|  | Teatro Coccia - NovaraTeatro Coccia (Via Fratelli Rosselli, 47 – Novara)
 Fondazione Onlus - Teatro di Tradizione - Novara
 Venerdì 21 dicembre 
2018 – ore 20,30
 STAGIONE LIRICA 2018-2019
 FANTASIO-FORTUNIO
 Due Commedie Liriche
 Dittico liberamente tratto da Alfred de Musset
 Musica e libretto di Giampaolo Testoni
 Edizione Sconfinarle Prima rappresentazione assoluta
 Musica e libretto di Giampaolo Testoni
 Regia e scene di András Almási-Tóth
 Orchestra Hungarian State Opera Orchestra
 Direzione d’orchestra di Balázs Kocsár
 
 
 
      FANTASIO, personaggi ed interpreti:Il Re GÉZA GÀBOR
 Il Principe ZOLTAN MEGYESI
 Marioni MARCELL BAKONYI
 Elisabetta ZSÓFIA NAGY
 Confidant MARIA FARKASRÉTI
 Fantasio GABRJELLA BALGA
 Spark ZSOLT HAJA
 Hartman BOTOND ODOR
 
    
Note tratte dal sito ufficiale:Il dittico FANTASIO – FORTUNIO offre uno sguardo limpido e appassionato al tema 
dell’amore e delle sue illusioni, al gioco e al fraintendimento delle sue 
apparenze e dei suoi inganni, non prendendo mai però una posizione moralistica o 
filosofica sulle sue conseguenze e sui comportamenti delle sue “vittime”. In 
questo atteggiamento la leggerezza e la sottile ma profonda espressività dei 
dialoghi rimanda allo Shakespeare delle commedie e ai testi lirici dei primi 
romantici tedeschi ma soprattutto allo spirito umoristico e all’energia vitale 
di Rossini nelle sue opere comiche rispetto al tema dei rapporti amorosi nei 
loro equivoci e inganni. Qui i due autori, Rossini e De Musset, vissuti nello 
stesso periodo storico e in territorio francese si incontrano virtualmente 
sovrapponendo le loro poetiche, classicista e preromantica, in affinità sottili 
legate dal tema comune di un sorriso malinconico e disincantato.
 La musica, come in altri illustri precedenti novecenteschi, allude alle forme 
dell’opera settecentesca e rossiniana in particolare, con una reinvenzione del 
recitativo secco e delle forme chiuse ma in un linguaggio che del grande autore 
pesarese ricalca l’atteggiamento di aerea leggerezza e sottile vena malinconica 
tratteggiata dal sorriso e dalla maliziosa intrigante perfidia tipica di molte 
sue opere.
 Nel dittico, oltre alla somiglianza palese tra i due protagonisti, Fantasio e 
Fortunio, entrambi giovani sognatori, annoiati ma presi dai loro slanci vitali e 
poetici, si può chiaramente rilevare la gestualità teatrale e psicologica legata 
all’idea del “travestimento”, dell’essere qualcun altro nel sotterfugio e nella 
finzione, allo scopo di ottenere amore e identità in un contesto nuovo più 
adatto e migliore. Così Fantasio si traveste con gli stessi abiti del defunto 
buffone di corte tanto amato dalla figlia del Re per farsi amare e avere uno 
scopo nella vita e viene poi accettato con la consapevole accettazione di questo 
innocente inganno, mentre anche il Principe promesso sposo alla figlia del Re 
scambia il suo ruolo con quello di Marinoni, suo attendente, per cercare di 
osservare da vicino la promessa sposa e capire quanto può farla innamorare 
testandone la sua integrità ma poi ottenendone, anche grazie al disvelamento di 
Fantasio, il disastroso annullamento delle nozze; in Fortunio il gioco amoroso 
trasforma e costringe invece il giovane inesperto e ingenuo al servizio del 
notaio Andrea, in una controfigura a copertura del tradimento della moglie del 
notaio con lo sciocco e anch’esso ingenuo amante Clavaroche ufficiale militare, 
tutto a scherno del notaio stesso che fino alla fine resta ignaro di tutto. 
Questo travestimento di ruolo, invece di coprire il tempo passato dai due 
amanti, lasciando al giovane Fortunio la responsabilità del tempo libero passato 
dalla moglie in occupazioni col suo cavalier servente, crea nell’ingenuo 
Fortunio un irresistibile romantico sentimento di attrazione per la moglie 
fedifraga ottenendone alla fine la sua attenzione e forse anche il suo amore. La 
stupidità, l’ingenuità, l’inganno e lo scambio anche divertito di ruoli in un 
leggerissimo adorabile giocare con i sentimenti rimanda a Marivaux e Hoffmann ma 
anche a Rossini e Mozart.
 Per sottolineare platealmente e idealmente lo scambio e il travestimento per 
essere qualcun altro sulla scena come nella vita, ecco che Fantasio e Fortunio 
sono interpretati da voci femminili, nel solco di una bella e scintillante 
tradizione operistica che da Rossini giunge fino Strauss. La ricerca di un 
dialogo chiaro tra i personaggi e una volontà di fare teatro con il teatro 
stesso ha guidato la scelta di un organico strumentale ridotto, cameristico 
anche se potenzialmente ricco di tutte le sfumature coloristiche e timbriche.
 L’ambientazione del dittico è, anche per esplicita indicazione di Musset, vaga e 
indefinibile per epoca, lasciando la libertà dell’allestimento tutta legata ai 
pochi segnali che conformano i personaggi. Questo tipo di teatro, fuori dal 
tempo e da uno spazio storicamente accertabile, lega le due commedie liriche al 
territorio shakespeariano, rossiniano ma anche alla mia opera Leonce e Lena, 
tratta da Buchner, autore che possiamo legare per incredibile somiglianza e 
affinità a Musset.
 I personaggi anche qui sono quasi degli archetipi, ci sono Re e Principi, 
promesse spose e buffoni di corte, attendenti e giovinastri senza scopo, amanti 
annoiati e mariti ignari di ogni inganno, si mescolano leggerezza e poesia, riso 
e sconforto, illusioni, giovinezza, tutto insomma quello che può contenere la 
passione e l’animo umano anche moderno in una sola certezza, quella che il 
giocare sul palcoscenico ha molto a che fare con quello che accade nella realtà 
prosaica delle nostre vite quotidiane e a volte lo supera nelle sue variabili 
promettendoci soluzioni diverse dalle consuete mediante il soffio leggero del 
sussurro e del canto, del travestirsi in qualcun altro che comunque ci somiglia 
moltissimo.
 
 FONDAZIONE TEATRO COCCIA ONLUS
 Via f.lli Rosselli, 47 - 28100 Novara (NO) –Tel. +39.0321.233200
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 Note: 
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