La traviata ( 1 di 3)

 

TEATRO ROSETUM
Via Pisanello, 1 - Milano
Venerdì 26 febbraio 2016 – ore 20
STAGIONE LIRICA LIVE 2016
Giuseppe Verdi
LA TRAVIATA

opera in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave
Personaggi e interpreti
Violetta, Soprano – Luni Lee
Alfredo Germont, Tenore – Chung Hwanjoo
Giorgio Germont, Baritono – Lee SeungWan
Annina, Soprano – Sachimi Yamada
Flora, Mezzosoprano – Mae Hayashi
Gastone, Tenore - Ju SeongJung
Barone, Baritono – Lee Jeongdal
Marchese/Dottore, Seham Minegishi

Con gli allievi dell’Opera Studio dell’ADADS
(Accademia dell’Arte dello Spettacolo)
Direzione Musica e Pianoforte:
Marco Beretta
Messa in scena:
Alberto Oliva
A
ssistente alla messa in scena: Arianna Aragno
Disegno Luci: Alessandro Tinelli
Costumi: Arte Scenica - Reggio Emilia
Makeup: APTA Accademia Professionale di Trucco Artistico Società Umanitaria

Secondo incontro con la regia d'opera per Alberto Oliva che dimostra da subito come un valente regista teatrale affronti con grande rispetto, e già con una geniale visione densa di suggestioni e significanti, l'umana vicenda degli ultimi giorni della bella Violetta. Una prova ben accolta dal folto pubblico e supportata da un buon cast vocale.

Biglietto intero 15 euro
Ridotto Soci Amici di Rosetum 12 euro
Per informazioni e prenotazioni: tel. 02 48707203 info@rosetum.it

Ecco i prossimi titoli della Stagione Lirica Live 2016:
Venerdì 18 marzo 2016_03_18 – ore 20
LUCIA DI LAMMERMOOR
opera in tre atti di G. Donizetti

Venerdì 15 aprile 2016_04_15 – ore 20
LA BOHEME
opera in quattro quadri di G. Puccini

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Seguono immagini della serata:

Parte prima

Parte PRIMA (Atto I e Atto II prima parte)
Parte SECONDA (Atto II seconda parte e Atto III)
Backstage


 

Rosetum Traviata Alberto Oliva

Direzione Musica e Pianoforte: Marco Beretta


NOTE DI REGIA di Alberto Oliva
Violetta, un'opera d'arte che lentamente si distrugge
Questa è l'idea guida di una messinscena agile e semplice, che punta a valorizzare l'interpretazione dei giovani cantanti.
All'inizio dell'opera, vediamo Violetta in cornice, come un'opera d'arte immacolata (lei stessa si paragona a Ebe, che noi conosciamo soprattutto attraverso la splendida scultura di Antonio Canova). La malattia - che nella tradizione viene considerata tisi, ma che più probabilmente dovrebbe essere sifilide, viste le frequentazioni della donna e il fastidio che pare avesse Verdi verso i colpi di tosse delle interpreti, che non sono scritti nella partitura - qui diventa una metafora del decadimento di una creatura eterea, non umana, all'incontro con la realtà, in tutta la sua brutalità.
La regia punta, quindi, a scolpire Violetta come una statua, lontanissima dal tempo in cui
vivono gli altri personaggi, immacolata e distante, mentre tutti la fotografano e cercano di avvicinarla con ammirazione e curiosità.
Nel secondo atto Violetta è diventata una donna, vive la vita reale che tutti conoscono, sembra felice, sembra essersi abituata alla sua nuova condizione di umana normalità. Ma
la quiete viene travolta dall'arrivo improvviso e inatteso del padre di Alfredo, che mette fine all'idillio, disprezzando, con il suo pragmatismo ottuso, l'incontro dell'arte con la realtà. Non ci crede, ha paura, e impone il suo rifiuto.
Alla festa da Flora, Violetta soffre, si sente tagliata fuori, inadeguata alla sua condizione di
partenza, in cui si cerca di riportarla, ma altrettanto inadeguata alla mondanità normale dell'alta società.
Resta in disparte, come un pesce fuor d'acqua, ammirando se stessa come un'opera d'arte, ingigantita in un'icona che tutti si contendono al gioco. Si sdoppia e si specchia in se stesa senza più riconoscersi.
La malattia che la conduce alla morte è la corruzione della sua purezza.
Quasi come nel Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, c'è un legame stretto e perverso tra la persona fisica e il suo ritratto. Alla fine coincideranno, e l'effige che Violetta dona ad Alfredo è l'immagine di lei stessa morente.
Violetta Valery, una vita per l'arte, che diventa arte attraverso la sua vita.
Che, peraltro, è proprio quanto hanno fatto Dumas prima e Verdi poi, immortalando Marie Duplessis in queste opere immortali.


ATTO I


Parigi. C'è una gran festa nella casa di Violetta Valéry, una mondana famosa, già gravemente malata. Un nobile, Gastone, le presenta il suo amico Alfredo, che l'ammira sinceramente. L'attenzione che Violetta dimostra per la nuova conoscenza non sfugge al Barone Duphol, il suo amante abituale.
Violetta e Alfredo rimangono soli, mentre gli altri danzano nel salone accanto, e il giovane le dichiara tutto il suo amore.
Violetta gli regala una camelia ottenendo da lui la promessa di ritornare solo quando sarà appassita.
Violetta è innamorata, per la prima volta.

Rosetum Traviata Alberto Oliva

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ATTO II - PRIMA PARTE

Alfredo e Violetta Valéry vivono adesso felici in una villa di campagna. Alfredo scopre dalla cameriera Annina che Violetta sta vendendo tutti i suoi gioielli perché è rimasta senza denaro e si precipita a Parigi per procurarsene.
Violetta rifiuta un invito ad una festa di Flora, sua amica.
Riceve la visita inattesa del padre di Alfredo, Giorgio Germont, che
l'accusa di condurre il figlio alla miseria. Violetta replica di non avergli mai chiesto nulla, ma Giorgio non rinuncia al suo proposito di separare suo figlio da lei. La donna fa quello che crede essere il bene del suo innamorato e abbandona Alfredo, che è colto da gelosia, poiché non può immaginare il vero motivo. Solo al termine di un confronto col padre, trova la lettera in cui Flora invitava Violetta alla festa e capisce che lei deve trovarsi lì.


Rosetum Traviata Alberto Oliva

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Parte PRIMA (Atto I e Atto II prima parte)
Parte SECONDA (Atto II seconda parte e Atto III)
Backstage

Note:

 

Le foto sono scattate con:
[X] Panasonic LUMIX FZ1000
20 Megapixel, Zoom 42X, 3200 ISO, LCD ad Angolazione Variabile
e rigorosamente non hanno subito nessuna post elaborazione.


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MA CITA DA DOVE LO HAI PRELEVATO, se vuoi delle foto a più alta risoluzione segui la procedura, Grazie

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