MORE MILES TO GO

 

Fabbrica del Vapore - Milano
Sala Contemporary Music Hub
Via Giulio Cesare Procaccini, 4, 20154 Milano MI

Giovedì 28 aprile 2023 – ore 20,30
Con il patrocinio del Comune di Milano.

Arrangiamenti di WALTER PRATI
MORE MILES TO GO
EXPERIMENTAL MUSIC COMPANY
Mario Mariotti – tromba vapore
Suonano (nella foto da sinistra):
Mario Mariotti – tromba, flicorno
Daniele Cavallanti - sax tenore
Ricciarda Belgiojoso – pianoforte, tastiere
Guglielmo Prati - elettronica
Walter Prati - basso elettrico, elettronica, tastiere
Emiliano Turazzi - clarinetto basso


PROGRAMMA e NOTE :

MMT CREATIVE LAB presenta un lavoro su musiche di Miles Davis che vede una forte commistione tra mondi musicali differenti: il jazz nella sua concezione più ampia e la musica elettronica.
La presentazione di MORE MILES TO GO seguirà di pochi giorni la pubblicazione discografica curata da Musica Jazz.


EXPERIMENTAL MUSIC COMPANY
MORE MILES TO GO

1. NARDIS (Miles Davis) 7:37
2. IN A SILENT WAY (Joe Zawinul) 9:26
3. NATURE BOY (Eden Ahbez) 13:50
4. IT’S ABOUT THAT TIME (Miles Davis) 11:29
5. SOLAR (Miles Davis) 3:59
registrazione del CD: Milano, Studio Barzan, aprile 2022
tecnico della registrazione Stefano Barzan
post produzione: Walter Prati
mix e mastering: Massimo Mariani e Walter Prati
prodotto da: Walter Prati e Massimo Mariani
produttore esecutivo: Luca Conti
design: Silvano Belloni
MUSICAJAZZ.IT DALLE NOTE UFFICIALI DI PRESENTAZIONE DEL OMONIMO CD USCITA 2023 CON MUSICA JAZZ

Tratto da : https://www.musicajazz.it/wp-content/uploads/MJCD-1408-libretto.pdf


ENZO BODDI: Dall’ascolto (e dal titolo stesso) si deduce che «more miles to go» rappresenta lo sforzo di spingersi ben oltre le pagine di Davis. È questo il presupposto principale del lavoro?

WALTER PRATI: In effetti, «more miles to go» vorrebbe rileggere alcune pagine davisiane attraverso una metodologia di lavoro che, nel mondo del jazz, è stata introdotta proprio da Miles Davis e Teo Macero e che appartiene, come origine, al mondo dell’elettronica. La costruzione di un brano musicale ricomponendo ciò che è stato tracciato nella registrazione in studio attraverso un accurato e preciso lavoro di editing, non per correggere note «sbagliate» bensì per utilizzare gli spunti musicali migliori, è una prassi che deve tener conto di un incrocio di differenti creatività: quella dell’ideatore del progetto, quella dei musicisti che hanno partecipato alla sessione di registrazione e le possibili e diverse sensibilità nello scegliere ed estrapolare le porzioni di intervento musicale dei singoli musicisti. Attraverso una scelta interpretativa di uno schema più o meno articolato e interpretato liberamente, arriviamo alla proposizione finale della composizione, in questo caso più vicino a un arrangiamento dove all’impasto sonoro dell’orchestra si sostituisce la componente elettronica. «more miles to go» (tutto in minuscolo) è la volontà di continuare una strada tracciata con mezzi odierni e con la libertà che possiamo permetterci grazie all’evoluzione delle musiche nella loro molteplicità. Il mio lavoro musicale è nato attraversando territori molto differenti e in ogni regione porto con me esperienze e tecniche «straniere». La musica di Davis è, nella sua totalità, un elemento che ha contribuito a costruire il mio universo sonoro, parimenti alla polifonia di Guillaume de Machaut, a Beethoven con i suoi quartetti, al mondo immaginifico di Richard Wagner, a Jimi Hendrix con il suono della sua chitarra, a György Ligeti con la molteplicità di estetiche che propone, a John Coltrane con il suo flusso sonoro incontenibile e, ovviamente, molti altri artefici del passato. Non c’è classifica, c’è solo presenza.

ENZO BODDI: In base a quali criteri sono stati scelti i brani? Mi riferisco al fatto che la prima esecuzione di Nature Boy risale al 1955, Nardis fu composta nel 1954, mentre It’s about That Time e In a Silent Way sono tratti dall’album eponimo del 1969, pietra miliare della svolta elettrica di Davis.

WALTER PRATI: Sono brani nei quali mi sono specchiato emozionalmente e tecnicamente; hanno lasciato una traccia, in alcuni casi apparentemente inconsapevole, che è riemersa nel corso dell’esplorazione. Benché citati quasi tutti integralmente, i temi sono stati scomposti e riutilizzati in porzioni differenti e combinati tra i diversi strumenti. Anche dal punto di vista armonico ho operato delle sovrapposizioni e degli slittamenti temporali; per In a Silent Way e It’s about That Time questa operazione di scomposizione e riassemblaggio è ancora più marcata. Anche in questa scelta c’è stata una volontà di rileggere ciò che è stato e di reinterpretarlo con le orecchie (mie e non solo) di oggi. In questo percorso di rilettura, non solo di Davis, riscopro la necessità di riflettere su suoni e musiche che già hanno avuto vita, che hanno già offerto emozioni e pensieri, che già hanno avuto un ruolo e un significato per generazioni differenti di musicisti e «ascoltatori». Il suono ha un suo portato importante e assoluto: colpisce per il significato emozionale ma, allo stesso tempo, per l’impatto fisico che trasmette. Nell’antichità la lettura avveniva ad alta voce, sempre, e il contenuto veniva trasmesso attraverso la potenza e la coloritura del suono. Pitagora insegnava in modo acusmatico, solamente attraverso il suono delle sue parole, l’aspetto visivo della sua presenza veniva nascosto dall’uso di una tenda. Nella tradizione buddista solamente colui che ha la volontà e la capacità di ascoltare può iniziare il cammino verso l’illuminazione. Essere oggi creatori di musica dovrebbe andare di pari passo con la consapevolezza del passato; non un passato da riproporre in modo nostalgico, ma dal quale trovare nuovi percorsi all’interno del nostro pianeta percettivo.


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Seguono immagini della serata:


 

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Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

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Mario Mariotti – tromba vapore

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Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

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Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

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Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

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Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

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Mario Mariotti – tromba vapore

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Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore
Nella foto Mario Mainino con Mario Mariotti – tromba, flicorno

Mario Mariotti – tromba vapore
Mario Mariotti – tromba, flicorno

Mario Mariotti – tromba vapore
Emiliano Turazzi - clarinetto basso

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

Mario Mariotti – tromba vapore

 

 

Note:

 

Le foto sono scattate con:
Panasonic LUMIX FZ300
12 Megapixel, Zoom 0X, 1600 ISO, LCD ad Angolazione Variabile e rigorosamente non hanno subito nessuna post elaborazione.

Le foto e le riprese sono state effettuate con macchina fotografica e cellulare a mano, senza mai passare davanti ad un solo spettatore.


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