HISTOIRE DU SOLDAT

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Altri riferimenti
Artes et artificia
Mario Mainino
Amedeus On Line
 

 

Teatro Lirico di Magenta
Stagione 2008
IV edizione al Lirico
(VIII dell'Orchestra "Città di Magenta")

CONCERTO PER IL GIORNO DELLA MEMORIA
Fuori abbonamento

Domenica 27 gennaio 2008 ore 21.15
Teatro Lirico Magenta
CONCERTO DELLA MEMORIA
Ingresso libero fino a esaurimento posti


Igor Stravinskij
HISTOIRE DU SOLDAT (1918)
Testo di Charles Ferdinand Ramuz
adattamento italiano Dario Garegnani

Giulia Bacchetta, il Narratore
Raffaele Barone, il Soldato
Ana Garate, il Diavolo

Patrizia Lattuada e Diego Barlottini, Danzatori

Scene Pietro Garegnani, Historiae Voces
Luci Lorenzo De Ciechi e Paola Ornati
Costumi Claudio Ferrari

Nuovo allestimento integrale Totem

Ensemble dell’Orchestra “Città di Magenta”
Marco Fusi, Violino
Laura Magistrelli, clarinetto
Anna Maria Barbaglia, fagotto
Jonathan Pia, cornetta
Fabio Prina, trombone
Augusto Veronesi, contrabbasso
Lorenzo Di Saverio, percussioni

Regia e direzione d’orchestra
Dario Garegnani


La storia di un uomo qualunque, un soldato fuori dal tempo tornato a casa dalla guerra che non trova più un mondo in cui inserirsi: questo il tema di “L’histoire du soldat” di Igor Stravinskij in programma al Teatro Lirico domenica 27 gennaio nell’ambito delle iniziative promosse dall’amministrazione comunale per celebrare il Giorno delle Memoria.

“L’histoire du soldat”, rappresentata nella versione integrale italiana per tre attori, ballerini ed ensemble dell’Orchestra Città di Magenta, è frutto della stretta collaborazione tra Totem, che ha prodotto lo spettacolo e curato un nuovo allestimento scenico, e il Maestro Dario Garegnani, che cura regia e direzione d’orchestra.

Scegliere di proporre quest’opera per una ricorrenza così sentita come il Giorno della Memoria ha il sapore della scelta coraggiosa perché offre un aspetto nuovo, non scontato di questa forma dell’umana conoscenza che è, appunto, la memoria.

“Non vedremo in scena fili spinati, non ci saranno sirene d’allarme o torrette di guardia – commenta il regista Dario Garegnani -. Come l’approccio stravinskiano alla drammaturgia è essenziale, astratto, cubista come molta arte contemporanea all’opera, così dobbiamo avere il coraggio di proporre con questa rappresentazione un approccio astratto, simbolico e per questo assolutamente autentico al tema umano del ricordo. Il soldato, privo del proprio violino, alla ricerca di un sè lontano, sedotto da un diavolo anomalo sarà il nostro rendere omaggio a tutti coloro che, finito l’incubo della seconda guerra mondiale, hanno dovuto fare i conti con il proprio passato, e con un ritorno quasi mai indolore”.

La trama ruota, come detto, sulle vicende di un soldato che tornando a casa per una licenza incontra il diavolo sulla sua strada; baratta il proprio violino, tutto ciò che la guerra gli aveva lasciato della sua propria schietta umanità con un libro, fonte illimitata di immeritate ricchezze. La breve storia sarà un unico tentativo di rimediare a quel primo scambio infausto, un breve percorso per simboli attraverso i conflitti dolorosi di chi si trova a ricercare una identità perduta, meditazione sulla fatica del gestire un passato ed un presente che si percepisce come altro da sé.

Al testo minimale, che evoca le dinamiche che caratterizzano le drammaturgie di molte avanguardie del primo novecento, fa da sottofondo la partitura di Stravinskij, di grande bellezza e notevoli difficoltà tecniche.

TRAMA

Un soldato se ne sta tornando a casa in licenza, incontra il diavolo (nei panni di un vecchio signore con retino acchiappafarfalle) mentre sta suonando il proprio violino sulla riva di un ruscello e viene convinto a barattarlo con un libro magico in grado di predire il futuro e di procurare denaro e potere. Il soldato dovrà restare con il diavolo tre giorni per insegnarli a suonare il violino. In realtà, senza accorgersene, il soldato non rimane con il diavolo tre giorni, bensì tre anni, e una volta ritornato al proprio villaggio la madre non lo riconosce e la fidanzata si è sposata. Gli ricompare il diavolo (ora nelle vesti di un ricco mercante di bestiame), che lo incita ad usare il libro magico, dal quale otterrà ricchezza e potere, ma non la felicità. Per questo il soldato rimpiange il proprio piccolo e vecchio violino. Ancora una volta riappare il diavolo (vestito da vecchia mezzana) con il violino, ma il soldato si rende conto che non è più in grado di saperlo suonare, si infuria e distrugge il libro, rompendo l'incantesimo.
Il soldato si rimette in cammino e giunge in un regno il cui re ha promesso in sposa la propria figlia a chi riuscirà a guarirla da una misteriosa malattia. Guarda caso, anche il diavolo si trova in questa città, come elegante violinista. Il soldato lo sfida a carte, lo fa ubriacare e riesce così a recuperare il violino. Con esso si reca al capezzale della principessa, suona tre danze che ridanno vita alla malata e la fanno danzare. Ricompare il diavolo, questa volta proprio nelle sue peculiari vesti di diavolo, ma il soldato lo costringe a ballare al suono del violino, fino a che cade esausto. Il soldato e la principessa si sposano, ma sulla loro felicità grava la maledizione del diavolo, che si attuerà nel caso abbandonino il loro regno. Quando la nostalgia e il desiderio della principessa di conoscere la madre e il villaggio dello sposo li condurranno oltre i confini del regno, infatti, per l'ultima e definitiva volta ricompare il diavolo.

Il 1918, alla fine della Grande Guerra, non era certo un anno in cui poter pensare a costose messe in scena. L'essenzialità che contraddistingue l'Histoire du soldat scaturì, dunque, anche da una motivazione pratica.
L'organico strumentale è costituito soltanto da 7 elementi: clarinetto, fagotto, cornetta a pistoni, trombone, violino, contrabbasso, batteria. Ogni strumento, a parte la batteria, rappresenta l'estremo acuto o grave delle principali famiglie (legni, ottoni, archi).
L'argomento è tratto da un libro di fiabe russe (Antiche fiabe russe curate da A. N. Afanas'ev).
La storia, non a caso, secondo lo stesso autore Ramuz, può essere ambientata in varie località: "Entre Denge et Denezy" se lo spettacolo è rappresentato in Francia, "Zwischen Chur und Wallenstadt", se messo in scena in Germania, "Fra Belsit' e Pieve al Mar", se, invece, rivolto ad un pubblico italiano.
Anche la musica segue un analogo intento cosmopolita, spaziando in generi musicali tipici di vari Paesi, dal Tango argentino, al Ragtime nordamericano, alle fanfare svizzere, al Pasodoble spagnolo, al Valzer viennese.
Il violino, che rappresenta l'anima del soldato, ha, invece, una impronta musicale da folklore russo.


Organizzatori:   Totem la tribù delle arti è un’associazione culturale che nasce a Magenta nel 1998 con lo scopo di promuovere e diffondere cultura artistica nel territorio. Le sue attività sono rivolte all’ambito della formazione, attraverso corsi e laboratori, amatoriali e professionali, di musica, teatro, poesia, scrittura, cinema, arte e comunicazione e a quello ricreativo, con la proposta di concerti, incontri, dibattiti, eventi, mostre. Nel 2000 fonda l’Orchestra sinfonica “Città di Magenta” e nel 2003 fonda il Coro Civico “Città di Magenta”, per i quali cura l’organizzazione, la promozione e il segretariato artistico.


Alcune immagini della serata .....

****.

Narratore
“Tra Belsit e Villamar”
Torna a casa il militar.
In licenza se ne va,
tanto ancora marcerà!
Marcerà, tanto marcerà!
E’ impaziente di arrivar
Poiché è stanco di marciar!

Narratore
Va cercando in ogni strato
Del suo sacco rattoppato
La medaglia ha ritrovato!
Fruga ancora lo zainetto:
tre cartucce, uno specchietto…
il ritratto incorniciato
che la bella le ha donato…
la gavetta, un panino,
ed un piccolo violino


Questo libro in cambio del tuo violino da 10 Lire ...


allora????

E Giuseppe fu ospitato
Da quel vecchio stralunato
Che con lui fu premuroso!
Ebbe da mangiare e bere…
Niente pezze sul sedere…
Uno imparò a suonare
E l’altro il libro a consultare!
E venuto il terzo giorno
Ecco il vecchio di ritorno:


tienilo stretto il libro .. li sotto il braccio
Narratore

saltano sulla carrozza, e parte la vettura!
Ma il povero Giuseppe inizia ad aver paura!
Veloci sono i cavalli, il soldato quasi sviene!
“Tienti forte-Dice il vecchio -Tienti su,  tienti bene!”
“Attenzione, i miei cavalli sono veloci come il vento!”
Giuseppe grida, si stringe ai cuscini, e in un momento
…la carrozza ha rallentato
Ed il tempo…s’è fermato

Narratore
l’altro va pel suo cammino.
Ma ecco il forno col camino
e la piazza coi giardini…
donne uomini bambini…
tutti fuggono il soldato!

Narratore
sbatte subito un portone,
e un cancello cigolante
le finestre tutte quante…
sbatte una porta ancora
ma Giuseppe si rincuora:
c’è la mamma che lo aspetta!...
ma la donna poveretta,
urla e fugge spaventata!
Si ma c’è la fidanzata…
Non può credere ai suoi occhi:
ha un marito e tre marmocchi!


il soldato timoroso
apre il libro misterioso
e leggendolo d’un fiato
un sacco di denaro ne ha ricavato!
scorre una pagina poche parole…
e subito incassa il denaro che vuole!
Inizia così una carriera brillante:
non è più soldato…adesso è un mercante!

avrai tutto dalla vita…
e la cosa più proibita
e la più segreta gioia…
presto a te verranno a noia!
Sappi che dovrai morire…
Quindi arraffa, non languire

Narratore
soldato, coraggio, saltagli addosso!
Picchia il Diavolo a più non posso!
Perché ti trattieni?
Spezzagli i reni!
dai non esser vigliacco:
sei ancora il suo soldato
perché i soldi hai guadagnato!
Se di quelli ti sbarazzi
Stai pur certo che l’ammazzi!
Gioca alle carte col demonio
Così ti vince il patrimonio!
vince sempre, lui lo sa
ma se perdi lui perderà


ti interessa una catenina ? o forse ...

un ritratto??

dai vieni giochiamo ...

forza non lasciarti andare:
cento soldi puoi puntare...

Vedi soldato sta per cadere
Ma cadrà prima se gli offri da bere!
dagliene ancora di quel buon vino
ora prendi il violino e  archetto e fuggi presto...


Un altro paese…
E il nostro soldato
Senza pensarci v’è entrato.
Fa quattro passi lungo la via
Ed eccolo innanzi a una bella osteria
Dentro vi entra…s’è accomodato…
Un quartino di vino all’oste ha ordinato…
E bevendo si mette le tende a guardare…
Guarda le foglie del vento danzare…
Ma poi di scatto
Giuseppe si è alzato,
siccome ad un tratto
un tamburo ha rullato!
Tutta la gente è accorsa a sentire
Che cosa l’araldo in giro va a dire…
E subito accolto con grande clamore
Ecco che parla il regal banditore:
dice che il re ha una figlia malata
non scende dal letto, è li imbambolata
con occhi sbarrati a guardare nel vuoto,
non mangia, non parla, non fa un po’ di moto!
Ed in sposa il re la darà a chi la guarirà!!!


Tre danze
Tango, Valzer, Ragtime

Parte danzata da Patrizia Lattuada e Diego Barlottini


Narratore
Non si deve voler aggiungere
a ciò che si ha ciò che si aveva,
non si può essere insieme
ciò che si è e ciò che si era.
Bisogna saper scegliere;
non si ha il diritto di avere tutto:è vietato
una felicità è tutta la felicità;
due è come se non esistessero.

Narratore
Con partiti, stanno per arrivare,
al suo paese vogliono andare,
in lontananza il campanile appare,
il soldato giunge in fine
alla pietra di confine
ma la bella sua non c’è:
la lasciata dietro sé.
Lei lo chiama, lui si volta …
e la storia qui si blocca.

Marcia trionfale del Diavolo

 

Dario Garegnani, direttore d'orchestra

Nato nel 1980, diplomato in clarinetto al conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, ha studiato composizione sperimentale e direzione d’orchestra con Sandro Gorli a Milano, con Erwin Acel a Vienna. Nel 2004 e nel 2005 è stato ammesso ai corsi di interpretazione di Benjamin Zander, direttore principale della Boston Philarmonic Orchestra, e di Janos Furst del Conservatoire Superiore Nationale di Parigi, presso la Royal Academy di Londra.Sempre nel 2005 ha frequentato i master della Philarmonic Society di San Pietroburgo con direttori come Sian Edwards e docenti del conservatorio di stato.
Come direttore ha lavorato con varie formazioni; tra di esse il coro di voci bianche del conservatorio di Milano, l’Orchestra di stato di Oradea (Romania),la St. Petersburg Philarmonic congress Orchestra, la St. Petersburg State Academy orchestra, la London Soloist Orchestra (Inghilterra), l’ensemble di fiati “Aulos” (Italia), il Divertimento Ensemble (Italia) dirigendo in Italia, Austria, Germania, Svizzera, Polonia, e Russia. Nel 2001 diventa direttore musicale ed artistico della neonata Orchestra Sinfonica Wanderer Milano, e dal 2004 del Wanderer Ensemble Contemporanea.
Dal 2004 frequenta i corsi di direzione d’orchestra per la musica contemporanea tenuti da Sandro Gorli con il Divertimento Ensemble dirigendolo più volte in concerto in programmi come il “Pierrot Lunaire” di Schoenberg o la prima italiana dell’opera “Mare Nostrum” di Mauricio Kagel, di cui ha collaborato alla rappresentazione scenica, sotto la supervisione dell’autore alla Biennale di Venezia e al Teatro Colon di Buenos Aires.
Recentemente ha diretto una nuova versione scenica di “Satyricon” di Bruno Maderna al teatro binario 7 di Monza ed è stato invitato a dirigere 5 prime esecuzioni assolute di giovani compositori alla “serata Scarlatti” presso il teatro Dal Verme di Milano.

Giulia Bacchetta
Vive a Milano dove da anni svolge la professione di attrice teatrale alternandola a quella di insegnante. Si è formata presso la scuola per attori Quellidigrock e ha seguito seminari con Angela Malfitano, Claudio Morganti, Danio Manfredini. Tiene corsi e seminari presso la scuola Quellidigrock a Milano e in altre strutture. Le ultime produzioni a cui ha partecipato come attrice sono:
“Il giardino dei ciliegi” di A. Checov. Adattamento e regia di Claudio Orlandini. Produzione Comteatro.
In tournée.
“Il malato immaginario” di Molière. Adattamento e regia di Claudio Intropido e Valeria Cavalli.
Produzione Quellidigrock. In scena al Teatro Leonardo da Vinci/Teatridithalia a Milano.
“Quasi Perfetta” un monologo sull’anoressia. Produzione Quellidigrock. Regia Claudio Intropido – testo di Valeria Cavalli. In scena a Milano al Teatro dell’Elfo/Teatridithalia. A tutt’oggi in programmazione in vari teatri italiani. Tradotto in lingua francese sarà in programmazione a Lione e in alcune altre città in Francia.
“La troppia” di Giovanna Biraghi e Monica Pariante. Produzione Compagnia Attori – Doppiatori. In scena a Roma al Teatro Greco nel gennaio 2005.
“Molto rumore per nulla” – di W.Shakespeare – Produzione Quellidigrock. In scena a Milano al Teatro Leonardo da Vinci/Teatridithalia.
“Renzo e Lucia”, liberamente tratto da I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni in scena a Milano al Teatro Leonardo da Vinci/Teatridithalia.
“Ogni Giorno Ogni Momento” monologo sull’omicidio di Massimo D’Antona a opera delle BR. Il testo si basa su alcuni colloqui avuti dal drammaturgo e regista Marco Filatori con la vedova Olga D’Antona.
Produzione Teatro del Battito. Testo e regia Marco Filatori. In scena al Teatro del Battito.
“Mia cara Noretta..” monologo tratto da lettere di Aldo Moro.

 

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Servizio fotografico di Fabio Borsani

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sito per i musicisti e gli amanti della musica classica, dell'opera lirica e del teatro a cura di Mario Mainino da Vigevano