Otello

Teatro Licinium (dei licini) - Erba

venerdì 15 luglio 2011 ore 21:15

Organizzato da ACCADEMIA DEI LICINI
in collaborazione COMUNE di ERBA

William Shakespeare

Otello


Adattamento e regia di
Gianlorenzo Brambilla
dalla originale Tragedia in 5 atti alla riduzione in due atti
Le rappresentazioni iniziano alle 21:30 per la necessaria oscurità.
Spettacoli previsti
25 giugno (Anteprima purtroppo annullata per maltempo)

In luglio nelle date: 1 2 8 9 15 16 22 23 29 30
In agosto nelle date 5 6
http://www.licinium.it

Infoline e prenotazioni 02 54916 informazioni
24 ore su 24
prenotazioni con operatore dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 17.00

Personaggi e Interpreti
Otello - Marco Ballerini
Iago - Antonio Grazioli
Desdemona - Caterina Bajetta
Cassio - Matteo Melzi
Doge di Venezia - Elio Aldrighetti
Brabanzio - Gustavo La Volpe
Roderigo - Stefano Pozzoli
Emilia - Sabrina Rigamonti
Bianca - Daniela Italiano
Demoni
Fabiana Ballabio
Silvia Ripamonti
Elisa Sciré
e con:
Emanuele Castelnuovo
Margherita Corti
Claudio Ferrario
Anna Fiume
Camilla Fumagalli
Fernanda Mauri
Norma Parini
Domenico Talotta
Francesca Talotta
Vincenzo Versace
Adriana Viganò
Remo Visioli


Seguono immagini della serata:

PARTE PRIMA --- PARTE SECONDA --- PARTE TERZA

 

PARTE TERZA


JAGO - Ottimamente.
A Cassio adesso chiederò di Bianca,
Otello appena lo vedrà sorridere
si lascerà assalire dalla collera

(A Cassio)
Luogotenente, allora come va?

CASSIO - Va male, Jago; e direi ancor peggio

 

JAGO - Sollecitate a dovere Desdemona


(Sottovoce)
Se dipendesse da Bianca, si sa,
la cosa andrebbe certo più spedita

CASSIO - (Ridendo forte)
Eh, povera figliola, quella là! Ah, ah, ah!
Credo sia cotta, sì, la meschinella!
Ma eccola che viene ...

JAGO - Una femmina tanto innamorata,
francamente non l'ho veduta mai.


CASSIO - Evvia, mia dolce Bianca, sii gentile!

JAGO - Andate, andate. Non dite di più.


JAGO - E il fazzoletto, non l'avete visto?

OTELLO - Ed era il mio?

JAGO - Il vostro, ve l'assicuro, per questa mia mano

OTELLO - Ma sì, ch'ella s'infradici e perisca, e sia dannata questa notte stessa.

JAGO - Non merita di vivere di più.
Però non col veleno, mio signore.
Strangolarla dovete, nel suo letto,
quel letto ch'ella v'ha contaminato.


OTELLO - Sicché voi non avete visto nulla?
EMILIA - Nulla sentito o sospettato, mai.
OTELLO - Già, ma dovete pure averli visti insieme Cassio e lei.

EMILIA - Ah, questo sì,
ma non ci ho visto mai nulla di male.
E notate che ho sempre tutto udito,
ogni parola uscita dai lor fiati.
La più pura delle loro mogli,
se messa a paragone con la vostra,
è sozza e immonda come la calunnia.


OTELLO - Costei è solo una scaltra bagascia,
un camerino d'infami segreti chiuso a doppia mandata.
Eppoi si fa vedere inginocchiata in preghiera...

DESDEMONA - Che cosa mi comanda il mio signore?
OTELLO - Fammi vedere gli occhi. Guardami bene in faccia.
DESDEMONA - Quale orribile ubbia è mai codesta?

DESDEMONA - Te lo chiedo in ginocchio:che vuol dire codesto tuo linguaggio?
Nel tuo dire non sento le parole, ma la violenza.

OTELLO - Ebbene, chi sei tu?
DESDEMONA - La tua sposa, signore, la tua sposa leale e veritiera.
OTELLO - Brava! Giuralo e dànnati!
Se no, con quella tua faccia di cielo
gli stessi diavoli si tratterranno
dall'afferrarti: giura, perciò, giura
d'essere onesta, fedele e sincera,
così sarai doppiamente dannata.

OTELLO - Il cielo sa che sei falsa e sleale come l'inferno!

DESDEMONA - Il cielo che mi vede sa chi sono.

OTELLO - (Piangendo)
Ah, Desdemona, via, vattene via!

OTELLO - Questa bella carta,
fu dunque questo vaghissimo libro
fatto per scriverci sopra "puttana"?
pubblica meretrice che tu sei!

DESDEMONA - Oh cielo, tu mi offendi ingiustamente! Io non lo sono.


EMILIA - Misericordia! Che s'è messo in testa
questo signore?  Come va, signora?
DESDEMONA - Oh, mezza morta, Emilia, mezza morta!

DESDEMONA - Non domandarmi, Emilia.
Povera me, non posso neanche piangere!
E per risponderti non ho che il pianto.
Emilia, ascolta: mettimi nel letto
stanotte, sii gentile, le lenzuola delle mie nozze.


JAGO - Roderigo, ascoltami...

RODERIGO - T'ho ascoltato fin troppo. Sono stufo.
Perché tra quel che dici e quel che fai
non c'è assolutamente parentela.

JAGO - Posso concederti che le apparenze
sono contro di me, ma, Roderigo, se davvero in te
hai ragione di creder che possiedi,
coraggio, grinta e decisione,
stanotte è proprio l'ora di mostrarlo.

JAGO - Non c'è niente di meglio se non che togliere di mezzo Cassio.

RODERIGO - Che intendi tu per "togliere di mezzo"?
JAGO - Diamine, è chiaro: rendere impossibile
ch'egli occupi l'incarico di Otello
facendogli saltare le cervella.

Duello


Camera da letto di Otello e Desdemona

DESDEMONA - Mia madre aveva in casa una fantesca,
Barbara il nome; ell'era innamorata,
ma l'uomo ch'ella amava uscì di senno,
e la lasciò,  meschina...


OTELLO - Desdemona, dicesti le preghiere questa sera?
DESDEMONA - Le dissi, mio signore.
OTELLO - Se ti sovviene ancor d'alcuna colpa
non conciliata al cielo ed alla grazia
sollecitane subito il perdono.

 

 

DESDEMONA - Ohimè, signore, che volete dire?
OTELLO - Non voglio uccidere l'anima tua
impreparata. No, mi guardi il cielo!
Non voglio ucciderla l'anima tua.

 

DESDEMONA - Che! Mi parli di uccidere?
OTELLO - Sì, uccidere.
DESDEMONA - Oh, il cielo, allora, abbia pietà di me!

 

DESDEMONA - Il tempo di una prece...
OTELLO - È troppo tardi!
(La soffoca)

 

OTELLO - (Guarda ancora Desdemona)
Ella è morta...

Eccola, adesso non si muove più...

Calma come una tomba...

Ed ora tu, come sei, come appari,
fanciulla nata sotto ingrata stella?

Pallida e bella, come la tua veste!
Come sei fredda, mia fanciulla, fredda
come la castità della tua vita!
Desdemona... sei morta... morta... Oh!


 

EMILIA - Oh, che gemito è questo?

OTELLO - S'era voltata alla prostituzione, ed era una puttana.

 

EMILIA - Dio Signore!
Tanto più angelo di paradiso lei,
tanto più diavolo d'inferno voi!

 

EMILIA - È una calunnia! E tu sei un demonio!
OTELLO - Ell'era falsa, ed infida, e incostante.
EMILIA - E tu precipitoso
a dire ch'era falsa ed incostante!
Oh, ch'era pura come il paradiso!

EMILIA - (A Jago, accennando a Otello)
Se sei uomo, smentisci un tal vigliacco.
Egli afferma che tu gli avresti detto
come e perché sua moglie lo tradisse.

JAGO - Gli dissi solo quello che pensavo:
nulla di più di quanto lui medesimo
poté verificare giusto e vero.


OTELLO - Oh, era immonda...

 

 

EMILIA - Infamia! Infamia! Infamia!

JAGO - E che! Sei pazza? A casa, via! Te l'ordino!

EMILIA - No, dirò tutto, tutto! Zitta, io?
(Jago si scaglia su Emilia e la pugnala.,

OTELLO - Guarda, ho qui un'arma:

JAGO - Sono ferito a sangue, non ucciso.

OTELLO - Meglio così. Io voglio che tu viva.
Felicità è morire, a mio sentire.

Ed ora tu, come sei, come appari,
fanciulla nata sotto ingrata stella?
Pallida e bella, come la tua veste!

Prima d'ucciderti, io t'ho baciata.

Non mi restava altro modo che questo:
uccidermi morendo in un tuo bacio.

 


Uscite finali


PARTE PRIMA --- PARTE SECONDA --- PARTE TERZA
 

Accademia dei Licinium - Via Crotto Rosa, 5 - 22036 Erba (CO) - info@accademiadeilicini.it

 


 

Servizio fotografico di Fabio Borsani

 

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