Un ballo in maschera (3 di 3)

 

Teatro Fraschini - Pavia

Venerdì 20 novembre 2015 – ore 20,30
Giuseppe verdi (1813-1901)
Un ballo in maschera
STAGIONE FRASCHINI20152016

Melodramma in tre atti
su libretto di Antonio Somma
Fonti letterarie: Eugène Scribe "Gustave III, ou Le Bal masqué" (1833),
libretto per Daniel Auber
prima rappresentazione: Roma, Teatro Apollo, 17 febbraio 1859

Personaggi e interpreti:
Riccardo, Conte di Warwich, Governatore di Boston (tenore) SERGIO ESCOBAR
Renato, creolo, suo segretario e sposo di Amelia (baritono) ANGELO VECCIA
Amelia (soprano) DARIA MASIERO
Ulrica, indovina di razza nera (contralto) ANNAMARIA CHIURI
Oscar, paggio (soprano) SHOUSHIK BARSOUMIAN
Silvano, marinaio (basso) CARLO CHECCHI
Samuel, nemico del Conte (basso) MARIANO BUCCINO
Tom, nemico del Conte (basso) FRANCESCO MILANESE
Un Giudice (tenore) GIUSEPPE DISTEFANO
Un Servo d'Amelia (tenore) GIUSEPPE DISTEFANO

Direttore Pietro Mianiti
Regia Nicola Berloffa

Scene Fabio Cherstich
Costumi Valeria Donata Bettella
Luci Marco Giusti

Maestro collaboratore Jacopo Brusa

Maestro del coro Antonio Greco
Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano
Coro OperaLombardia
Coro di Voci Bianche diretto da Giuseppe Guglielminotti - Istituto M. Vittadini
Coproduzione Teatri di OperaLombardia

Venerdì 20 Novembre 2015_11_20 ore 20.30
Domenica 22 Novembre 2015_11_22 ore 15.30

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Seguono immagini della serata:

Atto primo

Atto secondo

Atto terzo


Atto III.

Parte prima

Renato è fermo nel proposito di vendicare con il sangue la presunta infedeltà della moglie. La donna gli chiede di rivedere per l'ultima volta il figlio. Quindi, mosso da pietà, Renato decide di trarre soddisfazione con la morte dell'amico risparmiando la moglie. I sopraggiunti Samuel e Tom restano increduli quando vengono messi a conoscenza degli intendimenti di Renato e questi offre la vita di suo figlio come garanzia di sincerità. I tre deliberano che sia la sorte ad indicare chi di loro sarà l'esecutore dell'omicidio di Riccardo ed obbligano Amelia ad estrarre dall'urna il nome del prescelto: Renato. Giunge Oscar a portare gli inviti per il ballo in maschera. I tre convengono di sfruttare l'occasione per lo scopo prefissato, mentre Amelia pensa a come salvare il conte.

Parte seconda

Riccardo ha deciso di rinunciare all'amore per Amelia e prescrivere per lei e Renato il rimpatrio in Inghilterra. Oscar gli porge una lettera anonima che lo invita ad astenersi per sicurezza dal ballo, ma il conte, che vuole rivedere la donna almeno una volta ancora, si mostra incurante dell'avvertimento. Nel corso della festa, Renato riesce con l'astuzia a farsi dire da Oscar dietro quale travestimento si sia nascosto Riccardo. Nel frattempo Amelia, che ha raggiunto Riccardo per scongiurarlo di fuggire, da lui riconosciuta, riceve l'estremo addio. Egli fa appena a tempo a concludere il dialogo con la donna, che viene raggiunto dal pugnale di Renato. Questi viene arrestato ma Riccardo, morente, ordina che sia liberato. Dopo avergli mostrato il decreto di espatrio per lui e per Amelia, gli rivela che mai Amelia lo aveva tradito, quindi perdona tutti i congiurati. I presenti benedicono la magnanimità del conte. Renato resta solo con il rimorso

 

A tal colpa è nulla il pianto,
Non la terge e non la scusa.
Ogni prece è vana ormai;
Sangue vuolsi, e tu morrai.

Morrò ma prima in grazia..

Morrò, ma prima in grazia,
Deh! mi consenti almeno
L'unico figlio mio
Avvincere al mio seno.

Vanne la tuo figlio concedo riveder ..

Non è su lei, nel suo
Fragile petto che colpir degg'io.
Altro, ben altro sangue a terger dèssi
L'offesa! . . .

O dolcezze perdute! O memorie
D'un amplesso che l'essere india! . . .
Quando Amelia sì bella, sì candida
Sul mio seno brillava d'amor!


Siam soli. Udite. Ogni desegno vostro
M' è noto. Voi di Gustavo la morte Volete.

Ma qui col fatto struggerò i sospetti.
Io son vostro, compagno m'avrete
Senza posa a quest'opra di sangue. Se vi manco.

E tu resta, lo dèi:
Poi che parmi che il cielo t'ha scorta.

V'ha tre nomi in quell'urna: un ne tragga
L'innocente tua mano.

Il mio nome! O giustizia del fato;
La vendetta mi deleghi tu!

AMELIA:
(Di Gustavo la morte si vuole!
Non celâr le crudeli parole!
Su quel capo snudati dall'ira
I lor ferri scintillano già!)

Sconterà della patria il pianto
Lo sleal che ne fece suo vanto.
Se traffisse, soccomba trafitto,
Tal mercede pagata gli va!

OSCAR: (verso Amelia)
Alle danze questa sera, se gradite,
Con lo sposo, il mio signore
Vi desidera . . .

OSCAR:
È un ballo in maschera
Splendidissimo!

OSCAR:
Regina della festa sarete.


ATTO TERZO
QUADRO II

Tavola coll'occorrente per iscrivere; nel fondo un gran cortinaggio che scoprirà la festa da ballo.

GUSTAVO: (solo)
Forse la soglia attinse,
E posa alfin. L'onore
Ed il dover fra i nostri petti han rotto
L'abisso.

Ah, l'ho segnato il sacrifizio mio!
Ma se m'è forza perderti
Per sempre, o luce mia,
A te verrà il mio palpito
Sotto qual ciel tu sia.
Chiusa la tua memoria
Nell'intimo del cor.


ATTO TERZO
QUADRO III

Già all'aprirsi delle cortine una moltitudine d'invitati empie la scena. Il maggior numero è in maschera, alcuni in domino, altri in costume di gala a viso scoperto. Chi va in traccia, chi evita, chi ossequia e chi persegue. Tutto spira magnificenza ed ilarità.

OSCAR: (inseguendolo sempre, con vivacità)
Tu se' Renato.
E Oscarre tu sei.

Via, calmati: almen dirmi del suo costume puoi?

OSCAR: (scherzando)
Saper vorreste
Di che si veste,
Quando l'è cosa
Ch' ei vuol nascosa.

OSCAR: (più dappresso e rapidamente)
Veste una cappa nera, con roseo nastro al petto.


CORO:
Fervono amori e danze
Nelle felici stanze,
Onde la vita è solo
Un sogno lusinghier.


AMELIA: (sottovoce in modo da non essere riconosciuta)
Ah! perchè qui! fuggite . . .

GUSTAVO:
Sei quella dello scritto?

AMELIA:
La morte qui v'accerchia . . .

GUSTAVO:
Non penetra nel mio petto il terror.

AMELIA: (con disperazione)
T'amo, sì, t'amo, e in lagrime
A' piedi tuoi m'atterro,
Ove t'anela incognito
Della vendetta il ferro.
Cadavere domani
Sarai sei qui rimani:
Salvati, va, mi lascia,
Fuggi dall'odio lor.

GUSTAVO:
Sin che tu m'ami, Amelia,
Non curo il fato mio,
Non ho che te nell'anima,
E l'universo oblio.
Né so temer la morte,
PerchÈ di lei più forte
È l'aura che m'inebria
Del tuo divino amor.

GUSTAVO:  L'ultima volta, addio!

AMELIA E GUSTAVO:  Addio!

ANCKARSTRöM: (Lanciatosi inosservato tra loro, trafigge Gustavo)
E tu ricevi il mio!


CORO:
Ah! Morte, infamia,
Sul traditor!
L'acciaro lo laceri
Vendicator!

GUSTAVO:
No, no . . . lasciatelo.
(a Anckarström)
Tu . . . m'odi ancor.
(Tratto il dispaccio, fa cenno a lui di accostarsi)

Ella è pura, in braccio a morte
Te lo giuro, Iddio m'ascolta;
Io che amai la tua consorte
Rispettato ho il suo candor.
(Gli dà il foglio)
A novello incarco asceso
Tu con lei partir dovevi . . .
Io l'amai, ma volli illeso
Il tuo nome ed il suo cor!

AMELIA:
O rimorsi dell'amor
Che divorano il mio cor,
Fra un colpevole che sanguina
E la vittima che muor!

Ciel! che feci! e che m'aspetta
Esecrato sulla terra! . . .
Di qual sangue e qual vendetta
M'assetò l'infausto error!

GUSTAVO:
Grazia a ognun; signor qui sono:
Tutti assolve il mio perdono.

TUTTI GLI ALTRI:
Cor sì grande e generoso
Tu ci serba, o Dio pietoso:
Raggio in terra a noi miserrimi
È del tuo celeste amor!


 
 
Atto primo

Atto secondo

Atto terzo

Note:

Nella versione originale non approvata dalla censura:
Gustavo, Re di Svezia, Tenore
Renato Ankastrom, suo segretario e sposo di Amelia, Baritono
Amelia, moglie di Renato, Soprano
Madame Ardisson, Zingara, Mezzo-Soprano
Oscar, paggio, Soprano
Cristiano, marinaio, Basso
Horn, nemico del re, Basso
Ribbing, nemico del re, Basso
Giudice, Tenore
Servitore di Amelia, Tenore
Nobili, deputati, guardie, seguaci di Horn e Ribbing, marinai, popolani di Svezia, servi, Maschere e coppie di danzatori.

Scena: Stockholm, Svezia, Marzo 1792.

Nella versione più conosciuta:
Riccardo, Duca di Boston, Tenore
Renato, suo segretario e sposo di Amelia, Baritono
Amelia, moglie di Renato, Soprano
Ulrica, Zingara, Mezzo-Soprano
Oscar, paggio, Soprano
Silvano, marinaio, Basso
Horn, nemico del re, Basso
Ribbing, nemico del re, Basso
Giudice, Tenore
Servitore di Amelia, Tenore
Nobili, deputati, guardie, seguaci di Horn e Ribbing, marinai, popolani di Svezia, servi, Maschere e coppie di danzatori.

Scena: Boston

Le foto sono scattate con:
[X] Nikon Coolpix P520
18 Megapixel, Zoom 42X, 3200 ISO, LCD ad Angolazione Variabile
[X] Canon SX40HS
12 Megapixel Zoom ottico ultragrandangolare da 35x,3200 ISO, LCD ad Angolazione Variabile
e rigorosamente non hanno subito nessuna post elaborazione.

 
 


 
   

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