Le nozze di Figaro (2 d 4)

 

MANIFATTURE TEATRALI MILANESI 2016/2017
TEATRO LITTA QUELLI DI GROCK ASSOCIATI
In collaborazione con
ADADS ACCADEMIA DELL'ARTE DELLO SPETTACOLO
Teatro Litta - Corso Magenta, Milano
Mercoledì 22 febbraio 2017 - ore 20.30
Wolfgang Amadeus Mozart
LE NOZZE DI FIGARO
Personaggi e interpreti:
Il Conte di Almaviva (baritono) - An DongYoung
La Contessa di Almaviva (soprano) - Ahn SunYoung
Susanna (soprano), -Laure Kieffer promessa sposa di
Figaro, fido del Conte (basso-baritono) - Kim JeongHo
Cherubino, paggio del Conte (soprano en travesti) - Mae Hayashi
Marcellina, governante (soprano) - Sayaka Hashimoto
Bartolo, medico di Siviglia (basso) - Hwang TaeJong
Basilio, maestro di musica (tenore) - Hisanori Nakabayashi
Don Curzio, giudice (tenore) - Hisanori Nakabayashi
Barbarina (soprano), - Gabriela Nurchis, figlia di
Antonio, giardiniere del Conte e zio di Susanna (basso) - Marco Piretta
Coro di paesani, di villanelle e di vari ordini di persone

coro e orchestra OPERA YOUNG
direttore MARCO BERETTA
regia ALESSANDRO CASTELLUCCI
trucco e acconciature
AFTA Accademia Professionale di Trucco Artistico
Società Umanitaria di Milano
costumi Arte Scenica Reggio Emilia
Luci Marco Meola
assistente alla regia Anna Begni
assistente all'allestimento Andrea Colombo


PROGRAMMA e NOTE :


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Seguono immagini della serata:

Atto PRIMO
Atto SECONDO
Atto TERZO
Atto QUARTO


 

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Teatro Litta 2017 Nozze di Figaro Mozart

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Seguono immagini della serata:

Atto PRIMO
Atto SECONDO
Atto TERZO
Atto QUARTO


Note:

Atto secondo
Secondo
scena
Prima
Magnifica camera, con un'alcova, la porta d'entrata alla destra, un gabinetto alla sinistra, una porta in fondo «che dà adito alle stanze delle cameriere», una finestra a lato.
La Contessa sola.

[N. 10 - Cavatina]
Larghetto
Archi, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Corni in mi bem.

CONTESSA

Porgi, amor, qualche ristoro
al mio duolo, a' miei sospir.
O mi rendi il mio tesoro,
o mi lascia almen morir.

atto
Secondo
scena
Seconda
La Contessa e Susanna; poi Figaro.

Entra Susanna.

Recitativo secco
CONTESSA

(sedendo)
Vieni, cara Susanna:
finiscimi l'istoria.
SUSANNA

È già finita.
CONTESSA

Dunque, volle sedurti?
SUSANNA

Oh, il signor Conte
non fa tai complimenti
con le donne mie pari:
egli venne a contratto di danari.
CONTESSA

Ah, il crudel più non m'ama!
SUSANNA

E come, poi,
È geloso di voi?
CONTESSA

Come lo sono
i moderni mariti: per sistema
infedeli, per genio capricciosi,
e per orgoglio, poi, tutti gelosi.
Ma se Figaro t'ama, ei sol potria...
FIGARO

(di dentro, canterellando)
La, la la la, la la la, la la la,
la, la la la, la la la, la.
(entra)
SUSANNA

Eccolo. Vieni, amico:
madama impaziente...
FIGARO
(con ilare disinvoltura)

A voi non tocca
stare in pena per questo.
Alfin, di che si tratta? Al signor Conte
piace la sposa mia;
indi segretamente
ricuperar vorria
il diritto feudale:
possibile è la cosa, e naturale.
CONTESSA

Possibil!
SUSANNA

Natural!
FIGARO

Naturalissima.
E, se Susanna vuoi, possibilissima.
SUSANNA

Finiscila una volta.
FIGARO

Ho già finito.
Quindi, prese il partito
di sceglier me corriero, e la Susanna
consigliera segreta d'ambasciata:
e, perch'ella ostinata ognor rifiuta
il diploma d'onor ch'ei le destina,
minaccia di protegger Marcellina.
Questo è tutto l'affare.
SUSANNA

Ed hai coraggio di trattar scherzando
un negozio sì serio?
FIGARO

Non vi basta
che scherzando io ci pensi? Ecco il progetto.
(alla Contessa)
Per Basilio un biglietto
io gli fo capitar, che l'avvertisca
di certo appuntamento
che per l'ora del ballo
a un amante voi deste.
CONTESSA

O ciel! che sento!
Ad un uom sì geloso!...
FIGARO

Ancora meglio:
così potrem più presto imbarazzarlo,
confonderlo, imbrogliarlo,
rovesciargli i progetti,
empierlo di sospetti, e porgli in testa
che la moderna festa,
ch'ei di fare a me tenta, altri a lui faccia;
onde qua perda il tempo, ivi la traccia.
Così, quasi ex abrupto, e senza ch'abbia
fatto per frastornarci alcun disegno,
vien l'ora delle nozze,
(a Susanna, segnando la Contessa)
e in faccia a lei
non fia ch'osi d'opporsi ai voti miei.
SUSANNA

È ver; ma in di lui vece
s'opporrà Marcellina.
FIGARO
(a Susanna)

Aspetta: al Conte
farai subito dir che verso sera
attèndati in giardino:
il picciol Cherubino,
per mio consiglio non ancor partito,
da femmina vestito,
faremo che in tua vece ivi se n' vada.
Questa è l'unica strada
onde monsù, sorpreso da madama,
sia costretto a far poi quel che si brama.
CONTESSA
(a Susanna)

Che ti par?
SUSANNA

Non c'è mal.
CONTESSA

Nel nostro caso...
SUSANNA

Quand'egli è persuaso... E dove è il tempo?...
FIGARO

Ito è il Conte alla caccia, e per qualch'ora
non sarà di ritorno.
(in atto di partire)
Io vado, e tosto
Cherubino vi mando: lascio a voi
la cura di vestirlo.
CONTESSA

E poi?
FIGARO

E poi...

Ripresa del N. 3
Allegretto
Archi, 2 Corni in fa.

FIGARO

Se vuol ballare,
signor Contino,
il chitarrino
le suonerò.
(parte)



atto
Secondo
scena
Terza
La Contessa e Susanna; poi Cherubino.

Recitativo secco
CONTESSA

Quanto duolmi, Susanna,
che questo giovinetto abbia del Conte
le stravaganze udite, ah, tu non sai!...
Ma per qual causa mai
da me stessa ei non venne?...
Dov'è la canzonetta?
SUSANNA

Eccola: appunto
facciam che ce la canti.
Zitto, vien gente: è desso. Avanti, avanti...
Cherubino entra.
SUSANNA

Signor uffiziale.
CHERUBINO

Ah, non chiamarmi
con nome sì fatale! Ei mi rammenta
che abbandonar degg'io
comare tanto buona.
SUSANNA

E tanto bella!
CHERUBINO
(sospirando)

Ah... sì... certo...
SUSANNA
(imitandolo)

Ah... sì... certo... (Ipocritone!)
(ad alta voce)
Via, presto! La canzone
che stamane a me deste
a Madama cantate.
CONTESSA

(aprendola)
Chi n'è l'autor?
SUSANNA

(additando Cherubino)
Guardate: egli ha due braccia
di rossor sulla faccia.
CONTESSA

Prendi la mia chitarra e l'accompagna.
CHERUBINO

Io sono sì tremante...
ma se Madama vuole...
SUSANNA

Lo vuole, sì, lo vuol... manco parole.
(fa il ritornello sulla chitarra)


[N. 11 - Canzone]
Andante con moto
Archi, 1 Flauto, 1 Oboe, 1 Clarinetto in si bem, 2 Fagotto, 2 Corni in mi bem.

CHERUBINO

Voi che sapete
che cosa è amor,
donne, vedete
s'io l'ho nel cor.
Quello ch'io provo
vi ridirò;
è per me nuovo,
capir no 'l so.
Sento un affetto
pien di desir
ch'ora è diletto,
ch'ora è martir.
Gelo, e poi sento
l'alma avvampar,
e in un momento
torno a gelar.
Ricerco un bene
fuori di me,
non so chi 'l tiene,
non so cos'è.
Sospiro e gemo
senza voler,
palpito e tremo
senza saper,
non trovo pace
notte né dì:
ma pur mi piace
languir così.
Voi che sapete
che cosa è amor,
donne, vedete
s'io l'ho nel cor.


Recitativo secco
CONTESSA

Bravo! Che bella voce! Io non sapea
che cantaste sì bene.
SUSANNA

Oh, in verità
egli fa tutto ben quello ch'ei fa.
Presto, a noi, bel soldato:
Figaro v'informò...
CHERUBINO

Tutto mi disse.
SUSANNA

Lasciatemi veder.
(si misura con Cherubino)
Andrà benissimo:
siam d'uguale statura... giù quel manto...
(gli cava il manto)
CONTESSA
(a Susanna)

Che fai?
SUSANNA

Niente paura.
CONTESSA

E se qualcuno entrasse?
SUSANNA

Entri: che mal facciamo?
La porta chiuderò.
(chiude la porta)
Ma come, poi,
acconciargli i capelli?
CONTESSA

Una mia cuffia
prendi nel gabinetto.
Presto!
(Susanna va nel gabinetto a pigliar una cuffia. Cherubino si accosta alla Contessa, e le lascia veder la patente che terrà in petto; la Contessa la prende, la apre; e vede che manca il sigillo)
CONTESSA

Che carta è quella?
CHERUBINO

La patente.
CONTESSA

Che sollecita gente!
CHERUBINO

L'ebbi or da Basilio.
CONTESSA

Dalla fretta obliato hanno il sigillo.
(gliela rende)
SUSANNA

(tornando con la cuffia)
Il sigillo di che?
CONTESSA

Della patente.
SUSANNA

Cospetto! Che premura!
Ecco la cuffia.
CONTESSA
(a Susanna)

Spicciati: va bene.
Miserabili noi, se il Conte viene.

[N. 12 - Aria]
Allegretto
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Corni in sol.

SUSANNA
(prende Cherubino e se lo fa inginocchiare davanti, poco discosto dalla Contessa che siede)

Venite... inginocchiatevi...
restate fermo lì...
(lo pettina da un lato; poi lo prende pe 'l mento e lo volge a suo piacere)
Pian piano, or via, giratevi...
bravo... va ben così.
La faccia ora volgetemi,
(Cherubino, mentre Susanna lo sta acconciando, guarda la Contessa teneramente)
olà! Quegli occhi a me...
drittissimo... guardatemi...
Madama qui non è.
(séguita ad acconciarlo e a porgli la cuffia)
Più alto quel colletto...
Quel ciglio un po' più basso...
le mani sotto il petto...
vedremo poscia il passo,
quando sarete in piè.
(piano alla Contessa)
Mirate il bricconcello,
mirate quanto è bello!
Che furba guardatura,
che vezzo, che figura!
Se l'amano le femmine,
han certo il lor perché.

Recitativo secco
CONTESSA

Quante buffonerie!
SUSANNA

Ma se ne sono
io la medesma gelosa!
(prende pe 'l mento Cherubino)
Ehi, serpentello,
volete tralasciar d'esser sì bello?
CONTESSA

Finiam le ragazzate. Or quelle maniche
oltre il gomito gli alza,
onde più agiatamente
l'abito gli si adatti.
SUSANNA

(eseguisce)
Ecco.
CONTESSA

Più indietro.
Così...
(scoprendo un nastro onde ha fasciato il braccio)
Che nastro è quello?
SUSANNA

È quel ch'esso involommi.
CONTESSA

(stacca il nastro)
E questo sangue?
CHERUBINO
(turbato)

Quel sangue... Io non so come...
poco pria, sdrucciolando
in un sasso... la pelle io mi graffiai,
e la piaga col nastro io mi fasciai.
SUSANNA

Mostrate: non c'è mal. Cospetto! Ha il braccio
più candido del mio! Qualche ragazza...
CONTESSA

E segui a far la pazza?
Va' nel mio gabinetto, e prendi un poco
d'inglese taffetà, ch'è sullo scrigno.
(Susanna parte in fretta)
CONTESSA

In quanto al nastro...
(guarda un poco il suo nastro. Cherubino, inginocchiato, la osserva attentamente)
Inver... per il colore...
mi spiacea di privarmene...
SUSANNA

(rientrando, le dà il taffetà e le forbici)
Tenete:
e da legargli il braccio?
CONTESSA

Un altro nastro
prendi insiem col mio vestito.
(Susanna parte per la porta ch'è in fondo e porta seco il mantello di Cherubino)
CHERUBINO

Ah, più presto m'avria quello guarito!
CONTESSA

Perché? Questo è migliore.
CHERUBINO

Allorché un nastro
legò la chioma, ovver toccò la pelle...
d'oggetto...
CONTESSA

(interrompendolo)
... forastiero,
è buon per le ferite; non è vero?
Guardate qualità ch'io non sapea!
CHERUBINO

Madama scherza, ed io frattanto parto.
CONTESSA

Poverin, che sventura!
CHERUBINO

Oh, me infelice!
CONTESSA
(con affanno e commozione)

Or piange!
CHERUBINO

O ciel! Perché morir non lice!
Forse, vicino all'ultimo momento...
questa bocca oseria...
CONTESSA

Siate saggio: cos'è questa follia?
(gli asciuga gli occhi col fazzoletto. Si sente picchiare alla porta)
Chi picchia alla mia porta?



atto
Secondo
scena
Quarta
La Contessa, Cherubino; e il Conte fuori della porta.

CONTE

(di dentro)
Perché chiusa?
CONTESSA

(alzandosi)
Il mio sposo! O dèi, son morta!
(a Cherubino)
Voi qui senza mantello,
in questo stato! Un ricevuto foglio...
La sua gran gelosia!
CONTE

(con più forza)
Cosa indugiate?
CONTESSA

(confusa)
Son sola... ah, sì, son sola...
CONTE

E a chi parlate?
CONTESSA

A voi... certo... a voi stesso...
CHERUBINO

Dopo quel ch'è successo, il suo furore...
non trovo altro consiglio!
(entra nel gabinetto, e chiude)
CONTESSA

Ah, mi difenda il cielo, in tal periglio!
(leva la chiave dal gabinetto e corre ad aprire al Conte)



atto
Secondo
scena
Quinta
La Contessa e il Conte vestito da cacciatore.

CONTE

(entrando)
Che novità! Non fu mai vostra usanza
di rinchiudervi in stanza!
CONTESSA

È ver; ma io...
io stava qui mettendo...
CONTE

Via: mettendo...
CONTESSA

Certe robe... era meco la Susanna...
che in sua camera è andata.
CONTE

(esaminandola)
Ad ogni modo,
voi non siete tranquilla.
Guardate questo foglio.
CONTESSA

(Numi! È il foglio
che Figaro gli scrisse!)
(Cherubino fa cadere un tavolino e una sedia, in gabinetto, con molto strepito)
CONTE

Cos'è codesto strepito?
CONTESSA

Strepito?
CONTE

In gabinetto
qualche cosa è caduta.
CONTESSA

Io non intesi niente.
CONTE

Convien che abbiate i gran pensieri in mente.
CONTESSA

Di che?
CONTE

Là v'è qualcuno.
CONTESSA

Chi volete che sia?
CONTE

Lo chiedo a voi...
Io vengo in questo punto.
CONTESSA

Ah, sì, Susanna... appunto...
CONTE

Che passò, mi diceste, alla sua stanza!
CONTESSA

Alla sua stanza, o qui: non vidi bene...
CONTE

Susanna! E donde viene
che siete sì turbata?
CONTESSA

(con risolino sforzato)
Per la mia cameriera?
CONTE

Io non so nulla:
ma turbata, senz'altro.
CONTESSA

Ah! questa serva,
più che non turba me, turba voi stesso.
CONTE

È vero, è vero; e lo vedrete adesso.



atto
Secondo
scena
Sesta
La Contessa, il Conte; e Susanna in disparte.

Susanna entra per la porta ond'è uscita, e si ferma vedendo il Conte, che dalla parte del gabinetto sta favellando.

[N. 13 - Terzetto]
Allegro spiritoso
Archi, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Corni in do.
CONTE

Susanna, or via, sortite,
sortite! Così vo'.
[Insieme]

SUSANNA

(Cos'è codesta lite?
Il paggio dove andò?)

CONTESSA
(al Conte, affannata)

Fermatevi... Sentite...
sortire ella non può.


CONTE

E chi vietarlo or osa?
CONTESSA

Lo vieta l'onestà:
un abito da sposa
provando ella si sta.
[Insieme]

CONTESSA

(Bruttissima è la cosa:
chi sa cosa sarà.)

CONTE

(Chiarissima è la cosa:
l'amante qui sarà!)

SUSANNA

(Capisco qualche cosa:
veggiamo come va.)


CONTE

Dunque, parlate almeno,
Susanna, se qui siete...
CONTESSA

Nemmen, nemmen, nemmeno!
(verso la porta)
Io v'ordino, tacete!
[Insieme]

CONTESSA

Consorte mio, giudizio!
Un scandalo, un disordine
schiviam, per carità.

CONTE

Consorte mia, giudizio!
Un scandalo, un disordine
schiviam, per carità.

SUSANNA

(nascondendosi entro l'alcova)
(O cielo! Un precipizio,
un scandalo, un disordine
qui certo nascerà.)


Recitativo secco
CONTE

Dunque, voi non aprite?
CONTESSA

E perché deggio
le mie camere aprir?
CONTE

Ebben, lasciate...
l'aprirem senza chiavi... Ehi gente!...
CONTESSA

Come?
Porreste a repentaglio
d'una dama l'onore?
CONTE

È vero, io sbaglio.
Posso, senza rumore,
senza scandalo alcun di nostra gente,
andar io stesso a prender l'occorrente:
attendete pur qui... Ma, perché in tutto
sia il mio dubbio distrutto, anco le porte
io prima chiuderò.
(chiude a chiave la porta che conduce alle stanze delle cameriere)
CONTESSA

(Che impudenza!)
CONTE

Voi la condiscendenza
di venir meco avrete.
(con affettata ilarità)
Madama, eccovi il braccio. Andiamo.
CONTESSA
(con ribrezzo)

Andiamo.
CONTE

(a voce alta, accennando al gabinetto)
Susanna starà qui finché torniamo.
(partono)



atto
Secondo
scena
Settima
Susanna e Cherubino.

[N. 14 - Duettino]
Allegro assai
Archi soli.
SUSANNA

(esce dall'alcova in fretta e va alla porta del gabinetto)
Aprite, presto, aprite!
Aprite: è la Susanna.
Sortite, via, sortite...
andate via di qua!
CHERUBINO

(entrando, confuso e senza fiato)
Ahimè, che scena orribile!
Che gran fatalità!
(si accostano or ad una, or ad un'altra porta, e le trovano tutte chiuse)
SUSANNA

Di qua, di qua, di là.
SUSANNA,

Le porte son serrate.
Che mai, che mai sarà!
CHERUBINO

CHERUBINO

Qui perdersi non giova.
SUSANNA

V'uccide, se vi trova.
CHERUBINO

Veggiamo un po' qui fuori.
(s'affaccia alla finestra che mette in giardino)
Dà proprio nel giardino.
(fa un moto come per voler saltarvi giù; Susanna lo trattiene)
SUSANNA

Fermate, Cherubino!
(guarda anch'essa, poi si ritira)
Fermate, per pietà!
CHERUBINO

Qui perdersi non giova:
m'uccide, se mi trova.
SUSANNA

(seguitando a trattenerlo)
Tropp'alto, per un salto.
Fermate, per pietà!
CHERUBINO

(si scioglie da Susanna)
Lasciami: pria di nuocerle,
nel foco volerei.
Abbraccio te per lei,
addio. Così si fa.
SUSANNA

Ei va a perire, oh, dèi!
Fermate, per pietà.
(Cherubino salta fuori; Susanna mette un alto grido, siede un momento, poi va alla finestra)

Recitativo secco
SUSANNA

Oh, guarda il demonietto! Come fugge!
È già un miglio lontano!
Ma non perdiamoci invano.
Entriam nel gabinetto:
venga poi lo smargiasso, io qui l'aspetto.
(entra nel gabinetto e si chiude dietro la porta)



atto
Secondo
scena
Ottava
La Contessa e il Conte.

Rientrano la Contessa e il Conte, con martello e tenaglia in mano; al suo arrivo esamina tutte le porte ecc.
CONTE

Tutto è come il lasciai: volete dunque
aprir voi stessa,
(in atto di aprir a forza la porta)
o deggio...
CONTESSA

Ahimè, fermate,
e ascoltatemi un poco.
(il Conte getta il mantello e la tenaglia sopra una sedia)
CONTESSA

Mi credete capace
di mancare al dover?...
CONTE

Come vi piace.
Entro quel gabinetto
chi v'è chiuso vedrò.
CONTESSA

(timida e tremante)
Sì, lo vedrete...
ma uditemi tranquillo.
CONTE
(alterato)

Non è dunque Susanna!
CONTESSA

(come sopra)
No, ma invece è un oggetto
che ragion di sospetto
non vi deve lasciar: per questa sera...
Una burla innocente
di far si disponeva... ed io vi giuro...
che l'onor... l'onestà...
CONTE
(più alterato)

Chi è dunque? Dite!...
L'ucciderò.
CONTESSA

Sentite...
ah, non ho cor.
CONTE

Parlate.
CONTESSA

È un fanciullo...
CONTE

(come sopra)
Un fanciul...
CONTESSA

Sì, Cherubino.
CONTE

(E mi farà il destino
ritrovar questo paggio in ogni loco!)
(alla Contessa)
Come? non è partito? Scellerati!
Ecco i dubbi spiegati, ecco l'imbroglio,
ecco il raggiro onde m'avverte il foglio.

[N. 15 - Finale]
Allegro
Archi, 2 Oboi, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Corni in si bem.
CONTE

(alla porta del gabinetto, con impeto)
Esci, ormai, garzon malnato!
Sciagurato, non tardar.
CONTESSA

Ah, signore, quel furore
(ritira a forza il Conte)
per lui fammi il cor tremar.
CONTE

E d'opporvi ancor osate?
CONTESSA

No, sentite...
CONTE

Via, parlate.
CONTESSA

(tremando e sbigottita)
Giuro al ciel ch'ogni sospetto...
e lo stato in che il trovate...
sciolto il collo... nudo il petto...
CONTE

Sciolto il collo...
nudo il petto... Seguitate.
CONTESSA

Per vestir femminee spoglie...
[Insieme]

CONTESSA
(con forza)

Mi fa torto, quel trasporto;
m'oltraggiate, a dubitar.

CONTE

Ah, comprendo, indegna moglie;
mi vo' tosto vendicar!
(s'appressa al gabinetto, poi torna indietro)


CONTE

Qua la chiave.
CONTESSA

Egli è innocente,
voi sapete...
(porge al Conte la chiave)
CONTE

Non so niente.
Va' lontan dagli occhi miei.
Un'infida, un'empia sei...
e mi cerchi d'infamar.
CONTESSA

Vado... sì... ma...
CONTE

Non ascolto.
CONTESSA

Non son rea...
CONTE

Ve 'l veggo in volto.
[Insieme]

CONTESSA
(con forza)

Ah, la cieca gelosia
qualche eccesso gli fa far!...

CONTE

Mora, mora, e più non sia
ria cagion del mio penar!


Il Conte apre il gabinetto, e Susanna esce sulla porta tutta grave, ed ivi si ferma.



atto
Secondo
scena
Nona

Molto Andante
Archi, 2 Oboi, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Corni in mi bem.
CONTE
(con meraviglia)

Susanna!
CONTESSA
(con meraviglia)

Susanna!
SUSANNA

Signore!
Cos'è quel stupore?
(con ironia)
Il brando prendete,
il paggio uccidete;
quel paggio malnato
vedetelo qua.
[Insieme]

CONTESSA

(Che storia è mai questa!
Susanna v'è là?)

CONTE

(Che scuola! La testa
girando mi va.)

SUSANNA

(Confusa han la testa:
non san come va.)


CONTE
(a Susanna)

Sei sola?...
[Insieme]

CONTE

Guardiamo, guardiamo,
qui ascoso sarà.
(entra nel gabinetto)

SUSANNA
(al Conte)

Guardate,
qui ascoso sarà.


Allegro
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Corni in si bem.
CONTESSA

Susanna, son morta:
il fiato mi manca.
SUSANNA

(allegrissima, addita alla Contessa la finestra ond'atto è saltato Cherubino)
Più lieta, più franca!
In salvo è di già.
CONTE

(esce confuso dal gabinetto)
Che sbaglio mai presi!
Appena lo credo.
Se a torto v'offesi,
perdono vi chiedo;
ma far burla simile
è poi crudeltà!
CONTESSA,

(la Contessa col fazzoletto alla bocca per celare il disordine di spirito)
Le vostre follie
non mertan pietà.
SUSANNA

CONTE

Io v'amo!
CONTESSA

(rinvenendo dalla confusione a poco a poco)
No 'l dite!
CONTE

Ve 'l giuro!
CONTESSA

(con forza e collera)
Mentite!
Son l'empia, l'infida
che ognor v'inganna.
[Insieme]

CONTE

Quell'ira, Susanna,
m'aita a calmar.

SUSANNA

Così si condanna
chi può sospettar.


CONTESSA
(con risentimento)

Adunque la fede
d'un anima amante
sì fiera mercede
doveva sperar?
CONTE

Quell'ira, Susanna,
m'aita a calmar.
SUSANNA

(in atto di preghiera)
Signora!
CONTE

(in atto di preghiera)
Rosina!
CONTESSA
(al Conte)

Crudele!
Più quella non sono,
ma il misero oggetto
del vostro abbandono,
che avete diletto
di far disperar.
[Insieme]

CONTESSA

Soffrir sì gran torto
quest'alma non sa.

CONTE

Confuso, pentito,
son troppo punito:
abbiate pietà.

SUSANNA

Confuso, pentito,
è troppo punito:
abbiate pietà.


CONTE

Ma il paggio rinchiuso?
CONTESSA

Fu sol per provarvi.
CONTE

Ma i tremiti, i palpiti?
CONTESSA

Fu sol per burlarvi.
CONTE

E un foglio sì barbaro?
CONTESSA,

Di Figaro è il foglio,
e a voi, per Basilio...
SUSANNA

CONTE

Ah, perfidi! Io voglio...
CONTESSA,

Perdono non merta
chi agli altri no 'l dà.
SUSANNA


CONTE

(con tenerezza)
Ebben, se vi piace,
comune è la pace:
Rosina inflessibile
con me non sarà.
CONTESSA

Ah, quanto, Susanna,
son dolce di core!
Di donna al furore
chi più crederà?
SUSANNA

Cogli uomini, signora,
girate, volgete,
vedrete che ognora
si cade poi là.
CONTE

(con tenerezza)
Guardatemi...
CONTESSA

Ingrato!
CONTE

Ho torto, e mi pento!
(bacia e ribacia la mano della Contessa)
[Insieme]

CONTESSA

Da questo momento
quest'alma a conoscermi
apprender potrà.

CONTE

Da questo momento
quest'alma a conoscervi
apprender potrà.

SUSANNA

Da questo momento
quest'alma a conoscerla
apprender potrà.




atto
Secondo
scena
Decima
La Contessa, il Conte, Susanna e Figaro.

Allegro con spirito
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Corni in sol.

FIGARO
(entrando)

Signori, di fuori
son già i suonatori:
le trombe sentite,
i pifferi udite.
Tra canti, tra balli
de' vostri vassalli,
corriamo, voliamo
le nozze a compir!

(prende Susanna sotto il braccio e va per partire; il Conte lo trattiene)

CONTE

Pian piano, men fretta.
FIGARO

La turba m'aspetta.
CONTE

Un dubbio toglietemi
in pria di partir.
CONTE,

(La cosa è scabrosa;
com'ha da finir?
Con l'arte le carte
convien qui scoprir.)
CONTESSA,

FIGARO,

SUSANNA


Andante
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Corni in do.
CONTE

(mostrandogli il foglio ricevuto da Basilio)
Conoscete, signor Figaro,
questo foglio chi vergò?
FIGARO

(finge d'esaminarlo)
No 'l conosco...
SUSANNA
(a Figaro)

No 'l conosci?
FIGARO

No.
CONTESSA
(a Figaro)

No 'l conosci?
FIGARO

No.
CONTE
(a Figaro)

No 'l conosci?
FIGARO

No.
CONTE,

(a Figaro)
No 'l conosci?
CONTESSA,

SUSANNA

FIGARO

No, no, no!
SUSANNA

E no 'l desti a Don Basilio...
CONTESSA

Per recarlo...
CONTE

Tu c'intendi...
FIGARO

Oibò, oibò.
SUSANNA

E non sai del damerino...
CONTESSA

Che stasera, nel giardino...
CONTE

Già capisci...
FIGARO

Non lo so.
CONTE

Cerchi invan difesa e scusa.
Il tuo ceffo già t'accusa;
veggo ben che vuoi mentir.
FIGARO
(al Conte)

Mente il ceffo, io già non mento.
CONTESSA,

(a Figaro)
Il talento aguzzi invano.
Palesato abbiam l'arcano:
non v'è nulla da ridir.
SUSANNA

CONTE

Che rispondi?
FIGARO

Niente, niente.
CONTE

Dunque, accordi?
FIGARO

Non accordo.
CONTESSA,

(a Figaro)
Eh, via, chétati, balordo:
la burletta ha da finir.
SUSANNA

FIGARO

Per finirla lietamente
e all'usanza teatrale
(prende Susanna sotto il braccio)
un'azion matrimoniale
le faremo ora seguir.
[Insieme]

FIGARO

Deh, signor, no 'l contrastate:
consolate i lor desir.

CONTESSA, SUSANNA

Deh, signor, no 'l contrastate:
consolate i miei desir.


CONTE

(Marcellina, Marcellina
quanto tardi a comparir!)



atto
Secondo
scena
Undicesima
La Contessa, il Conte, Susanna, Figaro e Antonio.

Entra Antonio, il giardiniere, mezzo ubriaco, portando un vaso di garofani schiacciato.

Allegro molto
ANTONIO
(infuriato)

Ah! Signore... signor...
CONTE

Cosa è stato?
ANTONIO

Che insolenza! Chi 'l fece, chi fu?
CONTE,

(con ansietà)
Cosa dici, cos'hai, cosa è nato?
CONTESSA,

FIGARO,

SUSANNA

ANTONIO

Ascoltate.
CONTE,

Via, parla, di' su.
CONTESSA,

FIGARO,

SUSANNA

ANTONIO

Dal balcone che guarda in giardino
mille cose ogni dì gettar veggio;
e poc'anzi, può darsi di peggio?
Vidi un uom, signor mio, gittar giù!
CONTE

Dal balcone?
ANTONIO

(additandogli il vaso di fiori schiacciato)
Vedete i garofani?
CONTE

In giardino?
ANTONIO

Sì!
CONTESSA,

(sottovoce a Figaro)
Figaro, all'erta!
SUSANNA

CONTE

Cosa sento!
CONTESSA,

(Costui ci sconcerta.)
(ad alta voce)
Quel briaco che viene a far qui?
SUSANNA,

FIGARO

CONTE
(con fuoco, ad Antonio)

Dunque un uom... Ma dov'è, dov'è gito?
ANTONIO

Ratto ratto il birbone è fuggito,
e ad un tratto di vista m'uscì.
SUSANNA

(sottovoce a Figaro)
Sai che il paggio...
FIGARO

(sottovoce a Susanna)
So tutto, lo vidi.
(ride forte)
Ah, ah, ah, ah!
CONTE
(a Figaro)

Taci là.
ANTONIO
(a Figaro)

Cosa ridi?
FIGARO
(ad Antonio)

Tu sei cotto dal sorger del dì!
CONTE
(ad Antonio)

Or ripetimi: un uom dal balcone...
ANTONIO

Dal balcone.
CONTE

In giardino...
ANTONIO

In giardino...
CONTESSA,

Ma, signore, se in lui parla il vino!
SUSANNA,

FIGARO

CONTE
(ad Antonio)

Segui pure. Né in volto il vedesti?
ANTONIO

No, no 'l vidi.
CONTESSA,

(sottovoce a Figaro)
Olà, Figaro, ascolta.
SUSANNA

FIGARO
(ad Antonio)

Via, piangione, sta' zitto una volta:
(toccando con disprezzo i garofani)
per tre soldi far tanto tumulto!
Giacché il fatto non può stare occulto:
sono io stesso saltato di lì.
CONTE

Chi? Voi stesso?
CONTESSA,

(Che testa! che ingegno!)
SUSANNA

FIGARO
(al Conte)

Che stupor?
CONTE

Già creder no 'l posso.
ANTONIO
(a Figaro)

Come mai diventaste sì grosso?
[Insieme]

FIGARO

A chi salta succede così.

ANTONIO

Dopo il salto non foste così.


ANTONIO

Chi 'l direbbe?
CONTESSA,

(Ed insiste, quel pazzo!)
SUSANNA

CONTE
(ad Antonio)

Tu che dici?
ANTONIO

A me parve il ragazzo.
CONTE
(con fuoco)

Cherubin!
CONTESSA,

(Maledetto!)
SUSANNA

FIGARO
(ironicamente)

Esso appunto.
Da Siviglia a cavallo qui giunto.
Da Siviglia ov'ei forse sarà.
ANTONIO
(con rozza semplicità)

Questo no, questo no: ché il cavallo
io non vidi saltare di là.
CONTE

Che pazienza! Finiam questo ballo!
CONTESSA,

(Come mai, giusto ciel, finirà?)
SUSANNA

CONTE
(a Figaro, con fuoco)

Dunque, tu...
FIGARO
(con disinvoltura)

Saltai giù.
CONTE

Ma perché?
FIGARO

Il timor...
CONTE

Che timor?
FIGARO

(additando le camere delle serve)
Là rinchiuso,
aspettando quel caro visetto...
tippe tappe, un sussurro fuor d'uso...
voi gridaste... lo scritto biglietto...
saltai giù dal terrore confuso...
(stropicciandosi il piede, come si fosse fatto del male)
E stravolto m'ho un nervo del piè!

Andante
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Fagotti in si bem., 2 Corni in mi bem.
ANTONIO

Vostre, dunque, saran queste carte
che perdeste...
(porge alcune carte chiuse a Figaro: il Conte gliele toglie)
CONTE

Olà, porgile a me.
FIGARO

(sottovoce a Susanna e alla Contessa)
Sono in trappola.
CONTESSA,

(sottovoce a Figaro)
Figaro, all'erta!
SUSANNA

CONTE

(apre il foglio; poi lo chiude tosto)
Dite un po', questo foglio cos'è?
FIGARO

Tosto... tosto... n'ho tanti, aspettate.
(cava di tasca alcune carte e finge di guardarle)
ANTONIO

Sarà forse il sommario de' debiti.
FIGARO

No, la lista degli osti.
CONTE

(a Figaro)
Parlate.
(ad Antonio)
E tu, lascialo!
[Insieme]

FIGARO

(ad Antonio)
Lasciami! E parti!

CONTESSA, SUSANNA

(ad Antonio)
Lascialo! E parti!


ANTONIO

Parto, sì, ma se torno a trovarti...
(parte)

FIGARO

Vanne, vanne, non temo di te.
CONTE

(riapre la carta e poi tosto la chiude; a Figaro)
Dunque?...
CONTESSA

(a Susanna, sottovoce)
O ciel! La patente del paggio!
SUSANNA

(sottovoce a Figaro)
Giusti dèi! La patente!
CONTE

(a Figaro, ironicamente)
Coraggio!
FIGARO

(come in atto di risovvenirsi della cosa)
Uh, che testa! Quest'è la patente
che poc'anzi il fanciullo mi diè.
CONTE

Per che fare?
FIGARO

(imbrogliato)
Vi manca...
CONTE

Vi manca?
CONTESSA

(sottovoce a Susanna)
Il suggello...
SUSANNA

(sottovoce a Figaro)
Il suggello!
CONTE

(a Figaro, che finge di pensare)
Rispondi?
FIGARO

È l'usanza...
CONTE

Su via: ti confondi?
FIGARO

È l'usanza di porvi il suggello.
[Insieme]

CONTESSA, SUSANNA

(Se mi salvo da questa tempesta,
più non avvi naufragio per me.)

CONTE

(guarda, e vede che manca il suggello; e squarcia la carta)
(Questo birbo mi toglie il cervello
tutto, tutto è un mistero per me.)
(con somma collera getta il foglio)

FIGARO

(Sbuffa invano, e la terra calpesta;
poverino, ne sa men di me.)




atto
Secondo
scena
Dodicesima
La Contessa, il Conte, Susanna, Figaro, Marcellina, Bartolo e Basilio.

Allegro assai
Archi, 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Corni in mi bem., 2 Trombe in mi bem., Timpani in mi bem., si bem.

MARCELLINA,

(entrando, al Conte)
Voi, signor, che giusto siete,
ci dovete or ascoltar.
BARTOLO,

BASILIO

[Insieme]

CONTESSA, SUSANNA, FIGARO

(Son venuti a sconcertarmi.
Qual rimedio ritrovar?)

CONTE

(Son venuti a vendicarmi.
Io mi sento consolar.)


FIGARO
(al Conte)

Son tre stolidi, tre pazzi.
Cosa mai vengono a far?
CONTE

Pian pianin, senza schiamazzi
dica ognun quel che gli par.
MARCELLINA

Un impegno nuziale
ha costui con me contratto;
e pretendo che il contratto
deva meco effettuar.
CONTESSA,

Come! Come!
SUSANNA,

FIGARO

CONTE

Olà, silenzio:
io son qui per giudicar.
BARTOLO

Io da lei scelto avvocato
vengo a far le sue difese,
le legittime pretese
io qui vengo a palesar.
CONTESSA,

È un birbante!
SUSANNA,

FIGARO

CONTE

Olà, silenzio:
io son qui per giudicar.
BASILIO

Io, com'uom al mondo cognito,
vengo qui per testimonio
del promesso matrimonio
con prestanza di danar.
CONTESSA,

Son tre matti!
SUSANNA,

FIGARO

CONTE

Lo vedremo:
il contratto leggeremo.
Tutto in ordin deve andar.

Più Allegro, e infine Prestissimo
[Insieme]

MARCELLINA, BARTOLO, BASILIO

(Che bel colpo, che bel caso:
è cresciuto a tutti il naso!
Qualche nume a noi propizio
qui ci ha fatti capitar.)

FIGARO

(Son confuso, son stordito,
disperato, sbalordito!
Certo, un diavol dell'inferno
qui li ha fatti capitar.)

CONTE

(Che bel colpo, che bel caso:
è cresciuto a tutti il naso!
Qualche nume a noi propizio
qui li ha fatti capitar.)

CONTESSA, SUSANNA

(Son confusa, son stordita,
disperata, sbalordita!
Certo, un diavol dell'inferno
qui li ha fatti capitar.)

Fine ATTO II


Seguono immagini della serata:

Atto PRIMO
Atto SECONDO
Atto TERZO
Atto QUARTO


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BIGLIETTERIA MTM - Sede Teatro Litta, corso Magenta, 24 - Sede Teatro Leonardo, via Ampère, 1 02.86454545 - biglietteria@mtmteatro.it  -Aperta dal lunedì al sabato dalle 15.00 alle 20.00

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