L'elisir d'amore (1 di 2)

 

Teatro Filodrammatici - Milano

STAGIONE LIRICA DI VOCEALLOPERA 2015
Sabato 10 gennaio 2015 ore 20:30

Organizzato da Associazione VoceAllOpera
in collaborazione con Teatro Filodrammatici
Gaetano Donizetti (1797–1848)
L'elisir d'amore

Libretto di Felice Romani
Tratto da Le Philtre, di Eugene Scribe
Prima rappresentazione 12 maggio 1832
Teatro della Cannobiana, Milano

CAST ARTISTICO
Adina, ricca e capricciosa fittaiuola
ANNA DELFINO, soprano
Nemorino, coltivatore, giovane semplice, innamorato di Adina
FILIPPO PINA CASTIGLIONI, tenore
Belcore, sergente di guarnigione nel villaggio
ALLAN RIZZETTI, baritono
Il dottore Dulcamara, medico ambulante
IVO RIZZI, basso buffo
Giannetta, villanella
MARIACRISTINA CIAMPI, soprano
Cori e comparse: villani e villanelle, soldati e
suonatori del reggimento, un notaio, due servitori, un moro
CORO Associazione VOCE ALL'OPERA
Trio d’archi e pianoforte e il coro dei giovani di VoceAllOpera
Maestro concertatore e direttore MICHELE SPOTTI
Ideazione scenica e regia GIANMARIA ALIVERTA

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Programma:


Seguono immagini della serata:

ATTO PRIMO -- ATTO SECONDO

 

 


GIANNETTA
Bel conforto al giocatore,
quando il sol più ferve e bolle,
sotto un faggio, appiè di un colle
riposarsi e respirar!
Del meriggio il vivo ardore
tempran l'ombre e il rio corrente;
ma d'amor la vampa ardente
ombra o rio non può temprar.
Fortunato il giocatore
che da lui si può guardar!


NEMORINO
(osservando Adina, che legge)
Quanto è bella, quanto è cara!
Più la vedo, e più mi piace...
ma in quel cor non son capace
lieve affetto ad inspirar.
Essa legge, studia, impara...
non vi ha cosa ad essa ignota...
Io son sempre un idiota,
io non so che sospirar.


ADINA b(ridendo)
Benedette queste carte!
È bizzarra l'avventura.

GIANNETTA
Di che ridi? Fanne a parte
di tua lepida lettura.

ADINA
È la storia di Tristano,
è una cronaca d'amor.

NEMORINO
(A lei pian piano vo' accostarmi, entrar fra lor.)

ADINA (legge)
«Della crudele Isotta
il bel Tristano ardea,
né fil di speme avea
di possederla un dì.


Quando si trasse al piede
di saggio incantatore,
che in un vasel gli diede
certo elisir d'amore,
per cui la bella Isotta
da lui più non fuggì.»

TUTTI
Elisir di sì perfetta,
di sì rara qualità,
ne sapessi la ricetta,
conoscessi chi ti fa!


BELCORE
Come Paride vezzoso
porse il pomo alla più bella,
mia diletta villanella,

io ti porgo questi or.

Ma di lui più glorioso,
più di lui felice io sono,
poiché in premio del mio dono
ne riporto il tuo bel cor.

ADINA (alle donne)
(È modesto il signorino!)

BELCORE
Veggo chiaro in quel visino
ch'io fo breccia nel tuo petto.
Non è cosa sorprendente;
son galante, son Potente!

Non v'ha bella che resista
alla vista d'un cimiero;
cede a Marte iddio guerriero,
fin la madre dell'amor.

BELCORE
Or se m'ami, com'io t'amo,
che più tardi a render l'armi?
Idol mio, capitoliamo:
in qual dì vuoi tu sposarmi?

ADINA
Signorino, io non ho fretta:
un tantin pensar ci vo'

ADINA
Vedete di quest'uomini,
vedete un po' la boria!
Già cantano vittoria
innanzi di pugnar.
Non è, non è sì facile
Adina a conquistar.


NEMORINO
Una parola, o Adina.

ADINA
L'usata seccatura! I soliti sospir!

ADINA
Odimi. Tu sei buono,
modesto sei, né al par di quel Sargente
ti credi certo d'ispirarmi affetto;
così ti parlo schietto,

e ti dico che invano amor tu speri:
che capricciosa io sono, e non v'ha brama
che in me tosto non muoia appena è desta.

ADINA
Chiedi all'aura lusinghiera
perché vola senza posa
or sul giglio, or sulla rosa,
or sul prato, or sul ruscel:
ti dirà che è in lei natura
l'esser mobile e infedel.

NEMORINO
Chiedi al rio perché gemente
dalla balza ov'ebbe vita
corre al mar, che a sé l'invita,
e nel mar sen va a morir:
ti dirà che lo strascina
un poter che non sa dir.

ADINA
Per guarir da tal pazzia,
ché è pazzia l'amor costante,
dèi seguir l'usanza mia,
ogni dì cambiar d'amante.
Come chiodo scaccia chiodo,
così amor discaccia amor.
In tal guisa io rido e godo,
in tal guisa ho sciolto il cor.

NEMORINO
Ah! te sola io vedo, io sento
giorno e notte e in ogni oggetto:
d'obbliarti in vano io tento,
il tuo viso ho sculto in petto...
col cambiarsi qual tu fai,
può cambiarsi ogn'altro amor.
Ma non può, non può giammai
il primero uscir dal cor.


DONNE
Che vuol dire codesta sonata?
UOMINI
La gran nuova venite a vedere.
DONNE
Che è stato?
UOMINI
In carrozza dorata
è arrivato un signor forestiere.
Se vedeste che nobil sembiante!
Che vestito! Che treno brillante!

DULCAMARA
Udite, udite, o rustici
attenti non fiatate.

Io già suppongo e immagino
che al par di me sappiate
ch'io sono quel gran medico,
dottore enciclopedico
chiamato Dulcamara,
la cui virtù preclara
e i portenti infiniti
son noti in tutto il mondo... e in altri siti.

Compratela, compratela,
per poco io ve la do.

O voi, matrone rigide,
ringiovanir bramate?
Le vostre rughe incomode
con esso cancellate.

Voi, giovani galanti,
per sempre avere amanti?
Comprate il mio specifico,
per poco io ve lo do

Cento scudi?... trenta?... venti?
No... nessuno si sgomenti.
Per provarvi il mio contento
di sì amico accoglimento,
io vi voglio, o buona gente,
uno scudo regalar.

CORO
Oh! il brav'uom, dottor, che siete!
Noi ci abbiam del vostro arrivo
lungamente a ricordar.


NEMORINO
(Ardir. Ha forse il cielo
mandato espressamente per mio bene
quest'uom miracoloso nel villaggio.
Della scienza sua voglio far saggio.)

NEMORINO
Avreste voi... per caso...
la bevanda amorosa
della regina Isotta?

NEMORINO
Voglio dire... lo stupendo
elisir che desta amore...


DULCAMARA
Ah! sì sì, capisco, intendo.
Io ne son distillatore.

NEMORINO E qual prezzo ne volete?
DULCAMARA Poco... assai... cioè... secondo...
NEMORINO
Un Eurin... null'altro ho qua...
DULCAMARA È la somma che ci va.

NEMORINO
Obbligato, ah sì, obbligato!
Son felice, son rinato.
Elisir di tal bontà!
Benedetto chi ti fa!

DULCAMARA
(Nel paese che ho girato
più d'un gonzo ho ritrovato,
ma un eguale in verità
non ve n'è, non se ne dà.)

NEMORINO Ehi!... dottore... un momentino...
In qual modo usar si puote?

DULCAMARA
Con riguardo, pian, pianino
la bottiglia un po' si scote...
Poi si stura... ma, si bada
che il vapor non se ne vada.

Quindi al labbro lo avvicini,
e lo bevi a centellini,
e l'effetto sorprendente
non ne tardi a conseguir.

NEMORINO
Sul momento?

DULCAMARA
A dire il vero,
necessario è un giorno intero.
(Tanto tempo è sufficiente
per cavarmela e fuggir.)

DULCAMARA Giovinotto! Ehi, ehi!
NEMORINO Signore?

DULCAMARA
Sovra ciò... silenzio... sai?
Oggidì spacciar l'amore
è un affar geloso assai:
impacciar se ne potria
un tantin l'autorità.

NEMORINO
Ve ne do la fede mia:
nanche un'anima il saprà.


NEMORINO
Caro elisir! Sei mio!
Sì tutto mio... Com'esser dêe possente
la tua virtù se, non bevuto ancora,
di tanta gioia già mi colmi il petto!

Bevasi. Oh, buono! Oh, caro! Un altro sorso.

Oh, qual di vena in vena
dolce calor mi scorre!... Ah! forse anch'essa...
Forse la fiamma stessa
incomincia a sentir... Certo la sente...


NEMORINO
Diamine! È dessa...
La rà, la rà, la lera!
La rà, la rà, la rà.

NEMORINO
(Esulti pur la barbara
per poco alle mie pene:
domani avranno termine,
domani mi amerà.)

NEMORINO
(Esulti pur la barbara
per poco alle mie pene:
domani avranno termine
domani mi amerà.)

ADINA
(Spezzar vorria lo stolido
gettar le sue catene,
ma gravi più del solito
pesar le sentirà.)


ADINA
Ebben, la piazza vi è piaciuta?

BELCORE
Difesa è bravamente
e invano ell'è battuta.


NEMORINO
(Gradasso! Ei già s'imagina
toccar il ciel col dito:
ma tesa è già la trappola,
doman se ne avvedrà.)

BELCORE
(Che cosa trova a ridere
cotesto scimunito?
Or or lo piglio a scopole
se non va via di qua.)

Son due minuti che una staffetta
non so qual ordine per voi recò.

BELCORE
Il capitano... Ah! Ah! va bene.

Espresso è l'ordine, non so che far.
Carina, udisti? Domani addio!
Almen ricordati dell'amor mio.

ADINA
Di mia costanza ti darò prova:
la mia promessa rammenterò.

BELCORE Fin da quest'oggi non puoi sposarmi?
NEMORINO (Fin da quest'oggi!)
ADINA (osservando Nemorino)
(Si turba, parmi.)
Ebben; quest'oggi...
E perché no?

NEMORINO
Aspetta almeno fin domattina.

(Vo' vendicarmi, vo' tormentarlo,
vo' che pentito mi cada al piè.)

BELCORE
Il ciel ringrazia, o babbuino,
ché matto, o preso tu sei dal vino.
Ti avrei strozzato, ridotto in brani
se in questo istante tu fossi in te.
In fin ch'io tengo a fren le mani,
va via, buffone, ti ascondi a me.

NEMORINO
Adina, credimi, te ne scongiuro...
Non puoi sposarlo... te ne assicuro...
Aspetta ancora... un giorno appena...
un breve giorno... io so perché.
Domani, o cara, ne avresti pena;
te ne dorresti al par di me.

CORO
Ha pur la strana presunzione:
ei pensa farla ad un Sargente,
a un uom di mondo, cui par non è.
Oh! sì, per Bacco, è veramente
la bella Adina boccon per te!

ADINA
Fra lieti concenti - gioconda brigata,
vogliamo contenti - passar la giornata:
presente alla festa - amore verrà.

 

 
 

ATTO PRIMO -- ATTO SECONDO

 

Note:

INGRESSO: 33 (nuovi soci), 30 (già soci), 25 (under 26/over 65), 60 (coppie) – Posti non assegnati
INFO: www.voceallopera.com
BIGLIETTERIA TEL: 349 4249181

Personaggi
ANNA DELFINO (8 e 10) e ANNALISA FERRARINI (9) Adina, ricca e capricciosa fittaiuola (soprano)
FILIPPO PINA CASTIGLIONI (8/9/10) Nemorino, coltivatore, giovane semplice, innamorato di Adina (tenore)
ALLAN RIZZETTI (8 e 10) e JAIME EDUARDO PIALLI (9) Belcore, sergente di guarnigione nel villaggio (baritono)
IVO RIZZI (8 e 10) e GRAZIANO DELLAVALLE (9) Dottore Dulcamara, medico ambulante (basso buffo)
MARIACRISTINA CIAMPI (8 e10) e BARBARA MASSARO (9) Giannetta, villanella (soprano)
Cori e comparse: villani e villanelle, soldati e suonatori del reggimento, un notaio, due servitori, un moro
Ideazione scenica e la regia saranno a cura di Gianmaria Aliverta
Trio d’archi e pianoforte e il coro dei giovani di VoceAllOpera
saranno diretti da Michele Spotti

 
 


 
   

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