LaVerdi 2017

 

M.A.C  
piazza Tito Lucrezio Caro 1 - Milano
Stagione da Camera 2017 laVerdi

Lunedì 25 settembre  2017 ore 20:30

Silent Woods

 

Duo violoncello pianoforte
Mattia Zappa – violoncello
Massimiliano Mainolfi - pianoforte
 


 

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Programma:

Franz Schubert
Sonata in la minore per Arpeggione e pianoforte D821

(nella esecuzione per violoncello)
Allegro moderato (la minore)
Adagio (mi maggiore).
Allegretto (la maggiore)

Antonin Dvořák
Rondò in sol minore per violoncello e pianoforte, op. 94 (B. 171)

Allegretto grazioso - Più mosso. Allegro vivo - Meno mosso quasi Tempo I

"Waldesruhe" op. 68 n. 5 da "Aus dem Böhmerwalde" (in inglese Silent Woods)

Cesar Franck
Sonata in La maggiore per violino e pianoforte

(nell’arrangiamento per violoncello realizzato del compositore)
Allegretto ben moderato (la maggiore)
Allegro (re minore)
Recitativo-Fantasia: Ben moderato. Largamente con fantasia (la minore)
Allegretto poco mosso (la maggiore)

BIS
J.S.Bach Sonata n.1, Andante

(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano fondazione Cariplo, orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3).


Seguono immagini della serata:

 

 

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laVerdi Mattia Zappa – Massimiliano Mainolfi

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Mirko Gratton, direttore della divisione Classica e Jazz della Universal Music Italia

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Nella foto Massimiliano Mainolfi - pianoforte

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Nella foto Mattia Zappa – violoncello

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Nella foto
Massimiliano Mainolfi - pianoforte, Corrado Ruzza, e Mattia Zappa – violoncello

 
 

Note:

SILENI WOODS
di Pierachille Delfini
II concerto di questa sera si apre con la Sonata in la minore di Franz Schubert. Un brano che il musicista, nato a Vienna il 31 gennaio 1797 e morto nella capitale austriaca il 19 novembre 1828, scrisse nel 1824. Vincenz Schuster, il più popolare suonatore di arpeggione, una sorta di incrocio tra il violoncello (tenuto tra le gambe viene suonato con un arco) e la chitarra (come questa ha sei corde e forma simile della cassa armonica), chiese a Schubert un brano per mostrare tutte le potenzialità dello strumento inventato dal liutaio viennese Johann Georg Staufer. Schubert lo accontentò con una Sonata per arpeggione e pianoforte dove cantabilità e lirismo da una parte e virtuosissimo portato alle estreme conseguenze (come nell'Allegretto finale) dall'altra sono le due facce della partitura: "prima" in forma privata a casa Schuster con Schubert al pianoforte. La pubblicazione avvenne però solo nel 1871. La poca fortuna dell'arpeggione portò a trascrivere la partitura per violino e per violoncello, strumento oggi più impiegato nell'esecuzione della Sonata anche per la sua vicinanza al timbro originale dell'arpeggione per ricreare la malinconia dell'Allegro moderato che apre la sonata, per le atmosfere liriche dell'Adagio e per il virtuosismo che caratterizza gli episodi dell'Allegretto finale, un rondò, quasi una danza dal sapore viennese.
E un rondò con echi di danze è anche la prima delle due pagine di Antonin Dvorak proposte: il Rondò in sol minore Op.94 che il compositore boemo scrisse nel 1892: si svela il tema e subito il pensiero va alle Danze Slave. La seconda pagina è invece di natura diversa: Waìdesruhe è una pagina lirica che, in tempo prima lento e poi poco più mosso, "racconta" i Silent woods della foresta boema. Un brano che dopo la versione per pianoforte a quattro mani del 1884 venne trascritto per violoncello e pianoforte nel 1891 dallo stesso compositore, qualche mese prima della sua traversata verso il Nuovo Mondo.
Stesso processo di trascrizione investì la Sonata in la maggiore di Cèsar Frank (nato a Liegi il 10 dicembre 1822 e morto a Parigi l'8 novembre 1890), pagina anche questa nata per violino e pianoforte, ma poi trascritta per le corde del violoncello dallo stesso Franck. E l'estate del 1886 quando il compositore scrive la Sonata, regalo di nozze per il violinista belga Eugène Ysaye che la eseguirà nel dicembre dello stesso anno con la pianista Léontine-Marie Bordes-Pène al Circolo artistico di Bruxelles, al buio (a partire dal secondo movimento) per il divieto di accendere candele nelle sale. Una forma ciclica che parte e culmina in un Allegretto, in mezzo un Allegro e un Recitativo che racchiudono, in una sorta di "thè best of" il meglio dello stile di Franck.

Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi www.laverdi.org

Special - Fotoservizi pubblicati

I concerti de laVerdi sono documentati da Concertodautunno, autorizzato a ripresa fotografica e video a partire dal 9 agosto 2012,  la collaborazione prosegue tutt'ora ma i fotografi ufficiali de laVerdi che si sono alternati in questi anni sono stati:
Nora Roitberg
Paolo Dal Prato sino al 2016
Studio Giovanni Hänninen dal 2017

Le foto sono scattate con:NIKON Coolpix 520  non hanno subito nessuna post elaborazione.

 
 


 
   

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