Cappella Musicale Rhaudenses Cantores
Rho (Milano)

   

** Calendario degli appuntamenti 2007**

 
2007
  LUNEDI' 28 MAGGIO 2007 ORE 21.15

I Rhaudenses Cantores in concerto
per il Maggio Rhodense
Lo splendore della polifonia sacra rinascimentale

PARROCCHIA SANTA CROCE MAZZO DI RHO
CHIESA SANTA CROCE

GIOVANNI PIERLUIGI DA PALESTRINA
(1525-1594)
“Lo splendore della polifonia italiana
rinascimentale e la devozione mariana”
Cappella Musicale
RHAVDENSES CANTORES
MAESTRO DIRETTORE
GIOVANNI SCOMPARIN
INGRESSO LIBERO

  Programma

Alma Redemptoris Mater motetto
Kyrie, Christe, Kyrie dalla Missa Brevis
Gloria dalla Missa Brevis
O bone Jesu motetto
Credo dalla Missa Brevis
Sicut cervus motetto
Sanctus-Benedictus dalla Missa Brevis
Agnus Dei (I) dalla Missa Brevis
Agnus Dei (II) dalla Missa Brevis
Ego sum panis motetto
Nigra sum motetto

“Perché a tue gioe i servi tuoi, giocondi, possan sacrar non troppo indegno canto, Fa d’ogni macchia i labbri loro ben mondi, Giovanni Santo”..

    (Ingresso libero sin ad esaurimento posti)
 

I Rhaudenses Cantores in concerto per il Maggio Rhodense
Lo splendore della polifonia sacra rinascimentale

   

Nel panorama delle numerose iniziative culturali e musicali del Maggio Rhodense giunto alla quinta edizione, non poteva mancare la presenza del complesso musicale che meglio rappresenta l’essenza della vocalità e dell’arte della musica polifonica rinascimentale, nel territorio Rhodense. Unico complesso musicale sempre presente alle cinque le edizioni della kermesse cittadina, i Rhaudenses Cantores sono un’associazione culturale, capace di ideare appuntamenti culturali, musicali e di arte di altissimo livello, felici intuizioni artistiche che hanno rappresentato novità e tradizione allo stesso tempo, tanto da attirare su di se l’attenzione del Ministero per i Beni Culturali, la Biblioteca Ambrosiana di Milano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’ Accademia di belle Arti di Brera (Milano), per le collaborazioni passate e future.
La serata musicale del 28 Maggio alle ore 21.15 che si realizzerà presso la Chiesa Santa Croce (Piazza P. Fumagalli 1) a Mazzo di Rho, prevede l’esecuzione in forma antica, delle musiche di Giovanni Pierluigi da Palestrina (messa e motetti) eseguite dai Rhaudenses Cantores sotto la direzione del maestro Giovanni Scomparin, fondatore e ideatore di questo complesso vocale, già risultato vincitore al concorso U.S.C.I. della Provincia di Milano.
In questo concerto, vero e proprio progetto sulla musica di Palestrina si potranno ascoltare alcune delle più belle pagine scritte dall’autore Prenestino.

 Il progetto di studio si avvale della presenza anche del Prof. Diego Fratelli docente di musica rinascimentale a Milano, culminerà nel 2008 con un Festival dedicato alla musica rinascimentale con l’esecuzione dei Rhaudenses Cantores a Milano, sotto la prestigiosa direzione di Peter Phillips direttore dei Tallis Scholar famoso complesso vocale Inglese.
Numerosi sono i progetti in cantiere per definire l’attività futura di questo gruppo vocale di particolari capacità progettuali e artistiche, a partire da future registrazioni di musica inedita e tournèe all’estero in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali e la Presidenza della Repubblica Italiana.

Giovanni Scomparin nominato nel 2004 direttore della Cappella Muscale Ambrosiana della Basilica di Sant’Ambrogio di Milano ha avuto l’onore nello scorso novembre del podio presso la Patriarcale Basilica di San Pietro in terra Vaticana. In occasione del XXVIII Congresso Nazionale di Musica Sacra dell’Associazione Italiana Santa Cecilia che si svolge a Roma, è stato chiamato dirigere i Vespri del 24 novembre celebrati da S.E. Mons. Piero Marini Maestro Cerimoniere delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, accompagnati dalla Cappella Musicale Ambrosiana della Basilica di S. Ambrogio di Milano e dai Rhaudenses Cantores. Ha inoltre diretto presso le più importanti Basiliche di Milano e Roma.

Il Pontifico Istituto di Musica Sacra gli ha recentemente commissionato la registrazione di Canti Ambrosiani, con pubblicazione, e studio paleografico-semiologico in collaborazione con il Prof. Giacomo Baroffio del materiale giacente presso la Basilica di S. Ambrogio. S. E. R. Cardinale Dionigi Tettamanzi Arcivescovo di Milano, lo ha personalmente chiamato a dirigere la concelebrazione liturgica, che si terrà presso il Duomo di Milano in onore del Santo Josèmaria Escrivà, il giorno 26 Giugno 2007 alle ore 18. 30 presieduta da S. E. R. Cardinale Giuliano Herranz.

     
  Note di sala

Lo stile Polifonico “a cappella” ha nelle opere della maturità di G. P. da Palestrina la sua manifestazione più perfetta. Musicista della Chiesa Romana, egli fu il naturale punto di confluenza di una tradizione di levigatezza e di eufonia, di una concezione della musica sacra saldamente ancorata a principi inalterabili chi gli furono che gli furono trasmessi soprattutto dall’italiano Costanzo Festa membro della Cappella Sistina dal 1517 alla morte, 1545, e dal fiammingo italianizzato Arcadelt maestro di cappella dal 1539-40? al 1545 e ancora dal 1547 al 1552.
Le caratteristiche del maturo stile palestriniano sono la quasi immateriale morbidezza del contrappunto, la netta preferenza per le parti procedenti per gradi congiunti, il loro carattere essenzialmente melodico e la loro sovrana semplicità, tanto più evidente se si confronta con l’assai fiorita tendenza stilistica seguita da Palestrina stesso in gioventù e dai suoi predecessori in campo liturgico. Padrone assoluto di una tecnica perfettamente funzionale, usò tutte le risorse del contrappunto (quali canone e fuga) con consumata abilità e insieme, con naturalezza inclinando però negli ultimi anni alla libera imitazione melodica. La base armonica si riduce alle combinazioni di tre suoni, mentre il movimento contrappuntistico nasce spontaneamente dall’impiego sistematico di “abbellimenti” melodici quali ritardi accuratamente preparati e le note di passaggio e accidentali in genere. Il congegno ritmico consiste essenzialmente nel rapporto di durata di una nota con l’altra (punto contro punto contrappunto) nel rapporto di equilibri di una frase contro l’altra, il che produce una tensione ritmica costantemente varia, contrazioni o allentamenti che corrispondono ad esigenze musicali o estetiche del momento. Tale delicata e armoniosa disposizione di accenti ritmici suscita un’impressione di ordine e di compostezza, un senso di riposo più che di movimento, e imprime al tessuto sonoro una levità che è il segno di una finezza unica nel suo tempo. Altra caratteristica dello stile di Palestrina è la sottile variazione ritmica cui sono assoggettati i motivi quando passano da una voce all’altra, con risultati di morbida pienezza sonora.
La “Missa Brevis” a quattro parti eseguita questa sera nella revisione di Bonaventura Somma, e rivista da Casimiri fu pubblicata nel Terzo Libro di messe nel 1570 a Roma, conferma ad esempio, l’uso di passi omoritmici nel Gloria e nel Credo e la varietà nel raggruppare le voci. Il materiale tematico di poca rilevanza pare derivare dalla messa Audi filia di Goudimel, ma potrebbe benissimo derivare anche da frammenti di melodie gregoriane; uno o due motivi, addirittura, sono inequivocabilmente gregoriani. Ciò che importa è il modo in cui sono usati questi brevi motivi: ad esempio, il tema con cui comincia il Christe, si direbbe simboleggiare il Salvatore: trasformato mirabilmente nel “Qui tollis” peccata mundi del Gloria e ancora nel “Crucifixus” del Credo. Oltre a queste ingegnose particolarità strutturali, la Missa brevis presenta numerose bellezze fra le quali spicca il carattere eminentemente melodico del tenor. Il Benedictus a tre parti è notevole per la delicata trama dei contrappunti decorativi e l’Agnus Dei, con il tema che pare librarsi sulle quattro note e si chiude in rigorose imitazioni, è uno dei momenti migliori della messa.
I motetti di Palestrina risplendono di un carattere in ambito spirituale che accentuano l’elemento umano, mistico e simbolico di Palestrina. Sotto questo aspetto nessun contemporaneo nemmeno Orlando di Lasso (Roland de Lassus) potè superare la grandiosità apocalittica del Surge illuminare, scritto per l’Epifania, o lo struggente ricordo del Super flumina Babylonis, e del Sicut cervus tratto dal salmo 41. Oltre alla celebre Missa Pappae Marcelli a sei voci, vanno rigorosamente citati altri due capolavori lo Stabat Mater a otto parti e i ventinove motetti a cinque parti su testi scelti dal “Cantico dei Cantici”, di cui sta sera ascolteremo il celebre Nigra sum sed formosa.
La melodiosa polifonia delle sue tarde composizioni è felicemente modificata dagli inequivocabili accenti di una crescente influenza dello stile madrigalesco sulla polifonia, e ne consegue un tono più ricco e caldo senza che ne siano compromesse dignità e spiritualità.  (Giovanni Scomparin)

     
  Prossimo concerto:
BASILICA SANTA MARIA DELLE GRAZIE Sacrestia del Bramante
Milano 7 Giugno 2007 ore 21.15
     

 
2007

I Rhaudenses Cantores
in concerto per il Maggio Rhodense
Lo splendore della polifonia sacra rinascimentale


PARROCCHIA SANTA CROCE MAZZO DI RHO
CHIESA SANTA CROCE
LUNEDI 28 MAGGIO 07 ORE 21.15
GIOVANNI PIERLUIGI DA PALESTRINA (1525-1594)
“Lo splendore della polifonia italiana rinascimentale e la devozione mariana”
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