Spartacus

 

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Domenica 20 ottobre 2013 ore 17.00
OPERA, DANZA, ARTE

SERATA DANZA - LIVE

SPARTACUS
Musica Aram Khachaturyan
Coreografia:  Yuri Grigorovich
Premiered on April 9, 1968.
Presentato con due intervalli
Durata: 3 h 20 '
Bolshoi Ballet
Libretto di Yuri Grigorovich
da una novella omonima di Raffaello Giovagnolli,
Scenario da Nikolai Volkov
Designer: Simon Virsaladze
Music Director: Gennadi Rozhdestvensky


Uno dei capolavori del Bolshoi, questo balletto epico e spettacolare narra le avventure del leggendario schiavo che divenne gladiatore. Una coreografia e una scenografia entusiasmanti per cominciare la stagione con forza e intensità.

http://www.bolshoi.ru/en/timetable/

 


Seguono scatti fotografici della serata,
NON SI TRATTA DI FERMI IMMAGINE!!
quindi di uno stage di prova per riprese fotografiche
di un balletto come se fosse dal vivo.
Il risultato mette in luce la bellezza di questo allestimento del Bolshoi
e la bravura di tutto il corpo di ballo con splendidi solisti.

 

 

 
OPERA, DANZA, ARTE

Introduzione al balletto:

Atto I Scena 1 Invasione: La macchina militare di Roma imperiale, guidata da Crasso, ingaggia una crudele campagna di conquista, distruggendo ogni cosa sul suo cammino. Tra i prigionieri incatenati, che sono condannati alla schiavitù, sono Spartacus e Frigia. Assolo: Spartacus è disperato. Nato un uomo libero, egli è ora uno schiavo in catene. Scena 2 Il mercato degli schiavi: Mercanti di schiavi separano gli uomini e le donne detenute per la vendita ai ricchi romani. Spartacus viene separato da Frigia. Assolo: Frigia è sopraffatta dal dolore. Lei pensa con orrore alle prove terrificanti che le si preparano. Scena 3 Orgia al Palazzo di Crasso: Mimi e cortigiane intrattengono gli ospiti, prendendosi gioco di Frigia, nuova schiava di Crasso. Egina guida Crasso in una frenetica danza baccanale. Ubriaco di vino e di passione, Crasso esige uno spettacolo. Due gladiatori dovranno combattere fino alla morte indossando elmi con visiere chiusi, vale a dire, senza vedersi. Quando l'elmo del vincitore viene rimosso è Spartacus. Assolo Spartacus: Contro la sua volontà, Spartacus è stato costretto a uccidere un compagno. La sua disperazione si trasforma in rabbia e protesta. Egli non tollererà più la cattività. Lui ha una sola scelta per riconquistare la sua libertà. Scena 4 Caserma dei gladiatori: Spartacus incita i gladiatori alla rivolta. Essi prestano giuramento di fedeltà a lui e, di comune accordo, scappano della caserma verso la libertà.

Atto II Scena 5 La via Appia: Dopo essere fuggiti dalla loro prigionia si trovano sulla Via Appia Antica, circondati da pastori. I seguaci di Spartacus incitano questi ultimi ad unirsi alla rivolta. Pastori e popolani proclamano Spartacus come loro capo. Assolo di Spartacus: Il pensiero del destino di Frigia come schiava non da pace a Spartacus. Egli è ossessionato dal ricordo della sua amata alla quale pensa giorno e notte. Scena 6 Villa di Crasso: Nella sua ricerca di Frigia Spartacus arriva alla villa di Crasso. I due amanti felici si riuniscono. Ma, per l'arrivo di un corteo di patrizi, guidati da Egina, sono costretti a nascondersi. Assolo di Egina. Egina ha a lungo sognato di sedurre e di ottenere il potere su Crasso. Il suo obiettivo è quello di vincerlo e, quindi, essere ammessa al mondo della nobiltà romana. Scene 7 Festa nella villa di Crasso: Crasso celebra le sue vittorie. I patrizi cantano le sue lodi. I festeggiamenti sono interrotti da una allarmante notizia: Spartacus e i suoi uomini hanno circondato la villa. Le persone in preda al panico tentano di fuggire e con loro Crasso ed Egina. Spartacus irrompe nella villa. Assolo di Spartacus: Vittoria! Si esalta si rassicura che la rivolta avrà successo. Vittoria! Scene 8 Vittoria di Spartacus: Gli uomini di Spartacus hanno preso prigioniero Crasso e vogliono ucciderlo, ma Spartacus non è assetato di vendetta e suggerisce di sfidarsi in un combattimento con una mano sola. Crasso accetta la sfida e viene sconfitto: Spartacus gli svelle la spada di mano. Crasso vede arrivare la sua morte, ma Spartacus, con un gesto di disprezzo, lo lascia andare. In modo che tutti sappiano del disonore di Crasso. I ribelli esultanti lodano la vittoria.

Atto III Scene 9 Crasso prende la sua rivincita: Crasso è tormentato dalla sua disgrazia, dal suo orgoglio ferito, Egina lo invita a prendere la sua rivincita. C'è solo una strada da seguire - la morte per gli insorti. Crasso convoca le sue legioni. Egina lo vede andare in battaglia. Assolo di Egina: Spartacus è nemico anche per Egina. La sconfitta di Crasso sarà la sua rovina. Egina escogita un piano perfido - lei susciterà dissenso nell'accampamento di Spartacus. Scena 10 Accampamento di Spartacus : Spartacus e Frigia sono felici di essere insieme. Ma improvvisamente i suoi comandanti portano la notizia che Crasso sta arrivando con un grande esercito. Spartacus decide di dare battaglia, ma, sopraffatti dalla viltà, alcuni dei suoi guerrieri lo abbandonano. Scena 11 La Discordia : Egina si è infiltrata tra i traditori che, anche se hanno abbandonato Spartacus, potrebbero ancora ritornare con lui. Insieme con le cortigiane seduce gli uomini con vino e danze erotiche e, di conseguenza, essi abbandonano ogni precauzione. Attirati i traditori in una trappola, Egina li mette in mano a Crasso. Assolo di Crasso : Crasso è consumato dal desiderio di vendetta. Spartacus deve pagare con la sua morte per l'umiliazione che lui, Crasso, è stato costretto a subire. Scena 12 L'ultima battaglia: Le forze di Spartacus sono circondate dalle legioni romane. Gli amici devoti di Spartacus periscono in un combattimento ineguale. Spartacus combatte con tutte le sue forze sino alla fine. I soldati romani si avventano sull'eroe ferito e lo crocifiggono con le loro lance. Requiem: Frigia recupera il corpo di Spartacus dal campo di battaglia. Piange il suo amato il suo dolore è inconsolabile. Alzando le braccia, Frigia chiede al cielo che la memoria di Spartacus viva per sempre!

Yuri Grigorovich è considerato il più grande coreografo vivente nel mondo del balletto di oggi. I suoi balletti dominano il repertorio delle opere contemporanee, e le sue messe in scena dei balletti classici riflettono il suo gusto personale e affermano la sua convinzione che il dramma deve sempre risaltare ed essere espresso attraverso la danza.

Rompe con la tradizione, ma è allo stesso tempo radicato nelle tradizioni del balletto classico, per nascita e per educazione. Ha acuta consapevolezza della sua eredità, e del contributo fondamentale che è offerto alle prestazioni di oggi dalla guida dei grandi artisti di una generazione precedente.

Nelle numerose stagioni del Bolshoi, i danzatori sono accompagnati da questi guardiani della scuola classica come le ballerine Marina Semyonova (nata nel 1908), Galina Ulanova (nata nel 1910) e Raissa Struchkova (nata nel 1925).
A loro è affidato il coaching delle giovani ballerine di oggi, e anche la formazione di ballerini stabili con aiuto e consulenza.

Grigorovich è stato nominato maestro di ballo al Kirov nel 1962, successivamente trasferito a Mosca e al Bolshoi nel 1964. E' stato direttore artistico del Bolshoi Ballet per i seguenti 30 anni, un mandato paragonabile solo a quello del fondatore del New York City Ballet, George Balanchine. Durante il periodo di Grigorovich al Bolshoi, ha messo in scena Spartacus da Khachaturian (1968), Ivan il Terribile di Prokofiev (Mosca, 1975; Parigi, 1977), Angara di Eshpai (1876), Romeo e Giulietta di Prokofiev (Parigi, 1978; Mosca, 1979), L'età d'oro di Shostakovich (1982). Yuri Grigorovich ha rivisto i capolavori classici per il Bolshoi Ballet: La bella addormentata (1963), Lo schiaccianoci (1966), Il lago dei cigni (1969) di Tchaikovsky; Raymonda di Glazunov (1984), La Bayadere (1991), La Fille Mal Gardee (1993 ) da Hertel, Don Chisciotte (1995) di Minkus.