LaVerdi20142015

 

Auditorium Cariplo Largo Mahler - Milano

Domenica - 26 Ottobre 2014 Ore 11:30
Musica da camera
Gli Archi de LaVerdi
bandoneón Davide Vendramin
chitarra Emanuele Segre


 

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Programma:

Sesto appuntamento della nuova stagione di Musica da camera de laVerdi, domenica 26 ottobre alle ore 11.30.
Ad animare il palco dell’Auditorium di Milano, in largo Mahler, questa volta saranno la chitarra di Emanuele Segre (già protagonista del secondo programma stagionale lo scorso settembre) e il bandoneón di Davide Vendramin, accompagnati dagli Archi de laVerdi. Si comincerà con Arpeggione di Franz Schubert e Serenade op.50 di Malcom Arnold, entrambi pezzi per chitarra e orchestra d’archi. La mattinata in musica andrà avanti nel segno del tango con Tango en Skäi di Ronald Dyens e con il Double Concerto Hommage à Liège per bandoneón, chitarra e archi del grande maestro argentino Astor Piazzolla, “inventore” del Tango nuevo.

Franz Schubert Sonata "Arpeggione" D. 821
(versione per chitarra e orchestra d'archi)

Malcom Arnold
Serenade op. 50 per chitarra e archi
Roland Dyens
Tango en Skäi per chitarra e archi
Astor Piazzolla
Concerto per bandoneon, chitarra e archi

(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano fondazione Cariplo, orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org ).


Seguono immagini della serata:

 

 

 

 
 
 
 

Note:

Note di sala
a cura di Emanuele Segre

Franz Schubert
Sonata Arpeggione D. 821 (versione per chitarra e orchestra d’archi)
Creato nel 1823 dal talento di Johann Georg Staufer, che all’inizio del XIX secolo era il più celebre fra i liutai di Vienna, l’arpeggione è ? nelle intenzioni dell’inventore ? uno strumento ad arco simile per molti versi al violoncello, ma con un’estensione più ampia. Al posto delle canoniche quattro corde esso ne ha sei, accordate come sulla chitarra. Inoltre gli arpeggionisti dispongono di una tastiera ‘con i tasti’, come quella della chitarra, appunto.
L’invenzione di Staufer, tuttavia, non ebbe il successo desiderato e l’arpeggione cadde nell’oblio, non prima però che Franz Schubert gli dedicasse, componendolo su commissione, un autentico capolavoro: la Sonata per arpeggione e pianoforte D.821. La cifra prevalente della composizione è una soffusa malinconia, quella stessa che ritroviamo anche in altri coevi capolavori schubertiani come il quartetto La morte e la fanciulla D.810 e l’Ottetto D.803.
Dato che, ormai, nessuno o quasi suona più l’arpeggione, questa Sonata viene prevalentemente eseguita mediante strumenti ad arco: viola e violoncello in primo piano. Ma in virtù della bellezza della partitura, se ne sono spesso appropriati anche alcuni fra gli strumenti a fiato.
Nell’arrangiamento per il concerto di domenica 26 ottobre, la parte dell’arpeggione è affidata alla chitarra mentre quella del pianoforte viene eseguita dall’orchestra d’archi. Si tratta di un arrangiamento recente, che risulta contraddistinto, rispetto ad altri, da una maggiore fedeltà all’originale grazie al fatto che l’arpeggione è accordato come la chitarra, là dove nelle versioni per viola o violoncello gli strumentisti sono costretti, in alcuni punti, a cambi di ottava.

Malcolm Arnold
Serenade op. 50 per chitarra e archi
L’inglese Malcolm Arnold fa parte, con una produzione significativa, di una straordinaria generazione di compositori attivi nel variegato panorama musicale britannico del secondo dopoguerra. Di questa felicissima stagione creativa mette conto menzionare, per ricordarne soltanto alcuni, musicisti quali Benjamin Britten, Lennox Berkeley, William Walton, Michael Tippett.
Nella pur breve Serenade op. 50 per chitarra e archi, si ritrovano gli accenti tipici del talentuosissimo Malcom Arnold: nell’arco di poche battute, si passa con facilità e destrezza dal lirico al drammatico, dal giocoso al serio, dal pensoso allo spensierato.

Roland Dyens
Tango en Skaï per chitarra e archi
L’ardito e fiammeggiante Tango en Skaï di Roland Dyens è una breve composizione che si basa sui tipici ritmi e sulle cadenze del Tango. Profondamente ironico, il brano esprime la creatività del compositore franco- tunisino, dove plurime influenze, in particolare del jazz e del folk, sono chiaramente riconoscibili.

Astor Piazzolla
Double Concerto Hommage à Liège per bandoneón, chitarra e archi
Allievo di Alberto Ginastera e Nadia Boulanger, l’impareggiabile bandoneonista Astor Piazzolla ha rivoluzionato il tango tradizionale creando un nuovo stile, denominato tango nuevo, che incorpora elementi di jazz e musica classica.
Nel Doble Concierto para bandoneón y guitarra, ritroviamo quel felicissimo susseguirsi di ritmi e audaci armonie che caratterizzano tutti gli eccellenti brani che Piazzolla scrisse per il suo strumento e per chitarra.
 

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