Le nozze di Figaro - 4

 

Sala Verdi - Conservatorio (Milano)
Domenica 8 maggio 2016 18:00

Wolfgang Amadeus Mozart
LE NOZZE DI FIGARO

recita aperta al pubblico
Nuova produzione del Laboratorio Opera-Studio del Conservatorio di Milano
(Daniele Agiman, Demetrio Colaci, Laura Cosso, Umberto Finazzi, Maria Grazia La Scala)

Personaggi e interpreti:
Il conte d’Almaviva, grande di Spagna Kwanghyun Kim
La contessa Rosina, sua moglie Sara Rossini
Figaro, cameriere del conte Jaime Eduardo Pialli
Susanna, cameriera della contessa Barbara Massaro
Cherubino, paggio Caterina Piva
Bartolo, medico Carlo Andrea Masciadri
Marcellina, governante Claudia Strano
Don Basilio, maestro di cappella Shinichiro Kawasaki
Barbarina, figlia di Antonio Albertina Del Bo
Antonio, giardiniere Iván Darío Lozano Ruge
Don Curzio, giudice Pasquale Conticelli
due giovinette Silvia Ricca, Mariastella Saraceno
Coro e Orchestra del Conservatorio Di Milano
Direttore Matteo Beltrami
Maestro del coro Maria Grazia Lascala
Al fortepiano Jihye Ha, Miura Mari

Regia Laura Cosso
Aiuto regia Luisa Travaglini
Scene e costumi Elisabeth Bohr
Coreografo Biagio Tambone

Ballerini del Centro di Formazione Aida, diretto da Marisa Caprara
Preparazione musicale: Daniele Agiman, Demetrio Colaci, Umberto Finazzi

Ingresso a pagamento Biglietto unico € 10

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Seguono immagini della serata:

ATTO PRIMO
ATTO SECONDO
ATTO TERZO
ATTO QUARTO


 

Nozze di Figaro Conservatorio

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ATTO PRIMO
ATTO SECONDO
ATTO TERZO
ATTO QUARTO


ATTO QUARTO

Gabinetto

SCENA I
Barbarina sola

N. 24. Cavatina

BARBARINA
(cercando qualche cosa per terra)
L'ho perduta... me meschina...
ah, chi sa dove sarà?
Non la trovo... E mia cugina...
e il padron ... cosa dirà?

SCENA II
Barbarina, Figaro e Marcellina

Recitativo

FIGARO
Barbarina, cos'hai?

BARBARINA
L'ho perduta, cugino.

FIGARO
Cosa?

MARCELLINA
Cosa?

BARBARINA
La spilla,
che a me diede il padrone
per recar a Susanna.

FIGARO
A Susanna ... la spilla?
E così, tenerella,
il mestiero già sai...
di far tutto sì ben quel che tu fai?

BARBARINA
Cos'è, vai meco in collera?

FIGARO
E non vedi ch'io scherzo? Osserva...
(cerca un momento per terra, dopo aver destramente cavata una spilla dall'abito
o dalla cuffia di Marcellina e la dà a Barbarina)
Questa
è la spilla che il Conte
da recare ti diede alla Susanna,
e servia di sigillo a un bigliettino;
vedi s'io sono istrutto.

BARBARINA
E perché il chiedi a me quando sai tutto?

FIGARO
Avea gusto d'udir come il padrone
ti die' la commissione.

BARBARINA
Che miracoli!
"Tieni, fanciulla, reca questa spilla
alla bella Susanna, e dille: Questo
è il sigillo de' pini."

FIGARO
Ah, ah, de' pini!

BARBARINA
È ver ch'ei mi soggiunse:
"Guarda che alcun non veda."
Ma tu già tacerai.

FIGARO
Sicuramente.

BARBARINA
A te già niente preme.

FIGARO
Oh niente, niente.

BARBARINA
Addio, mio bel cugino;
vò da Susanna, e poi da Cherubino.
(parte saltando)

SCENA III
Marcellina e Figaro

FIGARO
Madre!

MARCELLINA
Figlio!

FIGARO
Son morto!

MARCELLINA
Calmati, figlio mio.

FIGARO
Son morto, dico.

MARCELLINA
Flemma, flemma, e poi flemma!Il fatto è serio;
e pensarci convien, ma pensa un poco
che ancor non sai di chi prenda gioco.

FIGARO
Ah, quella spilla, oh madre, è quella stessa
che poc'anzi ei raccolse.

MARCELLINA
È ver, ma questo
al più ti porge un dritto
di stare in guardia, e vivere in sospetto.
Ma non sai, se in effetto...

FIGARO
All'erta dunque: il loco del congresso
so dov'è stabilito...

MARCELLINA
Dove vai figlio mio?

FIGARO
A vendicar tutti i mariti: addio.
(parte)

SCENA IV
Marcellina sola

Recitativo

MARCELLINA
Presto avvertiam Susanna:
io la credo innocente: quella faccia,
quell'aria di modestia... è caso ancora
ch'ella non fosse... ah quando il cor non ciurma personale interesse,
ogni donna è portata alla difesa
del suo povero sesso,
da questi uomini ingrati a torto oppresso.

N. 25. Aria

MARCELLINA
Il capro e la capretta
son sempre in amistà,
l'agnello all'agnelletta
la guerra mai non fa.
Le più feroci belve
per selve e per campagne
lascian le lor compagne
in pace e libertà.
Sol noi povere femmine
che tanto amiam questi uomini,
trattate siam dai perfidi
ognor con crudeltà!
(parte)

SCENA V
Folto giardino con due nicchie parallele praticabili.
Barbarina sola con alcune frutta e ciambelle.

Recitativo

BARBARINA
Nel padiglione a manca: ei così disse:
è questo ... è questo... e poi se non venisse!
Oh ve' che brava gente! A stento darmi
un arancio, una pera, e una ciambella.
Per chi madamigella?
Oh, per qualcun, signori:
già lo sappiam: ebbene;
il padron l'odia, ed io gli voglio bene,
però costommi un bacio, e cosa importa,
forse qualcun me'l renderà... son morta.
(fugge impaurita ed entra nella nicchia a manca)

SCENA VI
Figaro con mantello e lanternino notturno,
poi Basilio, Bartolo e truppa di lavoratori

FIGARO
È Barbarina... chi va là?

BASILIO
Son quelli
che invitasti a venir.

BARTOLO
(a Figaro)
Che brutto ceffo!
Sembri un cospirator. Che diamin sono
quegli infausti apparati?

FIGARO
Lo vedrete tra poco.
In questo loco
celebrerem la festa
della mia sposa onesta
e del feudal signor...

BASILIO
Ah, buono, buono,
capisco come egli è,
(Accordati si son senza di me.)

FIGARO
Voi da questi contorni
non vi scostate; intanto
io vado a dar certi ordini,
e torno in pochi istanti.
A un fischio mio correte tutti quanti.
(Partono tutti eccettuati Bartolo e Basilio.)

SCENA VII
Basilio e Bartolo

BASILIO
Ha i diavoli nel corpo.

BARTOLO
Ma cosa nacque?

BASILIO
Nulla.
Susanna piace al Conte; ella d'accordo
gli die' un appuntamento
che a Figaro non piace.

BARTOLO
E che, dunque dovria soffrirlo in pace?

BASILIO
Quel che soffrono tanti
ei soffrir non potrebbe? E poi sentite,
che guadagno può far? Nel mondo, amico,
l'accozzarla co' grandi
fu pericolo ognora:
dan novanta per cento e han vinto ancora.

N. 26. Aria

BASILIO
In quegl'anni, in cui val poco
la mal pratica ragion,
ebbi anch'io lo stesso foco,
fui quel pazzo ch'or non son.
Che col tempo e coi perigli
donna flemma capitò;
e i capricci, ed i puntigli
della testa mi cavò.
Presso un piccolo abituro
seco lei mi trasse un giorno,
e togliendo giù dal muro
del pacifico soggiorno
una pella di somaro,
prendi disse, oh figlio caro,
poi disparve, e mi lasciò.
Mentre ancor tacito
guardo quel dono,
il ciel s'annuvola
rimbomba il tuono,
mista alla grandine
scroscia la piova,
ecco le membra
coprir mi giova
col manto d'asino
che mi donò.
Finisce il turbine,
nè fo due passi
che fiera orribile
dianzi a me fassi;
già già mi tocca
l'ingorda bocca,
già di difendermi
speme non ho.
Ma il finto ignobile
del mio vestito
tolse alla belva
sì l'appetito,
che disprezzandomi
si rinselvò.
Così conoscere
mi fè la sorte,
ch'onte, pericoli,
vergogna, e morte
col cuoio d'asino
fuggir si può.
(Basilio e Bartolo partono.)

SCENA VIII
Figaro solo

N. 27. Recitativo ed Aria

FIGARO
Tutto è disposto: l'ora
dovrebbe esser vicina; io sento gente.
È dessa... non è alcun... buia è la notte...
ed io comincio omai,
a fare il scimunito
mestiero di marito.
Ingrata! Nel momento
della mia cerimonia
ei godeva leggendo, e nel vederlo
io rideva di me, senza saperlo.
Oh Susanna, Susanna,
quanta pena mi costi,
con quell'ingenua faccia...
con quegli occhi innocenti...
chi creduto l'avria?
Ah, che il fidarsi a donna è ognor follia.

Aprite un po' quegl'occhi,
uomini incauti e sciocchi,
guardate queste femmine,
guardate cosa son!
Queste chiamate Dee
dagli ingannati sensi
a cui tributa incensi
la debole ragion,
son streghe che incantano
per farci penar,
sirene che cantano
per farci affogar,
civette che allettano
per trarci le piume,
comete che brillano
per toglierci il lume;
son rose spinose,
son volpi vezzose,
son orse benigne,
colombe maligne,
maestre d'inganni,
amiche d'affanni
che fingono, mentono,
amore non senton,
non senton pietà,
no, no, no, no!
Il resto nol dico,
già ognun lo sa!
(si ritira)

SCENA IX
Susanna, la Contessa travestite; Marcellina

Recitativo

SUSANNA
Signora, ella mi disse
che Figaro verravvi.

MARCELLINA
Anzi è venuto.
Abbassa un po' la voce.

SUSANNA
Dunque, un ci ascolta, e l'altro
dee venir a cercarmi,
incominciam.

MARCELLINA
(entra dove entrò Barbarina)
Io voglio qui celarmi.

SCENA X
I suddetti, Figaro in disparte

SUSANNA
Madama, voi tremate; avreste freddo?

LA CONTESSA
Parmi umida la notte; io mi ritiro.

FIGARO
(Eccoci della crisi al grande istante.)

SUSANNA
Io sotto questi piante,
se madama il permette,
resto prendere il fresco una mezz'ora.

FIGARO
(Il fresco, il fresco!)

LA CONTESSA
(si nasconde)
Restaci in buon'ora.

SUSANNA
Il birbo è in sentinella.
Divertiamci anche noi,
diamogli la mercé de' dubbi suoi.

N. 28. Recitativoed Aria

SUSANNA
Giunse alfin il momento
che godrò senz'affanno
in braccio all'idol mio. Timide cure,
uscite dal mio petto,
a turbar non venite il mio diletto!
Oh, come par che all'amoroso foco
l'amenità del loco,
la terra e il ciel risponda,
come la notte i furti miei seconda!

Deh, vieni, non tardar, oh gioia bella,
vieni ove amore per goder t'appella,
finché non splende in ciel notturna face,
finché l'aria è ancor bruna e il mondo tace.
Qui mormora il ruscel, qui scherza l'aura,
che col dolce sussurro il cor ristaura,
qui ridono i fioretti e l'erba è fresca,
ai piaceri d'amor qui tutto adesca.
Vieni, ben mio, tra queste piante ascose,
ti vo' la fronte incoronar di rose.

SCENA XI
I suddetti e poi Cherubino

Recitativo

FIGARO
Perfida, e in quella forma
ella meco mentia? Non so s'io veglio, o dormo.

CHERUBINO
La la la ...

LA CONTESSA
Il picciol paggio.

CHERUBINO
Io sento gente, entriamo
ove entrò Barbarina.
Oh, vedo qui una donna.

LA CONTESSA
Ahi, me meschina!

CHERUBINO
M'inganno, a quel cappello,
che nell'ombra vegg'io parmi Susanna.

LA CONTESSA
E se il Conte ora vien, sorte tiranna!

N.29. Finale

CHERUBINO
Pian pianin le andrò più presso,
tempo perso non sarà.

LA CONTESSA
(Ah, se il Conte arriva adesso
qualche imbroglio accaderà!)

CHERUBINO
(alla Contessa)
Susanetta... non risponde...
colla mano il volto asconde...
or la burlo, in verità.
(le prende la mano e l'accarezza)

LA CONTESSA
(cerca liberarsi)
Arditello, sfacciatello,
ite presto via di qua!

CHERUBINO
Smorfiosa, maliziosa,
io già so perché sei qua!

SCENA XII
I suddetti ed il Conte

IL CONTE
Ecco qui la mia Susanna!

SUSANNA e FIGARO
Ecco qui l'uccellatore.

CHERUBINO
Non far meco la tiranna.

SUSANNA, IL CONTE e FIGARO
Ah, nel sen mi batte il core!
Un altr'uom con lei sta;
alla voce è quegli il paggio.

LA CONTESSA
Via partite, o chiamo gente!

CHERUBINO
(sempre tenendola per la mano)
Dammi un bacio, o non fai niente.

LA CONTESSA
Anche un bacio, che coraggio!

CHERUBINO
E perché far io non posso,
quel che il Conte ognor farà?

SUSANNA, LA CONTESSA, IL CONTE e FIGARO
(Temerario!)

CHERUBINO
Oh ve', che smorfie!
Sai ch'io fui dietro il sofà.

SUSANNA, LA CONTESSA, IL CONTE e FIGARO
(Se il ribaldo ancor sta saldo
la faccenda guasterà.)

CHERUBINO
(volendo dar un bacio alla Contessa)
Prendi intanto...
(Il Conte, mettendosi tra la Contessa ed il paggio, riceve il bacio.)

LA CONTESSA e CHERUBINO
Oh cielo, il Conte!
(Cherubino entra da Barbarina.)

FIGARO
(appressandosi al Conte)
Vo' veder cosa fan là.

IL CONTE
(crede di dar uno schiaffo al paggio e lo dà a Figaro)
Perché voi nol ripetete,
ricevete questo qua!

FIGARO, SUSANNA e LA CONTESSA
(Ah, ci ho/ha fatto un bel guadagno
colla mia/sua curiosità!)

IL CONTE
Ah, ci ha fatto un bel guadagno
colla sua temerità!
(Figaro si ritira.)

(alla Contessa)
Partito è alfin l'audace,
accostati ben mio!

LA CONTESSA
Giacché così vi piace,
eccomi qui signor.

FIGARO
Che compiacente femmina!
Che sposa di buon cor!

IL CONTE
Porgimi la manina!

LA CONTESSA
Io ve la do.

IL CONTE
Carina!

FIGARO
Carina!

IL CONTE
Che dita tenerelle,
che delicata pelle,
mi pizzica, mi stuzzica,
m'empie d'un nuovo ardor.

SUSANNA, LA CONTESSA e FIGARO
La cieca prevenzione
delude la ragione
inganna i sensi ognor.

IL CONTE
Oltre la dote, oh cara,
ricevi anco un brillante
che a te porge un amante
in pegno del suo amor.
(le dà un anello)

LA CONTESSA
Tutto Susanna piglia
dal suo benefattor.

SUSANNA, IL CONTE e FIGARO
Va tutto a maraviglia,
ma il meglio manca ancor.

LA CONTESSA
(al Conte)
Signor, d'accese fiaccole
io veggio il balenar.

IL CONTE
Entriam, mia bella Venere,
andiamoci a celar!

SUSANNA e FIGARO
Mariti scimuniti,
venite ad imparar!

LA CONTESSA
Al buio, signor mio?

IL CONTE
È quello che vogl'io.
Tu sai che là per leggere
io non desio d'entrar.

SUSANNA e LA CONTESSA
I furbi sono in trappola,
comincia ben l'affar.

FIGARO
La perfida lo seguita,
è vano il dubitar.
(passa)

IL CONTE
Chi passa?

FIGARO
Passa gente!

LA CONTESSA
È Figaro; men vò!
(entra a man destra)

IL CONTE
Andate; io poi verrò.
(si disperde pel bosco)

SCENA XIII
Figaro e Susanna

FIGARO
Tutto è tranquillo e placido;
entrò la bella Venere;
col vago Marte a prendere
nuovo Vulcan del secolo
in rete la potrò.

SUSANNA
Ehi, Figaro, tacete.

FIGARO
Oh, questa è la Contessa...
A tempo qui giungete...
Vedrete là voi stessa...
il Conte, e la mia sposa...
di propria man la cosa
toccar io vi farò.

SUSANNA
Parlate un po' più basso,
di qua non muovo il passo,
ma vendicar mi vò.

FIGARO
(Susanna!) Vendicarsi?

SUSANNA
Sì.

FIGARO
Come potria farsi?

SUSANNA
(L'iniquo io vo' sorprendere,
poi so quel che farò.)

FIGARO
(La volpe vuol sorprendermi,
e secondarla vò.)
Ah se madama il vuole!

SUSANNA
Su via, manco parole.

FIGARO
Eccomi a' vostri piedi...
ho pieno il cor di foco...
Esaminate il loco...
pensate al traditor.

SUSANNA
(Come la man mi pizzica,
che smania, che furor!)

FIGARO
(Come il polmon mi s'altera,
che smania, che calor!)

SUSANNA
E senz'alcun affetto?

FIGARO
Suppliscavi il dispetto.
Non perdiam tempo invano,
datemi un po' la mano...

SUSANNA
(gli dà uno schiaffo)
Servitevi, signor.

FIGARO
Che schiaffo!

SUSANNA
(ancor uno)
Che schiaffo,
(lo schiaffeggia a tempo)
e questo, e questo,
e ancora questo, e questo, e poi quest'altro.

FIGARO
Non batter così presto.

SUSANNA
E questo, signor scaltro,
e questo, e poi quest'altro ancor.

FIGARO
O schiaffi graziosissimi,
oh, mio felice amor.

SUSANNA
Impara, impara, oh perfido,
a fare il seduttor.

SCENA XIV
I suddetti e poi il Conte

FIGARO
Pace, pace, mio dolce tesoro,
io conobbi la voce che adoro
e che impressa ognor serbo nel cor.

SUSANNA
La mia voce?

FIGARO
La voce che adoro.

SUSANNA e FIGARO
Pace, pace, mio dolce tesoro,
pace, pace, mio tenero amor.

IL CONTE
Non la trovo e girai tutto il bosco.

SUSANNA e FIGARO
Questi è il Conte, alla voce il conosco.

IL CONTE
(parlando verso la nicchia, dove entrò madama, cui apre egli stesso)
Ehi, Susanna.. sei sorda... sei muta?

SUSANNA
Bella, bella! Non l'ha conosciuta.

FIGARO
Chi?

SUSANNA
Madama!

FIGARO
Madama?

SUSANNA
Madama!

SUSANNA e FIGARO
La commedia, idol mio, terminiamo,
consoliamo il bizzarro amator!

FIGARO
(si mette ai piedi di Susanna)
Sì, madama, voi siete il ben mio!

IL CONTE
La mia sposa! Ah, senz'arme son io.

FIGARO
Un ristoro al mio cor concedete.

SUSANNA
Io son qui, faccio quel che volete.

IL CONTE
Ah, ribaldi!

SUSANNA e FIGARO
Ah, corriamo, mio bene,
e le pene compensi il piacer.
(Susanna entra nella nicchia.)

SCENA ULTIMA
I suddetti, Antonio, Basilio, servitori con fiaccole accese;
poi Susanna, Marcellina, Cherubino, Barbarina; indi la Contessa

IL CONTE
(arresta Figaro)
Gente, gente, all'armi, all'armi!

FIGARO
Il padrone!

IL CONTE
Gente, gente, aiuto, aiuto!

FIGARO
Son perduto!

BASILIO ed ANTONIO
Cosa avvenne?

IL CONTE
Il scellerato
m'ha tradito, m'ha infamato
e con chi state a veder!

BASILIO ed ANTONIO
Son stordito, son sbalordito,
non mi par che ciò sia ver!

FIGARO
Son storditi, son sbalorditi,
oh che scena, che piacer!

IL CONTE
(tira pel braccio Cherubino, dopo Barbarina, Marcellina e Susanna)
Invan resistete,
uscite, madama,
il premio or avrete
di vostra onestà!
Il paggio!

ANTONIO
Mia figlia!

FIGARO
Mia madre!

BASILIO, ANTONIO e FIGARO
Madama!

IL CONTE
Scoperta è la trama,
la perfida è qua.

SUSANNA
(s'inginocchia ai piedi del Conte)
Perdono! Perdono!

IL CONTE
No, no, non sperarlo.

FIGARO
(s'inginocchia)
Perdono! Perdono!

IL CONTE
No, no, non vo' darlo!.

BARTOLO, CHERUBINO, MARCELLINA, BASILIO,
ANTONIO, SUSANNA e FIGARO
(s'inginocchiano)
Perdono! Perdono!

IL CONTE
No, no, no!

LA CONTESSA
(esce dall'altra nicchia e vuole inginocchiarsi, il Conte nol permette)
Almeno io per loro
perdono otterrò.

BASILIO, IL CONTE e ANTONIO
(Oh cielo, che veggio!
Deliro! Vaneggio!
Che creder non so?)

IL CONTE
Contessa, perdono!

LA CONTESSA
Più docile io sono,
e dico di sì.

TUTTI
Ah, tutti contenti
saremo così.
Questo giorno di tormenti,
di capricci, e di follia,
in contenti e in allegria
solo amor può terminar.
Sposi, amici, al ballo, al gioco,
alle mine date foco!
Ed al suon di lieta marcia
corriam tutti a festeggiar!.


ATTO PRIMO
ATTO SECONDO
ATTO TERZO
ATTO QUARTO

 

Note:

Le foto sono scattate con:
[X] Panasonic LUMIX FZ1000
20 Megapixel, Zoom 42X, 3200 ISO, LCD ad Angolazione Variabile
e rigorosamente non hanno subito nessuna post elaborazione.


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