concertodautunno news  edizione del 09/04/2007  torna alla pagina precedentemente consultata


 

concertodautunno ospita:
Amici del Teatro
Vigevano
Corale I Maestri Cantori
Vigevano
Ass.Vox Organi
Vigevano
Antico Caffè Ducale
Vigevano
Ass.Il Volo della Gru
Vigevano
Corpo Musicale San Giorgio
Casorezzo
Musica Laudantes
Cesano Boscone
Rhaudenses Cantores
Rho
Linda Campanella
soprano
 
Altri riferimenti
Artes et artificia
Mario Mainino
Amedeus On Line
 

Gli avvenimenti sono presentati in linea di massima per l'arco di una settimana,
scorrere la pagina sotto la vetrina per le occasioni della settimana. Vetrina delle ultime notizie:

Nota:  Questa pagina è a disposizione di quanti sono interessati, quanto riportato è derivato dalle informazioni ricevute e puo' essere suscettibile di errore, nel qual caso ce ne scusiamo. Vi preghiamo di verificare sempre prima con gli organizzatori e prima di fare dei chilometri per nulla.
Posta elettronica
se volete potete inviare un messaggio di posta elettronica contenente domande o commenti su questo sito Web a info@concertodautunno.it, mario.mainino@tin.it


in corsor ->

Ricordiamo che proseguono queste iniziative !!!

   
  L’Associazione Musicale “Vox Organi” organizza per il 13 maggio 2007 una GITA TURISTICA ad  ARENZANO - Santuario del Bambino di Praga, con pranzo a base di pesce e CONCERTO  d’ORGANO offerto dagli organisti dell’Associazione sul monumentale organo Mascioni a 3 tastiere presente nel Santuario. Costo comprensivo di pranzo: € 45,00. Partenza prevista per le ore 8.30, ritorno in serata. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi ai seguenti numeri: 338 3173603 (Prof. Gianpiero Fornaro); 340 5307730 (Gian Mauro Banzòla); 338 7466510 (M° Fabio Re); 340 2451461 (Paolo Piccolini) - ENTRO E NON OLTRE IL 31 MARZO 2007
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Domenica 8 aprile 2007

Pasqua bagnata e fredda dopo una vigilia più che primaverile, sole e caldo (23°!!).

Buona Pasqua

Happy Easter

Joyeuse Pâques

Frohe Ostern

giornata in casa con i tuoi o dove vuoi, ma che la musica sia sempre con noi!!!

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Martedì

10 aprile  2007 Musica Jazz
In Trio per il primo appuntamento dopo Pasqua

La rassegna “I martedì jazz del Cotton”, locale di Voghera, prosegue nelle sue proposte con il concerto che si terrà martedì 10 aprile, sempre alle ore 22,15. Anche nel mese di aprile si prosegue con i consueti tre appuntamenti di questa sesta edizione.
I protagonisti di questo appuntamento che segue la Pasqua sarà una formazione in trio con al pianoforte Roberto Tarenzi, al contrabbasso Alex Orciari e con Roberto Paglieri alla batteria. Il gruppo poporrà l’esecuzione di composizioni originali e di standard jazz riletti in modo inusuale. Fonte di ispirazione in questa loro particolare lettura sarà la musica del pianista afroamericano Ahmad Jamal. Il trio Tarenzi, Orciari e Paglieri, ne utilizza i raffinati meccanismi, ottenendo una musica fortemente ritmica e dal violento impatto emotivo, in una originale sintesi di diversi linguaggi jazzistici. Cotton Club piazza San Bovo infotel 334-1508005

“I martedì jazz del Cotton”
Concerto del 10 Aprile 2007
presso il locale Cotton Club
Piazza San Bovo – Voghera
Inizio alle ore 22.15
Infotel e prenotazioni 334-1508005

Proseguono anche nel mese di Aprile i consueti tre appuntamenti della sesta edizione de “I Martedì Jazz del Cotton” la rassegna di musica jazz, ma non solo (blues, funky, etnico, latin) che sta portando a Voghera i nomi più interessanti del jazz italiano.
Martedì 10 Aprile è la volta di Roberto Tarenzi – Alex Orciari – Roberto Paglieri (Roberto Tarenzi, pianoforte; Alex Orciari, contrabbasso; Roberto Paglieri, batteria).
La serata prevede brani di standard jazz e brani originali del gruppo.
Il gruppo interpreta composizioni originali e standards riletti in modo inusuale: ispirandosi principalmente alla musica del pianista afroamericano Ahmad Jamal, il trio ne utilizza i raffinati meccanismi, ottenendo una musica fortemente ritmica e dal violento impatto emotivo, in una originale sintesi di diversi linguaggi jazzistici.

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Mercoledì

11 aprile  2007 Si parla di operetta..

Organizzata dal Corpo Musicale San Giorgio di Casorezzo si terrà questa sera una serata di presentazione dell'operetta di Franz Lehar "La vedova allegra". Il musicologo Mario Mainino parlerà sul tema in occasione della gita organizzata per assistere alla messa in scena del Teatro Coccai di Novara del 22 aprile prossimo

Mercoledì 10 aprile 2007
ore 21,00
The Merry Widow - La vedova allegra
musica di Franz Lehar
Villa Comunale di Casorezzo Ingresso libero
 

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Giovedì

12 aprile  2007 Torna l'opera lirica per oltre mille bambini di Vigevano e del circondario

Anche per il 2007 si rinnova l'appuntamento (l'undicesimo) con l'opera lirica del progetto Opera Domani ideato dall'As.Li.Co. che ha scelto un'opera piuttosto particolare "The fairy queen" di Henry Purcell.

Giovedì 12 aprile 2007
Ore 10, ore 14,30
The Fairy Queen
musica di Henry Purcell
Prima rapp. Londra, 2 maggio 1692
(Ovvero il sogno di Bottom)
Masque ispirato al Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare
Personaggi recitanti:
Oberon, Daniele Gatti
Titania, Cristina Dragano
Bottom, Paolo Li Volsi
Quince,Andrea Valfrè
Flute, Marco Ripellino

Personaggi cantanti:
PUCK, Matteo Ferrara, basso
BRUSCOLO, Kajsa Dahlbäck, soprano
RAGNATELA, Giuseppina Bridelli, soprano
RAGNATELO, Samuel Tao, basso
FALENA, Paolo Cauteruccio, tenore, controtenore

Danzatori:
Grandisenape, Sarah Edgar
Fiordipisello, Anna Gai
Pigna, Marco Ripellino
Grillo, Andrea Valfrè

Adattamento e drammaturgia del testo,regia e coreografia:
Deda Cristina Colonna
Adattamento musicale: Federica Falascani e Lisa Navach
Traduzione metrico musicale: Daniele Carnini
 Direttore d'orchestra signora Pilar Bravo
 

12 aprile  2007

Giovedì 12 aprile 2007
Aula Magna del Collegio Ghislieri di Pavia, ore 21
Quinta Stagione di Concerti del Collegio Ghislieri.
“Dulce novumque melos”
Full Fathom Four
Composto da

Livia Caffagni (flauto dolce)

Doron D. Sherwin (cornetto)

Rodney Prada (viola da gamba)
Skip Sempé (clavicembalo)

Ospiti della serata saranno quattro artisti di assoluto riferimento nel campo della musica antica: Livia Caffagni (flauto dolce), Doron D. Sherwin (cornetto), Rodney Prada (viola da gamba) e Skip Sempé (clavicembalo), per la prima volta riuniti nel nuovo gruppo “Full Fathom Four” che ha voluto scegliere proprio Pavia come prima tappa di un progetto dedicato alla riscoperta del virtuosismo strumentale tra rinascimento e barocco.
“Dulce novumque melos” il titolo del progetto e del concerto presentato: ovvero la ricerca della novità e la volontà di suscitare stupore tipica di quei due mondi musicali che fiorivano contemporaneamente in Italia e Inghilterra attorno all’anno 1600.

Nel programma della serata saranno dunque proposti autori come Frescobaldi, Bassani, Cima, Picchi, Castello, Byrd, Cooper, Bull, Dowland che furono i protagonisti di quella produzione musicale che tra ‘500 e ‘600 visse un momento di singolare e dirompente innovazione, alla continua ricerca di nuovi mezzi espressivi mediante i più sperimentali “effetti speciali” del tempo.

Il concerto, organizzato in collaborazione con il Centro Servizi Volontariato della provincia di Pavia, è ad ingresso gratuito con offerta libera a favore di Adov – Associazione Donatori di voce. Apertura della sala a partire dalle ore 20.30, fino ad esaurimento posti.
Per ulteriori informazioni: www.ghislierimusica.org  – info@ghislierimusica.org

12 aprile  2007

Stagione sinfonica dell'Orchestra Verdi di Milano
Auditorium di Milano
26. Stagione Sinfonica

Robert Levin, pianoforte - Helmuth Rilling, direttore
Giovedì - 12 Aprile 2007 Ore 20:30 (turno A)
Venerdì - 13 Aprile 2007 Ore 19:30 (turno B)
Domenica - 15 Aprile 2007 Ore 16:00 (turno C)

Franz Joseph Haydn Sinfonia n° 44 in Mi minore Sinfonia funebre (Trauer-Symphonie)
Wolfgang Amadeus Mozart Concerto n° 27 in Si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra K. 595
Franz Schubert Sinfonia n°4 in Do minore D 417 La Tragica (Die Tragische)

Pianoforte:Robert Levin Biografia
Direttore:Helmuth Rilling Biografia
Biglietti e Abbonamenti
BIGLIETTO:serie 1
PREZZO:da 10 a 31 euro

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Venerdì

13 aprile  2007

Teatro Cagnoni di Vigevano
Stagione 2006/2007

Venerdì 13 aprile 2007 ore 21.00
Scozia e dintorni
Direttore James MacMillan
Pianoforte Emanuele Arciuli
Orchestra I Pomeriggi Musicali

James MacMillan [1959]
The TRYST

Filippo Del Corno [1970]
“NOT IN MY NAME”
Concerto per pianoforte e orchestra (prima esecuzione assoluta)
Not - In - My - Name

Felix Mendelssohn-Bartholdy [1809 –1847]
Sinfonia n. 3 in la minore op. 56 “SCOZZESE”
-Andante con moto – Allegro un poco agitato
-Vivace non troppo
-Adagio
- Allegro vivacissimo – Allegro maestoso assai


Il Concerto: di Paolo Castagnone
«Il mio pubblico ideale è costituito da persone curiose, aperte di mente e di cuore, entusiaste della nuova musica e disposte ad ascoltarla senza preconcetti e chiusure mentali» [James MacMillan]

«L’eco del canto puro di una preghiera : è nato un musicista, un sacerdote, un profeta» titolava The Gardian all’indomani dell’apparizione, nell’estate del 1990 ai Prom’s Concerts di Londra, di «Isobel Gowdie», poema sinfonico dell’allora sconosciuto MacMillan. Il tono dell’articolista è in sintonia con i giudizi discordanti che il compositore ha provocato per l’apparente contraddittorietà di molti suoi atteggiamenti: fervente cattolico, ma spesso schierato su posizioni progressiste, in polemica con un certo tipo di avanguardie chiuse nel loro cerebralismo e allo stesso tempo sprezzante nei confronti del “populismo” musicale. Ovviamente questi molteplici interessi si possono rintracciare nel suo già folto catalogo, ricco soprattutto di titoli sacri, in sintonia con «una dimensione spirituale che, da Oriente a Occidente, i musicisti stanno oggi ricercando». Anche il legame con la propria terra è sempre stato smisurato e i toni con cui parla del paesaggio scozzese sono idillici: «Vi cammini e sei dentro la memoria, il sole, il mare, la pace, il whisky, la nostra dolce lingua, le tracce fisiche di un’eredità spirituale. Per forza poi nasce la nostra bella musica. Io l’ho trasferita in un ambito colto, ma la suono per un pubblico popolare».

Le passioni dell’artista anglosassone si riverberano anche nel brano in esecuzione. «Negli anni Ottanta – ha affermato - mi imbattei in un poema d’amore del poeta scozzese William Soutar, intitolato The Tryst, che immediatamente musicai con una melodia molto semplice e lineare. Questo frammento appare in numerosi brani che ho composto da allora: una Messa, un breve spartito per violino e pianoforte (After the Tryst) e nel Credo di «Búsqueda», un’opera che unisce testi sacri a poesie scritte dalle madri dei desaparecidos. Del pezzo in programma fornisce anche il titolo e il nucleo poetico della musica. Le sue caratteristiche melodiche, analogamente alle parole originali, sembrano implicare numerose intense associazioni - santità, intimità, fede, amore - ma è anche intriso di mestizia, come se tutte queste cose stessero per morire».

La musica è in un unico movimento, ma è divisa in cinque pannelli ben definiti, con la sezione centrale in tempo lento a costituire il luogo in cui il potenziale del motivo originale viene di nuovo esplorato. E’ qui sviluppato e arricchito dagli archi, dietro ai quali udiamo palpitanti e vibranti accordi, ben timbrati e dissonanti. La sezione di apertura del lavoro è invece veloce, energica, ritmica e si collega a una pagina introdotta da lenti accordi omofonici dei fiati, che vengono interrotti da violente intromissioni degli archi. Nel finale gli elementi rapidi si combinano con le armonie solenni della sezione centrale.

Sul piano linguistico si avverte con chiarezza la volontà di rompere le barriere strutturali, inserendo riferimenti alla musica folk e al jazz, specie nella scrittura degli ottoni, che fa esplicito riferimento a modelli compositivi da big band nello stile di Stan Kenton.

«Non voglio esprimere una presa di posizione, ma semmai proporre un punto di vista». [Filippo Del Corno]

“NOT IN MY NAME” era lo slogan usato dall’organizzazione “The September Eleven Families for Peace for Tomorrow”, il gruppo dei familiari delle vittime dell’attentato alle Twin Towers, che ha fortemente protestato contro le guerre scatenate dal governo degli Stati Uniti “in nome” degli americani uccisi dai terroristi. Emblematicamente questa affermazione costituisce il titolo e il nucleo poetico del nuovo lavoro di Filippo Del Corno, che ritorna - dopo un decennio dedicato ai pezzi per ensemble e al teatro musicale - alla scrittura orchestrale e alla collaborazione con l’istituzione in cui aveva mosso i suoi primi passi da compositore, i Pomeriggi Musicali di Milano. Come ha affermato il musicista milanese, «si tratta di un caso particolarmente simbolico del contrasto tra individuo e collettività: infatti la guerra in Afghanistan si è basata su una presunta volontà collettiva di reazione all’attentato dell’11 settembre 2001, mentre era invece evidente che tanti singoli individui direttamente coinvolti da quel massacro non condividevano affatto la risposta bellica degli USA. Quindi il conflitto ha preteso di essere l’espressione di un moto collettivo (le vittime del terrorismo), schiacciando così ogni possibile espressione di volontà individuali difformi. Questo mi è parso uno spunto estremamente stimolante dal punto di vista propriamente compositivo».

Alla base della genesi del lavoro vi è l’idea di sviluppare un rapporto tra solista e orchestra incentrato sulla contrapposizione dialettica, intesi come rappresentazione del contrasto tra il singolo e la collettività. « Not In My Name è una partitura dove non esiste il tradizionale rapporto solo/tutti o una compagine strumentale che commenta, amplifica e rispecchia gli elementi musicali proposti dal protagonista assoluto della scena, il pianoforte. E’ invece un confronto aspro, serrato, un fronteggiarsi tra l’individualità del solista e la massa orchestrale, in una lotta che conosce anche violenza, sopraffazione, disparità, ricollegandosi all’etimo del termine concerto, che deriva appunto da certamen, ossia combattimento».

La struttura formale è quadripartita e ogni singolo movimento si richiama alle quattro figure rappresentate dalle parole in epigrafe: il primo alla negazione (NOT), il secondo all’inclusione (IN), il terzo all’appropriazione (MY) e il quarto alla denominazione (NAME). L’unico esplicito riferimento alla tradizione è l’iniziale e deliberata citazione del Quarto Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven, che costituisce un evidente omaggio a uno dei massimi capolavori concertistici della letteratura pianistica. Alcuni elementi linguistici sono invece affini ai lavori di James MacMillan: «entrambi usiamo accordi consonanti o dissonanti senza un pregiudizio di carattere ideologico ma seguendo, invece, le esigenze “drammaturgiche” di ogni singolo lavoro». Del musicista scozzese Filippo Del Corno condivide anche l’idea di un’arte impegnata socialmente, affermando che «questo concerto è la seconda tappa della trilogia «Confront reality», di cui ho già scritto «Critical Mass» per orchestra d’archi e che verrà conclusa da un brano sinfonico intitolato «Shock and Awe». L’intera opera intende affrontare il complesso e contraddittorio rapporto che esiste tra l’espressione artistica e la società che la circonda, rispondendo così alla sfida lanciata dal compositore inglese Steve Martland per “un’arte che non rifletta la realtà, ma la affronti”. Vorrei però chiarire che si tratta di musica impegnata in un senso totalmente diverso rispetto alle ideologie degli anni Settanta».

«Vita e arte non sono due cose diverse » [Felix Mendelssohn]

Nell’estate del 1829 Mendelssohn fece una tournée in Inghilterra:“conquistata” Londra, si concesse un lungo viaggio di piacere in Scozia fra gli amati paesaggi dei romanzi di Walter Scott, visitando anche i ruderi del castello di Holyrood. Nel suo diario annotò: «Tutto è andato in rovina e la luce del sole penetra nelle spaccature. Credo di aver trovato oggi, nella vecchia cappella, l’inizio di una nuova Sinfonia» e, ai piedi dei contrafforti del castello, il giovane Felix schizzò le prime dieci battute dell’Andante con moto che apre l’op.56. Il lavoro non va però ascritto al filone della musica descrittiva, poiché il paesaggio del musicista amburghese è sempre interiore e si mantiene fedele al motto che Beethoven annotò nella Pastorale: «non pittura, ma espressione del sentimento».

Ne deriva che queste suggestioni rappresenteranno qualcosa di ben più profondo nella sua coscienza, poiché andranno a fondersi con le impressioni del lungo e decisivo viaggio in Italia, simbolo dell’altro polo del suo orizzonte romantico: quello meridionale ed estroverso di una classicità perennemente vagheggiata. Tutto si ricongiunse nel suo sensibilissimo animo poetico e di questa polarità egli avrebbe poi reso esemplare testimonianza con le sue più famose sinfonie: l’Italiana e la Scozzese.

Uno degli elementi che più destano impressione è proprio la lunghissima genesi del brano, rielaborato nell’arco di tredici anni in una continua ricerca di forme trasparenti e perfette. Per mettere ancor più in evidenza la levigata fluidità del dettato melodico, Mendelssohn insisteva nel fare eseguire il proprio lavoro orchestrale senza pause fra i singoli movimenti, ritenendo che in tal modo i contrasti avrebbero acquistato il loro giusto valore. Un ulteriore fattore unitario è costituito dalla parentela di molti elementi motivici con l’atmosfera umbratile dell’introduttivo «Andante con moto». Anche i due temi principali dell’Allegro un poco agitato evocano un paesaggio sonoro che acquista via via un respiro più intenso, fino all’esultanza e ai grandiosi crescendi dello Sviluppo. La sapiente costruzione di questa sezione manifesta un magistero contrappuntistico tipicamente mendelssohniano e fa emergere dall’inquietudine sotterranea aspetti reconditi del materiale melodico. A conclusione del primo movimento, un’esile linea discendente dei fiati approda al motivo udito in apertura, riaffermando quel clima da nebbiose highlands scozzesi, alla cui definizione contribuisce non poco la grande finezza timbrica della strumentazione.

Il seguente «Vivace non troppo» porta ad un cambiamento emotivo, percorso com’è dai suoni di allegre danze popolari scozzesi e di zampogne. Il tema pentatonico, tipico delle canzoni popolari gaeliche, fugge vivace e brioso in un suono di clarinetto. La pagina - rarità per uno Scherzo - è in forma-sonata e seduce per l’orchestrazione trasparente e la varietà ritmica. Il richiamo popolare è comunque stilizzato; già col secondo tema e soprattutto nello Sviluppo le raffinate trame polifoniche si infittiscono e, dopo una breve Ripresa che ne prolunga all’estremo la vitalità ritmica, il movimento va a spegnersi in pianissimo.

Con molto pathos i violini attaccano un «Adagio» raccolto, quasi doloroso, costruito sul contrasto drammatico fra la dolcezza di un tema cantabile e un ritmo di marcia funebre, che si presenta all’improvviso in tutta la sua cupezza, impregnata dal timbro dei fiati che suonano nel registro grave. Con la Ripresa poco a poco inizierà a riemergere il tono elegiaco del primo disegno melodico e la Coda si conclude tranquilla e distesa.

Nell’ultimo movimento, «Allegro vivacissimo», prorompe un’atmosfera gioiosa, con un tema energico e vitale che si dispiega su un ritmo costante, mantenuto nel pianissimo ma vivificato da accenti improvvisi. La seconda idea musicale è affidata ai fiati con sapiente contrasto timbrico e sfocia in uno Sviluppo dall’ammirevole tessuto contrappuntistico, della cui raffinatezza l’ascoltatore quasi non si avvede al primo ascolto. Quindi non segue la consueta coda tematica, ma un «maestoso» in forma di inno: un’idea cara a Mendelssohn, che spesso la usò nella musica liturgica. Dai registri bassi delle viole, dei clarinetti bassi, dei corni e dei fagotti si costruisce una sonorità solenne che sfocia in un’apoteosi trionfante.

13 aprile  2007

Teatro alle erbe
Il barbiere di Siviglia di G.Rossini in scena da questa sera

Teatro alle Erbe Milano
13/14/15 aprile 2007
Gioacchino Rossini
Il barbiere di Siviglia
Melodramma buffo in due atti. Libretto di C. Sterbini.
Musica di G. Rossini.
Spettacoli Feriali ore 20:30 Spettacoli Festivi ore 16:00
PERSONAGGI ED INTERPRETI
Figaro Carlo Gabriele Nicolini
Rosina Marzia Scura
Conte d’Almaviva Ergys Mita
Bartolo Antonio Russo
Basilio Gian Filippo Bernardini
Berta Elena Franceschi
Fiorello/Ufficiale Sergio Alcamo
Orchestra Filarmonica di Milano
Concertatore e Direttore d'Orchestra: Fabrìzio Dorsi
Regia: Mario Migliara
Scene e attrezzeria: Alberto Prandi
Luci: Manritta Boni
Trucco: Mura De Palma
Costumi: Margherita Maltese
Maestro di sala e palcoscenico Laura Bennardo
Info Teatro alle erbe
Via Mercato 3
20121 Milano
Tel. 02- 86464986

IL BARBIERE DI SIVIGLIA
“La regia di Barbiere di Siviglia vuole mettere in evidenza e creare il movimento adeguato nella piazza di Siviglia. Quello che si è evidenziato immediatamente in
lettura di questa opera è l’estremo umorismo e la rapidità delle situazioni che variano con la stessa velocità con la quale Figaro crea condizioni favorevoli, equivoci e trucchi all’amore tra Rosina e il Conte. L’umorismo di questa opera viene evidenziato
da movimenti semplici e essenziali e così anche nelle scenografie che ricalcando un antico palco della commedia dell’arte che a seconda delle scene si trasforma in balcone o disimpegno o interno casa di don Bartolo. L’ambientazione rimane quindi
tardo settecentesca ma la mia volontà di regia batte su la comicità che il sottotesto dell’opera esprime. Tutti si muovono secondo precise esigenze di copione ma non
trascureranno quel grottesco delle reazioni nei momenti di maggior fulgore comico.
Come il suo autore diventa frequentemente ironico e accattivante in questo barbiere spiccheranno pur mantenendosi nella sobrietà le burle e le gag che l’estrema energia dettata dall’amore e da quello spirito vitale giovanile che tutta l’opera sprigiona garantendo,anche per quanto mi riguarda, quelle energia e quei coup de teatre che portano al riso e al terminar l’opera con sazietà dei sensi. “
I simboli e gli spunti Nella scena prima la Piazza di Siviglia troneggia un gigantesco ventaglio che sarà
balcone di Rosina in stile spagnoleggiante, un incombente palazzo dove i vividi colori stagliano nelle vie dai muri anonimi. La casa di Bartolo, con il balcone visto dall’interno è una gigantesca sala giochi dove
Cavalli a dondolo, Pezzi di domino, Fionde e varie frivolezze tengono Bartolo nel suo sogno alla Peter Pan di possedere tutto e tutti.
Un Pupet Mecanique, oggetto ludico tipico del periodo settecentesco, sarà statua il primo tempo, nella piazza di Siviglia e Bambola meccanica, nel secondo tempo, in casa di Bartolo.
Il suo contraddittorio comico sarà la vera natura dei personaggi, con tutto quello che veramente pensano e che non dicono. Il vino ( la botte numero 15 ) sarà poi artefice e motore nascosto della girandola di situazioni che renderanno questo Barbiere imprevedibilmente “spiegato”. (Mario Migliara)  http://www.teatrodelleerbe.com Per biglietti e abbonamenti: teatrodelleerbe@libero.it

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Sabato

14 aprile  2007

L’Associazione
Il canto di Orfeo
e
Libreria Pecorini
presentano
LEZIONI DI STORIA DELLA MUSICA

L’ascolto di un concerto, o di un disco, è senza dubbio il momento centrale della fruizione musicale. Ma quante volte, ascoltando, ci si pone delle domande di natura storica, tecnica, formale a cui nessuno risponde e sulle quali i programmi di sala o i libretti allegati ai CD hanno troppo spesso ben poco da dire? Un gruppo di giovani e brillanti musicologi propone delle lezioni che esploreranno i repertori musicali di epoche diverse (ogni lezione è dedicata a un secolo o un’epoca) partendo ogni volta da un ascolto e fornendo un quadro articolato del periodo storico, dello stile, dell’ambiente in cui un compositore ha operato o una data forma musicale è nata.
Ai partecipanti sarà fornito del materiale sussidiario e la possibilità di discutere con i relatori per chiarire dubbi, fare domande, soddisfare curiosità nel raccolto e familiare ambiente della Libreria Pecorini.

Sabato 14 aprile ore 15-17
Raffaele Mellace (Università di Genova e Università Cattolica)
Domenico Scarlatti (1685-1757) nel 250° anniversario della morte:
un variopinto microcosmo sonoro
pecorini@iol.it  www.pecorini.com

14 aprile  2007

Teatro Coccia Novara Stagione 2006/2007
Telefono 0321-620400

Sabato 14 aprile 2007 ore 21,00 - Turno A
Domenica 15 aprile 2007 ore 16,00 - Turno B
“INDOVINA CHI VIENE A CENA”
(Guess who’s coming to dinner)
di William Arthur Rose
con Gianfranco D’Angelo, Ivana Monti, Timothy Martin,
Mari Hubert, Howard Ray, Emanuela Trovato, Fatimata Bendale, Mario Scaletta
Scene Alessandro Chiti - Costumi Graziella Pera
Regia di Patrik Rossi Gastaldi
Produzione GI.GA srl e NOCTIVAGUS
 

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Domenica

15 aprile  2007

Teatro Coccia
Aperitivo in jazz con Antonella Custer e Filippo Ridolfi

APERITIVO IN JAZZ DEL 15/04/07
con

FILIPPO RODOLFI piano
FABIO DE MARCH basso
ALEX BATTINI batteria e percussioni
ANTONELLA CUSTER voce
Genere: Latin Jazz, Jazz Samba, Bossanova, Boleros, Afro Jazz e Standards Jazz
Arrangiamenti di Filippo Rodolfi
PROGRAMMA
FEVER Eddie Cooley
500 MILES HIGH Chick Corea
SABORA MI Alvaro Carrillo
ACERCATE MAS Osvaldo Farrez
BESAME MUCHO Consuelo Velasquez
CON ALMA Dizzy Gillespie
LOVE DANCE Ivan Lins
MAS QUE NADA Jorge Ben
‘O CIELO CE MANNA ‘STI CCOSE Armando Trovajoli
BATUCADA Sergio Mendes
NATURE BOY Eden Ahbez
POINCIANA Simon Bernier
 

FILIPPO RODOLFI (Pianista, Tastierista, Compositore, Arrangiatore e Musicoterapeuta)
Poviene da una famiglia di musicisti. Dopo gli studi classici ed in seguito d’armonia e composizione (con Roberto Gorini Falco), si avvicina al jazz in giovane età e studia con Franco D’Andrea e Sante Palumbo. Dagli anni ‘70 si produce in qualità di solista in varie formazioni che vanno dal Trio alla Big Band. Ha soggiornato a lungo all’estero e in particolare a Parigi. Compositore di musica contemporanea, concreta, ambientale ed elettronica è apprezzato anche nel campo della musica pop italiana e straniera come arrangiatore. Tiene corsi, stages, laboratori e seminari d’armonia ed improvvisazione in ambito jazzistico. Tra le sue produzioni in campo discografico, ricordiamo i CD: “Cantabile - Suite Padana” (un mix di Jazz, Ambient e New Age con il prestigioso quartetto d’archi Statunitense “The Borromeo Quartet”) e “The Denner Quintet - Live in Turkey”. Alla testa di quest’ultima formazione Filippo Rodolfi si è esibito in Turchia (European Jazz Festival di Smirne) ed in Australia (Gold Coast Jazz Festival di Surfer’s Paradise). È stato anche invitato in qualità di ospite straniero in Giappone al “3 Blind Mice Festival” di Tokyo. Esperto in comunicazione e psicologia della musica, opera anche nel campo della pubblicità radiofonica e televisiva ed in qualità di musicoterapeuta è presente da parecchi anni nelle strutture piemontesi e lombarde.

FABIO DE MARCH (Contrabbasso e Basso Elettrico) vanta numerose collaborazioni “free lance” con jazzisti Italiani e stranieri, tra i quali: B. Watson, M. Mainieri S. Grossman, R. Heute ( ex B.Mintzer Band e Chaka Chan Group ), F. Ambrosettì, D. Landolf (J. Heider), T. Scott, S. Stahel, Shirly B. Foy Group, G.Basso C. Allifranchini,, S.Fanni, C. Fasoli, R.Migliardi, J. Cosumano, M. Rosen, G. Masetti, S.Palumbo, F. Rodolfi, R. Luppi, S. Rava e partecipazione e collaborazione alle produzioni radio-televisive di: RAI 2 (Chi tiriamo in ballo), TSI (Jazz Special), RAI –Radio1 (Coppa del Jazz), TV Circuito SPER ( Rock Café ), Antenna 3 (Bingoo), TOP Rete Italia, Reporter, Kiss-Kiss, R8 Network, Delta International, ( Play List ).Tra le sue recenti collaborazioni e produzioni nell’ambito Pop e Teatrale lo troviamo come accompagnatore di: I. Zanicchi, T. Dallara, Jenny B, Magic Music Circus, N. Midani Show, Un usignolo dal cuore grande (Omaggio ad Edith Piaf), Da Vienna a Broodway, Spirituals-GospeIs and Worksongs, D.Siani Orchestra, Sounds Good Band, Comp. Dialett. Legnanese “F. Musazzi”.
Discografia Jazz:
J.T. & G. - Jazz Trio & Guest
Top Ten - Allifranchini Quartetto
Live in St. Vincent - Ciato's Big Band
Panta Rei - A. Barattini Quartet
Trio Electrico - Trio Electrico
Omaggio a Benny Goodman - G. Tirincanti Group Live at Capolinea
Wally - Claudio Allifranchini
Cantabile - F. Rodolfi - Workshop
Chiaroscuro - A. Barattini Quartetto
Live 2000 – Barattini, Tognoli, De March, Bernardinello


ALEX BATTINI

Italo-argentino, nato a Genova il 16 ottobre 1961. Figlio d'arte, suo padre il famoso cantante degli anni '40, Mario Battini detto "La voz romantica de Italia".
A 18 anni inizia lo studio della Batteria Jazz con il M° Lucchini, che seguirà per circa quattro anni. Nel frattempo tramite il convocatore Berlendis inizia a lavorare negli studi televisivi RAI e Fininvest, realizzando innumerevoli play-back con artisti italiani e stranieri (Roxette, Roby Nevill, Milva, Level 42, ecc.) e in trasmissioni televisive (Disco Ring, Domenica In, Superclassificashow, Europa Europa, Azzurro, Festivalbar, Buona Domenica, ecc.) Nel 1983 inizia l'attività didattica di batteria e percussioni in varie scuole: 1983-85: Scuola Media Statale "Emilio De Marchi Junior" di Milano e Spazio Musica di Como; 1985-87: Flam Percussion Center di Milano; 1989-94: N.A.M.M.: Nuova Accademia di Musica Moderna di Milano (Tullio De Piscopo); 1994-96: Sound Accademy di Monza. COLLABORAZIONI PROFESSIONALI
Alex Battini De Barreiro ha collaborato alla batteria e alle percussioni con numerosi artisti italiani e stranieri:
MUSICA LEGGERA
Roberto Vecchioni, Angelo Branduardi, Tullio De Piscopo, Franco Simone, Enzo Jannacci, Dario Baldambembo e Alberto Baldambembo, Edoardo Vianella, Adamo, Ricchi e Poveri, Giuni Russo, Demo Morselli, Wilma De Angelis, Lara St. Paul, Paolo Limiti, Guido Angela, Alberto Radius e Gabriele Lorenzi (Formula 3), Pierumberto Civaschi, Rino Abate, Nadia Meccano, Rino Calabritto (Napoli Centrale), Francesco Nuti, Augusto Martelli, Piero Cotto, Vince Tempera, Eric Van Aro, José Mascolo, Paola Folli, Fabrizio Lamberti, Gianluca Guidi, Giobbe Covatta.
JAZZ, ETHNIC, FUSION
Alex Acuña, Horacio "El Negro" Hernandez, Adi Souza Group ( Diego Baiardi, Massimo Minardi, Tullio Ricci, Marco Mistrangelo), Rosalyn Robinson, Louis Agudo, George Aghedo, Franco Mussida (PFM), Gigi Cifarelli, Patrizio Fariselli (Area), Daniel Martinez, Daniel Herzalow, Amik Guerra, Ivan Bridon, Al Coopley, Sonny Taylor, Ney Portilho, Ademir Candido, Armando Corneu Descarga, Gendrickson Mena, Kal Do Santos, Gilson Silveira, Julius Farmer, Patrizio Fariselli, Daniele Di Gregorio, Pietro Nobile, Antonio Faraò, Lorenzo De Finti, Sergio Fanni, Emilio Soana, Paolo Pelegatti, Luca Zamponi, Ellade Bandini, Luca Jurman, Claudio Allifranchini, Stefania Aggio, Bruno Cesselli, Arrigo Cappelletti, Paolino Dalla Porta, Giampiero Prina, Marco Micheli, Giulio Visibelli, Michael Rosen, Alfredo Paixao, Mamadì Keita, Badu N'Dyaie, Paolo Brioschi, Marco Brioschi, Marco Detto, Roberto Dalla Grotta, Andrea Rapisarda, Mino Fabiano, Carmelo Isgrò, Enzo Lo Greco, Fabio Maggioni, Dario Faiella, Danilo Riccardi, Silvio Verdi, Piero Orsini, Marco Vaggi, Renato Sellani, Andrea Verardi, Vittorio Bianco, Paul Jeffry, Enrico Graneffei, Fabrizio Bosso, Enrico Granaffei, Max Scocca, Orchestra Lucchini Memorial, Alma Latina ( Marco Mistrangelo, Fabio Gianni, Angelo Rodilosso, Adrian Cisneros, Ruben Aquino Rosario), Max Dealoe, Riccardo Fioravanti, Marco Ricci, Piero Orsini, el"Chato", Lorenzo Definti, Alessandro Bianchi, Max Daloe.




ANTONELLA CUSTER, voce

Il soprano Antonella Custer, notata dalla critica per la sua estensione vocale ed il timbro particolare, spazia con disinvoltura attraverso vari generi musicali. Ha partecipato in diverse occasioni a manifestazioni musicali per l'Estate Novarese come il “Cafè Chantant” con il maestro Paolo Beretta, e come vocalist nell’Artistry Jazz Band; più recentemente la troviamo come solista agli appuntamenti dell'”Aperitivo in Jazz” al Teatro Coccia accompagnata dal maestro Filippo Rodolfi.
Ha prestato la voce anche per alcuni jingles pubblicitari su scala nazionale.
Il repertorio di Antonella Custer è incentrato su standards jazz ed evergreens internazionali; Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Billie Holiday, Flora Purim, Diane Schuur, Barbara Streisand e la Minnelli sono, tanto per citare, le sue artiste di riferimento.

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