Gianmaria Aliverta gioca un'altra carta con la sua 
        idea di allestire Traviata a Palazzo Vitta in Casale Monferrato - 
        inserito in questo festival che abbina la promozione del vino locale e 
        non con avvenimenti musicali - creando una coinvolgente esperienza per 
        il pubblico di circa una cinquantina di eletti che vi hanno potuto 
        partecipare. Infatti la natura della serata ha previsto lo svolgimento 
        dei tre atti in tre saloni del palazzo che non potevano contenere un 
        maggior numero di persone, in quanto era necessario spostarsi da una 
        all'altro per seguire la tragica storia di Violetta. L'inizio è stato 
        piuttosto pesante per le moltissime parole spese dagli organizzatori per 
        parlare del Festival che si chiudeva con questa serata, poi per parlare 
        del vino proposto, uno spumantino fresco e leggero, poi ancora della 
        storia del DOC con Paolo Desana che l'aveva illustrata anche nel 
        concerto pomeridiano. (Vedi più sotto).
        Il pubblico non era in scena, non non è la stessa 
        cosa salire su di un palcoscenico dove palesemente sai di essere in una 
        rappresentazione, diverso è essere in una ricca casa e vivere insieme la 
        storia di Violetta ed Alfredo come partecipi di questa storia, amici in 
        casa di Violetta prima e in casa di Flora dopo e nell'ultimo atto, in 
        una scena quasi "gattopardiana", come veglianti al letto di morte della 
        giovane protagonista.
        Altra notevole peculiarità è stata la vibrazione 
        trasmessa dai cantanti, dalle messe in voce, dalle sfumature, dai forti 
        che si sentivano vicini e penetranti. Molti del pubblico erano ben 
        preparati e li vedevi muovere le labbra cantando in silenzio la parte, 
        alcuni con le mani giunte al capezzale della povera morente.
        Insomma una gran bella serata che, dovrebbe essere 
        ripetuta enne volte - la prima era stata giovedì 18 luglio 2013 - per 
        accontentare un maggior numero di persone.
        Così Gianmaria Aliverta ha dato prova di avere delle 
        buone cartucce in canna, e gli auguriamo di centrare ancora molti altri 
        ottimi bersagli.