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      Teatro Besostri - Mede Sabato 20 aprile 2013 ore 21:00a chiusura della stagione teatrale 2012/2013
 Organizzato da Comune di Mede
  
       GIACOMO PUCCINI
 TURANDOT
 opera lirica in tre attiProduzione Teatro dell’Opera di Milano
 Orchestra Filarmonica di Milano
 direttore Claudio Vadagnini
 Coro Teatro Dell'opera di Milano
 diretto da Damiano Cerutti
 Ideazione scenica e regia: Mario Riccardo Migliara
 Costumi: Sara Schieppati
 Trucco e parrucco: Art On Stage
 Personaggi e interpreti:TURANDOT Maria Simona Cianchi
 L'IMPERATORE ALTOUM Arturo Carretta
 TIMUR Daniele Biccirè
 CALAF Nester Martorell Perez
 LIÚ Tiziana Scaciga Della Silva
 PING Simone Tansini
 PANG Ezio Pirovano
 PONG Luciano Grassi
 UN MANDARINO Carlo Oggioni
 IL PRINCIPE DI PERSIA membro del Coro
 IL BOIA membro del Coro
 
      
       Note della produzione: 
        Turandot è l’ultima composizione di Puccini la cui 
        partitura è rimasta incompiuta a causa della prematura scomparsa 
        dell'autore, stroncato nel novembre del 1924 da un tumore maligno alla 
        gola, portata poi a termine dal maestro Franco Alfano La prima rappresentazione di Turandot ebbe luogo al Teatro alla Scala di 
        Milano, il 25 aprile 1926, sotto la direzione di Arturo Toscanini, il 
        quale, profondamente commosso, arrestò la rappresentazione a metà del 
        terzo atto, due battute dopo il verso "Liù, poesia!", sussurrando al 
        pubblico le parole: "Qui termina la rappresentazione perché a questo 
        punto il Maestro è morto".
 Trama: in Cina, in un mitico "tempo delle favole", viveva una bellissima 
        e solitaria principessa (Turandot), nella quale albergava lo spirito di 
        una sua antenata violentata e uccisa. Da ciò nasceva l'orrore di 
        Turandot per gli uomini.
 Il popolo di Pechino e l'Imperatore suo padre (Altoum) le fanno però 
        pressione affinché si sposi.
 Ella alla fine accetta di sposare solamente il giovane nobile che sarà 
        in grado di sciogliere i tre enigmi da lei proposti: se fallirà, però, 
        morirà.
 L'opera si apre con l'ennesima testa che cade, quella del giovane 
        Principe di Persia.
 Tra la folla è presente in quel momento Calaf, principe tartaro 
        spodestato, che non riesce a resistere alla bellezza di Turandot e 
        decide di provare a risolvere gli enigmi.
 Fra la folla ritrova il vecchio padre (Timur) e la fedele schiava Liù 
        (da tempo segretamente innamorata di Calaf) che tentano inutilmente di 
        fargli cambiare idea.
 
 Calaf si ritrova faccia a faccia con la "bella di ghiaccio" di cui 
        riesce a risolvere tutti e tre gli enigmi. Turandot è ovviamente 
        disperata e Calef le propone a sua volta un enigma: se prima dell'alba 
        la Principessa riuscirà a scoprire il suo nome, egli morirà. Altrimenti 
        diventerà il suo sposo. Turandot, riesce a rintracciare Timur e Liù, ma 
        entrambi taceranno, anzi, Liù sentendo di non poter resistere alle 
        torture a cui la stanno sottoponendo, si suicida.
 Alla fine sarà lo stesso Calaf a rivelare alla principessa il proprio 
        nome, ma solo dopo essere riuscito a darle un bacio appassionato.
 Bacio che sconvolgerà nell'intimo Turandot, la quale andrà con Calaf 
        davanti all'imperatore suo padre ed al popolo, annuncerà trionfante di 
        aver finalmente scoperto il nome dello straniero: "Il suo nome è "Amor". 
        [Mario Migliara]
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