Paolo Wolfango Cremonte, pianoforte

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Nato a Vigevano nel 1969, ha conseguito la maturita' classica nel 1988. Nel 1990 si e' diplomato in pianoforte col massimo dei voti, lode e menzione speciale al Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano, sotto la guida del Mo Riccardo Risaliti.

Ha tenuto concerti in numerose citta' italiane, partecipando, tra l'altro, al convegno per il centenario della morte di F. Liszt tenutosi nel 1986 a Palazzo Litta di Milano. Con l'Orchestra Rai di Milano ha suonato (diffusione radiofonica sul terzo programma) il Terzo Concerto di Prokofiev, sotto la direzione del Mo Vladimir Delman e, inoltre, con l'Orchestra dell'Angelicum, il Quarto Concerto di Beethoven.

Nel 1990 ha suonato per la "Societa' dei Concerti" di Milano, nell'ambito della rassegna "Incontri musicali", ottenendo una borsa di studio. Nel 1992 ha suonato al Teatro Manzoni di Milano per l'integrale delle Sonate di Beethoven.

Ha vinto il Primo Premio ai Concorsi Pianistici di Stresa (1982), La Spezia (1983), Gallarate (1990). E' risultato tra i vincitori del Premio "Yamaha" di Stresa nel 1991 e, nello stesso anno, si e' aggiudicato il "Premio Venezia".
Nell'ottobre 1993 e' risultato tra i premiati della 18a edizione del Concorso Internazionale "Ettore Pozzoli" di Seregno.

Nel febbraio 1995 alcune sue esecuzioni sono state trasmesse alla Radio Irlandese. Nel giugno 1995 ha suonato a Roma - Cinecitta' Due in una rassegna dedicata alla musica contemporanea e ha partecipato, a Ferrara, all'Aterforum Festival.

Nel giugno 1996 ha vinto il secondo premio e un premio speciale istituito dal Ministero Slovacco per la Cultura al Concorso Pianistico Internazionale "J. N. Hummel" di Bratislava.
In luglio dello stesso anno ha conseguito il Diploma "Master" presso l'Accademia Pianistica di Imola dove si e' perfezionato con i Maestri Lazar Berman, Riccardo Risaliti e Piero Rattalino.
In settembre ha tenuto un Recital nell'ambito del Festival Internazionale di Bratislava.

In Ottobre 1996 ha tenuto un Recital presso l'Universita' Bocconi di Milano nell'ambito della rassegna organizzata da Kawai. Nel settembre 1997 e' risultato il miglior classificato nella Ventesima edizione del Concorso Pianistico Internazionale "Ettore Pozzoli" di Seregno e II premio sempre nel 1997 al J.N. Hummel (Bratislava).
Nel novembre 1998 si e' aggiudicato il secondo premio ed il premio del pubblico nella 49a edizione del Concorso Pianistico Internazionale "Viotti" di Vercelli.

 

 

Alcune Recensioni

Dal "Corriere della Sera" [...] Il pianista Paolo Wolfango Cremonte si e' fiondato al pianoforte con determinazione di futuro concertista: il suo Chopin (Scherzo no 1 op. 20) pensato, compatto, definito nel suono, accelera il febbrile per lasciar fiorire espressiva la melodia; il Liszt (Studio Trascendentale no 8, "Wilde Jagd") pennellato e denso, ormai a batticuore placato, e' arrivato diretto al pubblico. [...]

Franca Cella
 

Da "Il Gazzettino" di Venezia [...] Paolo Wolfango Cremonte riconduce la Terza Sonata in si minore op. 58 di Chopin entro i placidi confini dell'ortodossia. Con molta attenzione questo pianista mira a ribadire in Chopin la persistenza delle forme classiche .Non c'e' l'espansione patetica del cantabile, ne' i percorsi visionari e accidentati: tutto viene ricondotto ai principi dell'ordine con intellettuale consapevolezza. Poi c'e' il colpo d'ala del ciclo "All'aria aperta" di Bartók, in cui Cremonte rivela una particolare acutezza di lettura, specie nel brano piu' impressionante, in quella "Musica della notte", che e' uno sguardo all'inquietante mistero della natura e un protocollo dell'avanguardia storica. [...]

Mario Messinis
 

Da "La Provincia" di Lecco  Un pianista molto romantico  [...] Il giovane Cremonte ha sfoggiato sicurezza e maturita' interpretativa: ma i suoi punti di forza sembrano essere la nitidezza del suono e la chiarezza espositiva. Un pianismo che punta subito alla sostanza, che concentra la propria attenzione sugli elementi piu' significativi di ogni brano senza perdersi in giri viziosi, che non induge... Cremonte e' riuscito a catalizzare l'attenzione del pubblico proprio giocando sulla chiarezza espositiva, chiarezza che ben si e' sposata con la liricita' degli Improvvisi di Schubert e, soprattutto, con la drammaticita' dell'"Appasionata" di Beethoven. Ed e' proprio percorrendo l'"Appassionata" di Beethoven, che Cremonte ha regalato i momenti piu' intensi della serata restituendo a questa mirabile pagina la sua dimensione quasi sinfonica e orchestrale. [...]

Roberto Zambonini