' impossibile
Lui solo amar vogl'io.
Gran Dio!

Siate di mia famiglia
L'angiol consolatore

GERMONT
Non amarlo ditegli.

VIOLETTA
Nol credera'.

morrņ

Qual figlia m'abbracciate forte
Cosi' saro'.

D'un opra cosi' nobile
Sarete fiera allor.

Premiato il sacrifizio
Sara' del vostro amor

VIOLETTA Non ci vedrem piu' forse.

A DUE
Siate felice Addio!


Dammi tu forza, o cielo!

Si', reca tu stessa
Questo foglio

Che fai? Scrivevi?

Ch'ei qui non mi sorprenda
Lascia che m'allontani tu lo calma

Ai piedi suoi mi gettero' divisi Ei piu' non ne vorra' sarem felici

Perche' tu m'ami, Alfredo, non e' vero?

Saro' la', tra quei fior presso a te sempre.

Amami, Alfredo, quant'io t'amo Addio.


Di Violetta! Perche' son io commosso!
A raggiungerla forse ella m'invita
Io tremo! Oh ciel! Coraggio!
(Apre e legge.)
"Alfredo, al giungervi di questo foglio"
(come fulminato grida)
Ah!

Mio figlio!
Oh, quanto soffri! tergi, ah, tergi il pianto
Ritorna di tuo padre orgoglio e vanto

Di Provenza il mar, il suol - chi dal cor ti cancello?
Al natio fulgente sol - qual destino ti furo'?

Oh, rammenta pur nel duol - ch'ivi gioia a te brillo';
E che pace cola' sol - su te splendere ancor puo'.

Ma se alfin ti trovo ancor,
Dio m'esaudi'!

No, non udrai rimproveri;
Copriam d'oblio il passato


Vediamo! Voi, signora,
(Prendono la mano di Flora e l'osservano.)
Rivali alquante avete.

Marchese, voi non siete
Model di fedelta'.

Di Madride noi siam mattadori,
Siamo i prodi del circo de' tori


FLORA
Grata vi son, barone, d'averlo pur gradito.

BARONE
(piano a Violetta)
(Germont e' qui! il vedete!)

Da voi non un sol detto si volga
A questo Alfredo.

non un detto

Oh, vincero' stasera; e l'oro guadagnato
Poscia a goder tra' campi ritornero' beato;
con tale che vi fu meco ancor,
Poi mi sfuggi'a

ALFREDO Se continuar v'aggrada

BARONE Per ora nol possiamo: Piu' tardi la rivincita.

ALFREDO Al gioco che vorrete.

Invitato a qui seguirmi,
Verra' desso? vorra' udirmi?
Ei verra', che' l'odio atroce
Puote in lui piu' di mia voce

ALFREDO
Mi chiamaste? che bramate?

VIOLETTA
Questi luoghi abbandonate
Un periglio vi sovrasta

ALFREDO
Partiro', ma giura innante
Che dovunque seguirai I passi miei

Va', sciagurato.
Scorda un nome ch'e' infamato.

Questa donna conoscete?

Ogni suo aver tal femmina
Per amor mio sperdea

Foto dal backstage

Oh, infamia orribile
Tu commettesti!
Un cor sensibile
Cosi' uccidesti!

Di sprezzo degno se stesso rende
Chi pur nell'ira la donna offende.

Dove'e' mio figlio? piu' non lo vedo:
In te piu' Alfredo - trovar non so.

Ah si' che feci! ne sento orrore.
Gelosa smania, deluso amore
Mi strazia l'alma piu' non ragiono.
Da lei perdono - piu' non avro'.

Alfredo, Alfredo, di questo core
Non puoi comprendere tutto l'amore;
Tu non conosci che fino a prezzo
Del tuo disprezzo - provato io l'ho!

Or che lo sdegno ho disfogato,
Me sciagurato! - rimorso n'ho.

TUTTI
Ah, quanto peni! Ma pur fa core
Qui soffre ognuno del tuo dolore;
Fra cari amici qui sei soltanto;
Rasciuga il pianto - che t'inondo'.

 

 

Atto I --- Atto II --- Atto III

 

 
 
 
 


 
 

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