|  | Sabato 23 ottobre 2010_10_23, ore 17,30
  Chiesa di San Vincenzo Villa del Manzoni di Brusuglio
 
       Cormano (MI)Ottobre Manzoniano 6a edizione
 Giuseppe Verdi (1813 – 1901)
 MESSA DA REQUIEM
 Per l'Anniversario della Morte di Alessandro Manzoni (22 maggio 
      1874)
 Trascrizione per Orgue – Harmonium e Pianoforte
 (versione di Alfred Lebeau 10 ottobre 1874)
 
 Francesco Attesti, pianoforte
 
 Matteo Galli, harmonium
 Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti 
      disponibili
 
 2010_10_23 Verdi il Requiem in versione particolare a Villa del Manzoni di 
      Brusuglio - Cormano (MI) ore 17,30
 
        Info sui concertisti: 
 Seguono alcune immagini della serata 
 
 
      Storia della Messa da Requiem ( di Matteo Galli 
      dal programma di sala)
 Nonostante Verdi si sia sempre rifiutato di comporre musica celebrativa, 
      durante il corso della sua lunghissima carriera, in due occasioni fa 
      eccezione e progetta la composizione di una messa per onorare degnamente 
      la scomparsa di due grandi personalità della cultura italiana del suo 
      tempo: Gioacchino Rossini (morto nel dicembre 1868) e successivamente, 
      Alessandro Manzoni (morto il 22 maggio 1873).
 La morte di Rossini giunge proprio in un momento particolare e Verdi 
      propone, attraverso sua musica, di onorare colui che era riconosciuto come 
      il più grande musicista italiano del secolo; dà così vita, insieme ad 
      altri 11 musicisti, al Requiem per Rossini.
 Al Maestro di Busseto viene assegnato il brano conclusivo Libera me, 
      Domine. Il Requiem non viene però eseguito alla data stabilita, prevista 
      per il 13 novembre 1869.
 Per due anni si continua a discutere della possibilità di eseguire la 
      Messa, ma poiché non si è eseguita nel primo anniversario della morte di 
      Rossigni, Verdi considera il progetto fallito. Dopo pochi anni un'altra 
      morte eccellente colpisce il Maestro di Busseto, quella dell'Autore dei 
      Promessi Sposi. La composizione del Requiem per Alessandro Manzoni inizia 
      nel 1873, anno in cui Verdi ritorna in possesso della sua partitura 
      originale per il Libera me, Domine, composto ben 5 anni prima per la Messa 
      di Rossini e mai eseguito. Il Maestro propone il Requiem per Manzoni a 
      Ricordi, il quale a sua volta lo propone al Comune di Milano, con promessa 
      di eseguirlo nel primo anniversario della morte del grande letterato. Il 
      Sindaco e la Giunta accettano e ringraziano calorosamente Verdi.
 La Messa da Requiem viene finalmente eseguita nella chiesa di San Marco il 
      22 maggio 1874, con il soprano Teresa Stolz, il mezzosoprano Maria 
      Waldmann, il tenore Giuseppe Coppini e il basso Ormondo Maini diretti 
      dallo stesso Verdi.
 
 La versione per Organo o Harmonium e Pianoforte
 Lungo tutto il corso del XIX secolo era diffusissima la prassi di 
      trascrivere, in riduzione per canto e piano, opere liriche intere o 
      singole celebri arie. A volte i passi più famosi venivano proposti in 
      versioni per solo pianoforte, dove quindi la linea del canto diventava 
      parte integrante del brano, come in una romanza senza parole.
 
 Nel caso di questa trascrizione della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, 
      si tratta di un'operazione di tutt'altro livello artistico e musicale. Non 
      è quindi una semplice riduzione concepita per condensare la complessa 
      partitura orchestrale in modo da rendere praticabile il brano anche a 
      gruppi corali amatoriali. La trascrizione della Messa da Requiem nasce 
      dall'intento di proporre con un singolare, ma all'epoca assai diffuso duo 
      strumentale (organo e pianoforte o harmonium e pianoforte), una pagina 
      lirico sinfonica divenute in breve tempo celebre in tutto il territorio 
      europeo. Si tratta in sostanza di una vera e propria versione minore della 
      partitura verdiana, dove le linee vocali vengono assorbite e fuse in un 
      unico crogiolo armonico, rispettando in pieno il senso musicale 
      dell'opera.
 
 Rispetto alle normali trascrizioni, in questo caso, è importante rilevare 
      che la stampa della versione per harmonium e pianoforte reca la data 10 
      ottobre 1874, a breve distanza quindi dalla prima esecuzione avvenuta a 
      Milano nel maggio del medesimo anno. Anche l'editore è il medesimo: si 
      tratta di Giulio Ricordi, sotto il cui auspicio era nato, a partire dal 
      1873, il progetto della Messa da Requiem.
 Conoscendo i rapporti particolari che legavano la Casa Ricordi a Giuseppe 
      Verdi, è naturale ritenere che questa trascrizione, uscita a pochi mesi di 
      distanza dalla prima milanese, sia stata concepita di comune accordo con 
      Verdi, proprio per rendere maggiormente fruibile un capolavoro che 
      richiedeva però l'impiego di una grande orchestra sinfonica in abbinamento 
      ad un coro lirico con solisti di alto livello.
 A dare ulteriore spessore artistico alla trascrizione contribuisce il 
      fatto che a redigere e firmare il complesso lavoro di "riduzione" viene 
      chiamato Alfred Lebeau, uno fra i più importanti organisti francesi, 
      specializzati nel repertorio per harmonium.
 Il duo organo o harmonium e pianoforte - oggi pressoché scomparso- era 
      assai diffuso nel XIX secolo. Si tratta in realtà di un abbinamento 
      efficacissimo che trae origine dalla visione romantica dell'estetica 
      sonora che cercava, nella fusione dei due timbri, un valido modo per 
      prolungare e dare maggior corpo al suono leggermente vuoto del pianoforte 
      ottocentesco.
 |