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Piazza Ducale e Castello Sforzesco - Vigevano

Maggio e giugno 1994

Comune di Vigevano Assessorato alla Cultura
Domeniche in Piazza
rassegna di musiche e danze della tradizione popolare
Progetto artistico e grafico a cura di
Fiorella Scaglioli
dell’Ufficio Cultura del Comune di Vigevano (Pv).

Nel ricordo del ventennale della sua scomparsa
1999-2019


NOTE : Dopo anni e anni di conservazione di locandine di eventi e stagioni culturali, prima di mandare al macero del materiale che è a volte l'unica traccia esistente di queste manifestazioni sono state scansionate e qui raccolte per essere una foto memoria storica documentale ad utilizzo di tanti che a volte citano a sproposito date ed avvenimenti, non avendo purtroppo la possibilità di documentarsi in merito.


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Luglio 1999 - Luglio 2019


 

Ricordando Fiorella Scaglioli


a venti anni dalla sua scomparsa


 

Comune di Vigevano Assessorato alla Cultura
Domeniche in Piazza
rassegna di musiche e danze della tradizione popolare in Piazza Ducale
maggio - giugno 1994

In caso di maltempo i concerti si svolgeranno presso l'auditorium della scuola elementare "Regina Margherita", in Via De Amicis 15.
Un pomeriggio di domenica in una Piazza a conversare ed ascoltare musica comodamente seduti, o a scoprire le vie del centro storico con il sottofondo di armonie, canti e balli della tradizione. Un pomeriggio per assaporare la vera dimensione della festa. "Felix Piazza" a Vigevano, in un "salotto" che proprio quest'anno compie i 500 anni di vita.
La piazza ducale voluta da Ludovico il Moro
Un -foro principesco- in cui per la prima volta in Lombardia vennero applicati i canoni rinascimentali della grandiosità, dell'armonia e della magnificenza.
Uno spazio scenografico aperto alle suggestioni, ai rapimenti estetici, alle ispirazioni, al fascino, ai richiami di cinquecento anni di storia. L'Amministrazione Comunale di Vigevano è lieta di invitarvi alla rassegna:"Domeniche in Piazza".

I Concerti
Un ricco patrimonio musicale corre quotidianamente il rischio di andare perduto lasciando pochissime tracce di sé.
E' il patrimonio costituito dalla musica popolare di tradizione orale, che spesso affonda le radici in un lontano passato, ma la cui "autenticità" viene continuamente messa a repentaglio da attacchi e contaminazioni di ogni sorta. Nell'era dominata dai mass-media e dalle mode cosmopolite non potrebbe essere diversamente; ecco perché le numerose tradizioni musicali non scritte che ancora sopravvivono in determinate località meriterebbero di essere salvaguardate con grande attenzione al pari di ogni bene culturale.

Domenica 01 Maggio 1994 ore 16.30
Gruppo di musica popolare "VICOLO LAVANDAI"
La festa, la Piazza, il ballo
Durante il concerto animazione e ballo folk per tutti

Domenica 08 Maggio 1994 ore 16,30
Compagnia SONADUR DI PONTE CAFFARO
Tradizione violinistica e balli di Carnevale

Domenica 15 Maggio 1994 ore 16,30
BEANS, BACON AND GRAVY
Musica popolare americana

Domenica 22 Maggio 1994 ore 16.30
I PIFFERI DELL'APPENNINO DELLE
QUATTRO PROV1NCIE (PV, AL. PC. GÈ)
ore 15 insegnamento di alcune danze del repertorio
delle Quattro Provincie (Giga, Monferrina,Alessandrina. Piana).
Durante il concerto animazione e danze collettive per tutti

Domenica 29 Maggio 1994 ore 16,30
ANTICO CONCERTO A FIATO di Colorno (PR)
II liscio delle origini
Durante il concerto grande ballo liscio per tutti.

Domenica 05 Giugno 1994 ore 17.30
BANDA MUSICALE DI SANTA CECILIA
Musica operistica, operettistica e moderna

Domenica 12 Giugno 1994 Ore 17,30
LA PETITE BANDE BOURBONNA1SE
Cornamuse del centro Francia

Domenica 19 Giugno 1994 ore 17.30
I PIPERS DEL B.I.G
La maestosa sonorità della cornamusa scozzese (Great Highland Bagpipe)

Domenica 26 Giugno 1994 ore 17,30
SUONABANDA
Musica tradizionale da ballo dell'area emiliana
Durante il concerto animazione di danza.


Domenica 1 Maggio 1994
Piazza Ducale ore 16,30
Gruppo di musica popolare
Vicolo Lavandai
La festa, la Piazza, il ballo
Alecsandar Karlic, chitarra
Nicola Moneta, contrabbasso
Marc Novara, ghironda
Patrick Novara, fiati
Antonio Ricci, organetto
Luca Trolese, percussioni
Durante il concerto animazione e ballo folk per tutti.

Gruppo di musica popolare: Vicolo Lavandai La festa, la Piazza, il ballo
Il Gruppo di musica popolare "Vicolo Lavandai" nasce nel 1989 per iniziativa di musicisti provenienti da molteplici esperienze maturate nell'ambito antico, classico, moderno, jazz e folk. Obiettivo del Gruppo è quello di rivalutare e diffondere il repertorio musicale della tradizione popolare cercando di recuperare quel rapporto di interazione tra interprete ed ascoltatore che era
tipico delle situazioni di festa della civiltà rurale.
Il repertorio proposto, sia in forma di concerto che come accompagnamento di cerimonie e feste, vuole essere soprattutto occasione di aggregazione attraverso la musica, la danza, il canto.
Il gruppo esegue i brani musicali anche recuperando il modello da "strada" ed itinerante tipico della bandella.
La ricerca musicale intrapresa si indirizza verso le tradizioni italiane, francesi e spagnole ed utilizza strumenti caratteristici di queste aree geografiche: cornamusa, zampogna, piffero, tromba, tamburello, bombarda, flauti, clarinetto, ghironda, organetto, contrabbasso, nacchere, tammorra, grancassa.


Domenica 8 Maggio 1994
Piazza Ducale ore 16,30
Compagnia
SONADUR DA PONTE CAFFARO
Tradizione violinistica e balli di Carnevale

La tradizione musicale della Valle del Caffaro, situata all'estremità nordrientale della Alpi Lombarde, in provincia di Brescia, a ridosso del territorio trentino, si connota, per originalità stilistica nonché per ricchezza ed omogeneità del repertorio, come una delle più interessanti tradizioni di violino popolare fra quelle ampiamente diffuse in tutta l'Italia settentrionale; non solo
superstite, ma viva ed in evoluzione in quanto indissolubilmente legata ad un momento rituale di grande rilevanza quale il Carnevale.
Il repertorio dei violinisti della Valle del Caffaro è oggi essenzialmente costituito dai 24 balli rituali carnevaleschi che, nonostante alcune diversità musicali, sono sostanzialmente gli stessi sia a Ponte Caffaro che a Bagolino.
A Ponte Caffaro la "verità" antica del Carnevale continua a rivivere, nel rispetto della tradizione e con animo d'oggi per merito della compagnia dei suonatori e dei ballerini, non composta da anziani legati a memorie perdute, ma da giovani che assicurano, ad un alto livello di qualità, la vita ad una
"festa" che, in piccola parte, appartiene a tutti.
Violini: Gigi Bonomelli, Andreine Bordiga, Bernardo Falconi, Lorenzo Pelizzari;
Bassi: Paolo Bianchi, Aurelio Salvini, Buonaventura "Rino"Salvini;
Chitarre: Luca Dossi, Edoardo Scalvini, Francesco Scalvini.


Domenica 15 Maggio 1994
Piazza Ducale ore 16,30
BEANS, BACON AND CRAVY
Musica popolare americana

Il gruppo nasce nel 1979 attorno ad un comune interesse alle canzoni di Woody Guthrie e Pete Seeger. Per qualche tempo il gruppo lavora su materiale attinto dalla tradizione della musica sociale del periodo della grande depressione (1929), proponendo ballate e canzoni sindacali, di protesta e della tradizione "hobo". L'interesse ad una ricerca più approfondita sulle matrici originali della cultura musicale popolare nordamericana, spinge il gruppo a cercarne le origini attraverso una ricerca di carattere etnico musicale, utilizzando materiali originali, pubblicazioni, incisioni d'epoca, e registrazioni sul campo effettuate all'inizio del secolo dalla "library of Congress", nonché materiali di informazione, storica e musicale, di diversi ricercatori americani ed europei.
La ricerca ripercorre l'itinerario tracciato da forme e stili musicali diversi come il Bluegrass, il Gospel, lo Spiritual, il Cajun, il Blues, per arrivare infine all'Old Time, ovvero la naturale evoluzione delle tradizioni musicali che i pionieri europei, installarsi nel 17° secolo nella regione dei monti Appalachi, portarono dalle loro terre di origine.

Celso Costantini contrabbasso, banjo, voce
Angelo Nuzzo autoharp, dulcimer, mandolino, voce
Mauro Rogora violino, banjo, chitarra, voce
Paolo Rusconi chitarra, dulcimer, voce
Sergio Tosi voce solista, washboard, cucchiai, triangolo


Domenica 22 Maggio 1994
Piazza Ducale ore 16,30
I PIFFERI
Dell’Appennino delle Quattro Provincie (Genova, Alessandria, Piacenza e Pavia)
Danze tradizionali o liscio popolare

http://sonocomesono.altervista.org/danze-delle-quattro-province/
Ettore "Bani" Losini (piffero)
Attilio "Tiglion" Rocca (fisarmonica)
Pier Carlo Cardinali (cornamusa)
Stefano Valla (piffero)
Giampaolo Tambussi (fisarmonica)
Andrea Masotti (cornamusa)
Annalisa Scarsellini ricercatrice ed insegnante, con Stefano Valla, del repertorio di danze delle Quattro Province.

La zona definita delle Quattro Provincie è un'area di cultura omogenea suddivisa amministrativamente in quattro provincie di differenti regioni: Pavia (Lombardia), Alessandria (Piemonte), Piacenza (Emilia-Romagna) e Genova (Liguria)
Valli e monti, punteggiati da nuclei abitati di modeste dimensioni, storicamente uniti dal "sentiero del sale" che portava dal mare alla pianura del Po. Su questo percorso e le sue diramazioni è fiorito nel tempo uno dei fenomeni culturali più interessanti dell'Italia settentrionale: musiche, danze, canti, leggende e riti concorrono a formare un repertorio di tradizione orale raro per qualità è quantità. E' il piffero, uno strumento a fiato ad ancia doppia simile all'oboe, il protagonista unificante della secolare storia musicale delle Quattro Provincie. A lui è affidata l'esposizione delle melodie per la danza, dei canti cosiddetti "da piffero" e delle marce da strada.
Fino al secondo decennio di questo secolo, sua compagna era la "musa", cornamusa di piccole dimensioni a un solo bordone. Successivamente, la fisarmonica cromatica ( a piano o a bottoni) l'ha soppiantata nell'uso, ma non nella memoria
Il repertorio per la danza propone brani arcaici destinati al ballo di Alessandrina, Monferrina, Giga, Piana, e Povera Donna. Il continuo evolversi della cultura etnica nelle Quattro Provincie ha inoltre consentito l'assimilazione nel repertorio tradizionale di danze e relative melodie di più recente origine, quali valzer, polca, mazurca. Le marce, i canti (stranot), le melodie per danze non più ballate sono invece destinate essenzialmente all'accompagnamento del corteo nuziale e ai riti di Carnevale Dal punto di vista della tecnica strumentistica, spicca nella tradizione delle Quattro Provincie l'uso particolare della fisarmonica, alla quale è affidato un ruolo di centralità ritmica di inusuale spessore.
Ore 15 insegnamento dì alcune danze del repertorio delle Quattro Provincie (Alessandrina, Monferrina, Giga, Piana ) a cura di Annalisa Scarsellini e Stefano Valla.
Durante il concerto animazione e danza collettiva per tutti.


Domenica 29 Maggio 1994
Piazza Ducale ore 16,30
Antico Concerto a Fiato
di Colorno (PR)
Il liscio delle origini

L'Antico Concerto a Fiato diretto dal Maestro Mario Casanova di Colorno (PR), è un complesso musicale che, raccogliendo le eredità musicali dei più famosi Concerti a Fiato della "Bassa Parmense e Reggiana", può offrire un'autentica e tipica pagina di cultura popolare.
I Concerti a Fiato sorsero numerosi tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento quando costituivano uno dei principali motivi di attrazione e di divertimento della gente comune. Inizialmente rallegravano le serate sull'aia nelle vecchie "corti" durante il periodo della trebbiatura, o della vendemmia o di altri momenti festosi del mondo agricolo.
Il primo Concerto fu fondato nel 1861 da Giuseppe Cantoni di Mezzano Inferiore (PR).
Il repertorio è imperniato su brani tipici popolari per concerto a fiato (valzer, polche, mazurche) la cui composizione risale per la maggior parte al secolo scorso (ricavati da manoscritti che vanno dal 1861 al 1926) e su pezzi sinfonici e romanze tratti dalla musica lirica (melodramma verdiano).
Tra i brani più importanti eseguiti dall'Antico Concerto a fiato ricordiamo "L'Usignolo", "Bocca di baci" e "Brunetto" che hanno avuto consacrazioni letterarie (G.Guareschi nel "Don Camillo") e cinematografiche (B.Bertolucci nei films "Novecento" e "Strategia del ragno"); da non dimenticare il "Canarino" che per tanti anni fu la sigla della trasmissione televisiva di RAI 1 "Teatro Musica".
La formazione classica del Concerto è composta da:
Giorgio Vighi, Eugenio Martani (Quartini in Mib)
Albino Boselli, Michele Fava (Clarini in Sib)
Gianni Galeri, Bruno Bedogni, Giorgio Bianconi (Trombe in Sib)
Tanuzzo Soliani (Trombone cantabile)
Ferrando Barozzi (Bombardino)
Mario Casanova (Basso in Fa)
Carlo Braglia, Giuseppe Montanari, Bruno Galeri (Tromboni in Sib)
Massimo Giudici, Dino Ghirardini (Grancassa, Tamburo, Piatti)
Piero Bertani (Contrabbasso)
Durante il concerto grande ballo liscio per tutti.


Domenica 5 Giugno 1994
Piazza Ducale ore 17,30
Banda Musicale di Santa Cecilia
musica operistica, operettistica e moderna

La banda è un complesso musicale formato da strumenti a fiato, sia di legno sia d'ottone, con l'inclusione di alcuni strumenti a percussione e, molto raramente, di contrabbassi. Complessi di strumenti a fiato si ebbero nell'antichità e nel medioevo, ma banda nel senso odierno, cioè organismi piuttosto ampi e dotati di notevoli possibilità tecniche, cominciarono a sorgere sul finire del '400. Nella seconda metà del 700 la banda arricchì di molto le sue capacità espressive grazie all'introduzione dei clarinetti; nell'800 ricevette un ulteriore potenziamento dai miglioramenti apportati ai singoli strumenti (come, ad esempio, i pistoni degli ottoni).
La letteratura originale bandistica non è molto vasta; tuttavia scrissero per banda molti grandi musicisti, da Mozart a Beethoven, Cherubini, Spontini, Mendelsohn, Wagner, Schonberg. In sostanza la funzione della banda fu ed è propriamente divulgativa di musiche di ogni repertorio, opportunamente trascritte e rielaborate.
Nell'opera dell'800 la banda fu spesso impiegata in palcoscenico, in formazioni variabili e relativamente piccole, per illustrare particolari situazioni sceniche. La Banda Musicale di Santa Cecilia è nata a Vigevano nel 1913, ma si trattava, allora, solo di una "fanfara"(costituita solo da ottoni), ebbe sede presso i Padri Oblati dell'Immacolata e fu diretta dal maestro Feroldi (che era anche il direttore della banda municipale di Vigevano).
Si costituì come corpo bandistico con l'attuale denominazione nel 1921 per interessamento di Don Aurelio Perotti. Da allora si sono succeduti numerosi maestri, sino all'attuale Prof. Fabio Crotti. La "Santa Cecilia" è composta da 30 elementi, nella maggior parte dei casi provenienti dal Civico Istituto Musicale "L.Costa".
Il repertorio eseguito comprende brani tratti dal repertorio operistico, operettistico e moderno.


Domenica 12 Giugno 1994
Piazza Ducale ore 17,30
La petite bande bourbonnaise
Cornamuse del centro Francia

Il Bourbonnais è una regione della Francia a nord del Massiccio Centrale dove ancora oggi viene costruito e suonato un tipo di cornamusa, detta "bourbonnaise", di cui abbiamo notizia già dal 1636 nell'Harmonie Universelle di Mersenne; l'interesse nei confronti di uno strumento tanto antico, ma tanto moderno, ha dato origine alla "Piccola banda", nell'intento di mantenere viva questa lunga tradizione.
Il funzionamento della cornamusa è basato sull'utilizzo di tubi sonori di varia lunghezza, alimentati dall'aria contenuta in un otre, nel quale viene introdotta dal suonatore stesso. Il suono viene prodotto dalla vibrazione delle ance inserite alla estremità dei tubi: uno di essi, detto "chanter", è dotato di fori per l'esecuzione della melodia, mentre gli altri, detti "bordoni" emettono un suono fisso.
I brani proposti nel concerto sono tratti dal vastissimo repertorio della tradizione musicale popolare: quindi soprattutto musiche da danza, fra le quali primeggia la bourrée, ballo tipico delle regioni del centro Francia, e poi valzer, mazurche, polche, scottisches, farandole e rondeaux, danze diffuse in tutta la Francia e l'Europa..
Musicisti:
Gabriele Coltri grande cornamusa da 20 pollici
Patrick Novara cornamusa da 16 pollici
Mare Novara cornamusa da 16 pollici
Walter Rizzo cornamusa da 16 pollici
Luciano Sberze grande cornamusa da venti pollici


Domenica 19 Giugno 1994
Piazza Ducale ore 17,30
I Pipers del B.I.G.
La maestosa sonorità della cornamusa scozzese.
(Great Highland Bagpipe)

La Great Highland Bagpipe è la cornamusa delle Terre Alte scozzesi. E' composta da una canna conica ad ancia doppia, con 8 fori per le dita, e da tre bordoni cilindrici ad ancia semplice, di cui uno basso e gli altri due baritoni, all'unisono; i bordoni poggiano sulla spalla e sul braccio del suonatore. E' uno strumento noto soprattutto per essere legato alla musica militare scozzese, un tempo espressa dai clan ed oggi dai reggimenti. Il suo repertorio è tuttavia molto ampio, e comprende la cosiddetta grande musica, fondata sull'arte del pibroch, un'elaborata e solenne forma di variazioni sul tema, e la piccola musica, fatta di arie, marce e balli. Si suona con una tecnica complessa e rigidamente codificata di abbellimenti fondati su gruppetti di note (grace-notes). I suonatori di cornamusa del BIG presenteranno brani tratti dal repertorio musicale tradizionale scozzese. Saranno eseguite slow airs, marches ed alcune musiche per la danza (strathspeys e reels). I suonatori saranno inoltre a disposizione del pubblico per fornire informazioni sullo strumento e sulle tecniche di esecuzione.
Il B.I.G. (gruppo di interesse per la cornamusa) è un'associazione nata nel 1986 con l'intento di iniziare a riunire tutti gli appassionati di musica celtica ed in particolare i suonatori di cornamusa scozzese, per favorire lo scambio reciproco di informazioni.
Il B.I.G. organizza ogni anno una serie di incontri sia propedeutici che di approfondimento e di perfezionamento della tecnica dello strumento.


Domenica 26 Giugno 1994
Piazza Ducale ore 17,30
Suonabanda
musica tradizionale da ballo dell'area emiliana

Presente da più di cinque anni nella scena folk nazionale, il gruppo ha da sempre rivolto la propria attenzione principalmente al repertorio a ballo, privilegiando la ricerca, il recupero e la riproposta delle danze tradizionali dell'area emiliana. Il repertorio spazia da balli tradizionali quali manfrina, furlana, giga, saltarello, galoppa ed altri, a balli che escono dal più strettamente tradizionale quali polche, mazurche e valzer di diversa provenienza europea.
La riproposta del gruppo tende a rendere vivo l'interesse verso la cultura della "Festa" vissuta come momento di socializzazione e di espressione del mondo popolare.
"Suonabanda"s ono:
Maurizio Berselli organetti
Paolo Coriani ghironda, nickelharpa
Pierpaolo Bergamini violino
Claudio Vezzali violino, plettri
Maurizio Loschi chitarra
Richard Klein violino
Durante il concerto animazione di danze.

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

Fiorella Scaglioli Il Folk a Vigevano

 

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