pagina precedente

Teatro Coccia Novara
http://www.fondazioneteatrococcia.it
Carlo Coccia (14.4.1782 Napoli - 13.4.1873 Novara)


 

Stagione 2002/2003


FESTIVAL GUIDO CANTELLI
a cura dell’Associazione "Amici della Musica V. Cocito" di Novara


inizio concerti: ore 21.15

TEATRO DI PROSA
a cura del Teatro Stabile di Torino

Spettacoli in abbonamento
Turno A: ore 21.00
Turno B: ore 21.00
Turno C: ore 16.00

OPERA LIRICA
e BALLETTO
 

Spettacoli in abbonamento
inizio: ore 21.00

OPERETTA MUSICAL
 

Spettacoli in abbonamento
Turno A: ore 21.00
Turno B: ore 16.00


Data Spettacolo

sabato 19 ottobre 2002 ore 21.00 Turno A

domenica 20 ottobre 2002  ore 16.00 Turno B

 

“AL CAVALLINO BIANCO” di Ralph Benatzky

Regia Corrado Abbati con Corrado Abbati

Compagnia di Operetta Corrado Abbati

 

mercoledì 6 novembre 2002  ore 20.30 Fuori abbonamento

venerdì 8 novembre 2002   ore 20.30 Turno A

domenica 10 novembre 2002 ore 15.30  Turno B

notizie sull'opera

“LA BOHÈME”

Dramma in quattro quadri di  G. Giacosa e L. Illica

musica di Giacomo Puccini

Orchestra Filarmonica di Verona 

Coro Lirico Polifonico, Coro di Voci Bianche e Banda di palcoscenico del Teatro Coccia

Maestro Concertatore e Direttore Gaetano Soliman

Regia Marco Pucci Catena

Mimì: Capucine Chiaudani
Musetta: Maria Cristina Mecca
Rodolfo: Carlo Barricelli
Marcello: Giuseppe Garra
Schaunard: Marco Tirilli
Colline: Danilo Rigosa
Alcindoro: Mario Boccardo
Parpignol: Luigi M. Barione
Benoit: Mario Boccardo


Prima serata che ha ricordato un pò la prima del Barbiere rossiniano quando successe di tutto.
Lo spettacolo è' stato "bellino", ma  con spunti comici esilaranti.
Nel primo atto Shaunard ha perso il naso.
Nel terzo atto Rodolfo togliendosi la sciarpa si è quasi strappato via la
parrucca di riccioloni.
Nel finale Rodolfo sembra preso da un colpo apoplettico alla morte di Mimi
e si butta a terra con convulsioni aggrappandosi alla lettiera e (vista la prestanza fisica) spostando addirittura il letto con Mimi sopra.
Primo finale di Boheme che vedo con risate anziché con lacrime.
L'orchestra era molto contenuta dal direttore (fin troppo) ma alcuni dicevano che era comunque troppo forte rispetto alle voci. A me è sembrato che le due voci femminili. per quanto corrette, avevano poco volume.
La scenografia ha adottato una simpatica e bella soluzione per il secondo atto, ma mi spiace che non ci sia stata almeno una apertura centrale del Cafè Momus che permettesse di vedere meglio la folla variopinta che si muoveva dietro le vetrate.  La banda entra in scena a sorpresa ma speriamo più a tempo nella seconda serata che non alla prima.
Alla fine alcuni critici erano molto "critici", io mi sento di essere meno duro.
Mi è sembrato uno spettacolo dignitoso, a parte gli incidenti, che richiede
solo qualche messa a punto dal regista, il quale ha sicuramente effettuato alcuni grossolani errori non rispettando il testo che viene cantato e la situazione che richiede comunque dignità e attinenza. Non si può far dire a Musetta "qui ci vuole un riparo perché la fiamma sventola" mentre è al capezzale di Mimì morente che le rabbocca le coperte e la candela è alle sue spalle a 5 metri di distanza. Come "perché qui fuori" quando Alcindoro e Musetta si stanno sedendo in un tavolino interno (poteva fargli dire Perché qui dentro?). Lasciamo perdere poi li finale atto I quando i due (Rodolfo e Mimì) presi dal reciproco colpo di fulmine dimenticano il rigore del freddo e si precipitano a fare l'acuto fuori scena dimenticando scialle e cappotto.
Sul piano musicale il primo atto è andato piuttosto bene, Soliman teneva bene l'orchestra con un bel suono e dei bei passaggi della melodia tra gli strumenti, ma con il prosieguo della rappresentazione quello che era un pregio si è tramutato in un difetto, in quanto i tempi sono continuati ad essere troppi rallentati, mettendo a repentaglio certe farsi melodiche che Puccini ha scritto e che richiedono un poco più di slancio.

Per quanto riguarda i cantanti la compagnia è stata di un livello buono ed omogeneo, tutti buoni attori e con voci accettabili, buono Rodolfo e, se pur corretta, meno comprensibile nel volume e nella dizione Mimì.

 

sabato 9 novembre 2002 
ore 21.15

 

ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI

Direttore Rafael Frühbeck de Burgos

Musiche di Franz Joseph Haydn

Sinfonia in fa maggiore Hob I n.67 (ediz. 1779)
- presto
- adagio
- minuetto e trio allegretto
- finale (allegro di molto- adagio cantabile- tempo primo)

Sinfonia concertante in si bemolle maggiore
per violino, violoncello, oboe, fagotto ed orchestra Hob I n.105 (ediz. 1796)
- allegro
- andante quasi adagio
- allegro con spirito- adagio recitativo- tempo primo

Sinfonia in sol maggiore “Militare” Hob I n.100 (ediz. 1799)
- adagio allegro
- allegretto
- minuetto moderato trio
- finale presto

 

La lunga esistenza di Franz Joseph Haydn (1732 - 1809) abbraccia un periodo storico di non comune importanza per quanto concerne le trasformazioni del gusto e della sensibilità musicale. L'attività compositiva haydniana, infatti, si dispiega proprio in quel cinquantennio cruciale, dal 1750 al 1801, che avrebbe condotto alla codificazione di stili e morfologie compositive di eccezionale portata per la musica occidentale. Haydn sembra dunque incarnare, nell'approdo esemplare ad uno stile classico, le tensioni espressive e intellettuali proprie dell'età che da Bach conduce alle soglie dell'esperienza romantica. Prigioniera a lungo di riduttivi e tranquillizzanti stereotipi "paterni" - il bonario, ottimista "papa Haydn", il "padre della sinfonia" - la figura del compositore austriaco si rivela complessa e ricca di sfumature che individuano esperienze significative variamente vissute ed elaborate, in armonia con lo Zeitgeist, lo spirito del tempo, lungo un'intensa biografia artistica. L'epica riflessione sul genere sinfonico avrebbe impegnato Haydn per quattro decenni, dal 1757 ai 1795: ne risultano più di cento lavori che riflettono emblematicamente il mondo creativo del compositore, il divenire ed il mutare delle sue idee, la ricerca e la definizione stilistica.
Dall'iniziale recupero di modelli formali già affermatisi intorno al 1740, gli esordi sinfonici di Haydn guardano ai viennesi Monn e Wagenseil, rivelando progressivamente una tendenza concertante ed un'attenta indagine timbrica. Dal 1761, anno in cui Haydn entra al servizio della famiglia Esterhàzy, si assiste ad un incessante mutare di atteggiamenti ed invenzioni compositive: il particolare risalto concesso ad alcuni strumenti, l'adozione, a tratti bizzarra, di motivi eterogenei provenienti dal mondo popolare, dall'opera, dal repertorio sacro, cui si coniugano dotte tracce di erudizione contrappuntisitca.
Dunque la sinfonia, luogo dell'inventio, elabora per Haydn forme insolite e lo conduce, a partire già dal 1766, alla riflessione sulla forma-sonata, nel cui ambito risulterà fondamentale l'esperienza Sturm und Drang, racchiusa nella tensione drammatica e nel pathos acceso delle diciannove sinfonie composte tra il 1766 ed il 1772. Una successiva fase, a partire dai 1773. avrebbe smorzato gli umori eccentrici a favore di un nuovo stile, più disciplinato, solido. Unitario, ma sempre ricco di estrose variabili. Ai vertici del maturo linguaggio sinfonico haydniano sì trovano due gruppi di opere, rispettivamente le sinfonie "parigine" (nn. 82 -92) e "londinesi" (nn. 93-104), tra cui la celebre n. 100, denominata Militare per il caratteristico organico strumentale dell'Allegretto. Testimoni del consenso ottenuto da Haydn nella capitale francese e riflesso del formidabile successo europeo, le sinfonie '"parigine" (1775 - 1789) esprimono chiaramente "quell'arguzia haydniana ormai tanto potente e tanto efficiente da porsi come una sorta di passione, una potenza onnivora e immediatamente creativa". Quest'arguzia «civilizzata», come ancora la definisce Charles Rosen, capace di contenere idee tra loro lontanìssime e contrastanti, con ingenuità e sagacia, avrebbe influenzato profondamente le opere succesive. Il classicismo haydniano, oltre a fornire formidabili attrezzi lessicali adatti alla complessità emotiva insita nella nuova musica, giunge con modalità al tempo stesso sofisticate ed innocenti, a quella «semplicità ricolma d'arte» che subito viene riconosciuta come esemplare dagli stessi contemporanei. Questo sereno, levigato equilibrio nondimeno sì preoccupa di stabilire un immediato contatto con il pubblico, giocando con i caratteri inconfondibili di effervescenti formule ritmico-melodiche, con il colore espressivo, con l'originalità di un'invenzione che preme su moduli tradizionali fino a scomporli, per riplasmarli in altri contesti sonori. Le ultime prove sinfoniche, nate dai soggiorni londinesi (1791 - 1795)1 si definiscono per un'ulteriore tendenza alla semplificazione; l'indagine sulla forma-sonata, nell'ambito di un'assoluta chiarezza di articolazione formale, fonde qui il senso per la simmetria e la proporzione con l'effetto drammatico implicito nella dialettica tematica, capace di infinite trasformazioni.
[di STEFANIA AMISANO dalle note di sala]

 

giovedì 14  novembre 2002  ore 21.15

 

ORCHESTRA FILARMONICA DI TORINO

Direttore Marzio Conti

Pianista Laura De Fusco

Musiche di O. Respighi, S. Rachmaninoff

FONDAZIONI; GUIDO CANTELLI FESTIVAL GUIDO CANTELLI
Giovedì 14 novembre 2002
ore 21, 15 Teatro Coccia - Novara
ORCHESTRA FILARMONICA DI TORINO
Marzio Conti, direttore
Laura De Vosco, pianoforte
O RESPIGHI
Di sera, Adagio per due oboi e archi
Gli uccelli: Preludio, la colomba, la gallimi,
l'usignoìo, il cucù
S. R.ACHMANINOFF
Concerto n.1 per pianoforte e orchestra
Vivace - Moderato, Andante,Allegro vivace
- Andante ma non troppo

Il mondo musicale di Ottorìno Respighi (1879 - 1936), compositore tra i più interessanti della sua generazione, mostra una singolare sensibilità nella traduzione musicale di impressioni visive, spesso mutuate dall'osservazione naturalistica o da suggestioni paesaggistiche; ne nasce un linguaggio sensuale, raffinato e vivido nelle scelte orchestrali, in cui l'inclinazione arcaicizzante -espressione emblematica, peraltro, del gusto proprio dell'epoca - si trasforma non di rado in un forte impulso per la composizione che a tratti conduce ad «siti notevoli, di ingenua freschezza. Sicuramente influenzato dall'entusiasmo coevo per la riscoperta dell'antica musica strumentale italiana, e in generale per il mondo sonoro arcaico, Respighi dedica molte sue energie creative alla trascrizione di musiche del passato; la suite (Gli uccelli-1927) riplasma antiche melodie di autori sei-settecenteschi in una personale, raffinatissima prospettiva armonica e timbrica. La suite si apre e chiude con la rielaborazione di due arie di Bernardo Pasquini, presente nel brano anche attraverso la celebre boccata sul verso del cucco, mentre gli altri "uccelli" sono rispettivamente creati da melodie di Jacques de Gallot, da La Fonte di Jean Philippe Rameau e da un Anonimo inglese.

Sergej Rachmaninov (1873 - 1943) è stato non solo uno dei maggiori pianisti del Novecento, ma pure un'importante e significativa presenza nel panorama musicale del XX secolo. Concentrata soprattutto negli anni che precedettero la Rivoluzione d'Ottobre, prima dell'espatrio negli Stati Uniti, la musica di Rachmaninov esprime, pur in forme ed atteggiamenti retrospettivi di chiara impronta tardo romantica, originalità ed autenticità sincere.
Protagonista indiscusso dell'indagine compositiva, il pianoforte è comunque a! centro di una ricerca attenta, volta ad individuare ed approfondire le risorse espressive dello strumento: molte composizioni, e spesso le meno conosciute, sono esempi impeccabili di scrittura pianistica concepita nel perfetto equilibrio di virtuosismo, sensualità sonora, sensibile lirismo, plasticità melodica, vigorosa ispirazione e solida coscienza costruttiva. Il Primo Concerto per pianoforte e orchestra, terminato nel 1891 e successivamente rivisto nel 1917, si colloca tra le opere giovanili ancora intessute di reminiscenze stilistiche di autori russi - tra cui Rimsky-Korsakov e Cajkovskfj - ma già orientate all'individuazone di un linguaggio personale, di cui sono traccia le sontuose armonie, la veste melodica intensa e appassionata, il gusto per il colore orchestrale e la smagliante presenza pianistica. Come altri compositori della generazione successiva a Cajkovskij, anche Rachmaninov cede talvolta a! fascino di un'arte ineccepibile e ben costruita, in cui spesso il tono elegiaco, il distaccato lirismo si traducono ìn eleganza superficiale ed estetizzante: forse un'ombra di quell'atmosfera di «futilità» che Cechov mirabilmente descrive e schernisce. [di STEFANIA AMISANO dalle note di sala]

 

venerdì 15  novembre 2002 ore 21.00 Turno A

 sabato 16  novembre 2002  ore 21.00 Turno B

domenica 17 novembre 2002 ore 16.00 Turno C 

“UN MARITO IDEALE” di Oscar Wilde

Regia di Mario Missiroli Teatro Stabile di Calabria

con Geppy Gleijeses, Debora Caprioglio, Manuela Kustermann

Dopo il grande successo de L’importanza di chiamarsi Ernesto, campione d’incassi per due stagioni, Geppy Glejeses e Debora Caprioglio, questa volta affiancati da Manuela Kustermann, sono nuovamente protagonisti di uno dei testi più conosciuti di Oscar Wilde.


Un marito ideale è la storia del devoto donnaiolo e instancabile frequentatore di feste, Arthur Goring, famoso in tutta Londra per l'eleganza, la conversazione brillante e l'assoluto rifiuto di prendere le cose sul serio. Quando viene convocato dal suo vecchio amico Sir Robert per risolvere una faccenda insolitamente delicata, Arthur si dimostra all'altezza della situazione.

Sir Robert Chiltern è un uomo che ha tutto. Brillante politico e perfetto gentiluomo, è il marito ideale per la seducente Lady Chiltern. Ammirati da tutti, sembrano una coppia perfetta fino a quando una scaltra avventuriera, la signora Cheveley minaccia di rivelare alcuni oscuri segreti del suo passato. A questo punto, le fondamenta della carriera politica e del matrimonio di Sir Robert sembrano sul punto di crollare. Messo alle strette, si rivolge ad Arthur.

E così lo stesso Lord Goring si trova prigioniero di una rete di bugie, tentazioni e convegni amorosi. Ma pur essendo un esperto nel manipolare gli affari degli altri, quando si tratta di se stesso l'impresa è molto più ardua. Il fascino della sorella di Sir Robert e l'insistenza del padre minacciano seriamente il celibato perfetto di Arthur.

Per ironia della sorte, il coinvolgimento di Lord Goring in questa trama di inganni e falsità lo spinge a scendere a patti con la verità sull'amore e il perdono. Forse, un giorno, anche lui potrebbe diventare "un marito ideale".

Ambientato nella Londra del 1890, Un marito ideale è una commedia romantica sull'ambizione politica e gli intrighi sessuali, con un'evidente valenza contemporanea.

sabato 23 novembre 2002 ore 21.00 Turno A

domenica 24 novembre 2002 ore 16.00 Turno B

 

“CARUSO, LA STORIA DI UN MITO”

Regia di Filippo Crivelli

arrangiamenti e direzione d’Orchestra M° Pippo Caruso

coreografia Sylvie Mougeolle, scene sono di Aldo De Lorenzo, i costumi di Santuzza Calì, arrangiamenti di Fabio Massimo Colasanti

con Katia Ricciarelli  e  Gian Luca Terranova, che è anche autore del libretto e delle musiche. Altri interpreti Roberto Bani, Sabrina Picci e i "lirici", Giorgio Gatti e Giorgio Carli, Un musical sul tenore più famoso di tutti i tempi; Caruso non il protagonista della canzone di Dalla!!!! In America è considerato un vero e proprio mito. La grande fortuna di Caruso derivò dall'incredibile vendita dei suoi dischi. Infatti Caruso fu uno dei pochi a non aver paura delle distorsioni della voce che le incisioni dell'epoca provocavano Lo spettacolo narra la parabola del tenore fin dai tempi in cui Caruso faceva il parcheggiatore nel capoluogo partenopeo, si avvale di un corpo di ballo composto da 12 ballerini e di 8 attori-cantanti. Una storia raccontata a flash-back, attraverso dei quadri che illustrano gli episodi salienti della vita di Caruso, dai primi successi, alle delusioni amorose, all'incontro con la devota moglie Dorothy Benjamin, intepretata da Katia Ricciarelli, che lo amerà per tre anni, fino alla morte prematura.

venerdì 29 novembre 2002  ore 21.00 Turno A

 sabato 30 novembre 2002  ore 21.00 Turno B

domenica 1 dicembre 2002  ore 16.00 Turno C

“IL TESTAMENTO DI MONSIEUR MARCELIN”

Le nouveau testament di Sacha Guitry – traduzione di Giulio Bosetti

Regia di Giulio Bosetti

con Giulio Bosetti, Marina Bonfigli

Teatro Carcano

Giulio Bosetti presenterà venerdì 29, sabato 30 ore 21 e domenica 1 dicembre ore 16, un lavoro, in una sua traduzione, di un maestro dell’evasione intelligente, Sacha Guitry, il rappresentante più tipico del boulevard tra le due guerre. Le nouveau testament (Il testamento di Monsieur Marcelin) è, fra le centotrenta commedie che scrisse Guitry, una delle più riuscite per l’attento dosaggio delle frustate satiriche ai costumi e ai vuoti morali della famiglia borghese, in una vicenda condotta con straordinario gusto del divertimento e con un vivace e arguto scambio di battute. Accanto a Giulio Bosetti e Marina Bonfigli reciteranno Franco Passatore, Elena Croce, Michela Cadel, Gianluigi Fogacci, Alfonso Liguori, Mimma Mercurio per la regia dello stesso Giulio Bosetti, una produzione Teatro Carcano Milano. Con la messinscena di questo testo, Bosetti si allontana temporaneamente dagli intensi personaggi dei grandi classici del teatro per misurarsi con un genere più leggero, dando modo di apprezzare anche le sue doti di attore brillante

lunedì 2 dicembre 2002 ore 21.15

Franz LISZT

Poema sinfonico n. 2 S. 636 Tasso. Lamento e Trionfo
Poema Sinfonico n. 3 S. 637 Les Préludes
Versioni per due pianoforti con letture delle prefazioni di Franz Liszt
 

Sinfonia sulla “Divina Commedia” di Dante
(Eine Symphonie zu Dante’s Divina Commedia S. 648)
Inferno – Purgatorio – Magnificat
Versione per due pianoforti e coro femminile con letture di brani danteschi

Coro Filarmonico Femminile del Teatro alla Scala

“Franz Liszt piano duo” : pianisti Vittorio Bresciani – Francesco Nicolosi

voce recitante Arnoldo Foà

 

Molto interessante il programma del terzo concerto del Festival Cantelli, a cura degli "Amici della musica V. Cocito", in programma lunedì 2 dicembre 2002 ore 21.15. Due lavori di Franz Liszt molto segnalati sui testi, ma non così di sovente eseguiti: il Poema sinfonico n. 2 "Tasso. Lamento e Trionfo" e la "Sinfonia sulla Divina Commedia di Dante" nella versione per due pianoforti e coro femminile con letture di brani danteschi. I due lavori musicali testimoniano, se ce ne fosse ancora bisogno, il profondo legame che unisce due arti: musica e letteratura. L'esecuzione sarà affidata al duo pianistico "Franz Liszt piano duo" composto dai pianisti Vittorio Bresciani e Francesco Nicolosi, con la partecipazione straordinaria di una altro grande attore italiano come voce recitante, Arnoldo Foà. La Dante-Symphonie di Liszt nella versione con coro femminile sarà eseguita con la partecipazione del Coro Filarmonico Femminile della Scala di Milano.

Fin dal suo esordio il Coro Filarmonico della Scala ha riscosso in Italia e all’estero, lusinghieri successi di pubblico e di critica con i più grandi direttori d’orchestra. Di particolare rilievo la collaborazione con Riccardo Muti oltre a innumerevoli concerti e tournée, e significative presenze in festival nazionali e tournée all'estero.

venerdì  6 dicembre 2002 ore 20.30 Fuori abbonamento

 sabato 7 dicembre 2002  ore 20.30 Turno A

 domenica 8 dicembre 2002 ore 15.30 Turno B

 

“TOSCA”

Melodramma in tre atti su libretto di  G. Giacosa e L. Illica

dal dramma omonimo di Victorien Sardou

musica di Giacomo Puccini

Personaggi: e interpreti
Floria Tosca: Olga Romanko – Marina Fratarcangeli – Olga Romanko
Mario Cavaradossi: Gianni Mongiardino – Antonio De Palma – Gianni Mongiardino
Il Barone Scarpia: Boris Trajanov – Claudio Otelli – Boris Trajanov
Cesare Angelotti: Enrico Rinaldo – Antonio Marani – Enrico Rinaldo
Il Sagrestano: Dario Benini – Alessandro Busi – Alessandro Busi
Spoletta: Saverio Bambi
Sciarrone: Nicola Simone Mugnaini
Un carceriere: Antonio Della Santa
Un Pastorello: Giulia Matteucci

Orchestra  e Coro Città Lirica

Coro Voci Bianche Cappella Santa Cecilia di Lucca diretto da Sara Matteucci

Maestro Concertatore e Direttore Tiziano Severini

Regia Cristina Pezzoli

Coproduzione Città Lirica (CEL – Teatro di Livorno, Teatro del Giglio di Lucca, Teatro di Pisa), Teatro Donizetti di Bergamo, Condominio Teatro Sociale di Mantova, Teatro Coccia di Novara e Teatro Alighieri di Ravenna

 

giovedì 12 dicembre 2002  ore 21.15

 

“ORCHESTRA FILARMONICA UNGHERESE”

Direttore Zsolt Hamar

Violinista Kristóf Baráti

musiche di G. Rossini La Gazza Ladra, F. Mendelssohn-Bartholdy Concerto per violino , R. Schumann Quarta Sinfonia

venerdì 13 dicembre 2002 ore 21.00  Fuori abbonamento

sabato 14  dicembre 2002  ore 21.00 Turno A

domenica 15 dicembre 2002 ore 16.00 Turno B 

“ZUCCH E MELON A LA SUA STAGION ? ”

Regia  Alvaro Testa

Compagnia dialettale I Legnanesi

Commedia musicale

 

sabato 21 dicembre 2002 ore 21.00 Turno A

 domenica 22 dicembre 2002 ore 16.00 Turno B

 

“JOSEPH” (Joseph and the Amazing Technicolor® Dreamcoat)

di Tim Rice e Andrew Lloyd Webber Testi in italiano. Orchestra dal vivo

Regia: CLAUDIO INSEGNO  Coreografie:SADIA SALVADORI

con Antonello Angiolillo (Joseph),  Lighea (Narratore),  Ivan Cattaneo (Faraone)

Compagnia Rock Opera Direzione musicale:SIMONE GIUSTI, Costumi: CARLOTTA POLIDORI; Scenografie: FRANCESCO SCANDALE ; Direzione vocale: PIERGUIDO BERTINI; Adattamento testi: SIMONE GIUSTI, MARA MAZZEI, FRANCO TRAVAGLIO

(testi in italiano)  www.rockopera.it www.josephilmusical.it
Joseph and the Amazing Tecnicolor Dreamcoat e’ il frutto della prima Collaborazione tra Andrew Lloyd Webber e Tim Rice,autori di musical di grande successo come Jesus Christ Superstar ed Evita. Una storia Biblica tra le più affascinanti,quella di Giuseppe, figlio di Giacobbe, tradito dai fratelli e tratto in Egitto in schiavitù.
E’ la storia della rivincita di Giuseppe che grazie al dono della veggenza Salva l’Egitto dalla carestia e si ricongiunge al suo popolo.
Rappresentato in tutto il mondo, Joseph and the Amazing Tecnicolor Dreamcoat racconta una storia universale adatta ad un pubblico di tutte le età. Per la prima volta in lingua italiana in un allestimento sorprendente con un’orchestra dal vivo ed un cast di trenta artisti.
Una partitura entusiasmante, ricchi costumi ed una rappresentazione in cui gli autori hanno saputo alternare sapientemente momenti di grande divertimento e scene coinvolgenti ed emozionanti, sono gli elementi di punta di questo spettacolo destinato a diventare anche in Italia uno dei musical più amati. Ha debuttato il 10 Settembre al Teatro del Giglio di Lucca. “Any dream will do”, uno dei brani principali, ha ricevuto il riconoscimento “Broadway Song of the Year” nel 1981

martedì 31 dicembre 2002 ore 22.15 – Fuori Abbonamento

 

GRAN GALÀ DI CAPODANNO

VEDOVA ALLEGRA”

Operetta di Franz Lehàr

Regia Paolo Bosisio

coreografia Alexander Sokolov

Corpo di Ballo Nazionale Ucraino - Compagnia Italiana d’Opera

Direttore d’Orchestra Roberto Gianola

 

 

venerdì 10 gennaio 2003  ore 21.00 Turno A

 sabato 11 gennaio 2003  ore 21.00 Turno B

domenica 12 gennaio 2003 ore 16.00 Turno C

“ENRICO IV”

di Luigi Pirandello

Regia di Roberto Guicciardini

con Sebastiano Lo Monaco e Marina Biondi

EAR Teatro di Messina

mercoledì 22 gennaio 2003 ore 20.30  Fuori Abbonamento

venerdì 24 gennaio 2003 ore 20.30 Turno A

domenica 26 gennaio 2003 ore 15.30 Turno B

 

“LA TRAVIATA”

Dramma in tre atti di Francesco Maria Piave

musica di Giuseppe Verdi

 

Personaggi e Interpreti
Violetta Valery BRIGITTE JÄGER
Flora Bervoix LAURETTA BROVIDA
Annina GABRIELLA SELVAGGIO
Alfredo Germont MASSIMILIANO PISAPIA
Giorgio Germont, suo padre GIORGIO ZANCANARO
Gastone, Visconte de Letorières LUCA DI GIOIA
Barone Douphol LUCIANO MIOTTO
Marchese D’Obigny MARIO BOCCARDO
Dottor Grenvil DANILO GABRIELE SERRAIOCCO STEFANO MALUCCHI
Giuseppe, servo di Violetta DAVIDE MALANDRA
Domestico di Flora AMEDEO MOSSINI
Commissionario DESARET LIKA

 

Coro Lirico Polifonico e Orchestra di palcoscenico del Teatro Coccia

Orchestra  Sinfonica Carlo Coccia

Balletto del Teatro Coccia

 

Maestro Concertatore e Direttore  Marcello Rota
Maestro del Coro: GIANMARIO CAVALLARO
Scene: SORMANI da bozzetti originali di NICOLA BENOIS
Coreografia: SERGE MANGUETTE - Maître de Ballet: CRISTINA MOLTENI

Regia  Massimo Scaglione
Direttore Musicale di Palcoscenico: PAOLO BERETTA

sabato 25 gennaio 2003 ore 20.30 Fuori Abbonamento

 

STAGIONE LIRICA
Sabato 25 gennaio 2003 - ore 20,30
CONCERTO LIRICO SINFONICO
con la partecipazione del soprano
CECILIA GASDIA
CORO LIRICO POLIFONICO DEL TEATRO COCCIA
ORCHESTRA SINFONICA CARLO COCCIA
Direttore MARCELLO ROTA
Maestro del coro GIANMARIO CAVALLARO

 

G.Verdi Nabucco - Sinfonia
G.Verdi Nabucco - Gli arredi festivi
F.Cilea Adriana Lecouvreur - Io son l'umile ancella
G.Puccini Madama Butterfly - Coro a bocca chiusa
G.Verdi Il lombardi alla prima crociata - O Signora, che dal tetto natio
G.Verdi La forza del destino - La Vergine degli Angeli
G.Verdi Nabucco - Va pensiero
G.Puccini Tosca - Vissi d'arte
G.Bizet Carmen - Ouverture
M.A.Maciste Angelitos negros
G.Verdi Il trovatore - Chi del gitano
A.L.Webber Cats - Memory (arr. S.Monterisi)
P.Mascagni Cavalleria rusticana - Intermezzo
G.Verdi La traviata - Coro di zingarelle e di matadori
E.De Curtis Tu ca nun chiagne

 

 

mercoledì 28 gennaio 2003
ore 21.00

Felix Mendelssohn
Sinfonia n.5 in re minore op.107 "Riforma"
- andante, allegro con fuoco -
 andante, meno allegro
-allegro vivace andante
- corale Ein feste burg ist unsere Gott ( andante con moto, allegro vivace, allegro maestoso)
 

Wolfgan Amedeus Mozart
Exutlate Jubilate
sop. Ornella Vecchiarelli


Missa brevis K.275
Kirie, Gloria, Credo
Sacntus, Benedictus, Agnus dei

sop. Ornella Vecchiarelli
msp. Ilia Aramayo Sandivari
ten. Alessandro Carmignani
basso Antonio Marani
Orchestra e Coro Teatro Coccia

Direttori Alessandro Sangiorgi
 

sabato 1 febbraio 2003 ore 21.00 Turno A

domenica 2 febbraio 2003 ore 16.00 Turno B

“SÍ, VIAGGIARE”

In viaggio tra le canzoni di Lucio Battisti

Compagnia Amandla Production

 

venerdì 7 febbraio 2003 ore 21.00  Turno A

sabato 8 febbraio 2003  ore 21.00  Turno B

domenica 9 febbraio 2003  ore 16.00 Turno C

LE PILLOLE D’ERCOLE »

di Maurice Hennequin e Paul Bilhaud

Regia di Maurizio Nichetti

con Maurizio Micheli, Benedicta Boccoli, Elio Veller

Apas Produzioni

 

sabato 15 febbraio 2003 ore 20.30 Turno A

domenica 16 febbraio 2003 ore 15.30 Turno B

 

“IL TABARRO”

Opera in un atto di Giuseppe Adami

musica di Giacomo Puccini

Michele Allessandro Pagliaga
Luigi Antonello Ceron/ALberto Jelmoni
Tinca Saverio Bambi
Talpa Franco Federici
Giorgetta Irene Carboncini/Maria Billeri
Frugola Diana Bertini/Ida Maria Turri

Coro del Circuito Lirico Lombardo

Fondazione Orchestra Gaetano Donizetti di Bergamo

Maestro Concertatore e Direttore Fabrizio Maria Carminati

Regia Mauro Avogadro

Coproduzione Teatro Donizetti di Bergamo, Teatro del Giglio di Lucca e Teatro Coccia di Novara

 

“IL CAMPANELLO DELLO SPEZIALE”

Farsa in un atto di Gaetano Donizetti

Edizione critica a cura di Ilaria Narici per Casa Ricordi in collaborazione con il Comune di Bergamo e la Fondazione Donizetti

Serafina Cinzia Rizzone/Cristina Pastorello
Madama Rosa Silvana Silbano/Serenella Pasqualini
Enrico Fabio Previati/Paolo Bordogna
Annibale Marco Camastra/Eugenio Leggiadri Gallani
Spiridione Saverio Bambi

Coro del Circuito Lirico Lombardo

 Fondazione Orchestra Gaetano Donizetti di Bergamo

Maestro Concertatore e Direttore Fabrizio Maria Carminati

Regia Mauro Avogadro

Coproduzione Teatro Donizetti di Bergamo, Teatro del Giglio di Lucca e Teatro Coccia di Novara

lunedì 17 febbraio  2003  ore 10.00 e ore 14.00

 

“IL CAMPANELLO DELLO SPEZIALE”

Farsa in un atto di Gaetano Donizetti

Edizione critica a cura di Ilaria Narici per Casa Ricordi in collaborazione con il Comune di Bergamo e la Fondazione Donizetti

Coro del Circuito Lirico Lombardo

 Fondazione Orchestra Gaetano Donizetti di Bergamo

Maestro Concertatore e Direttore Fabrizio Maria Carminati

Regia Mauro Avogadro

Coproduzione Teatro Donizetti di Bergamo, Teatro del Giglio di Lucca e Teatro Coccia di Novara

Spettacoli riservati al progetto scuole

venerdì 21 febbraio 2003 ore 21.00 Turno A

sabato 22 febbraio 2003  ore 21.00 Turno B

domenica 23 febbraio 2003  ore 16.00 Turno C

“CARMEN”
ispirato al personaggio di P. Mérimée di Giancarlo Sepe con Carmen Monica Guerritore e con Leandro Amato, Stefano Artissunch, Vlodja Brusà, Massimiliano Cutrera, Andrea Davì, Raffaele Latagliata, Edoardo Rossi, Diego Sepe, Pino Tufillaro, Enrico Zaccheo
scene Carlo De Marino, costumi Sabrina Chiocchio, disegno luci Giovanni Grasso, musiche Harmonia Team, regia Giancarlo Sepe
durata 1 ora e 30, atto unico http://www.monicaguerritore.it

Tout est fini entre nous. Comme mon rom, tu as le droit de tuer ta romi; mais Carmen sera toujours libre. Calli elle est née, calli elle mourra. P. Mérimée

Carmen di Prosper Mérimée, pubblicato nel 1845, è la drammatica storia di una passione fatale: il giovane Don José stregato da una donna, la bella gitana Carmen, tradisce il suo dovere di soldato, diserta, diventa contrabbandiere, ladro e assassino. Infine, abbandonato, la uccide senza smettere di amarla.
Nel 1875 il celebre racconto di Mérimée diventa un'opera, tra le più rappresentate del teatro musicale, per mano del compositore George Bizet e dei librettisti Meilhac e Halévy.

sabato 1 marzo 2003 ore 21.00 Turno A

domenica 2 marzo 2003 ore 16.00 Turno B

 

“GISELLE”

nel decennale dalla scomparsa di Rudolf Nurejev

musica di  A. Adam

coreografia Jean Coralli, Jules Perrot, Petípa

Compagnia Baskhirian Opera Ballet di Ufa (Russia) scene e costumi di Dimitri Cerbadgi

primi ballerini
Giselle Gulsina Mavluhasova
Elena Fomina
Alberth ArhadiZinov
Ruslan Mukametov
Mirtha Anna Sidorova
Elena Fomina

Sotto l'egida di due personalitá della cultura baschiria, Gazís Almekanetov, cantante e compositore e Fahizi Gaskarov, ballerino e coreografo, é sorta la cultura teatrale dei Baschiri e della cittá di Ufa, capitale dello stato. I diplomati del Conservatorio di Mosca furono i "fondatori" del nuovo teatro che venne inaugurato il 14 dicembre 1938 con "La serva padrona" di Paisiello. Quando nel 1941, da Leníngrado arrivarono i primi diplomatí alla Scuola di Ballo, tra i quali Nasretdinova, Satarov, Samullin, si costituì in Teatro di Opera e Balletto.

venerdì 7 marzo 2003 ore 21.00 Turno A

sabato 8 marzo 2003 ore 21.00 Turno B

domenica 9 marzo 2003  ore 16.00 Turno C

“DELITTO PER DELITTO”

di Craig Warner

Società per Attori presenta
ALESSANDRO GASSMAN (Guy Daniel Haines)
GIUSEPPE FIORELLO (Charles Bruno)
da un romanzo di Patricia Highsmith, traduzione di Giovanni Lombardo Radice
Con Giorgio Colangeli (Arthur Gerard), Annalisa Favetti (Anne Faulkner), Emanuele Maria Basso (Frank Myers), Dario Biancone (Robert Tracher) e con la partecipazione di PAILA PAVESE (Elsie Bruno).
Aiuto regia Chiara Grazzini, scene Eugenio Liverani, costumi Michele Savi, musiche originali Patrizio Fariselli, luci Marco Palmieri.
Regia ALESSANDRO BENVENUTI.


Un treno qualsiasi. Un viaggio qualunque. Dei comuni passeggeri. Ma per due viaggiatori, Guy e Bruno, quel viaggio sarebbe stato l’inizio di qualcos’altro. Due estranei come loro, entrambi con un motivo per eliminare qualcuno che detestano, potrebbero commettere uno il delitto dell’altro. Bruno ucciderebbe la perfida moglie di Guy e in cambio l’architetto dovrebbe togliere di mezzo l’odiato padre di Bruno. Bruno mantiene il proprio impegno uccidendo la moglie di Guy. La prima fase del loro accordo è stata così portata a termine. Ora toccherà a Guy assolvere l’impegno uccidendo il padre di Bruno. Inizia così un lungo incubo di terrore. Rif. vedi il film "Delirio a due" di Alfred Hitchcock.

sabato 15  marzo 2003 ore 21.00 Turno A

domenica 16 marzo 2003 ore 16.00 Turno B

“I PROMESSI SPOSI”

BARBARA COLA (Lucia Mondella)
MICHEL ALTIERI (Renzo)
IRENE FARGO (La Monaca di Monza-Madre di Cecilia)
TATO RUSSO (L’Innominato)
Antonio Romano (Abbondio e Conte Zio)
Rodrigo Filippo Brunori
Rhuna Barduagni (Lola)
Tonio Logoluso (Azzeccagarbugli)

Regia di Tato Russo

coreografia Aurelio Gatti

Compagnia Teatro Bellini di Napoli (vedi www.amicidelmusical.it )

venerdì 21 marzo 2003  ore 21.00 Turno A

 sabato 22 marzo 2003  ore 21.00 Turno B

domenica 23 marzo 2003 ore 16.00 Turno C

“IL VOLPONE”

di Ben Jonson

Regia di Glauco Mauri

Compagnia Glauco Mauri con  Roberto Sturno, Gianni De Lellis, Massimo Loreto, Alarico Salaroli  Scenografia: Alessandro Camera  Costumi: Alessandro Camera
Capolavoro del teatro elisabettiano, vi si rappresenta il potere corruttore del denaro, al centro della vicenda la coppia del ricco profittatore Volpone e dal suo servo Mosca. "Il maturo ma non vecchio Volpone giace perennemente nel suo letto di finto malato, assume pose da moribondo per abbindolare gli avidi creduloni che gli ronzano intorno, e che illusi di essere i suoi eredi designati ne incrementano i beni portandogli ogni sorta di regali. E Mosca gli tiene banco nell'imbroglio".  Ma quando simularà la propria morte e scrive un falso testamento a favore di Mosca: questi immediatamente sfrutta la situazione per impossessarsi del tesoro.  

sabato 29 marzo 2003 ore 21.00 Turno A

domenica 30 marzo 2003 ore 16.00 Turno B

“GIULIETTA E ROMEO” Balletto in due atti liberamente ispirato dall’omonima tragedia di William Shakespeare

musica di Sergej Prokofiev  Prima rappresentazione: Brno (Cecoslovacchia) 1938

coreografia Fabrizio Monteverde Scene di Fabrizio Monteverde – Carlo Cerri

con Raffaele Paganini – Monica Perego 

Compagnia Balletto di Roma

Costumi di Eve Kohler
Light designer Carlo Cerri
Maître de Ballet – Assistente alla coreografia Stefania Di Cosmo

In ordine cronologico due versioni coreografiche di "Romeo e Giulietta" sono la prima versione, datata 1958, ad opera di John Cranko (nato a Rustenburg -Sud Africa 15 agosto del 1927 morto il 26 giugno 1973 per cause misteriose, a soli 45 anni, in aereo mentre ritornava dagli Stati Uniti); la seconda versione di Kenneth MacMillan (Dunfermline in Scozia 1929 - Londra 1992 ). La versione di Cranko è soprattutto una versione per interpreti-attori, privilegia il dinamismo della danza maschile. La versione di MacMillan si concentra invece soprattutto sul personaggio di Giulietta, giovinetta e donna.

Struttura della versione in tre atti:
ATTO I°

Scena prima La piazza del mercato
Scena seconda L'anticamera di Giulietta
Scena terza Davanti alla casa dei Capuleti
Scena quarta La sala da ballo dei Capuleti
Scena quinta Il giardino dei Capuleti
ATTO II°

Scena prima La piazza del mercato
Scena seconda La cappella
Scena terza La piazza del mercato

ATTO III°

Scena prima La camera da letto di Giulietta
Scena seconda La cappella
Scena terza La camera da letto di Giulietta
Scena quarta L'anticamera di Giulietta
Scena quinta La strada per Mantova
Scena sesta Mantova
Scena settima La cripta dei Capuleti

sabato 5 aprile 2003 ore 21.00 Turno A

domenica 6 aprile 2003 ore 16.00 Turno B

 

Compagnia di Operetta Corrado Abbati
“ADDIO GIOVINEZZA”

fugge la bellezza e giovinezza non torna più, ma l’amore vero morire non può!

Operetta di Sandro Camasio
Musica di GIUSEPPE PIETRI
nuovo adattamento di Corrado Abbati
con CORRADO ABBATI e FABRIZIO MACCIANTELLI
Personaggi e Interpreti

Dorina NATASCIA PLACCI
Mario MATTEO MAZZOLI
Elena ANTONELLA DEGASPERI
Leone GABRIELE BONSIGNORI
Emma GIADA BARDELLI
Carlo BARBATO DE STEFANO
Marcello ENRICO ZAGNI
Filippo GIUSEPPE CORTIS

Regìa CORRADO ABBATI
Scene ALFREDO TROISI
Costumi LUCA DALL'ALPI
Coreografie FRANCESCO FROLA
Direzione musicale MARCO VERSARI . MARCO FIORINI
Organizzazione generale STEFANO MACCARINI

venerdì 11 aprile 2003 ore 21.00 Turno A
sabato 12 aprile 2003 ore 21.00 Turno B

domenica 13 aprile 2003  ore 16.00 Turno C

“IL ROMPIBALLE”

di Francis Veber

Regia di Andrea Brambilla

con Gian Marco Tognazzi e Bruno Armando

Fox & Gould

Una commedia paradossale, alimentata da dialoghi spiritosi e ripetute gag comiche. Scritto da Francis Veber, Il rompiballe ha come protagonista un killer che si appresta ad eliminare un uomo politico. Per compiere la missione, affitta una camera d'albergo, dove per caso salva l'aspirante suicida Gian Marco Tognazzi. E questi, per riconoscenza, gli si appiccica, rovinandogli il piano meticolosamente preparato.


 

Fuori Stagione 2003
Cabaret  
Venerdì 1° agosto 2003, ore 21.30 Piazza Puccini IL CABARET DI MARIO ZUCCA
Mercoledì 6 agosto 2003, ore 21.30 Cortile Conservatorio “G. Cantelli” FABRIZIO SPADEA, chitarra e ROBERTO OLZER, pianoforte
Venerdì 8 agosto 2003, ore 21.30 Piazza Puccini IL CABARET DI GIORGIO ZANETTI “Oltrepassare i limiti”
Sabato 16 agosto 2003, ore 21.30 Piazza Puccini CONCERTO DI ROCKY ROBERTS E I BEAT POWER

Nato a Miami Beach (Florida - USA) nel 1941, dopo avere avuto una breve esperienza pugilistica che gli causò la frattura di una mandibola, Rocky Roberts nel 1967, valorizzandola con le sue doti di ballerino e la sua grinta intrisa di rhythm'n blues, egli incise "Stasera mi butto" che risultò la canzone vincitrice del Festivalbar e raggiunse, per alcune settimane, il vertice della classifica dei dischi più venduti.

Letteratura  
Lunedì 18, mercoledì 20, Venerdì 22 agosto 2003, ore21.30 Chiesa di San Giovanni Decollato
John Alexander. Petricich
legge LA DIVINA COMMEDIA

Leggere la Divina Commedia è un'esperienza che ci rapporta a noi stessi e al grado di sensibilità che siamo capaci di sviluppare, o che ci è stato dato modo di poter sviluppare. Leggere la Divina Commedia in pubblico è stravolgere questo concetto: equivale al prestarsi ad un gioco unico, fastidioso ed osceno. Osceno proprio nel senso tecnico dell’etimo’, tutto ciò che sta fuor di scena. Giovanni Boccaccio era intimamente convinto che la Commedia fosse stata creata per essere letta in pubblico, ed infatti a lui si deve la prima lettura integrale del capolavoro dantesco. Oggi tali magnifiche esperienze ci mancano, e questo ci aiuta a misurare la pressione della qualità della vita culturale che ci circonda. Qualche persona intelligente ha osservato che la lettura null’altro è se non una sorta di conversazione con se stessi. Leggendo in pubblico non sarebbe quindi possibile sostenere questa chiacchierata ideale. Eppure, e attraverso meccanismi che non conosco e perciò non potrei mai spiegare, con la Commedia diviene possibile "conversare con se stessi" conciliando un ascolto comunitario. La Commedia si presta ad essere eseguita come se si trattasse di musica, si presta ad essere materia di concerto. In questo senso, l'opera di Dante diviene, in collegamento diretto dal Medioevo, la nuova possibile sinfonia del Ventunesimo secolo. L'ascoltatore, pur facendo parte di una comunità ideale nel momento fisico dell'ascolto, durante questo stesso momento è solo con se stesso. E' solo, ma ascolta con altri. La Divina Commedia è la Nona Sinfonia di Beethoven, la Quarta di Brahms, la Terza di Mahler. La serata offrirà una sintesi mirata dell' universale esperienza di viaggio che quasi otto secoli fa il più grande poeta di tutti i tempi ci ha regalato. Mahler diceva che ascoltare l’ultimo movimento della Sua Terza Sinfonia equivaleva ad osservare il mondo dal punto più alto possibile. L'esperienza della Commedia è la stessa: viva Dante dopo ottocento anni! E da ultimo, un ringraziamento sentito e sincero alla gestione Comunale che ha il coraggio e la forza di proporre e farci proporre temi e dibattiti così difficili da gestire, comprendere e vendere. (dalle note di sala)

Eventi  
26 settembre 2003 IL TESORO RITROVATO
Una serata che ha "vivificato" le rovine del "castello" di Novara, che vide i giorni di prigionia di Ludovico il Moro prima del suo trasferimento, sempre come prigioniero, in Francia, dove andò a morire. Grazie alla regia di Massimo Scaglione e alla collaborazione di diversi figuranti novaresi il pubblico che ha pazientemente atteso, ha avuto accesso a gruppi ogni mezzora al castello, accolto da dame, cavalieri in arme, luci, costumi e battaglie. Molto bella la scenografia creata dalle luci e dai movimenti dei figuranti in costume. Un applauso speciale a Vincenzo Santagata che nei panni di Ludovico il Moro narrava drammaticamente gli eventi che avevano portato il signore di Milano alla prigionia a Novara l'8 aprile 1500.
Coccia stagione 2002-2003 presentazione alla stampa:

La nuova stagione 2002/03 del Teatro Coccia di Novara risente molto del cambio avvenuto nello scorso aprile quando la giunta comunale ha nominato Carlo Pesta quale direttore artistico ed organizzativo del Teatro Coccia.
Carlo Pesta assume questa responsabilità esattamente trentanni dopo il suo ingresso alla Scala come allievo danzatore,   già collaboratore del Comune di Novara per la programmazione di alcuni settori artistici delle stagioni precedenti e direttore dell'Associazione Arteatro, ha determinato le linee artistiche della nuova stagione del teatro scegliendo i titoli da rappresentare e gli artisti da ospitare, elaborando una strategia di gestione del teatro basata su criteri di managerialità, anche separata rispetto alla gestione comunale.


L'obiettivo è quello di riportare a Novara la produzione, così che il Coccia non sia più solo un contenitore di iniziative altrui, ma assuma l'identità che gli spetta come teatro di tradizione nell'ambito nazionale.   Rinnovamento anche negli organici stabili, nuovi elementi per l'Orchestra Coccia e un coro nuovo che seppure ha il nome di sempre sarà formato dai migliori elementi del vecchio organico con l'inserimento di altri solisti provenienti dal Gregorio Magno di Trecate. Positivo il riconoscimento ottenuto anche a livello ministeriale in un periodo che vede la riduzione del FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) sono invece aumentati rispetto allo scorso anno gli stanziamenti per il Coccia. Ma nonostante ciò non si può proseguire sulla strada dello scorso anno, troppo costosa, e si lascia la Fondazione Toscanini per passare a spettacoli in produzione propria o coproduzione con Teatri di Tradizione. La Traviata che sarà prodotta al Coccia, si spera che possa anche essere "esportata" non solo sul territorio nazionale ma anche all'estero.


La musica classica ed operistica occupa quest'anno la gran parte della programmazione. Iniziamo con il Festival Cantelli che in quattro concerti da 9/11 al 12/12 presenterà l'Orchestra Nazionale della Rai, la Filarmonica di Torino, il Coro Fil.della Scala, e la Fil.Ungherese con direttori Rafael Frubenck de Burgos, Marzio Corti e Zolt Hamar; la partecipazione dei solisti Laura de Fusco (pf) e Kristof Barati (vl) e il ritorno di Arnoldo Foà voce recitante nella sinfonia Dante di Lizt. La stagione lirica si basa su spettacoli che sono realizzati a Novara come produzione propria o in coproduzione con importanti teatri di tradizione italiani, i giovani interpeti sono stati selezionati dopo varie audizioni e l'Orchestra e Coro del Coccia integrati da nuovi validi elementi.


Titoli di sicura cassetta saranno La Boheme di G.Puccini il 6/8/10 novembre con l'Orchestra Fil. di Verona diretta da G.Soliman; la Tosca di Puccini, il 6/7/8 dicembre, con la regia di Cristina Pezzoli, in un allestimento che arriva da Lucca e diretta da Tiziano Severini; arriva a gennaio a Novara la Traviata di G.Verdi nella nuova produzione tutta Coccia, con lo splendido allestimento scenico di Nicola Benois, diretta da Marcello Rota che dirigerà il 25/01/03 un concerto lirico sinfonico, fuori abbonamento, con ospite il soprano Cecilia Gasdia. Dopo il dittico costituito da Tabarro di Puccini e Campanello dello speziale di Donizetti per la direzione di F.M.Carminati proveniente dalla Fondazione di Bergamo il 15/16/17 febbraio, due spettacoli di balletto, la Giselle di A.Adam il 1 e 2 marzo 2003 (nello stesso allestimento che sarà al Cagnoni) e Romeo e Giulietta di S.Prokofiev il 29 e 30 marzo con Raffaele Paganini e coreografia di F.Monteverde. Ben otto appuntamenti con operetta e musical: Corrado Abbati che apre e chiude la rassegna il  19/20 ottobre con il Cavallino Bianco di R.Benatzky e il 5/6 aprile 2003 con il recupero di un lavoro ingiustamente dimenticato di G.Pietri "Addio giovinezza"; una Vedova Allegra per il veglione di capodanno con il classico brindisi; Katia Ricciarelli nel musical che stà ottenendo un buon successo e dedicato alla storia di Caruso (23/24 novembre); i Legnanesi per 13/14/15 dicembre; un nuovo lavoro musicale di Tato Russo sui Promessi sposi il 15/16 marzo 2003; Ivan Cattaneo e la Rock Opera nel musical di A.Lloyd Weber "Joseph" per il periodo natalizio 21/22 dicembre.


Rimane la prosa, allestita con la collaborazione dello Stabile di Torino,  che presenta di Oscar Wilde "Il marito Ideale" 13/16/19 novembre con Manuela Kusterman; Giulio Bosetti alla fine di novembre in un testo leggero, come vuole un po' esserlo tutta la programmazione, "Il testamento di ms.Marcelin"; ma anche qualche classico come  "Enrico IV" di L.Pirandello con Sebastiano Lo Monaco a gennaio e "Il volpone" di Ben Johnson con Glauco Mauri a marzo 2003. Prezzi quasi invariati rispetto allo scorso anno per abbonamenti e singoli biglietti che si potranno acquistare in biglietteria dalle 11 alle 18 ogni giorno compresa la domenica (per informazioni tel. 0321-620400) o presso la Banca Popolare di Novara a partire dal giorno 26 settembre. Tutti gli spettacoli del venerdì e sabato avranno inizio alle ore 21.00, quelli del turno pomeridiano di domenica alle ore 16.00.

 

Novità extra cartellone

Riapparirà il gran ballo di Carnevale, e si protrarranno gli eventi extra stagione anche nei mesi di maggio e giugno. Eventi estemporanei come i concerti che si sono tenuti nella scorsa stagione di Luca Carboni e Ron.


Nuovo sistema di vendita

Tra i suoi primi interventi che si prefiggono l'obiettivo di portare in futuro al costituirsi di una "azienda teatro" la nuova struttura gestionale, cambiamento del personale, nuovi orari di biglietteria, aperta anche alla domenica, per consentire a chi si reca in centro di potere acquistare i biglietti o gli abbonamenti. Il sistema di vendita sarà nuovamente rivoluzionato al marzo 2003 con l'entrata in vigore dei nuovi meccanismi della SIAE per la gestione elettronica delle vendite e dei diritti in collegamento diretto con Roma, sistema per il quale il teatro si è già prenotato.


Niente spazio alle "ciofeche"

Sono letteralmente le parole dell'Assessore alla Cultura e del nuovo direttore artistico che in tal modo ribadiscono da una parte la disponibiltà del teatro ad accogliere iniziative esterne (vedi spettacoli di beneficenza vari) ma al solo patto di una qualità "certificata".


Bilancio della stagione precedente

Calo di presenza in linea con quanto successo sul territorio nazionale, forse il pubblico non gradisce più lo spettacolo impegnato e per convincerlo a staccarsi dalla poltrona casalinga occorre puntare sullo spettacolo leggero con garanzia di una serata di svago senza troppi pensieri, per questo si è cercato di alleggerire il cartellone privilegiando il teatro leggero, ma tenendo comunque alta la qualità degli allestimenti.

 
 
TEATRO COCCIA DI NOVARA
Staff 2002/2003
CORO LIRICO POLIFONICO DEL TEATRO COCCIA
ORCHESTRA SINFONICA “CARLO COCCIA”
Maestro del coro GIANMARIO CAVALLARO
Maestro Onorario del Coro: NINO BRUSTIO
Maestri Collaboratori: PAOLO BERETTA – MIRCO GODIO
Responsabile di Palcoscenico: GIANNI MARCON
Responsabile del Coordinamento: CRISTINA MOLTENI
Segretaria di Produzione: MONICA OMODEI SALÈ
Ufficio Produzione: ROCCO AULETTA, SABRINA BONETTI, GIUSY DI MATTEO, FIAMMETTA LEVA
Ufficio Stampa: ISABELLA ARNOLDI
 
Direzione artistica CARLO PESTA

 


   

Per gli altri spettacoli che non sono ne presentati ne commentati per problemi di disponibilità di tempo consultare il sito ufficiale del Teatro Coccia di Novara, grazie (verificare eventuali cambiamenti di date ed orari e costi di accesso)

 

Realizzazione e progetto esclusivo di Mario Mainino 27029 VIGEVANO (PV) Italia

Aggiornamento del 18/06/2021

SITO UFFICIALE >>  http://www.concertodautunno.it

mailto:  info@concertodautunno.it   mariomainino@gmail.com

 BLOGSPOT/BLOGGER:
NEWS http://concertodautunno.blogspot.com CURRICULUMhttp://concertodautunno-cur.blogspot.com

la prima versione era ospitata da Vigevano Web  C.so A. Garibaldi, 14 27029 Vigevano (PV, Italia)