G.Puccini Tosca

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Altri riferimenti
Artes et artificia
Mario Mainino
Amedeus On Line
 

 

Sabato 19 aprile 2008


AUDITORIUM COMUNALE - VIA TRIESTE
Turbigo

Con la partecipazione della
SCUOLA DI DANZA “TERSICORE” di Castano Primo
diretta da PATRIZIA TESTORI
CORO POLIFONICO S. CECILIA DI GALLIATE (NO)

Giacomo Puccini
TOSCA
In memoria di Giuseppe Di Stefano
SELEZIONE IN FORMA SCENICA
Personaggi Interpreti


Atto I  --- Atto II --- Atto III



SCARPIA
(è seduto alla tavola e vi cena.
Interrompe a tratti la cena per riflettere.
Guarda l'orologio: è smanioso e pensieroso)
Tosca è un buon falco!...
Certo a quest'ora
i miei segugi le due prede azzannano!


Tu attenderai la Tosca in sull'entrata;
le dirai ch'io l'aspetto
finita la cantata...
(Sciarrone fa per andarsene)
O meglio...
(si alza e va a scrivere in fretta un biglietto)
Le darai questo biglietto.


Ella verrà... per amor del suo Mario!
Per amor del suo Mario... al piacer mio
s'arrenderà. Tal dei profondi amori,
è la profonda miseria. Ha più forte
sapore la conquista violenta
che il mellifluo consenso.


Io di sospiri
e di lattiginose albe lunari
poco mi appago. Non so trarre accordi
di chitarra, né oroscopo di fior
(sdegnosamente)
né far l'occhio di pesce,
o tubar come tortora!


(s'alza, ma non si allontana dalla tavola)
Bramo. - La cosa bramata
perseguo, me ne sazio e via la getto...
volto a nuova esca.


Dio creò diverse
beltà e vini diversi... Io vo' gustar
quanto più posso dell'opra divina!


SPOLETTA
(avanzandosi un poco ed impaurito)
(Sant'Ignazio m'aiuta!)
Della signora seguimmo la traccia.
Giunti a un'erma villetta
tra le fratte perduta...
ella v'entrò.


SPOLETTA
(tremante, cerca di scongiurare la collera di Scarpia)
Gesù!
(timidamente)
C'era il pittor...


SPOLETTA
(accenna di sì, ed aggiunge pronto:)
Ei sa dove l'altro s'asconde...
Ogni suo gesto,
ogni accento tradìa
tal beffarda ironia,
ch'io lo trassi in arresto!


SCARPIA
A me Roberti e il Giudice del Fisco.


SCARPIA
(con studiata cortesia)
Cavalier, vi piaccia accomodarvi...


SCARPIA
(che si era interrotto all'udire la voce di Tosca, riprende)
... v'è noto che un prigione
oggi è fuggito da Castel Sant'Angelo?


SCARPIA
Eppur, si pretende che voi
l'abbiate accolto in Sant'Andrea,
provvisto
di cibo e di vesti...


CAVARADOSSI
(sommessamente)
(Di quanto là vedesti, taci, o m'uccidi!)

SCARPIA
(con galanteria)
Ed or fra noi da buoni amici.
Via quell'aria sgomentata...
(accenna a Tosca di sedere)


TOSCA (irritata) Solo, sì!

SCARPIA
Quanto fuoco!
Par che abbiate paura di tradirvi.


SCARPIA
No, ma il vero potrebbe abbreviargli
un'ora assai penosa...


SCARPIA
(con espressione di ferocia e con forza crescente)
Legato mani e piè
il vostro amante ha un cerchio uncinato
alle tempia,
che ad ogni niego ne sprizza sangue
senza mercè!


SCARPIA
Sta in voi di salvarlo.

TOSCA
No... mostro!
Lo strazi... l'uccidi!


TOSCA
No! - Ah! Più non posso! - Che orror!
Cessate il martîr! È troppo il soffrir!
Che v'ho fatto in vita mia?
Son io che così torturate!...
Torturate l'anima...
(scoppia in singhiozzi, mormorando:)
Sì, l'anima mi torturate!


TOSCA
Nel pozzo... nel giardino...

SCARPIA
Là è Angelotti?...

TOSCA
(soffocato)
Sì.


CAVARADOSSI
Tosca, hai parlato?

TOSCA
No, amor...


CAVARADOSSI
M'hai tradito!


CAVARADOSSI
Vittoria! Vittoria!
L'alba vindice appar
che fa gli empi tremar!
Libertà sorge, crollan tirannidi!
Del sofferto martîr
me vedrai qui gioir...
Il tuo cor trema, o Scarpia, carnefice!

SCARPIA
(fissa cinicamente Cavaradossi)
Braveggia, urla! - T'affretta
a palesarmi il fondo
dell'alma ria!
Va! - Moribondo,
il capestro t'aspetta!


TOSCA (come un gemito) Salvatelo!

SCARPIA Io?... Voi!


La povera mia cena fu interrotta.
E intanto un sorso. È vin di Spagna...
(riempie il bicchiere e lo porge a Tosca)
Un sorso (con gentilezza) per rincorarvi.


SCARPIA (ride)
Già - Mi dicon venal, ma a donna bella
(insinuante e con intenzione)
non mi vendo a prezzo di moneta.


TOSCA
Ah! miserabile... l'orribile mercato!


SCARPIA
(che ne indovina il pensiero, si tira in disparte)
Violenza non ti farò. Sei libera.
Va pure.

TOSCA (nel massimo dolore)
Vissi d'arte, vissi d'amore,
non feci mai male ad anima viva!...
Con man furtiva
quante miserie conobbi, aiutai...
Sempre con fe' sincera,
la mia preghiera
ai santi tabernacoli salì.

Sempre con fe' sincera
diedi fiori agli altar.
(alzandosi)

Nell'ora del dolore,
perché, perché Signore,
perché me ne rimuneri così?


SCARPIA
(avvicinandosi di nuovo a Tosca)
Risolvi!


SPOLETTA
(entrando tutto frettoloso e trafelato)
Eccellenza, l'Angelotti al nostro
giungere si uccise.


SCARPIA
Aspetta. (piano a Tosca)
Ebbene? (Tosca accenna di sì col capo e dalla vergogna piangendo
affonda la testa fra i cuscini del canapè)
(a Spoletta)
Odi...


SCARPIA
(a Tosca)
Occorre simular. Non posso
far grazia aperta. Bisogna che tutti
abbian per morto il cavalier.
(accenna a Spoletta)
Quest'uomo fido provvederà.


SCARPIA
L'ordin ch'io gli darò voi qui presente.
(a Spoletta)
Ho mutato d'avviso... Il prigionier sia fucilato.
(Tosca scatta atterrita)
Attendi...
(fissa con intenzione Spoletta che accenna
replicatamente col capo di indovinare il pensiero di Scarpia)
Come facemmo col Conte Palmieri...

SPOLETTA
Un'uccisione...

SCARPIA
... simulata!... Come
avvenne del Palmieri!
Hai ben compreso?

SPOLETTA
Ho ben compreso.


SCARPIA
Io tenni la promessa...


TOSCA
(arrestandolo)
Non ancora.
Voglio un salvacondotto onde fuggir
dallo Stato con lui.

(Mentre Scarpia scrive, Tosca si è avvicinata alla tavola e con la mano tremante prende il bicchiere di vino di Spagna versato da Scarpia, ma nel portare il bicchiere alle labbra, scorge sulla tavola un coltello affilato ed a punta; dà un'occhiata a Scarpia che in quel momento è occupato a scrivere e con infinite precauzioni cerca d'impossessarsi del coltello, rispondendo alle domande di Scarpia ch'essa sorveglia attentamente)


Tosca lo ha colpito in pieno petto


TOSCA (gridando)
Questo è il bacio di Tosca!


TOSCA
(con odio a Scarpia)
Ti soffoca il sangue?
(Scarpia si dibatte inutilmente e cerca di rialzarsi,
aggrappandosi al canapè)
E ucciso da una donna!
M'hai assai torturata!...
Odi tu ancora? Parla!... Guardami!...
Son Tosca!... O Scarpia!


senza togliere lo sguardo dal cadavere di Scarpia,
va al tavolo, prende una bottiglia d'acqua
e inzuppando un tovagliolo si lava le dita,
poi si ravvia i capelli guardandosi allo specchio e
Quindi cerca il salvacondotto sullo scrittoio; non trovandolo.


Si sovviene del salvacondotto... lo cerca sullo scrittoio,
ma non lo trova; lo cerca ancora


TOSCA
( finalmente vede il salvacondotto
nella mano raggrinzita di Scarpia.
Solleva il braccio di Scarpia, che poi lascia cadere inerte,
dopo aver tolto il salvacondotto che nasconde in petto.)
E avanti a lui tremava tutta Roma!

si avvia per uscire, ma si pente, va a prendere il candelabro e lo colloca a destra della testa di Scarpia.

vedendo un crocefisso, portandolo religiosamente,
si inginocchia per posarlo sul petto di Scarpia.

 

Atto I  --- Atto II --- Atto III

 

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Servizio fotografico di Fabio Borsani

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sito per i musicisti e gli amanti della musica classica, dell'opera lirica e del teatro a cura di Mario Mainino da Vigevano