Classic Traviata (2 di 2)

 

TEATRO FILODRAMMATICI
VIA FILODRAMMATICI , 1 – MILANO (M1/M3 DUOMO)
Venerdì 17 Aprile 2015, ORE 20:30

Organizzato da
STAGIONE LIRICA DI VOCEALLOPERA 2015
presso il TEATRO FILODRAMMATICI - MILANO
Giuseppe Verdi (1813-1901)
LA TRAVIATA
Versione tradizionale
Orchestra accordata al LA verdiano
Violetta Valéry: Marianna Prizzon
Flora Bervoix, sua amica: Marmela Dimartino
Annina, serva di Violetta: Barbara Massaro
Alfredo Germont: Filippo Fina Castiglioni
Giorgio Germont, suo padre: Orazio Mori
Gastone, Visconte di Létorières: Mattia Rossi
II Barone Douphol: Fabio Midolo
II Marchese d'Obigny: Jaime Eduardo Pialli
II Dottar Grenvil: Vietar Sporyshev
Giuseppe, servo di Violetta: Vittorio Dante Ceragioli
Un domestico di Flora/Un commissionario: Gabriele Facciala

Direttore d'orchestra Margherita Colombo
Ideazione scenica e regia Gianmaria Aliverta

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Programma:

Giovedì 16 Aprile 2015_04_16 , ORE 20:30
Venerdì 17 Aprile 2015_04_17 , ORE 20:30
Sabato 18 Aprile 2015_04_18 , ORE 20:30
STAGIONE LIRICA DI VOCEALLOPERA 2015
presso il TEATRO FILODRAMMATICI - MILANO
Giuseppe Verdi (1813-1901)
LA TRAVIATA
Direttore d'orchestra Margherita Colombo
Ideazione scenica e regia Gianmaria Aliverta
INGRESSO: 33 (nuovi soci), 30 (già soci), 25 (under 26/over 65), 60 (coppie)
Posti non assegnati
INFO: www.voceallopera.com/biglietteria  tel: 349 4249181


Seguono immagini della serata:

Parte PRIMA (Atto I-Atto II,inizio) - Parte SECONDA (Atto II, finale - Atto III)
 

 

 

Atto SECONDO - finale



Atto TERZO



 
 

Parte PRIMA (Atto I-Atto II,inizio) - Parte SECONDA (Atto II, finale - Atto III)

 

 

(il "regista" all "opera")


 

 

Note:

La Traviala, libretto di Francesco Maria Piave. Venezia 1853
Da Dumas figlio, il più violento atto d'accusa contro l'ipocrisia borghese. Violetta Valery "è una puttana" (Verdi dixit), di cui si innamora Alfredo Germont, un ragazzo di buona e perbenista famiglia.
Dovrenno lasciarsi travolti dalla convenzioni sociali e dalle macchinazioni di papa Germont, poi la tisi darà a lei il colpo di grazia.
Da mettere in scena in abiti rigorosamente contemporanei (contemporaneii nostri), altrimenti non si capisce nulla.
E poi perché lo valeva Verdi.
Alberto Mattioli, Anche stasera. Mondadori, Milano 2012

VOCEALLOPERA - L'OPERA "LOW COST"
Numerosi recensori hanno parlato di opera "low cost" in riferimento ai nostri precedenti spettacoli. Fieri d'incarnare questo sentimento vogliamo farci promotori di questa filosofia e tipologia di opere.
Il costo complessivo di questa produzione è pari a 12.100 €, di cui 6.500 € di noleggio teatro e manifesti pubblicitari; 500 € di costumi (edizione storica); 200€ per quella moderna e 600€ totali per le due differenti scenografie, 4.300 € di rimborsi spesa per il doppio cast di cantanti, strumentisti e direttore.
Essere "low cost" non vuoi dire però rinunciare alla qualità: i nostri spettacoli vogliono essere credibili e soprattutto sinonimo di meritocrazia. L'Associazione VoceAllOpera e io in prima persona, ci facciamo garanti di questo modo di lavorare e perciò le nostre porte saranno sempre aperte a giovani capaci e meritevoli. In primis ai cantanti, provenenti da tutto il mondo, accuratamente selezionati da una giuria di qualità tramite audizioni.

Quest'opera sarà diretta dalla trentatreenne M° Margherita Colombo che dirigerà dei giovanissimi orchestrali. Il coro è formato da allievi del Conservatorio di Milano (Francesco Ambruoso, Riccardo Benoldi, Eleonora Boaretto, Gabriele Facciala e Micol Mortinì) e da artisti (ed ex) del coro del Circuito As.Li.Co. (Valentìna Ricetti, Mattia Rossi, Vittorio Dante Ceragioli, Alberto Sala), e da ex spettatori di Voce Alt Opera (Letizia Dottorini, Silvia Mazzieri, Olimpia Nicosia, Alberto Carlini, Lorenzo Marcon e Giacomo Galilei).

Sempre Libera! Note di regìa dì Gianmaria Aliverta
"Dedico questo lavoro all'amico Andrea Merli, senza la cui preziosa collaborazione la nostra "Traviata" non avrebbe potutoo vedere la luce"
L'allestimento settecentesco de "La Traviata" che propone VoceAllOpera, sembrerebbe, di primo acchito, lontano dal nostro slile e dalla volontà, che rivendichiamo nei nostri spettacoli, di rappresentare "la verità" del libretto e di renderlo il più possibile attuale e vicino a un pubblico moderno.

Questo nuovo allestimento vuole omaggiare l'antico modo di fare teatro e un modo di fare teatro antico, cercando una recitazione il più possibile sterile e asettica, per privilegiare la bellezza dei costumi e dell'impatto visivo, centralizzando il ruolo di Violetta.
L'opera viene immaginata come una sorta di "sogno".
Sulle note del preludio Violetta, una cantante lirica dei nostri giorni, trova un meraviglioso costume settecentesco. Dal momento in cui lo indossa inizia la festa, ci si immerge in questo mondo fatto dì pose artefatte e statiche, dove si esalta il gusto per il colore. Violetta trascina con se i suoi colleghi cantanti, per portare tutta la compagnia nella dimensione fantastica di un allestimento storico.

Al centro di questo allestimento troviamo quindi due punti focali.
Innanzi tutto l'impatto visivo, che raccoglie pochi elementi scenici essenziali per esaltare i bellissimi costumi di Simone Martini, che descrivono un settecento rivisitato, epoca nella quale la censura impose a Verdi di ambientare la prima edizione dell'opera (per non creare scandali visto che si rappresentava la storia di una prostituta che viveva nella società contemporanea).

Il secondo punto focale, non meno importante, è quello musicale. In questa edizione le prime parti sono affidate a tre professionisti d'eccezione.
In primis Marianna Prizzon (Violetta) e Filippo Pina Castiglìoni (Alfredo), solisti che collaborano abitualmente con VoceAllOpera e che hanno alle loro spalle centinaia di recite di Traviata. E poi il grande Orazio Mori (papa Germont), che rappresenta l'ultima guardia di quel canto nobile ed elegante dei comprimari di alto livello, che proprio quest'anno festeggia 50 anni dì carriera, e che nella giornata di oggi canta per 2 volte il ruolo di papa Germont, prima al teatro Ponchìelli di Cremona e poi per noi al Filodrammatici. La regia, quasi del tutto priva di movimenti, è stata completamente ripulita e ognuno dei gesti presenti in scena è motivato da quelle che sono le esigenze del libretto. Lo spettacolo vuole così privilegiare il canto (il bel canto), la preziosità musicale dell'opera, che in questa versione viene eseguita, sempre al LA verdiano (432 Hz) ma usando lo spartito tradizionale.
 

 
 


 
   

Servizio fotografico di FABIO BORSANI

 

 

 

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