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31/10/2002 Pag. 40

Dopo l'"Adriana Lecouvreur" prosegue la rassegna lirica al Fraschini di Pavia
I racconti di Hoffmann
"Opera fantastica" di Jacques Offenbach
 

Dopo la fortunata inaugurazione della Stagione Lirica al Teatro Fraschini con la prima delle cinque opere in cartellone "Adriana Lecouvreur", con il secondo titolo in programma andiamo su di un terreno meno frequentato.

Lo spettacolo di Adriana Lecouvreur è stato molto interessante, una messa in scena slegata dall'ambientazione settecentesca ma che non ha compromessoil significato dell'azione, giocata tutta sul contrasto di bianco e nero e con scenografie liberty. Tutti gli interpreti sono stati di gran classe la protagonista Amarilli Nizza ha dato vita ad una toccante interpretazione sia sul piano vocale che scenico, solo in parte a disagio con il declamato che le viene più volte richiesto nel corso dell'opera. Straordinaria la prova di Annamaria Chiuri come principessa di Boullion con trionfali acclamazioni al termine. Ottimo anche Cesare Cattani finalmente in un ruolo che gli dà la possibilità di manifestare la bellezza del suo canto e le sue notevoli doti interpretative. Appassionato e malinconico, come deve essere, il Michonet interpretato con gusto e misura da Sergio Bologna. In quanto al balletto con Mario Pierin, è stato un po fuori luogo, visto che riprendeva la coreografia per l'après-midi d'un Faune di Nijinsky se pur con la musica di Cilea. Tutto lo spettacolo è stato ottimamente concertato da Luciano Acocella.
L'opera che andrà in scena martedì 5 novembre e mercoledì 6 novembre alle ore 20.30 sarà l'ultimo capolavoro di Jacques Offenbach (1819-1880) "LES CONTES D'HOFFMANN" (I racconti di Hoffmann) nella versione originale francese di J. Barbier e Michel Carré dal dramma omonimo di Barbier e di Michel Carré a sua volta tratto da E.T.A. Hoffmann.
Definita nel sottotitolo "opera fantastica" si divide in quattro atti e cinque quadri e fu rappresentata per la prima volta il 10 febbraio 1881 all'Opéra-Comique di Parigi.
La nuova realizzazione del Circuito Lirico Lombardo di questo lavoro di Offenbach sarà affidata alla bacchetta del direttore Francesco Maria Colombo per la regia, scene e costumi di Denis Krief, coro As.Li.Co. con maestro del coro Alfonso Caiani e con l'Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano.
Quando Jacques Offenbach (il piccolo Mozart dei Champs Elysèes) morì all’età di sessantun anni, stava ancora componendola. Come ebbe a dire lui stesso «…quasi certamente morirò con un’aria sulla punta della penna». La traduzione teatrale dei racconti fantastico-demoniaci del romantico E.T.A. Hoffmann gli erano sembrati un libretto ideale e aveva continuato a sognare di musicarli mentre la sua fortuna di autore di mordaci operette declinava. Il progetto si concretizzò al ritorno da un viaggio negli Stati Uniti. Completata da Ernest Guiraud andò in scena dopo la morte dell'autore e conquistò il teatro dove pochi anni prima, nel 1875, era andata in scena la Carmen di Bizet. Nel prologo siamo nella taverna di mastro Luther, rischiarata dalle luci della notte, dove abitualmente Hoffmann passa il suo tempo tralasciano di scrivere, e qui la Musa lo raggiunge assumendo le sembianze del giovane Nicklausse. Hoffmann incalzato dai presenti è costretto a reagire e a raccontare la leggenda del buffo nano Kleinzach. Dopo il prologo che possiamo considerare veramente reale, gli altri atti sono visioni fantastiche nelle quali il grande scrittore diventa protagonista di storie d'amore avventurose con donne fantastiche (che dovrebbero essere interpretate da una sola cantante, ma che per ovvie differenze di tessitura vocale di solito sono più d'una). Nei suoi sogni non incontra molta fortuna; la prima donna Olympia praticamente perfetta si rivela essere un'automa che va in frantumi dopo un vorticoso giro di valzer (a lei è affidata una aria di straordinario impegno tecnico " Les oiseaux dans la charmille"); la seconda donna Antonia ha una voce melodiosa ma una malattia mortale, provocata dal canto, che minaccia la sua vita e quando non resiste alla tentazione di cantare, muore. Giulietta è invece una fascinosa cortigiana, è a questo punto che si ascolta fuori scena la famosissima barcarola (“Belle nuit, ô nuit d’amour”). Ma anche il basso, che nei diversi nomi che assume per ogni scena è il malvagio di turno, ha un'aria di straordinaria bellezza da cantare "Scintille, diamant". Il cast comprenderà Massimiliano Pisapia e Lance Ryan (Hoffmann); Silvia Dalla Benetta, Sabrina Vianello, Burcu Uyar (Stella, Olympia, Antonia, Giulietta); Michele Bianchini, Wassyl Slipak (Lindorf, Coppélius, Miracle, Dappertutto), Irene Karajanni, Sabina Willeit (Nicklausse, La Musa). Informazioni al tel. 0382-371202 o su internet www.comune.pv.it

Mario Mainino


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