LaVerdi 2013-2014

 

Auditorium di Milano Fondazione Cariplo
Stagione Sinfonica 2013-2014 “del Ventennale”

Organizzato da LaVerdi Milano
Mercoledì 12 marzo 2014, ore 20.30
Auditorium di Milano, largo Mahler

OMAGGIO A LOCATELLI
CON laBAROCCA

ORCHESTRA SINFONICA GIUSEPPE VERDI MILANO
 


Special - Fotoservizi pubblicati

Una stagione a "La Verdi - Milano"

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Programma:

Pietro Antonio Locatelli
Concerto Grosso n. 2 in Do minore op. 1
Concerto n. 2 per violino, archi e basso continuo in Do minore op. 3 “L’arte del violino”
Concerto Grosso n. 5 in Re maggiore op. 1
Antonio Vivaldi
Concerto n. 7 per violoncello in Re minore RV 406
Pietro Antonio Locatelli
Concerto Grosso n. 12 in Sol minore op. 1

Dopo l’omaggio a Jean Philippe Rameau, ecco laBarocca tornare in patria, con un programma incentrato sulla figura di Pietro Antonio Locatelli, nato a Bergamo il 3 settembre 1695 e scomparso ad Amsterdam il 30 marzo 1764, di cui ricorre il 250° anniversario della morte. Con laBarocca diretta da Ruben Jais, sul palco Gianfranco Ricci (violino) e Marcello Scandelli (violoncello).

Pietro Antonio Locatelli (1695- 1764) è uno dei più importanti violinisti del suo tempo, nonché compositore di un nutrito catalogo di musica scritta sostanzialmente per archi. Ovviamente la sua opera è concentrata sulla scrittura per violino di cui fu sommo virtuoso e conoscitore profondo di tutte le sue capacità tecniche ed espressive. Infatti sono noti, soprattutto agli studenti di conservatorio, i suoi 24 Capricci per violino solo di estrema difficoltà tecnica, che per il loro interesse didattico nello sviluppo della tecnica violinistica, sono diventati dei classici inevitabili per ciascun buon violinista che si trova nello stadio avanzato dei propri studi. Stasera ascoltiamo una selezione dei suoi concerti grossi, una forma musicale che nel Settecento fu portata al massimo del suo splendore da Corelli, Albinoni, Torelli, Haendel, Bach.

Evidentemente il concerto grosso si prestava all'inventiva musicale proprio per la sua originale struttura caratterizzata da un organico strumentale diviso in due sezioni di diversa densità: il Concertino e il Concerto grosso. Di solito il primo è composto, come nella Sonata a tre, da due violini e un violoncello mentre il secondo dal gruppo completo degli archi più il basso continuo. Proprio questa sua peculiarità consentiva il dialogo alternato tra due sezioni strumentali con episodi musicali originali, come nel caso in cui il Concertino propone il tema e il “tutti” orchestrale risponde con variazioni e sviluppi, creando il tipico effetto di alternanza dinamica tra piano e forte.

Tipicamente il Concerto Grosso poteva essere composto in stile da chiesa, ma non necessariamente di uso liturgico o in stile da camera, che comprendeva anche forme di danza. Nel programma di stasera ascoltiamo tre concerti grossi di Locatelli tratti dalla sua Opera I, pubblicata ad Amsterdam nel 1721. Bisogna dire che Locatelli ebbe come riferimento preciso l'Opera VI (1714) di Corelli, sia per quanto riguarda la disposizione in quattro tempi che per la struttura. Infatti l'Opera I è divisa in un gruppo di otto concerti “da chiesa” e in un secondo di quattro “da camera”, con l'ottavo concerto pensato come celebrativo del Natale. I Concerti dell'Opera I seguono uno schema tipico formato da un Preludio e un tempo fugato, un terzo tempo lento e un veloce movimento finale spesso in forma di danza. Ovviamente non si tratta di uno schema rigido e le varianti sono piuttosto frequenti, ad esempio nel secondo e dodicesimo Concerto al terzo tempo lento segue un Allegro in forma di fuga.

Va anche detto che Locatelli, per quanto riguarda l'aspetto tecnico della scrittura violinistica, nell'Opera I non si discosta di molto dal modello di Corelli. Non ci sono passaggi particolarmente arditi che invece si ritrovano nel Concerto n. 2 per violino, archi e basso continuo in Do minore op. 3 incluso nell'Arte del Violino, una raccolta di dodici Concerti per violino e orchestra d'archi all'interno dei quali, nell'ultimo movimento, è inserito un Capriccio per violino solo. L'Opera III si configura dunque come una sorta di catalogo delle possibilità tecniche del violino e Locatelli ne è pienamente consapevole e, diversamente dall'Opera I, dispiega tutte le sue possibilità di conoscitore profondo dello strumento. L'unica eccezione al programma monografico è il Concerto per violoncello in Re minore RV 406 di Antonio Vivaldi, musicista più o meno contemporaneo di Locatelli. Vivaldi scrisse diversi concerti per violoncello e mostra di conoscerne le qualità timbriche ed espressive attraverso passaggi cantabili e brillanti che sfruttano a pieno la tessitura dello strumento. Il violoncello, con il suo registro grave e profondo, permette una sorta di dialogo stretto tra il solista e l'orchestra, con una scrittura ricercata e articolata, piena di sfumature cantabili, oltre che di arditezze tecniche che presuppongono un esecutore esperto.

Nel concerto RV 406 il tema è un Minuetto prima esposto da tutta l'orchestra e poi costellato di variazioni pensati come episodi di virtuosismo per il solista. (Lorenzo Sorbo) laBarocca è un ensemble di musicisti specializzati, esterni alla formazione sinfonica (tranne Gianfranco Ricci, uno dei primi violini dell’Orchestra con esperienza avendo suonato con l’Accademia Bizantina), e di coristi (16 elementi, 4 per parte) diretti da Gianluca Capuano, conoscitore del repertorio Cinque-Seicentesco per il quale “il punto di forza del complesso barocco è quello di essere tutto giovane, tutto italiano e molto motivato”. Insomma, una nuova generazione specializzata nell’antico repertorio e inserita nella struttura “madre” de laVerdi.

Direttore de laVerdi Barocca è Ruben Jais, Direttore Residente e Responsabile delle Attività artistiche de laVerdi, esperto del repertorio Sei- Settecentesco, che intende affrontare le opere in termini filologici, con strumenti originali o copie di epoca barocca.

L'ensemble – impegnato nella sua quarta stagione consecutiva dalla fondazione, all’Auditorium di largo Mahler - è costituito da musicisti e coristi che hanno svolto il loro percorso di studi approfondendo le pratiche di esecuzione barocca, suonando strumenti originali o copie di strumenti del '600/'700, applicando le regole del canto esplicate nei trattati coevi. Questo approccio offre, ovviamente, la possibilità di misurarsi in modo più diretto con le caratteristiche di un repertorio vastissimo e ricco di capolavori strumentali e corali, di avvicinarsi con occhio più attento all'estrema ricchezza di dettagli di tale repertorio.


Seguono immagini della serata:

 

 

 

 
 
 

Note:

Violino:Gianfranco Ricci
Violoncello:Marcello Scandelli
Direttore:Ruben Jais

 
 


 
   

Servizio fotografico di Mario Mainino

 

 

 

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